La vittoria del referendum rappresenta la voglia dei cittadini di essere protagonisti delle scelte che li riguardano.
13 Giugno 2011, 21:40 - Partito Democratico [suoi interventi e commenti]
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Comunicato stampa
Il successo dei Referendum sull’acqua pubblica, sul no al nucleare e sull’abolizione del ‘legittimo impedimento’ rappresenta un risultato molto importante per affermare che l’acqua è un bene che appartiene a tutti, che le generazioni future hanno diritto ad un’energia pulita, da fonti rinnovabili, che la legge deve essere uguale per tutti, senza alcuna distinzione di ruoli o di cariche.
Crediamo che da oggi si apra una nuova pagina per la politica italiana, nella quale i cittadini hanno espresso un desiderio di moralità, di pulizia, e la voglia di contare di più nelle scelte che hanno alla base valori fondamentali come quelli che erano oggetto dei quesiti referendari.
Anche nella nostra realtà di Cefalù, lo straordinario risultato di partecipazione popolare e la schiacciante vittoria dei SI’ rappresentano un fatto molto importante. I Cefaludesi hanno espresso il loro desiderio di essere ascoltati dalle istituzioni e di voler decidere sulle questioni che incidono sulla qualità della vita di ciascuno.
Questa convinzione carica di maggiore responsabilità chi, come il Partito Democratico, è sempre stato in prima linea nella difesa dell’acqua pubblica e del diritto dei cittadini ad essere ascoltati sulle scelte che li riguardano.
Per questi motivi, il Circolo del Partito Democratico di Cefalù condivide la gioia per il successo referendario con tutti coloro che si sono impegnati nella sensibilizzazione dei cittadini e nella promozione della campagna a sostegno dei SI’.
Ringraziamo tutti i cittadini che si sono recati alle urne ad esprimere la loro volontà e annunciamo che ci faremo promotori di una iniziativa pubblica sulle vicende legate alla gestione dell’acqua da parte della società A.P.S. e sull’auspicato ritorno della rete idrica in mani pubbliche.
Vincenzo Garbo
(segretario cittadino del P.D.)
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La democrazia diretta trionfa
What a wonderful world!
(da "Occidentale)
Eccola la nuova Italia, già la si intravede all'orizzonte, i sorrisi nelle piazze, i vento che cambia, il popolo del quorum in festa: tutto cambia, un nuovo avvenire s'avvera.
Da domani le ruspe abbatterranno quelle terribili centrali nucleari che avvelenavano la nostra aria e il nostro futuro: come dicono i manifesti dei Comitati: l'Italia esce dal nucelare!
Evviva, era ora. Basta scorie, basta rischi di fughe o di meltdown, vogliamo essere in prima fila con mazzi di fiori e canzoni quando i primi picconi si accaniranno contro le odiate centrali atomiche sparse per la nostra amata Italia.
Eppoi eccola finalmente, sorella acqua che torna pubblica.
Già da domani, col risultato del referendum pubblicato in Gazzetta Ufficiale e come dicono ancora i festosi manifesti dei Comitati, l'acqua sarà di nuovo un bene pubblico.
Si proceda in fretta ad espropiare le multinazionali e le aziende italiane che detenevano i diritti di sfruttamento di laghi, fiumi e fonti.
Da domani tutti i cittadini, con i loro orci, con i secchi, con semplici bicchieri, le donne con le loro otri e gli uomini con le botti, tutti insieme potranno tornare ad attingere tutta l'acqua che vogliono, buona, fresca e sorgiva come il cielo ce l'ha donata.
Basta con i profitti sull'acqua, si rescindano tutti i contratti di proprietà: l'acqua da domani è di tutti.
E che meraviglia la notizia che i Comitati già oggi festeggiano: da domani la giustizia è uguale per tutti.
Per il povero come il ricco, per l'umile e per il potente, per il politico e per il cittadino comune.
La dea con la bilancia in mano sarà costretta a mettersi la benda e a non guardare più in faccia a nessuno.
Che fantastica e incredibile rivoluzione, e pensare che è bastato solo un piccolo sì scritto a matita per far tornare la G maiuscola sulla nostra giustizia.
Basta storture, basta privilegi, basta lussuosi collegi di avvocati, principi del foro a tariffa oraria, basta giudici corrotti, basta processi mediatici, basta tempi biblici.
Evviva il referendum e il suo verdetto: la Giustizia è uguale per tutti.
Come abbiamo fatto a non pensarci prima.
Che meraviglioso paese è il nostro.
La democrazia diretta trionfa, tutto cambia, il sole risplende, il vento gira, il mondo è bello.