CUTICCHIA E LUMACHELLA : QUALCUNO FERMI IL MASSACRO (la nota di un Assessore)
21 Mag 2011, 09:24 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti]
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Le foto che sono state pubblicate su “L”altra Cefalù” per documentare le modalità con le quali, dopo gli interventi di riparazione delle perdite della rete idrica, viene sistematicamente “ripristinata” la pavimentazione delle vie del Centro Storico di Cefalù sono di quelle che dovrebbero fare riflettere.
Infatti, sono FOTO ed immagini VERAMENTE ALLARMANTI.
Se, negli anni a venire, gli interventi di “ripristino” dovessero essere condotti con le stesse modalità e con la stessa “tecnica” documentate dalle foto, LE MIRABILI GEOMETRIE con le quali le lastre di pietra lumachella, per oltre un secolo, hanno disegnato ed impreziosito il fondo di “cuticchia” di mare delle vie del centro storico RESTERANNO, soltanto, un RICORDO.
Infatti, quelle mirabili geometrie, già interrotte dalla mancanza di tante lastre che non sono state più ricollocate dopo tanti interventi di "ripristino", tra una decina d’anni, finiranno per essere inghiottite dalla malta cementizia.
Quella malta che, ormai da una ventina d’anni, viene regolarmente impiegata per annegare “i cuticchia” , per “affogarli” nel cemento facendone emergere, soltanto, una minima parte della faccia superiore : la “punta”.
Quella malta che non viene più impiegata per “legare” i cuticchia e per fissarli alla sottopavimentazione.
Ben al di sotto della loro “faccia” superiore e, quindi, del “piano” della pavimentazione.
Come era avvenuto quando la pavimentazione delle strade venne impiantata.
Come era avvenuto sino a quando le maestranze cefalutane che venivano impiegate per i ripristini hanno avuto quella “sensibilità” e quel rispetto per Cefalù che la manovalanza, cefaludese e non, che, da una ventina d’anni, viene impiegata dimostrano, invece, di non avere più.
Come era avvenuto sino a quando i responsabili della manutenzione e gli assessori al ramo, oltre alla stessa sensibilità ed allo stesso rispetto per Cefalù delle maestranze, hanno avuto quel SENSO DEL DOVERE che i “responsabili” e gli “assessori”, da una ventina d’anni, dimostrano, invece, di non avere più.
Per scongiurare il rischio che tra una decina d’anni, o due, la pavimentazione delle vie del Centro Storico sia un ricordo,
CHI DOVREBBE INTERVENIRE ?
COME SI DOVREBBE INTERVENIRE ?
Al riguardo mi sono ricordato di una nota che, nell’estate del 2002, l’allora assessore prof. Marcello Panzarella aveva sottoposto alla mia attenzione di consigliere.
Avendola, finalmente, ritrovata la ripropongo nella sua interezza.
POTREBBE SERVIRE!
QUALCUNO POTREBBE FARNE TESORO!
QUALCUNO FERMI IL MASSACRO!
Saro Di Paola, 21 maggio 2011
NOTA DELL’ASSESSORE PANZARELLA (estate 2002)
Al Responsabile del Servizio LL.PP.
SEDE
Al Responsabile del Servizio Manutenzioni
SEDE
e p. c.
Al Sindaco di Cefalù
SEDE
All’Assessore Augusto Cesare
SEDE
All'Assessore Roberto Corsello
SEDE
All'Assessore Giuseppe Guercio
SEDE
All'Assessore Giuseppe Pedalino
SEDE
All'Assessore Marzio Tricoli
SEDE
Oggetto: Formulazione di protocolli per interventi di manutenzione, modificazione, realizzazione di manufatti pertinenti o afferenti ai servizi a rete di gestione non comunale.
Come sarà noto alle SS.LL., la pavimentazione artistica della piazza Garibaldi ha subito di recente alcuni limitati danni, causati dai lavori di allargamento di due chiusini, effettuati su commessa del gestore Telecom. Questi, tuttavia, aveva comunicato agli Uffici Comunali che sarebbero stati effettuati solo dei lavori di sostituzione dei coperchi, senza intaccare la pavimentazione circostante.
Si prende spunto dallo spiacevole episodio per segnalare alle SS.LL. la necessità di rivedere in modo radicale ed efficace le modalità e le pratiche di comunicazione, autorizzazione ed effettuazione degli interventi di manutenzione, modificazione, e realizzazione di manufatti pertinenti o afferenti ai servizi a rete di gestione non comunale, quando dette opere ricadano nell'ambito del Centro Storico della nostra città.
Si chiede pertanto alle SS.LL. di concertare e predisporre la bozza di un articolato protocollo, atto a descrivere le modalità d'intervento nelle occasioni sopra indicate, e a garantire il controllo degli esiti ed il rispetto delle regole d'arte.
In particolare il protocollo dovrà definire:
denominazione dei servizi a rete sottoposti alle procedure del protocollo;
modalità di svellimento, temporanea custodia, ricollocazione e ripristino di elementi di pavimentazioni pubbliche e private, in relazione alle loro tipologie, collocazioni, misure, forme e materiali, secondo la regola d'arte;
modalità di svellimento, temporanea custodia, ricollocazione e ripristino di parti lapidee di edifici pubblici e privati, o di intervento su partiti architettonici pregiati, sagome a intonaco, modanature, etc., secondo la regola d'arte;
mezzi e attrezzi consentiti nell'intervento, in rapporto alle tipologie, collocazioni, misure, forme e materiali preesistenti, secondo la regola d'arte;
materiali da usare nei ripristini;
casi e modi dell'eventuale taglio dei materiali e/o manufatti pregiati preesistenti, e necessità di N.O. della Soprintendenza BB.CC.AA. in presenza di modifiche a opere o manufatti segnalati, tutelati, o comunque sottoposti a regime di salvaguardia;
criteri di cernita dei materiali di risulta più consistenti per dimensione o pregio, e luoghi, modi e condizioni del conferimento a deposito delle parti di pietra lumachella, basaltiche o lapidee in genere e/o d'altro materiale, comunque pregiate e non ricollocabili, provenienti da proprietà pubblica, o non prelevate in custodia oppure abbandonate dai loro privati proprietari;
protezioni, modi e mezzi della sicurezza per l'incolumità pubblica e degli operatori impiegati nelle opere;
modalità d'impianto del cantiere e di esecuzione delle opere, in rapporto all'andamento e alla sicurezza del traffico stradale;
modalità, orari, tempi e mezzi per l'esecuzione delle opere, e per il conferimento a discarica dei materiali di risulta eliminabili, in rapporto con i livelli di rumore sostenibili, con l'esigenza di abbattimento delle polveri ed in relazione specifica con i requisiti dell'igiene pubblica;
responsabilità di direzione delle opere;
modi e affidamenti del controllo della rispondenza delle opere nel loro corso e a loro conclusione.
Nella definizione di quanto sopra elencato il protocollo dovrà contenere, ove esistenti e applicabili, i riferimenti alle vigenti norme e disposizioni della legislazione nazionale, regionale e dei regolamenti comunali.
Si invitano inoltre le SS.LL. a precisare in detta bozza di protocollo i tempi e i modi della preventiva comunicazione dei lavori da parte dei gestori, e i casi, tempi, modi e condizioni per il rilascio delle autorizzazioni di competenza degli Uffici Comunali, compresi la preventiva documentazione fotografica, l'eventuale redazione di elaborati in casi di particolare necessità, o in quelli comunque richiesti dalla legge, e l'eventuale deposito di cauzioni.
Si invitano infine le SS.LL. a sottoporre allo scrivente la bozza di protocollo richiesta con la presente, di modo che essa possa costituire, nei tempi più brevi, la base di una conferenza tra quest'Amministrazione, gli Uffici di cui le SS.LL. sono Responsabili, ed i responsabili locali dei servizi a rete di gestione non comunale, in vista della sottoscrizione del protocollo o della sua emanazione in forma di ordinanza.
Cordiali saluti.
L'Assessore Anziano
Prof. Marcello Panzarella
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Pavimentazione....cuticchia e lumachella..
Caro Saro, come vedi nessuno presta più attenzione ad un ripristino attento e a regola d'arte della pavimentazione del centro storico.
La maggior parte dei lavori sulla pavimentazione riguardano, da qualche tempo, riparazioni alla condotta idrica e vengono eseguiti da ditte non cefalutane...ed allora lo scempio si fa strada per una fretta di finire il lavoro presto e male tanto..nessuno tecnico comunale controlla.
Questo vezzo è ormai consolidato e vedo sempre più cemento che cuticchia per le nostre vecchie strade.
La cauzione per le riparazioni è poca cosa di fronte a tutto questo e raramente il comune è intervenuto per ripristinare in modo corretto la pavimentazione.
Comunque anche le nostre "maestranze" hanno perso la capacità di eseguire un lavoro a regola d'arte...sempre per la premura di finire e ricavre il massimo con poco lavoro.
Basterebbe poco a sorvegliare i lavori ed eventualmente a farli rifare (un poco di autorità).....ma in quanto a credibilità stiamo a zero.....
Giovanni Marino
Non è solo un problema di estetica
Come detto nel mio intervento (http://www.laltracefalu.it/node/4608) «Il problema non è solamente di natura estetica ma, soprattutto, di sicurezza perché la buca realizzata non è stata colmata a raso o, comunque, il brecciolino impiegato è già stato portato via dalla pioggia e quindi si è nuovamente creato un buco pericoloso per pedoni e motoveicoli.»
Inoltre, la Corte di cassazione, sezione III civile, con la sentenza 23 gennaio 2009, n. 1691 ha individuato la responsabilità della cattiva manutenzione delle strade al Comune. (La sentenza ha riguardato il Comune di Roma, ribaltando le decisioni di primo e di secondo grado che precedentemente avevano assolto l'amministrazione capitolina da ogni responsabilità.)
Secondo la sentenza n. 1961/2009 se la cattiva manutenzione delle strade comunali provoca degli incidenti con danni ai propri cittadini il comune è sempre tenuto a risarcirli; non può ritenersi una giustificazione per l’Ente locale il presupposto che la manutenzione delle strade comunali sia stata affidata con regolare contratto d’appalto a una impresa. Nei confronti delle amministrazioni comunali esiste una presunzione di responsabilità per il danno causato dalle cose che si hanno in custodia anche se si tratta di beni come le strade oggetto di un uso generale e diretto da parte dei cittadini.
Per approndimenti: http://www.unitel.it/_news24/news19/64.pdf
ad onor del vero..
registro a proposito che proprio ieri in via Francavilla,una perdita d'acqua piuttosto evidente si è verificata in quella via.
Puntualmente avvisati, i tecnici dell'APS,sono intervenuti dopo avere ultimato la riparazione di un altro danno avveratosi su via Giubileo Magno.
Ad onor del vero ,i tecnici hanno lavorato fino a tarda ora per risolvere il problema su via Francavilla, facendo in modo che si potesse tornare ad usufruire dell'acqua .Stamane, con grande sorpresa ho visto un operaio intento a ripristinare l'acciottolato su via Francavilla.
IL PROBLEMA E' MOLTO PIU' AMPIO
Anche a me è capitato di assistere ad un intervento effettuato, in TEMPI BREVISSIMI e con molta maestria, da un operaio delle APS per la riparazione di una copiosissima perdita d'acqua in via Candeloro.
Per di più nel pomeriggio della festività per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
L'ho pure documentato con foto che conservo.
La questione non si pone in termini "idrici" .
Il problema si pone in termini di ripristino della pavimentazione stradale che viene manomessa e non riguarda, soltanto, gli interventi per le riparazione delle perdite idriche.
IL PROBLEMA E' MOLTO PIU' AMPIO e riguarda gli interventi su tutte le reti di sottosuolo che, almeno nell'ultimo ventennio, sono stati effettuati, e vengono effettuati, lungo le vie del Centro Storico.
p.s.: chiedo scusa ma al
p.s.: chiedo scusa ma al momento dell'invio della mia breve riflessione non avevo letto la pregiata nota del Prof. Panzarella e gli interventi sull'argomento.