CHE DIO CE LA MANDI BUONA !

ritratto di Saro Di Paola

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In passato a Cefalù,con i cantieri di lavoro per disoccupati, è stata finanziata la realizzazione di quasi tutte le “strade” di penetrazione nelle contrade della campagna cefaludese.

Con i cantieri di lavoro, tante mulattiere, tante trazzere e tante strade interpoderali sterrate della nostra campagna sono state trasformate in carrabili.

Con i cantieri di lavoro, dopo le opere di sbancamento e di apertura, o allargamento delle tracce preesistenti, sono stati realizzati, ove necessario, muretti di sottoscarpa e di controripa, cunette e tombini per il convogliamento ed il deflusso delle acque piovane.
In quei cantieri per i quali il finanziamento si è rivelato sufficiente sono state realizzate, anche, la “massicciata” e la pavimentazione.
Generalmente con asfalto o con cemento.
Quelle realizzate con i cantieri sono state, in passato, TUTTE OPERE IN CAMPAGNA, PER LA CAMPAGNA.
Tutte opere per le quali non era necessario il massimo della qualità.
Sostanziale e formale.
Opere che, qualche volta, pur rimaste incomplete dalla collettività sono state, comunque, accettate.
Opere che, pur senza il massimo della qualità e pur incomplete alla collettività hanno fatto comodo.
E non solo per il sostentamento che hanno dato a tanti disoccupati del tempo.
Il passato di quei cantieri di lavoro lo abbiamo vissuto dagli anni sessanta agli anni ottanta.
Almeno.
Un passato nel quale, quelli che lo abbiamo vissuto, speravamo in un futuro migliore.
Un futuro senza la “elemosina” dei cantieri per disoccupati.
Perché di elemosina si trattava.
Per i disoccupati e per gli enti locali.
Elemosina che è stata, anche, occasione di clientelismo e di baratto.
Di voti.
Ovviamente.

QUEL FUTURO migliore nel quale, ieri, abbiamo sperato È OGGI :
tre cantieri per dare lavoro ad una quarantina di disoccupati!
TRE CANTIERI MANNA DAL CIELO.
NON ELEMOSINA !
Per quella quarantina di disoccupati e per il nostro Comune.

TRE CANTIERI, però, PER OPERE IN CITTÀ, PER LA CITTÀ.
Due di esse, per Cefalù, SARANNO IL BIGLIETTO DA VISITA.

OPERE per le quali è necessario il MASSIMO DELLA QUALITÀ.
Formale e sostanziale.
Saranno sotto gli occhi di tutti!
Opere che non POTRANNO NON ESSERE COMPLETATE.
Saranno sotto i piedi di tutti!

CHE DIO CE LA MANDI BUONA !

Saro Di Paola, 20 giugno 2011

ritratto di Giovanni Marino

Cantieri.....(ex cantieri scuola(?))

Perchè invece di finanziare cantieri per nuove opere..non pensano a finanziare cantieri per rifare il manto stradale delle strade fatte con i vecchi cantieri scuola?.....Vedi strada Pianopero, strada Vignale.. ecc.....??????
Giovanni Marino

ritratto di Saro Di Paola

STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO!

Caro Giovanni,
E GIA'.....si deve rifare, pure,
"il manto stradale delle strade fatte con i vecchi cantieri scuola" .
Proprio di quelle delle quali ho scritto io.

Solo che se si rifanno quei manti CON QUALE FINANZIAMENTO si rifà, per fare un esempio,
quello della via Candeloro ?

STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO!

ritratto di Giovanni Marino

Concordo che vi sono delle

Concordo che vi sono delle priorità.......ma non pensare di cercare dei finanziamenti per effettuare lavori di manutenzione nelle vecchie strade interpoderali è irrazionale....
L'anno scorso alcune strade sono state rabberciate a spese dei contradaioli.....perchè divenute quasi impraticabili....
In compenso hanno tutte dei nomi altisonanti e alle volte letteralmente inventati e non aderenti alla realtà del luogo come :
[Strada Pianopero ==> Via Nibbio Reale..(???)].
Dobbiamo spettare un altro incendio per avere dei finanziamenti...?????
Giovanni Marino

ritratto di Totò Testa

Con queste premesse ....

Colgo nelle parole, come sempre equilibrate e pertinenti di Saro di Paola una preoccupazione che dovrebbe trovare, a Cefalù, largo terreno di condivisione e che, invece, sembra cadere nel vuoto, anzi, nell'inghiottitoio buio e profondo di un'inspiegabile decadenza culturale e civile.
Il problema non è dove si fanno i cantieri, ma è capire se quelli che decidono cosa, come, quando, dove e perchè fare a Cefalù, sappiano (comprendano, capiscano) cosa, come, quando, dove e perchè lo stanno facendo.
La rosa dei venti a Piazza cristoro Colombo.
La notizia mi ha preoccupato appena sentita e devo dire che, dopo avere visto/ascoltato l'intervista all'Arch. fabio D'amico di domenica scorsa, mi preoccupa ancora di più.
Nulla da dire sulla capacità tecnica e sul bel piglio professionale del giovane architetto, che sicuramente (e si vede) svolge il suo compito con capacità ed impegno. Il problema è un altro!
Siamo al confine meridionale del centro storico di Cefalù, nelle immediate adiacenze della cortina a mare, uno dei paesaggi antropici più singolari e noti al mondo, tanto da candidarsi a diventare parte del Patrimonio dell'Umanità sotto il patrocinio dell'Unesco.
E lì qualcuno decide di rompere la neutra ma integra pavimentazione stradale esistente per sostituirla con una in basole e acciottolato, con un motivo incastonato che riproduce la rosa dei venti.
La rosa dei venti: un'idea come un'altra, per dirla con Paolo Conte.
Perchè la rosa dei venti, dico io, e non il labirinto di Cnosso, il sistema solare, la pianta dell'Alhambra, la trinacria? Perchè non lo stemma di cefalù, con i tre pesci e la palla che, forse, è una perla?
Sicuramente sarebbe banale, ma almeno avrebbe qualcosa a che fare con l'identità di Cefalù
Sento parlare, poi, di pietra lavica e mi chiedo: che ci azzecca la pietra lavica a cefalù?
E mi accorgo che la domanda somiglia curiosamente a quella che un po' di lustri addietro in tanti ci ponemmo: "Che ci azzecca il rosso pompeiano sul corso Ruggiero?"
In conclusione (si fa per dire!), a me il progetto dell'Architetto D'amico, in sè, non dispiace affatto, ma devo constatare che si tratta pur sempre di un rispettabilissimo progetto qualunque, gestito in un modo qualunque da amministratori qualunque per una Cefalù qualunque.
Io, Cefalù, ne conosciuta, amata e rispettata un'altra, più povera, più babba, più scalcinata. Odorava di sarde salate, sapone mollo e basilico, ma non era qualunque per niente.

ritratto di Saro Di Paola

A MANCARE E' IL PROGETTO COMPLESSIVO

Caro Totò,
"La rosa dei venti: un'idea come un'altra"
che, a detta dell'arch. D'Amico, è stata dell'Ufficio Tecnico Comunale.

La pietra lavica ?
Non "ci azzecca a Cefalù" .
Però non esistono cave di lumachella.

Quanto al resto concordo con te e con l'arch. Salvatore Culotta :
A MANCARE E' IL PROGETTO COMPLESSIVO.

ritratto di Salvatore Culotta

Come già detto nel commento

Come già detto nel commento relativo agli espositori, anche per questi due cantieri vale il principio,di buonsenso e ovvio per chiunque,che qualsiasi intervento,nel centro storico e ovunque,ma sopratutto là dove è presente una forte componente storica sarà ( anche se valido a sè stante)sbagliato se non inquadrato in un progetto complessivo sia della particolare area in cui si trova sia dell'intero centro storico.

ritratto di Totò Testa

Concordo, ma ....

Sono perfettamente daccordo con Salvatore Culotta, parola per parola, ma mi chiedo: a quale indirizzo del centro storico abita il buon senso? Certamente non in Corso Ruggiero 139!

ritratto di Totò Testa

La lumachella c'è

Le cave di lumachella non ci sono più a Cefalù, ma ci sono altrove e il prodotto è comunemente sul mercato. Se poi si volesse adottare un principio di prossimità, sempre meglio il Billiemi. Ma la pietra lavica no, Vi prego!

ritratto di Pino Lo Presti

Pare invece che

proprio di pietra lavica sarà pavimentata via Candeloro e parte di piazza C. Colombo!

ritratto di Saro Di Paola

CAVE DI LUMACHELLA ?

La lumachella non "esiste comunemente sul mercato".

A Cefalù è stata impiegata, recentemente, per la pavimentazione della CHIESA DI SANTA TRINITA in quello che RESTERA' L'ULTIMO IMPIEGO DI PIETRA LUMACHELLA.
A Cefalù e su tutto il PIANETA TERRA.

Infatti, la nostra lumachella,
LA LUMACHELLA DI CEFALU',
la lumachella della nostra rocca,
E' UNICA IN TUTTO IL PIANETA TERRA.

Quella che è stata impiegata nella pavimentazione di Santa Trinita è stata
SCAVATA e CAVATA A MANO D'UOMO,
pazientemente e con maestria dal nostro concittadino Mario Mezzapelle,
sotto il complesso di SAN DOMENICO, nel punto nel quale è stato realizzato un serbatoio idrico incassato nelle pendici della nostra rocca.

La pietra lavica a Cefalù è stata già impiegata nella pavimentazione di Piazza Garibaldi e della via Umberto Primo.

Sul Billiemi sono d'accordo. Ma ha costi molto più elevati della pietra lavica e caratteristiche meccaniche inferiori.

ritratto di Giovanni Marino

Provocazione......

Si potrebbe aprire una specie di cava controllata in galleria per estrarre la lumachella strettamente necessaria.
Naturalmente dovrebbe essere estratta solo e soltanto per l'utilizzo nel centro storico di Cefalù..
E a proposito di pietra lavica.....un esempio è quel bruttissimo muro frangiflutti della Marina...ricostruito dopo essere stato demolito dalla violentissima mareggiata avvenuta del 31 dicembre 1979
Giovanni Marino

ritratto di Giovanni Marino

Domanda.....

Ma il Corso Ruggiero con quale pietra è pavimentato?........
Giovanni Marino

ritratto di Pino Lo Presti

L'dea di una cava "controllata"

(magari in galleria) proposta da Marino, per un impiego solo in interventi nel Centro storico di Cefalù è, secondo me, la soluzione più giusta e ragionevole.
E' assurdo che per trovarne pochi pezzi per integrare quelli mancanti sul marciapiede dell'Annunziata, assieme a M. Caliò si sia pensato all'inverosimile e alla fine senza risultato perchè a Cefalù non ci sarebbe modo di tagliarne i pezzi non squadrati.

11 novembre http://www.laltracefalu.it/node/3006
30 novembre http://www.laltracefalu.it/node/3153

e, in particolare

8 marzo http://www.laltracefalu.it/node/3964