Ricominciamo da Zero: la Pro-Loco di Cefalù

ritratto di Pino Lo Presti

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(in allegato: lo Statuto e la Scheda di Adesione che potete scaricare)

Dopo la soppressione delle Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo (legge regionale n° 10 del 2008), Cefalù si è trovata priva di un Centro di coordinamento e di programmazione della attività di promozione turistica (tra cui anche spettacoli) con una propria autonomia decisionale e finanziaria.

Nel vuoto tra la politica regionale palermitana e quella comunale locale, Cefalù si è trovata priva di un interlocutore competente sul territorio attento alle istanze ed alle proposte delle varie realtà locali.
Un colpo di schiena delle realtà locali territoriali era necessario; non è un caso che è stata proprio S. Ambrogio per prima ad averla: non solo con le tante iniziative di auto-gestione dei servizi che gli hanno valso il “titolo” di “Repubblica di S. Ambrogio” ma proprio per la costituzione, l’anno scorso, della Pro-Loco di S. Ambrogio.

Annunciata a Radio Cammarata, domenica scorsa (10) (vedi: https://www.qualecefalu.it/lac/node/4288), dall’arch. Salvatore Testa, dirigente dell’Ufficio turistico regionale di Cefalù (ex Azienda soggiorno), presso i locali della Fondazione Mandralisca, si è svolto, giorno 14, il secondo incontro operativo (il precedente era stato il 30 marzo) verso la sua costituzione, con la presentazione dell’idea, da parte dello stesso Testa, la distribuzione dello Statuto, ad un pubblico più vasto e una decisa accellerazione della raccolta delle adesioni.

Il prossimo incontro, sempre al Mandralisca, è fissato per mercoledì 27 con all’O.d.g. la costituzione dell’Organigramma, propedeutica all’Atto di Costituzione della Pro-Loco Cefalù presso il Notaio Piscitello.

Il resoconto dell’incontro del 14 aprile.

Testa
Faccio un breve riepilogo di quanto si è detto e fatto sino ad oggi, dopodiché vorrei fare una cosa sensata: quella di discendere da qui lasciando la conduzione della discussione ad altri.
Questo perché - ci tengo a specificarlo, come già fatto tante altre volte -, io, di questa iniziativa della costituzione di una Proloco-Cefalù, mi sto occupando assolutamente a titolo personale e privato. Quello che sto facendo assieme ad altri amici non c’entra assolutamente nulla con quella che è la mia attività istituzionale a Cefalù come dirigente del Servizio turistico.
Questa posizione però mi dà modo di chiarire, una volta per tutte, quali sono i termini della questione.

Istituzione della Proloco a Cefalù.

Cefalù non non ha mai avuto una vera Pro-loco. Questo perché Cefalù è rientrata, da primo dopoguerra, nella legislazione - che parte dal 1926 - riguardante le località riconosciute di “Soggiorno e Turismo” comprendente anche le località termali.

Che cosa è successo nel tempo.

Voi sapete che in queste località di Soggiorno e Turismo si sono istituite delle Aziende Autonome proprio per la promozione, organizzazione e coordinamento delle attività turistiche locali.
In particolare, con il decreto assessoriale n° 573 del 21 aprile ‘65 (che riguardava la istituzione delle Proloco della Regione siciliana), si stabilì che in qualsiasi Comune potevano essere istituite delle Associazioni Proloco, salvo che nelle località riconosciute di Soggiorno e Turismo; perché in queste, al posto delle Proloco, si dovevano piuttosto costituire delle Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo (AAST), o Termali, come nel caso di Sciacca, Acireale, Termine Imerese, etc...

Che cosa è successo nel frattempo?

Che le Aziende non ci sono più. E non ci sono più “definitivamente”, nel senso che sono semplicemente in liquidazione presso l’Ufficio della Regione siciliana del dipartimento al Bilancio, e, attenzione, non sono state sostituite dagli Uffici regionali (che è una cosa diversa); diciamo che sono subentrati lì dove c’erano le Aziende degli Uffici regionali dell’Assessorato al Turismo e del dipartimento Turismo-Sport-Spettacolo, come esclusivamente dei Presidi, del Dipartimento regionale, nelle varie localizzazioni.

In più sono stati istituiti dei Servizi provinciali anche laddove non c’ erano in precedenza le Aziende.
Quindi il nostro attualmente è un compito da Ufficio regionale, non abbiamo più alcuna autonomia, non abbiamo soprattutto alcuna facoltà di decidere rispetto alle istanze territoriali: quello che si vuole fare per promuovere una stagione turistica, le attività che si vogliono mettere in campo e tutti servizi che magari si vogliono offrire ai turisti. Perché questa parte dell’attività non c’è più.
Quindi cosa ci stiamo a fare?
Continuiamo a fare il servizio di informazione turistica rimanendo aperti al pubblico con delle limitazioni.

Noi infatti abbiamo degli obblighi da contratto regionale, quindi non possiamo far stare il personale di domenica a meno che non mettiamo in pista un sistema di Progetto-obiettivo al quale possono comunque solo aderire volontariamente (è chiaro che un dipendente regionale difficilmente in maniera volontaria si presta a rimanere di domenica).
Diverso è per gli uffici del Parco delle Madonie - che invece è stato reso autonomo (hanno seguito un iter contrario: sostanzialmente prima erano delle situazioni regionali che hanno avuto oggi una loro autonomia) - e quindi si muovono con molta più facilità rispetto alle aperture al pubblico).
Poi facciamo la “Rilevazione statistica”.
Di fatto, a Cefalù svolgiamo il compito della rilevazione turistica anche su Palermo perché l’ufficio di Palermo storicamente non è attrezzato per poterlo fare. E’ questa una funzione che in qualche modo stiamo concentrando a Cefalù per volontà anche del mio collega, Caposervizio di Palermo, che ha disposto in tal senso.
Faremo assistenza tecnica alle manifestazioni inserite nel calendario “grandi eventi”, nella fattispecie nell’area di Cefaù: il Giro podistico di Castelbuono, per Sant’Anna, la Targa Florio, lo Sherbeth festival, che si svolge a Cefalù, e poche altre cose.

Quindi di fatto manca in questo momento la possibilità di organizzare opportunamente la volontà di partecipazione dei cittadini alla organizzazione di eventi che possono in qualche maniera, più che “incrementare” (a Cefalù non c’è un problema di “incrementare” la presenza turistica) semmai estendere la stagione, cioè destagionalizzare la presenza”).

Una parte di questo lavoro lo fanno le associazioni, le organizzazioni che, a diverso titolo, operano in città; però manca quella “casa madre” che è quella proprio tipica della Proloco.

In soldoni significa questo.
Tutte le associazioni di liberi cittadini si devono sostenere con il contributo dei cittadini stessi (non solo economico ma anche organizzativo delle attività). Le Proloco invece partecipano delle risorse pubbliche - soprattutto di emanazione provinciale ma anche regionale - e possono, in ogni caso, ottenere sponsorizzazioni, donazioni, lasciti testamentari e quant’altro. Cose che invece l’Ufficio regionale per ovvie ragioni non può fare.

Occorre sgombrare il campo da ogni dubbio circa il fatto che il mio ufficio di oggi possa avere una continuità rispetto alla vecchia Azienda, e colmare questo vuoto: a Cefalù l’azienda non c’è più.
Il sistema, diciamo anche dei rapporti, a livello regionale, sul turismo, è oggi svolto con la rete delle pro loco; tant’è vero che già nel Servizio 17 di Palermo, di cui faccio parte, abbiamo organizzato una Conferenza, a livello provinciale, che sarà estesa (siccome è stato un esperimento riuscito) anche a livello regionale (lo abbiamo chiamato “Forum delle Proloco”). Al di là delle pro loco, naturalmente contiamo pure su tutte le associazioni che in qualche maniera si muovono all’interno del territorio: le associazioni di categoria, degli operatori (che ovviamente lavorano sul turismo), e anche le scuole.

Mi farebbe piacere, come cefalutano, che alla prossima Conferenza, a livello regionale, probabilmente di maggio, (visto che non siamo stati presenti alla Conferenza provinciale, mentre ad esempio era presente la neo costituita Proloco di Lascari, che ancora non ha avuto il Riconoscimento ma che è già costituita ed operante sul territorio) mi piacerebbe che fosse presente pure la Proloco di Cefalù.

Fin qui, la Premessa.
(Anche se l’orario è antipatico vedo che il numero delle presenze si va facendo consistente. Il signor Sindaco ha detto che verso le 18:30 contava di poterci raggiungere).
Il Sindaco non è chiamato a partecipare a livello istituzionale, in questo momento, però ne farà parte poi, secondo lo schema di Statuto.
Sarà l’unico soggetto che, all’interno di un sistema Proloco, interviene in veste istituzionale, non a livello individuale: nel senso che è “di diritto” il settimo componente del Consiglio di amministrazione.

Al Consiglio di amministrazione - secondo lo Schema naturalmente - partecipano sei soci (che partecipano a livello individuale) e il Sindaco del comune o da un suo rappresentante delegato (verosimilmente un Assessore, auspicabilmente al turismo).

C’era qualche dubbio sulla possibilità di costituirle una Proloco a Cefalù ma è stato definitivamente sgombrato. Ci sono una serie di adempimenti da fare ma il primo, al quale siamo sostanzialmente pronti, è quello di andare dal Notaio a sottoscrivere l’Atto di costituzione; quindi chi volesse aderire lo può fare da subito sottoscrivendo questo modulo di adesione.

Se ci sono domande mi sembra doveroso rispondere, ma considerate che io vorrei sottrarmi a questo ruolo di animatore ed entrare nel ruolo di un socio a livello individuale della Proloco.
Domenica, a radio Cammarata, ho detto chiaramente che siccome ritengo di essere una persona seria - anche se non c’è nessun tipo di vincolo scritto -, è chiaro che fino a quando rimarrò il Dirigente dell’ufficio turistico di Cefalù, sicuramente nella Proloco non rivestirò cariche di alcun genere.

Neri
Vorrei fare una domanda ad alta voce ed anche avere delle possibili risposte.
La prima è questa: con la legge 10, l’onorevole Granata ci ha fatto questo bel regalo: ci ha tolto le Aziende e ha istituzionalizzato le Proloco.
Le Proloco c’erano anche prima (potevano essere fatte anche dal Notaio) però è stato chiaro il senso... hanno voluto togliere queste AAST!

Devo dire che per quanto riguarda Cefalù, noi siamo stati sempre contrari (io parlo di noi albergatori) perché l’Azienda per noi è stata sempre un’interlocutore valido e diciamo che tante cose si sono fatte grazie all’Azienda, anche se piccole cose: tipo arredo urbano o portare avanti certi discorsi di natura turistica e così via.
Ci hanno promesso - ma credo siano promesse buttate al vento - che si sarebbero costituite le Aziende provinciali di turismo (prima erano E.t.p., poi sono diventate Aziende provinciali di incremento turistico, ora si prevede - nel testo - la creazione di Aziende provinciali del turismo, 9, una per ogni provincia).

Ad alcune zone, predisposte per lo sviluppo turistico, si sarebbe dato di nuovo un’Azienda che non si sarebbe chiamata più di Soggiorno.
E, quindi mi spiego perché c’erano certe voci in giro. In questi giorni è girata una voce (l’architetto magari fa un sorriso perché sappiamo che effettivamente c’è stata da parte dei nostri politici) di sospendere la costituzione della Prololoco di Palermo-Monreale. Allora io ho riflettuto - dopo quella riunione che abbiamo avuto - e mi sono detto: può essere che questa sospensione da parte della politica fosse soprattutto per dare qualcosa di più a Cefalù e a PalermoMonreale? Però è rimasto il dubbio. Si fa, non si fa?
Io dico questo.

Potremmo temporeggiare, perdendo tempo, facciamo la Proloco ... sicuramente qualche cosa facciamo.
È uno Statuto blindato quello che ci ha mandato la Regione, non si può modificare granché; basterebbe chiamare un avvocato, un amministrativista che potrebbe venire fuori uno Statuto con certe prerogative. Quello della Regione prevede determinati ordini, determinati obblighi e così via. L’unica allettante possibilità che lo Statuto ci dà è che, una volta passato il ... alla Regione, la Regione dà alla Provincia la via libera a finanziare queste Proloco o queste Proloco che passano da quest’esame!
Credo che l’esame sia uno o due anni di gestione.
Quindi un certo vantaggio nel farla subito ci potrebbe essere, nel senso che ci si comincia a muovere o quantomeno, anche se non si hanno finanziamenti, si possono portare, con questa Proloco, avanti problemi che oggi sono completamente sepolti, che non vengono fuori, che non si sollevano; ne parliamo un po’ tutti ma rimangono così.
La voce della Proloco potrebbe essere una voce qualificata e qualificante che potrebbe portare avanti certi problemi. Quindi, tutto sommato - a parte questo dubbio sulla paventata sospensione per la costituzione di un’Azienda diversa -, io credo che sia necessario procedere a questa Costituzione, anche perché l’altra volta - e l’architetto era presente - ci dicevano che già Sant’Ambrogio ha già costituito una sua Proloco.

Testa
Anche lì c’è probabilmente qualcosa da sperimentare

Neri
Non è che la legge dice che i quartieri non possono fare una Proloco

Testa
Assolutamente no, anzi nello Schema della norma (che consenta l’iscrizione all’Albo provinciale) è espressamente riportato che il Comune offre “azione”.
E’ chiaro però che, al di là del fatto burocratico, noi con l’associazione Proloco di Sant’Ambrogio dobbiamo comunque aprire un dialogo.
Mi pare che - già domenica a radio Cammarata - ci trovavamo negli intenti, perché loro, d’altra parte, sono una Frazione che ha una forte identità storica e quindi una volontà di emergere. D’altra parte Cefalù è tutta, Sant’Ambrogio compreso, quindi fermo restando che gli abitanti di Sant’Ambrogio hanno tutto il diritto di averne una propria (fra l’altro, anche tutti i meriti perché l’Associazione sta facendo delle belle cose a Sant’Ambrogio, e ha già una sua storia da poter raccontare), sicuramente la Proloco di Cefalù si deve far carico di questo perché non possiamo essere la proloco di Cefalù-meno-Sant’Ambrogio! D’altra parte, la Proloco di cefalù deve cercare con questo forte interlocutore emergente non una ripartizione ma una integrazione e coordinamento del lavoro.

Parlo come cittadino, ho un Decreto qua firmato dall’assessore attuale Tranchida, un tecnico, che su questa sospensiva Palermo-Monreale, mi risulta fatto da politici poco informati che discutono piuttosto che studiare veramente i problemi. Lo dico senza mezzi termini perché il decreto dell’assessore Tranchida non è che è stato lanciato nel vuoto; è stato fatto perché c’era un problema da risolvere di Proloco già costituite in luoghi che precedentemente ospitavano AAST (nella fattispecie: Milazzo, Capo d’Orlando e Acicastello).
Queste tre località hanno già costituito delle loro Proloco e hanno già richiesto la iscrizione all’Albo provinciale.
Quindi più tempo perdiamo, peggio è!

Parlando sempre da Salvatore Testa - e non dal Funzionario regionale -, un’altra considerazione che farei è di questo tipo.
Noi abbiamo delle bellissime iniziative a Cefalù (che comunque concorreranno alla salute turistica di Cefalù nei prossimi anni - si spera -); in particolare parlo sia del Distretto che del Centro commerciale naturale, del quale però so poco.
Considerate che questi sono soggetti ancora da identificare, riempire di contenuti; e, nel momento di debolezza politica complessiva che c’è oggi, difficilmente troveranno domani uno sbocco.
In ogni caso, la costituzione della Proloco non va in controtendenza rispetto allo sviluppo di queste cose; anzi può diventare un buon veicolo di accelerazione con un punto in più; perché, anche se a Cefalù la Proloco non c’è mai stata, essa però può ereditare tutta la storia virtuosa dell’AAST, sia dal punto di vista culturale che dei rapporti giuridici che si sono innestati.

Neri
Ad ogni modo, qui c’è la mia istanza, corredata, perché penso che è meglio esserci e non perdere tempo, quantomeno si può parlare e discutere!

Mento
Ha una importanza vitale, secondo me - per il capitale storico -, se uno dei primi atti di questa costituenda associazione fosse quello di chiedere l’archivio storico dell’Azienda (materiale fotografico, manifestazioni) costituito dal ‘63 fino alla legge 10 del 2008; anche perché se la portano a Palermo questa cosa scompare.

Testa
Dopo la costituzione del soggetto richiedente è sicuramente possibile. Così che possa essere custodito in mano sicura fino a quando la Regione non ne riterrà un utilizzo che sia altrettanto utile

Neri
Ma non è solo questo: Cefalù è una delle poche realtà che ha sempre statistiche alla portata di mano (non c’è questo a Palermo, Morreale, Taormina, da nessuno); l’unica Azienda che funzionava, oggi presidio regionale, che può dire “qui ci sono le presenze aggiornate al 31 marzo”, è soltanto Cefalù. Però non vorrei che con questa Proloco venisse meno l’ufficio!

Testa
Per quelli che non l’hanno ancora letto, per lo Statuto c’è un passaggio fondamentale: si va dal Notaio per fare l’Atto costitutivo e lo Statuto contestualmente.
Un momento successivo è quello dell’autoconvocazione dell’Assemblea - in quanto non c’è ancora un Presidente - con l’elezione degli organi statutari.
I sei Consiglieri di amministrazione, riuniti per la prima volta assieme al Sindaco, eleggono il Presidente.
È chiaro che bisogna cominciava a pensare al Presidente e a quelli che possono essere i Consiglieri.
Qua dentro vedo tutte persone qualificate e, in ogni caso, in grado di assumere queste funzioni. L’unico sono io che non lo posso fare.

Suggerisco di non guardare a chi occupa un ruolo di rappresentanza (o perché Presidente di un’associazione attiva o perché ha un incarico politico, o perché è Presidente di una associazione di categoria o comunque in un Direttivo, eccetera o ha una spiccata visibilità come professionistah imprenditore ecc.); preferirei che si considerassero due requisiti (quantomeno del primo Presidente di quest’associazione): che debba essere una persona di riconosciuta stima e qualità e che soprattutto in qualche maniera sia il più “svincolato” possibile possibile da tendenze e orientamenti.
Perché è chiaro che se prendiamo un imprenditore, un commerciante, un albergatore tenderà a vederla da un suo punto di vista.
Inoltre è da pensare ad una rappresentanza significativa, all’interno del Consiglio, di almeno una signora, almeno una, e di una buona parte di giovani, di persone sotto i 40!

Spinosa
Lo Statuto da dove trae origine, come possiamo intervenirci; e per la sede?

Testa
Lo Statuto non deve avere, nè di più e nè di meno, rispetto alle cose che ci sono già scritte; viene così dalla Regione.
La sede sarà poi oggetto del Regolamento che è uno strumento più agile che però si deve muovere dentro i paletti dello Statuto

Marsala
C’è bisogno di un Segretariato, di un ufficio.

Testa
Sarebbe come costituire un Comitato spontaneo che potrebbe essere dispersivo.
Secondo me, l’obiettivo in questo momento è quello di raccogliere le adesioni e andare direttamente alla Costituzione della Proloco.
Abbiamo già un numero sufficiente di adesioni per andare dal Notaio; sarebbe auspicabile anche che aderissero, come a Lascari, dei Consiglieri comunali.

ritratto di Leonardo Mento

A chi va inviato....

il modulo di iscrizione? Grazie

ritratto di Pino Lo Presti

Attualmente

non c'è una sede (la consegna avviene a mano), ma essendo che la Fondazione si è prestata ad esserne la "incubatrice", penso che si potrebbe indirizzare a lei.