Il bastione di Porta Ossuna

"…Il primo ( Passafiume) ,descrivendo Porta Ossuna, riferisce che accanto ad essa si trovava un propugnaculum (bastione,baluardo)con armi da guerra, lì dove prima si trovava la torre costruita dalla illustrissima famiglia Ventimiglia, il cui stemma, aggiunge, è visibile ai giorni nostri.Per inciso voglio ricordare che l’Auria appena un decennio più tardi, parla di una torre,riferendosi a porta Ossuna, fortissima e molto più per l’Arteglarie.Il Bianca, infine, torna a parlare di baloardo: a' fianchi di questa porta mirasi un baloardo munito con pezzi d'artiglieria, che fu costrutto in tempo che governava il regno da Viceré il Marchese di Ceraci, come dalle armi gentilizie della casa Ventimiglia apposte nel prospetto del muro da parte di mezzogiorno si ravvisa. Il medesimo baloardo vien proibito di potersi a particolare persona concedere, dovendo restar sempre del demanio della città; come espressamente se ne dimandò la grazia fra i capitoli della ricompra di essa città. Il Bianca si rife¬risce qui a quanto riportato sul Libro Rosso del Comune (f. 32, pag. 10, n. 5): Quod Turris di la Rina non possit concedi particulari persone sed in ea Universitate manteneatur (1451, ripor¬tato agli atti del notaio Giovanni de Martino, 28-3-1525).”
(Nico Marino – Altre note di storia cefaludese)

Sarebbe giusto, una volta per sempre, stabilire il principio, per me e spero
per altri sacrosanto, che ci sono spazi e manufatti, sia nel centro storico che ovunque, che non possono essere manomessi, intorno a cui deve essere lasciato lo spazio adeguato alla loro rilevanza senza estranei e inusitati ingombri, perché possano essere apprezzati per quello che sono : si “valorizzano” da sé, o tuttalpiù con quegli interventi che li salvaguardino e ne esaltino le caratteristiche, certamente non con intromissioni sguaiatamente invasive, messe in atto in nome di un miope “commercio”.