Nascerà dunque una vera "Corte" delle Stelle?
27 Giugno 2011, 08:31 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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Nella proposta di Regolamento della istituzione dell’Albo della Consulta delle associazioni, è scritto chiaramente che questo luogo diventa la Sede della Consulta e dello sportello delle associazioni.
Questo luogo noi immaginiamo che possa diventare la Casa delle associazioni. E quando dico “la Casa delle associazioni” dico la “casa dei cittadini di Cefalù” perché nelle associazioni si versa il meglio che questa città offre, dal mondo dello sport, della cultura, della musica, dell’arte; quindi fare di questo luogo la “Casa delle associazioni” vuol dire far riappropriare l’intera collettività di uno spazio che, anche simbolicamente, può diventare l’inizio di una “nuova città di Cefalù”, di una diversa Cefalù.
A queste parole di apertura dell’incontro tenutosi sabato scorso, 26 giugno, alla Corte delle Stelle, pronunciate dal Segretario cittadino del Patito Democratico, prof. Vincenzo Garbo, c’è solo da aggiungere la breve cronaca.
In quel ruolo, in apertura alla presentazione dei Regolamenti dell’Albo delle associazioni e della loro Consulta, ha tenuto a precisare: “Intendiamo il ruolo dei Partiti così come ce lo delinea la nostra Costituzione: i Partiti devono essere delle strutture che fanno da tramite tra i cittadini e le istituzioni; questo è il semplice ruolo che noi abbiamo inteso svolgere.
Queste proposte le mettiamo a disposizione di tutti voi perchè possiate integrarle e migliorarle in base all’esperienza delle vostre realtà associative, ma soprattutto perchè sono vostre non solo perchè a vostro nome saranno presentate all’approvazione del Consiglio comunale ma perchè sarete voi che dovrete poi dare vita a questo strumento che la Politica vi affida”.
(le proposte di modifica ed integrazione dovranno pervenire entro sabato, 2 luglio, all’indirizzo: partitodemocraticodicefalu@gmail.com)
La realtà attuale è quella del disconoscimento pressochè totale delle realtà associative cefaludesi, da parte delle Istituzioni; la prima prova ne è l’assenza di un elenco completo presso il Comune.
L’esigenza pertanto non è soltanto quella di riappropriarsi di uno spazio civico come è la Corte delle Stelle, ma preliminare a questa è quella di dare alle associazioni identità istituzionale, secondo quando previsto all’interno della Statuto comunale (la nostra “Costituzione” locale), attraverso la creazione di una struttura ufficiale e regolamentata che possa così godere di alcuni benefici come l’accesso a contributi economici, a convenzioni per la promozione ed attuazione di programmi, al patrocinio dell’Ente, l’utilizzo di luoghi e strutture comunali, l’uso di appositi spazi - nel sito del Comune - per notizie riguardanti le associazioni ...
La Consulta sarà insieme una struttura che consenta alle associazioni di dialogare tra loro per un arricchimento delle loro esperienze, la programmazione della loro attività e la sperimentazione di eventi in comune.
Ovviamente si confida che nell’ambito del bilancio comunale si possa prevedere una apposita voce di capitolo che vada a garantire questo tipo di attività.
Si prevede che le associazioni che fanno parte della Consulta possano presentare delle proposte alle varie Commissioni consiliari, le quali saranno obbligate ad esitarle, quantomeno ad analizzarle e valutarne la presentazione alla approvazione del Consiglio.
“Un nostro luogo comune è che non si potrà cambiare. Uno di questi vuole che, a Cefalù, un gruppo che voglia portare avanti un’iniziativa debba essere composto da un numero dispari inferiore tre.
A Cefalù invece vi è una realtà associativa viva che si è spesso sostituita a certi settori che avevano per obbligo istituzionale quello di portare avanti certe iniziative.
Può e ci deve essere un dialogo, per la crescita individuale e quelle delle associazioni, e quella, non per ultimo, della nostra amata Cefalù”.
Rosario Lapunzina, consigliere comunale
Ricordando come, assieme agli addetti alle pulizie (che ancora una volta ringrazia) hanno trovato ieri i locali, si mostra convinto che la Corte delle Stelle - un luogo simbolico per la città - possa ben accogliere questa speranza di rinascita sociale e culturale della stessa.
Ricorda come quella presentata sia solo una bozza e come si sia in attesa, entro sabato prossimo, delle proposte migliorative affinché la Commissione consiliare possa presentare la stesura definitiva poi al Consiglio comunale.
“Una sfida anche per noi politici quella di riuscire a produrre assieme a voi e al Consiglio comunale questi strumenti ma che sarete voi poi a dover utilizzare”.
Che il luogo sia utilizzato, vissuto e migliorato (ricorda lo stato degli impianti ma anche come non sia tanto un problema di spesa ma di buona volontà di tutti) sarà il migliore antidoto alla vacuità del vandalismo che sin’ora vi ha fatto da padrona.
Sottolinea come il luogo sia già oggetto di curiosità dei turisti e che renderlo più attrattivo permetterà anche una maggiore possibilità di incontro e di dialogo con loro, perciò deve restare aperto e in comunicazione con l’adiacente spazio della Annunziata che il Vescovo ha restituito alla città.
Antonio Franco, consigliere comunale
“Le associazioni hanno come perno portante un sostantivo che noi vogliamo porre all’articolo uno del Regolamento da presentare in Consiglio comunale: sussidiarietà; cioè portare il peso gli uni degli altri, riuscire ad essere capaci di sviluppare sinergie, mettere in comune le forze per fare in modo che si ottengano dei risultati visibili non per se stessi ma per la comunità.
Una Associazione è già un luogo dove il giovane può avere una grande opportunità di esperienza di servizio e di responsabilità. Un’esperienza però che non si è mai riusciti a fare in questa città è quella della sinergia tra le Associazioni.
Dice della pessima qualità del rapporto che le varie amministrazioni hanno avuto verso le associazioni e del come sia Politica, nel senso più vero e positivo, ciò che fanno piuttosto le associazioni perchè formano cittadini che si assumono la responsabilità di altri cittadini.
Occorre custodire questo gioiello, chiudendolo ad esempio nelle ore notturne o sottoponendolo ad una vigilanza-video; anche perché è frutto del genio architettonico di una scuola di architettura di Cefalù e contiene pietre che sono memoria di queste città, pietre su cui ancora è possibile udire risuonare i passi dei nostri antenati.
Non dal “casino” in cui versa questa città al Casinò, ma all’agonè, al cosmos, alla bellezza che questa città può offrire.
Luciano Luciani, Presidente dell’Istituto Fernando Santi
Mette a parte, perchè se ne tenga conto, del lavoro di regolamentazione che sta compiendo una Commissione riguardo il rapporto tra la Istituzione Regione e le associazioni, il cui orientamento prevede che una associazione sia tale quando abbia un numero di soci non inferiore a 10 e due o tre anni di attività.
Santa Franco
Sin’ora ciascuna associazione si è mossa come se fosse un mondo a se stante, in qualche modo spesso in un rapporto subordinato alla politica; ma è importante che, attraverso il consorziarsi, si possa fare la più matura esperienza del sentirsi, in autonomia, come un “unicum” originalmente parte attiva della Città. Ma è necessario un luogo in cui incontrarsi.
Propone una delega assessoriale specifica per il rapporto con le associazioni e con un calendario minimo stabilito di incontri nell’arco dell’anno.
Le associazione sono un investimento per il domani della città, esse fanno politica - nel senso indicato da A. Franco - ma non devono “appartenere” alla politica e non deve accadere che le amministrazioni favoriscano l’una o l’altra in base al loro orientamento politico. Esse devono essere riconosciute per i loro meriti e le loro progettualità. Deve essere questa una rivoluzione culturale di cui le associazione devono farsi promotrici sia presso il Comune che la Provincia e la Regione.
Nicolò Pizzillo
Sottolinea l’importanza delle regole perché esse sono democrazia e permettono una
relazione positiva e non al ribasso tra le associazioni alla ricerca dei finanziamenti e le amministrazioni.
“La Consulta permetterà al Comune di avere anche una Programmazione senza la necessità di guardare all’esterno perché qui ci sono persone in grado di coprire gli spazi culturali di questa città: giovani, terza età, musica, teatro ecc ...”
Conclude convenendo che occorre ragionare su quelle che però devono essere le caratteristiche qualificanti di un’associazione.
Sig.a Provenza, Presidentessa del CAI
Ha parlato della necessità di avere finalmente un progetto di utilizzo e valorizzazione, da parte delle associazioni, della Rocca. Ricorda di non dimenticarsi mai di basarsi soprattutto sui propri mezzi (economici) e di non avere paura del Coordinamento con altre associazioni perchè esso non significa privazione della autonomia di ciascuna.
Giovanni Biondo, del Consiglio di Amministrazione della Proloco di Cefalù
Porta il saluto del Direttivo della Proloco e saluta anche il Presidente della Proloco di Sant’Ambrogio - presente in sala - con la quale si è ormai stabilito un rapporto di collaborazione.
Segnala l’assenza dei nostri amministratori.
Andando oltre l’ovvia importanza del recupero della Corte delle Stelle, spera che sia questa l’occasione per sollevare il dibattito culturale di questa città.
Sospetta che questo luogo sia addivenuto a queste condizioni di degrado non solo perchè non usato ma probabilmente anche perchè mai accettato dalla città per la sua architettura moderna.
Cefalù non ama le forme di espressione non convenzionali, l’arte moderna, le novità. Le associazioni dovrebbero darsi il compito di tutelare chi si esprime con metodi e forme diverse. Esprime perciò perplessità anche verso alcuni vincoli e paletti cui accennava Luciani; esse infatti penalizzerebbero chi - come i giovani gruppi d'artisti -, spesso, con pochi compagni di viaggio, intraprendano cammini nuovi e diversi.
Vincenzo Garbo
Precisa, al riguardo dei paletti, che la bozza del Regolamento proposta contiene soltanto quanto previsto dallo Statuto del Comune di Cefalù e cioè la costituzione della associazione con atto notarile, e l’onere di presentare ogni due anni una relazione sulle proprie attività.
La Presidente della associazione “Fuori orario”
Mette al centro la necessità di tutelare il sociale.
“Fare parte di una associazione significa assumersi la responsabilità di qualcosa.
Probabilmente non sempre c’è possibilità di dialogare fra associazioni che hanno specifiche diversità ma sicuramente c’è necessità di un coordinamento e di uno spazio comune.
Nelle istituzioni si parla spesso della assenza di risorse, ma noi siamo una risorsa, una risorsa che nessuno ascolta.
La spinta non deve venire solo dall’alto o dal basso ma dall’incontro”.
Gaetano Lapunzina, consigliere provinciale
Non è d’accordo con Giovanni Biondo circa un rifiuto per il nuovo che investirebbe questo luogo, un luogo che infatti è stato usato in passato: qui vi si è svolta la campagna elettorale nel ‘97 ed è stato anche sede del Consiglio comunale; ma quando un luogo è abbandonato i cittadini ci si disaffezionano.
Ma è tempo di una nuova stagione di partecipazione e di riappropriazione di ciò che è pubblico e il referendum ne è stato una dimostrazione.
Le regole sono importanti anche nel rapporto con enti come la provincia, specie per quanto riguarda i finanziamenti, sin’ora concessi con la più ampia discrezionalità e in maniera del tutto indipendente dalla qualità dei progetti presentati. Persino fonti destinati all’agricoltura oggi capita - in forza di questo principio - che vengano deviati per vari moto-show.
Scardinare questi meccanismi è fondamentale, e lo strumento della Consulta - all’interno della quale le regole valgono per tutti - dà una risposta, un messaggio a chi spesso utilizza il frazionamento e la divisione per perpetrare meccanismi di favoritismo che nulla hanno a che fare con la democrazia.
Santa Franco
Propone un “Presidio democratico” della Corte delle Stelle: ogni settimana, un’associazione si impegna a farvi qualcosa.
Rosario Lapunzina
La interrompe: “si era già pensato - nelle more dell’approvazione del Regolamento della Consulta - di far fare una richiesta (alle associazioni che lo vorranno), ai sensi del Regolamento comunale di affido dei beni comunali (di recente approvato e che prevede l’affidamento temporaneo - che non superi tre mesi -), di cercare di evitare che questo luogo ridiventi un gabinetto pubblico; ciascuna associazione, a turno, potrà - sin da subito - prendersi l’incarico di custodire questi locali utilizzandoli e migliorandoli.
Garbo
Ricorda con orgoglio come anche quel Regolamento sia stato prodotto e proposto dal Partito Democratico ed infine esitato con la collaborazione unanime di tutto il Consiglio comunale
Arcidiacono, Presidente della Proloco di Sant’Ambrogio.
Nota come nella bozza del regolamento non siano previste proprio le associazioni di promozione turistica. Avanza anche la necessità di alcune precisazioni circa le responsabilità giuridiche. Si augura che dopo aver fatto le proposte, attraverso il sito indicato - ci possa essere l’occasione di un ulteriore incontro, prima della definitiva presentazione dei Regolamenti in Consiglio comunale.
Garbo
Ribadendo l’invito a mettere per iscritto le proposte e a farle pervenire entro sabato prossimo (2 luglio), propone - se ci dovesse essere qualche disponibilità a far domanda, ai sensi del Regolamento per l’affido temporaneo, della Corte delle Stelle - di farsi carico di predisporre una richiesta formale collettiva, a firma delle associazioni che vorranno comunicare la loro adesione entro sabato.
“Penso che Cefalù, già a partire da questa sera, si sia riappropriata di un luogo che io mi auguro che torni ad essere vitale, sottratto a una triste sorte cui sembrava destinato sino a qualche ora fa”.
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Vi sono sogni che non hanno il copyright; essi appartengono a tutti, alla forza positiva della storia.
Ciò che di individuale vi è è la iniziativa, lo sforzo, l’umile lavoro di farlo entrare nella storia reale dei nostri giorni; un lavoro umile - ma non facile - anche quello della stesura di uno, addirittura due regolamenti, che l’amico, prof. Vincenzo Garbo come in altri casi - in silenzio ha svolto perchè altri ora ci mettano il loro, come l'arch. Panzarella, a suo tempo, ci ha messo del suo.
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Corte delle Stelle
Nessuno degli spazi all'aperto della Corte delle Stelle è mai stato pensato per essere chiuso, né di giorno, né di notte.
La richiamata "scuola di architettura di Cefalù" ha fatto della libera percorribilità degli spazi urbani uno dei propri capisaldi.
Mettere tra le grate la Corte delle Stelle significa carcerarla, e non se lo merita. Ripeto, occorre anzi SMANTELLARE TUTTE LE GRATE E CANCELLATE.
Chi le ha messe ha sperperato denaro pubblico senza criterio, perché per quante cancellate abbia messo, essa è rimasta comunque accessibile.
Dirò di più: la Corte delle Stelle è stata progettata facendo di tutto perché risultasse impossibile metterle dei cancelli.
Se non si toglieranno quelli che già ci sono e anzi se ne vorranno mettere degli altri chi si intesterà questa follia dovrà intervenire pesantemente sulla struttura architettonica.
Il presidio migliore è l'uso.
Se non abiti alla Kalsa di Palermo, ma ci lasci l'automobile per una notte, anche se ci metti l'antifurto l'indomani la trovi senza ruote, senza sedili, senza autoradio.
Devi stare lì, presidiare questo posto con l'uso e la cura di ogni giorno, far vedere che ci tieni, che non è terra di nessuno, che spazzi e lavi, se il Municipio, che dovrebbe provvedervi, non lo fa.
Cordiali saluti
Marcello Panzarella
PS.
La Corte delle Stelle è stata una delle 64 opere scelte per rappresentare l'Architettura Italiana del Novecento alla mostra "Dal Futurismo al futuro possibile" presso il "Tokyo Design Center", nell'ambito dell'iniziativa "Italia in Giappone" (2002), patrocinata dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
La stessa mostra è stata esposta a Bruxelles, in occasione del successivo semestre italiano di presidenza UE.
Al prof. arch. Marcello Panzarella
Ho accennato al valore architettonico della Corte delle Stelle - anche se mantengo alcune mie riserve su degli aspetti di dettaglio che riguardano soprattutto la realizzazione - proprio perché ne conosco la considerazione a livello internazionale! Rispetto massimo per le sue considerazioni da Architetto della Corte delle Stelle: idealmente e per un'esposizione a persone competenti quello è uno spazio libero, ma occorre guardare dalla prospettiva dell'Amministratore che DEVE provvedere alla cura del Bene. Per esempio, sono d'accordo con Lei sulla necessità di arrivare celermente all'affidamento dello spazio superiore come bar (sempre chiarendo in convenzione che periodicamente vi si possano svolgere eventi culturali pubblici a numero ristretto). Naturalmente vanno cercate tutte le vie per rendere comprensibile e rispettato il Bene in questione (e io affermo che finora le Istituzioni in questo hanno sbagliato e perseverato nell'errore); Lei è ovviamente la persona più indicata per essere il Garante del miglior uso possibile della Corte; io ho tutto il diritto, se questa Città un giorno (??) mi vorrà far provare a portare un contributo da umile amministratore, di mettere sotto videosorveglianza il Bene, dato che la tecnologia odierna ci mette a disposizione ottimi strumenti (sempre in considerazione delle risorse finanziarie pubbliche, ma ritengo che si possa anche spendere cifre contenute e finanziate esternamente)... Ma per un tempo ben preciso: perché, se anche la videosorveglianza si dovesse rivelare in tutto o in parte inefficace, non resta altro che l'antico e sempre valido metodo dei cancelli (chiusi, ma non credo ci sia da precisarlo, solo nelle ore in cui la Corte non può essere fruita pubblicamente ma rischia di diventare un bersaglio, una discarica o una latrina di pochi incivili privati). Questo anche e soprattutto per la tutela del Bene Corte delle Stelle, per non meritarci il disprezzo dei posteri perché non glielo abbiamo lasciato nelle migliori condizioni possibili: la Corte deve ritornare ad essere luogo di serena aggregazione e di confronto in un ambiente pulito, salubre e curato nei minimi particolari.
Un cordiale saluto, con la consueta stima.
ROSARIO LAPUNZINA INSISTA
Caro Marcello,
non resta che augurarci che il consigliere ROSARIO LA PUNZINA INSISTA su quanto ha detto nel suo intervento :
"..che il luogo sia utilizzato, vissuto e migliorato ........ sarà il migliore antidoto alla vacuità del vandalismo che sin’ora vi ha fatto da padrona.
Sottolinea come il luogo sia già oggetto di curiosità dei turisti e che renderlo più attrattivo permetterà anche una maggiore possibilità di incontro e di dialogo con loro, perciò deve restare aperto e in comunicazione con l’adiacente spazio della Annunziata che il Vescovo ha restituito alla città.
Con il "deterrente" della video sorveglianza, come detto dal consigliere prof. Tony Franco.