Consiglio Comunale del 29 marzo 2010
31 Marzo 2011, 09:00 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Presenti: Lapunzina, Genovese, Barracato, Franco, Scialabba, Mangano, Rasa, Lo Verde, Gattuso, Cassata, Calabrese
Assenti: Barranco, Messina, Coco, Brocato, Sideli - Fatta, Noto, Liberto e Greco verranno successivamente.
Lapunzina interviene sull’ordine dei lavori:
Intanto annuncia che domani mattina, alle 09.30, si riunirà, in questa sala, la Commissione d’indagine sugli oneri di urbanizzazione per l’approvazione della Relazione finale.
Ricorda inoltre che, come gruppo politico del partito democratico, ha chiesto l’inserimento di due Punti: quello sulle cosiddette “strisce blu” e l’altro sulle carenze di organico della Polizia municipale; essendo necessaria, per entrambi, la presenza in aula del Comandante pro tempore dei VV.UU. e dell’Assessore al Traffico, chiede di rinviarne la trattazione e di prelevare, per questa sera, il Punto relativo alle problematiche della gestione ATO idrico:
“Problematiche connesse alla gestione delle ATO idrico Palermo 1, alla luce della messa in liquidazione della società Acque Potabili Siciliane e della Proposta di Concordato preventivo, da cui consegue l’ipotesi di costituzione di una società denominata “nuova A.P.S.” che vedrebbe la partecipazione azionaria anche del Comune di Cefalù”; determinazioni. (Richiesta dal capogruppo consiliare Rosario Lapunzina)”.
Il Presidente mette ai voti la richiesta di prelievo: unanimità
Lapunzina
Su questa vicenda, si sono già espressi sia il Consiglio Comunale di Palermo sia il Consiglio Provinciale .
Si tratta delle problematiche connesse alla gestione dell’ATO idrico e della notizia, ormai di dominio pubblico, che la società Acque potabili siciliane è stata posta in liquidazione, ed è stata presentata al Tribunale una proposta di Concordato preventivo . Proposta che prevederebbe la nascita di una nuova Società, chiamata “Nuova A.p.s.”, che vedrebbe la partecipazione azionaria del Comune di Cefalù con una quota di azioni del 4,6%.
Voglio ricordare quale è stata la posizione unanime del Consiglio comunale in occasione del passaggio del Servizio alle Acque potabili siciliane: quello sciagurato passaggio effettuato dal comune di Cefalù con tanta fretta, nonostante il Consiglio comunale si fosse espresso all’unanimità in modo contrario, è datato 29 aprile 2009.
Noi l’abbiamo considerato, e la consideriamo tutt’oggi, una scela scellerara ed assurdo , in considerazione del fatto che allora tutto il Consiglio comunale chiedeva garanzie, certezze su quelle che erano le “promesse di investimenti” ed anche “di efficienza” del servizio reso agli utenti. “Efficienza” che si è manifestata subito con molte lacune a partire dal rapporto con l'utenza (che è stato pessimo). Possiamo dire che è stato, a tratti, ridicolo: una Società che apre uno Sportello dopo molti mesi (e dopo molte interrogazioni ), uno sportello che tutt'ora funziona con un solo dipendente pur servendo un bacino ampio di diversi comuni.
Per non parlare poi delle promesse fatte al Sindaco in sede di passaggio come per esempio l’immediata realizzazione della fognatura di contrada Pisciotto
/zona di cui non si parla più perché soltanto nominandola ci ricordiamo delle sciocchezze che nel tempo sono state dette, su questa Contrada, dalla precedente e dall’attuale Amministrazione: strade, fognature, per una zona che sta diventando una delle più popolate della città.
Ogni tanto alzate lo sguardo sul Pisciotto e vi renderete conto che vi abitano migliaia di persone costrette a viaggiare su una strada ridicola e pericolosa, a scaricare i liquami in pozzi neri (che poi arrivano a valle e qui lascio lavorare la vostra immaginazione), e ad avere una situazione di urbanizzazione inesistente).
Cosa dire delle promesse fatte dalla A.p.s., prima del passaggio di quel 2009?
Erano promesse di una Società che voleva a tutti i costi il Servizio, che lo ha conquistato in 55 comuni su 82. Il Comune è stato messo davanti alla condizione per cui il Sindaco sarebbe stato quasi-costretto a fare quella scelta, come se al di là della porta del suo gabinetto ci fossero pronti stuoli di “commissari ad acta” ed altre “Forze dell'Ordine" che minacciavano chissà quali interventi e quali penali per il comune di Cefalù!
Tutte cose che non si sono verificate per nessun Comune della Sicilia; nessun Comune della Sicilia è stato chiamato a rispondere del fatto che “non ha consegnato” il Servizio alle Acque potabili siciliane! Vorrei ricordare Castelbuono, Collesano, Petralia ed un’altra trentina di comuni che tutt'ora gestiscono il servizio in proprio.
Ebbene, noi abbiamo consegnato le reti alle Acque potabili siciliane con la speranza non solo di investimenti come quelli del Pisciotto, ma anche per il Depuratore di Torretonda o per la sostituzione delle linee di adduzione nel nostro comune; ci ritroviamo ad avere riparazioni soltanto momentanee e soprattutto una Società che ha prodotto, posto oggi, un concordato - presentato al Tribunale - per 52 milioni di euro di debiti: oltre 100 miliardi delle vecchie lire!
La società di cui stiamo parlando, APS, non è Acque potabili di Torino - che è una società quotata in borsa -, questa è Acque potabili Siciliane: una società formata ad hoc in Sicilia, senza capitale che ha accumulato ben 52 milioni di euro di debiti, 37 verso gli enti pubblici e gli altri verso privati. E noi ci troviamo dentro questo carrozzone e ci ritroviamo in quest’operazione e ci viene prospettata un'altra operazione incredibile -. Ci chiedono di aderire ad una Nuova APS con un pacchetto azionario superiore a quello dello stesso comune di Palermo, cioè con il 4,6%. Il comune di Carini vi rientrerebbe con l’uno e qualcosa %, Casteldaccia con lo 0,9%, Cerda con lo 0,4%, Corleone con lo 0,2%, Palermo con il 2,4%, noi invece con il 4,6%; noi avremmo il pacchetto azionario più grosso - pensate un po’ - ma di che cosa? Di una “Nuova A.p.s.”!
Pensate che questa “Nuova A.p.s.” non è altro che la stessa Società, fatta dalle stesse persone, con le stesse attrezzature, con lo stesso management, una Società che ha “trasformato” 52 milioni di euro di deficit in “azioni”, e ci vorrebbero fare ubriacare (di acqua) per questa nuova società dicendoci che questa è “una proposta interessante”, importante!
In tutto questo qualcuno ci chiede, ma come mai voi avreste un pacchetto azionario del 4,6%, avete delle particolari qualità?
Noi in verità viviamo in un paese dove se si scava in qualsiasi luogo c’è acqua
(ma questa è un’altra storia, perché sulla ricerca idrica questo Comune non ha mai puntato. Ha visto uscire tanta acqua a Presidiana e ha pensato che solo quella era l’acqua che si doveva utilizzare, ma a Cefalù Acqua ce n’è tantissima e anche meglio di quella che esce a Presidiana. Basta pensare che noialtri utilizziamo 80 l/sec. di Presidiana; e che l’altra buona parte, 50 l/sec., viene dal pozzo di Santa Barbara che già qualitativamente è superiore, a quella della sorgente del Porto. E, pensate a quanta acqua che si poteva ricercare! Proprio in questi giorni abbiamo avuto notizia che durante i lavori che si stanno conducendo per i tunnel delle ferrovie si è trovato dell’acqua - come già era successo quando sono state scavati i tunnel dell’autostrada -, acqua che non sappiamo che fine farà: se qualcuno è - come fu allora - pronto ad usare cemento per deviarla o se - come sarebbe auspicabile - sta cercando di capirne la quantità e la qualità).
Ma non è questa la “qualità”, signor Presidente, che ci fa “meritare” il 4,6% delle azioni in questo Concordato, assolutamente no!
Il 4,6% deriva dal fatto che la A.p.s. sa di “dovere dare”, per costi di potabilizzazione, circa 3 milioni di euro (forse qualcosa in meno), e l’ha inserita all’interno del Concordato preventivo come se noi - siamo nelle condizioni economiche di trasformare euro in azioni. Che cosa ne facciamo delle azioni quando ci sono solo delle fatture da pagare?
Ecco questa è la vicenda, in sintesi, molto in sintesi!
Avrei gradito questa sera anche la presenza del Sindaco, visto che domani si terrà una importantissima riunione a Palermo, all’Ato idrico, presso lo studio dell’ingegnere Delfino, e alla quale riunione parteciperà la “Sorgenti Presidiana, il comune di Cefalù è la A.p.s.; era importante conoscere dal Sindaco cosa andrà a rappresentare domani.
Questi i motivi che hanno indotto il sottoscritto, e il Gruppo del Partito democratico, a chiedere il prelievo del Punto all’ordine del giorno, per ribadire - mi auguro - quello che già il Consiglio comunale ha approvato in data 27/9/2010; per ribadirlo con forza alla luce del fatto che, ora, siamo venuti a conoscenza di una proposta di Concordato!
Bonaviri
Io dividerei - come già accennavo l’altra sera al consigliere Lapunzina - il problema, in tre parti o almeno in due.
Una parte che riguarda la riunione di domani, cioè il rapporto tra l’Amministrazione comunale e la società Sorgenti Presidiana.
(Questo si deciderà domani a Palermo, e il Sindaco, giovedì mattina, inviterà il Presidente a convocare una riunione immediata, giovedì stesso, dell’Ufficio di presidenza con tutti i Capigruppo, e i consiglieri che vorranno partecipare, in maniera tale che il Sindaco possa immediatamente riferire il risultato della riunione di domani. Io non posso anticipare cosa succederà domani ma vi dico semplicemente che, per conto del Comune, parteciperà il Sindaco, diversi assessori e il Segretario generale)
Andiamo invece all’argomento di cui parlava adesso il consigliere Lapunzina.
Questi ha presentato, prima di questo ordine del giorno, una Interrogazione a cui il Sindaco ha risposto. Io desidero questa sera fare, per conoscenza dei signori consiglieri, molto in sintesi quello che è stato lo sviluppo nell’ultimo periodo dei rapporti tra il comune e l’Ato e tra l’Ato ed A.p.s.
Il Sindaco, scrivendo al consigliere Lapunzina, fa un ordine cronologico di quello che è successo:
“ In data 31 gennaio 2011, il Presidente della Provincia, in apposita riunione presso la sede provinciale, comunica che, dal 1 agosto 2010, la Società A.p.s. è in liquidazione e che la stessa Società aveva attivato un Arbitrato chiedendo un aumento della tariffa per fare fronte al deficit accumulato.”
Questo è bene che il Consiglio comunale lo sappia: la A.p.s. la prima mossa che ha fatto è quella di chiedere un aumento all’Ato, per tutti comuni, delle tariffe avendo accumulato dei deficit. A detta richiesta è stata data una risposta negativa.
“ In data 26 gennaio 2011, la suddetta Società depositava al Tribunale di Palermo domanda di ammissione alla procedura di Concordato preventivo”.
La presentazione di detta domanda blocca l’avvio, o la prosecuzione, di azioni esecutive sul patrimonio del debitore! A parte che di “patrimonio” immagino ne avrà molto poco.
In sintesi (dico “in sintesi” perché nessuno ha ancora in mano, nè la Provincia, né noi, la Proposta vera; abbiamo una specie di riassunto - che ha anche il consigliere Lapunzina - di quello che la A.p.s. ha proposto) la Proposta, depositata presso il Tribunale, dice questo:
“ Primo: continuazione dell’attività aziendale al fine di evitare qualsiasi interruzione dell’erogazione del Servizio pubblico. Secondo: costituzione di una nuova S.p.a., “Nuova A.p.s.”, da parte della A.p.s, che prenda in carico tutti beni e i debiti mediante il conferimento dell’azienda di A.p.s. inclusa la Concessione di gestione.”
Cioè loro dicono, creiamo una nuova società, di cui il 70% è pubblico - cioè Ato, Provincia e Comune -, e il 30% in mano a loro.
“ L’attribuzione agli attuali soci di A.p.s. e ad alcuni principali creditori (Amap, i comuni, Sicilacqua, Eas) delle azioni della Nuova A.p.s. - di proprietà della A.p.s. -, rispettivamente nella misura del 30% e del 70%.”
E, qui la precisazione del consigliere Lapunzina, il quale ha detto che noi non è che siamo privilegiati ad avere il 4,6%, in quanto le azioni sarebbero date in relazione anche ai debiti che l’A.p.s. ha accumulato con i vari enti; e siccome con noi ha un debito superiore a Palermo, superiore a tutti comuni - leggete le tabelle che vi posso fornire immediatamente - (Genovese chiede “come mai”, l’Assessore risponde: perché noi diamo la potabilizzazione).
“ Il pagamento dilazionato della parte residuale (ossia non corrispondente a quella interessata dalla predetta Conversione in capitale dello stock del debito della A.p.s. trasferito in “Nuova A.p.s.”) indicando, entro la fine del 2013, la gestione della Società senza soluzione di continuità, il mantenimento dell’attuale livello occupazionale, il regolare pagamento dei lavoratori dipendenti, la definizione del contenzioso tra A.p.s. ed Autorità d’Ambito, il finanziamento della gestione interinale della A.p.s. sino all’avvio dell’attività della Nuova A.p.s. da parte degli attuali soci, la liquidazione di A.p.s., privata di tutti i beni, crediti e debiti, ad esito dell’avvio dell’attività della Nuova A.p.s. , l’attuazione della Proposta della Società A.p.s. implica ...“
Ecco questo è uno dei principali problemi - sono stato io a sollevare la problematica - in particolare sulla competenza; perché qualcuno immaginava che sulla competenza potessero essere scavalcati i comuni cioè che si potesse prendere qualsiasi decisione in sede di Conferenza dei sindaci.
Io ho detto no, non è possibile una cosa del genere perché i comuni non possono essere scavalcati; se si va a creare una nuova società bisogna approvare uno Statuto e questo è sicuramente spettanza del Consiglio comunale, non può essere spettanza neanche della Giunta a meno che non venga previsto nelle Previsioni di Bilancio: il Consiglio approva il Bilancio con quella Previsione, e la Giunta poi diventa un altro esecutivo (ma è questo sicuramente un atto consiliare)
Quindi l’attuazione della proposta della società A.p.s. implica una delibera della Conferenza dei sindaci - dopo aver ottenuto l’approvazione da parte dei creditori - che prenda atto del subentro della Nuova A.p.s. nella gestione del Servizio. Inoltre:
“ l’attuazione della proposta di A.p.s. implica e richiede la manifestazione - da parte dei comuni - di voto favorevole nel corso della procedura di concordato sulla proposta di divenire nuovi soci della Nuova A.p.s. e di convertire propri crediti in capitale di quest’ultima. L’acquisto della qualità di “soci” implica l’adesione agli accordi parasociali riguardanti la governabilità della Nuova A.p.s.”
E’ logico che questi argomenti - che saranno di competenza del Consiglio - lo saranno pure da parte dei legali, perché c’è molto che dovranno studiare
“ L’attuazione della suddetta proposta eviterebbe (ecco è questo è il punto centrale) il fallimento della società A.p.s. e conseguentemente eviterebbe la perdita del quasi totale dei crediti vantati dai diversi enti, fra i quali questo Comune.
Il Presidente della Provincia, nella sua esposizione del 22 febbraio, ha fatto presente di non condividere il contenuto - almeno quello conosciuto - della Proposta e che chiederà al liquidatore un approfondimento su tutti gli aspetti nell’interesse della parte pubblica e contemporaneamente ha palesato che bisogna studiare subito un piano B da attuare in caso di fallimento della società di A.p.s. Il piano B dovrebbe prevedere la gestione provvisoria - nelle more della nuova gara e dell’esito del prossimo referendum - da parte della Amap; ciò assicurerebbe la continuazione - senza interruzione - dell’erogazione del servizio pubblico, tenendo presente che, per legge, il gestore deve essere “unico per tutta la provincia”.
Ora è bene che signori consiglieri ascoltino e stiano attenti a quello che dirò:
Quanto prima - ho detto - non è l’opinione dell’Amministrazione. Io ho sintetizzato quello che è stato il risultato della riunione di Palermo all’Ato. Infatti il Sindaco dice: “quanto sopra per sintetizzare le comunicazioni del Presidente della Provincia e i fatti che interessano il rapporto Atoidrico-A.p.s.”
A questo però devo aggiungere che diversi sindaci, anche i sindaci che non sono entrati provvisoriamente nella A. p.s. - che non hanno consegnato gli impianti -, sono per l’Amap!
Io vi assicuro - e possiamo prendere pure il Verbale - che è vero che la proposta è venuta dal Presidente della Provincia ma vi assicuro che diversi sindaci (i quali non hanno il Comune preparato - come lo era Cefalù - a gestire l’acquedotto; penso a quei sindaci che avevano una gestione con l’Eas per esempio) parlavano, intervenivano per passare immediatamente - almeno in maniera provvisoria - la gestione all’ Amap.
Per la verità il comune di Cefalù, la sua Amministrazione non è d’accordo né ad accettare il Concordato proposto dalla A.p.s., nè è contenta - per un mio pensiero - che la gestione diventi dell’Amap. Anche se devo ammettere che sappiamo tutti che, per legge, la gestione in Provincia deve essere “unica”.
Vero è quello che dice il consigliere Lapunzina che ben 29 comuni non hanno consegnato gli impianti, ma è perchè purtroppo - lo dico da siciliano e da palermitano - in Sicilia le leggi sono un opcional: la legge c’è però chi la vuole applicare la applica e chi non la vuole applicare non la applica! A me non sembra un modo di agire; la legge obbliga alla gestione unica per provincia!
Io dico che io non sono per passarla a Nuova A.p.s. (non sono sicuramente per favorire la A.p.s. con questo andamento che ha fatto) e non sono semplicemente - io parlo a nome dell’Amministrazione - per il passaggio alla Amap; io sono per la gestione del Comune e l’Amministrazione è per la gestione del Comune, anche se il Consiglio comunale dovrà superare determinati scogli a cui adesso farò cenno.
Questa Amministrazione non condivide il piano presentato dalla società A.p.s. (in quanto fra l’altro non è chiaro come verrebbero spalmati i debiti accumulati dalla stessa società) e seguirà l’indirizzo già dato dal Consiglio comunale o che lo stesso Consiglio vorrà dare non appena conoscerà ed approfondirà interamente la proposta di Concordato preventivo (perché non la conosciamo ancora con precisione).
Altra importante questione da affrontare (ecco questo è un problema che ci poniamo è che il Consiglio comunale si dovrà porre nel caso di “gestione diretta”, di cui io e l’Amministrazione condividiamo l’idea) è quella degli investimenti di cui all’accordo del Programma Quadro 2010/2013, per il cui impiego è previsto il co-finanziamento del 50% delle somme da erogare.
In questo Programma Quadro come fa il Comune (nel caso di una sua gestione diretta) ad intervenire con un co-finanzimento del 50% su un investimento, come per esempio quello del depuratore di Torretonda, di 10 milioni? E allora il Presidente della provincia - dopo l’insistenza di diversi sindaci - ha detto: “poiché è impossibile, sia nel caso di gestione della nuova A.p.s, sia in quello della gestione di un Consorzio di comuni - o di gestione diretta di ogni singolo Comune -, che le Amministrazioni possano far fronte alla spesa, è auspicabile che la Regione accolga la proposta, già avanzata dall’Ato, di ridurre al 10% il co-finanziamento a carico dei singoli comuni”.
Allora, la cosa diventa sperabile perché, oggi come oggi, gestire l’acquedotto è la cosa migliore di questo mondo, però per gli investimenti che bisogna fare sulla rete idrica (depuratori eccetera) è impossibile che i comuni possano fare questo finanziamento.
Allora abbiamo chiesto al Presidente dell’Ato, e quindi al Presidente della provincia (il quale aveva già avanzato una proposta alla Regione) che questo finanziamento per il 40% vada a carico della Regione e per il 10% a carico del Comune.
Il Sindaco si è riservato - dopo questa lettera di risposta - di dare ulteriori comunicazioni al Consiglio comunale non appena non appena sarà ufficialmente e per intero conosciuta la Proposta di Concordato preventivo che presenterà la A.p.s.
Non c’è stata più, da allora, nessuna riunione per cui non c’è nessun aggiornamento.
Ho qui una lettera scritta il 10 marzo, rispetto a quanto riguarda i rapporti comuni-Ato e Ato-A.p.s. Non c’è stato nessun aggiornamento perché il Presidente della provincia non ha riconvocato l’Assemblea dei sindaci.
Io ripeto di nuovo l’idea dell’Amministrazione.
L’idea dell’Amministrazione è di non accettare nessun Concordato con la A.p.s.
Certo non avremmo mai augurato un fallimento in questo momento, perché un fallimento è sempre una cosa deleteria che trasporta e trascina i creditori in un deficit. Però pensare che si possa evitare il fallimento entrando come soci in un - scusate - tra virgolette “carrozzone” che non sappiamo ...! Quindi la posizione dell’Amministrazione intanto è quella di seguire scrupolosamente quello che deciderà il Consiglio, primo; secondo, come idea propria, quello del ritorno della gestione ai comuni. Ma questo lo deve consentire la legge perché la Galli attualmente prevede la gestione unica.
Ma se ci sarà una manifestazione, (Palermo l’ha già deliberata e anche diversi altri comuni - l’ho letto sul giornale), se c’è un movimento di tutti i comuni è evidente che riusciremo a fargli modificare anche la legge.
Io sono qui a disposizione, anche con tutte le carte che posso mettere a disposizione dei signori consiglieri.
Calabrese
Io penso che - lo pensiamo tutti, intanto come cittadini poi come consiglieri comunali -, che ancora una volta le scelte fatte da chi ha interpretato la politica in una certa maniera, alla fine finiscono per mettere tutto in un marasma complicatissimo, tutto in mano, o anzi in danno ai cittadini!
La legge Galli, quando nasce, nasce con l’intento di razionalizzare il servizio idrico nell’ottica di far risparmiare i comuni e quindi dare un vantaggio ai cittadini. Purtroppo noi cittadini abbiamo ormai capito, e non ci voleva molto, che l’intento forse nobile del legislatore nazionale ha fallito, ha fallito miseramente perché alla fine Cefalù, e tutti gli altri comuni, si trovano imbrigliati in un ginepraio di questioni intrigatissime nelle quali è difficile anche prendere delle decisioni; perché è chiaro che, nel momento in cui questo Consiglio comunale - i Consigli comunali della nostra Provincia, nel nostro caso - dovrà/nno pronunziarsi, saranno scelte assai difficili a farsi perché è ovvio che laddove si dovesse scegliere, e io personalmente sono di questo avviso, la strada di non aderire al Concordato preventivo (lo abbiamo manifestato al Sindaco in una riunione che il primo cittadino ha voluto tenere con tutti i capigruppo), è chiaro che si pone un altro problema: cosa farà A.p.s.?
A.p.s. non potrà fare altro che fallire; essendo in uno stato di assoluta il-liquidità.
Mi chiedo: ma come è possibile che in due anni una società per azioni possa racimolare 52 milioni di euro di debiti? Ma che cosa hanno fatto in questi due anni: hanno fatto miracoli? È impensabile, è inaccettabile quello che è accaduto perché ci sono delle responsabilità penali, delle responsabilità di natura civilistica a carico di chi ha amministrato questa società (e me ne assumo personalmente la responsabilità) perché non è possibile che una società appena nata, due anni fa, che prende in gestione un servizio, dopo due anni raccolga 52 milioni di euro di debiti!
Il servizio mi pare che non sia migliorato, tutti i cittadini abbiamo sulle nostre spalle il peso di un aggravio dei costi a fronte di un servizio che non è affatto migliorato.
L’unica cosa di cui Cefalù, noi cefalutani, possiamo fregiarci è che non abbiamo più quelle perdite idriche che andavano ad allagare le nostre strade! Ma forse non ci voleva tanta “scienza” per andarne a vedere le problematiche. E’ evidente che il nostro Comune, con i suoi apparati tecnici, non aveva saputo trovare la soluzione; l’hanno trovata quelli della A.p.s. - forse l’unico piccolissimo merito che ha la A.p.s. è quello di avere tappato i buchi della nostra rete idrica, o meglio di evitare che ci fossero ancora enormi perdite idriche. Ma al di là dello “scrusciu ri scupa nuova” - come si suol dire in siciliano - dei primi giorni, A.p.s. ha lasciato poi buche nelle nostre strade, buche che sono oggetto di numerosi contenziosi che vedono come legittimato-passivo anche il nostro Ente, perché c’è finito dentro il motorino del cittadino, c’è finita la macchina, c’è finita la gamba della anziana e così via ... dico siamo arrivati ad una situazione in cui si fa il ripristino non più come prima - dopo appena mezz’ora - ma dopo giorni; e si aspettano settimane se non addirittura mesi per ripristinare il manto stradale.
Ma dico, che cosa abbiamo fatto? Non abbiamo ottenuto nulla! Cos’ha fatto il nostro legislatore, cosa ha fatto? Ci ha messo in un gioco micidiale, aberrante, un marasma dal quale - ripeto - sarà quasi impossibile uscirne indenni, sia che si acceda (io non me lo auguro) al Concordato preventivo, sia che - e non vedo altre ipotesi purtroppo - che A.p.s. fallisca in quanto è in uno stato di liquidità tale ... e non mi risulta che abbia patrimonio, “immobilizzazioni” tali da potere garantire quantomeno la metà dei crediti.
È difficilissima la decisione, è difficilissima ed è ovvio che - da cittadino intanto e da consigliere comunale - io possa sicuramente apprezzare quello che sta dicendo l’Amministrazione - per bocca dell’Assessore - e cioè che noi, come Comune di Cefalù, siamo contrari al Concordato preventivo, perché, attenzione, se acquistassimo azioni della Fiat, se acquistassimo azioni della Generali, saremmo tutti felici; ma acquisteremmo azioni dell’ennesimo carrozzone, azioni di una ennesima società che non sa fare imprenditoria, che sa fare solo, forse, clientelismo, che sa fare soltanto buchi. E noi questo non lo possiamo accettare, non lo possiamo accettare perché l’acqua è un bene pubblico, l’acqua deve tornare in mano ai comuni, non è possibile che il nostro legislatore abbia ideato questo meccanismo farraginoso per dare un servizio idrico integrato per poi lasciarci invece così come ci ha lasciato. Non è possibile!
Che fare?
Io sinceramente non so cosa fare, io non so cosa fare, sia come cittadino che come consigliere comunale (e mi ci metto anche come avvocato)! Dico è farraginoso perché poi ... (sto ragionando a microfoni aperti) ... qualora noi dicessimo Sì al Concordato preventivo, avremmo avuto - tra virgolette - una “garanzia” del nostro credito, ma laddove noi dicessimo Nò al Concordato preventivo - come sottolineo mi auguro, per quanto detto poc’anzi - è ovvio che il fallimento della A.p.s. non ci dà neanche questa piccolissima “garanzia”.
Ripeto, è un ragionamento che sto facendo a voce alta e a microfoni aperti.
Perché è ovvio che qualora avessimo un debitore che ha patrimonio, allora - dice - si, saremo pagati in moneta fallimentare, ma qualcosa la racimoleremo; ma io temo che neanche col fallimento noi riusciremo a prendere uno solo euro di quello che vantiamo. Poi sul discorso che il Comune “avanzi” si innesta l’altra problematica - che chiaramente non era l’oggetto dell’odierna discussione - quella cioè se il famoso “credito” (o “debito”, a seconda dei punti di vista) che A.p.s. ha, per quanto riguarda l’incasso del canone di potabilizzazione per le sorgenti Presidiana, sia o meno imputabile al comune di Cefalù.
Questo è un altro discorso. Io l’ho detto nelle varie trasmissioni radiofoniche: sono convinto che noi non dobbiamo nulla a Sorgenti Presidiana perché è ovvio - secondo il mio modestissimo avviso - che quello che deve “avere” Sorgenti Presidiana lo deve andare a cercare ad A.p.s.
Ma al di là di questa mia personale considerazione che, ripeto, ho detto in altre occasioni, penso che “siamo a mare”, perché, ripeto, qualsiasi decisione il Consiglio comunale di Cefalù, qualsiasi decisione il comune di Palermo, di Carini, etc... potranno prendere, alla fine io non so come andrà a finire; io temo che andrà a finire sempre alla stessa maniera e cioè che noi cittadini pagheremo ancora il conto, pagheremo ancora il conto perché, ripeto, uscircene da questa storia non è facile.
È ovvio che l’obiettivo primo è tornare al Servizio pubblico, al Servizio gestito dai nostri bravi fontanieri, ma così come siamo messi, col dato normativo, con tutto quello che è accaduto, è difficile, difficilissimo.
Quindi io dico: signori consiglieri, penso che la nostra scelta al riguardo debba essere assolutamente meditata. Ripeto, personalmente non condivido la entrata del comune di Cefalù in quest’operazione. Quindi mi auguro che tutti saremo d’accordo, ma è ovvio che non penso che risolveremo così lo stesso il problema perché esso rimarrà tale e quale!
Lapunzina
Ringraziamo l’Assessore anzitutto per la sua relazione.
Comprendiamo anche due cose. La prima è che non ha parlato quasi completamente della vicenda che riguarda le fatture del potabilizzatore in quanto oggetto di discussione, domani, in una riunione alla quale parteciperà il Comune, quasi tutta la Giunta, il Segretario comunale. Riteniamo perciò che il motivo per cui il Sindaco stasera è assente, forse è perché non voleva anticipare i contenuti di una riunione che si presenta assai difficile rispetto ad una situazione che è ingarbugliata.
Questa vicenda della annunciata sospensione del servizio di potabilizzazione, a far data 31 marzo (con le preoccupazioni anche di molte organizzazioni sindacali che hanno scritto alla Presidenza del consiglio e all’Amministrazione comunale e a noi consiglieri) è una vicenda che se noi questa sera non ne parlassimo completamente faremmo un torto alla onestà di ognuno di noi. È una vicenda complicata nella quale si è messo il Comune di Cefalù - a mio giudizio - per scarsa responsabilità nel prendere decisioni sulla cosa pubblica.
Voglio precisare - perché le affermazioni sono pesanti e per cui hanno bisogno di una giustificazione - che quando il 29 aprile 2009 si è consegnato il Servizio ad A.p.s., il Sindaco ha promesso “nessuno aggravio per i cittadini” : ". Le fatture sono raddoppiate nonostante la risorsa idrica è identica a quella di prima.
Ci avevano detto “ci saranno gli investimenti, il depuratore di Torretonda , la fognatura del Pisciotto, la rete idrica comunale” e invece ci siamo trovati - fino a qualche giorno fa - con le cosiddette sostituzioni "metodo Alascia”: le cosiddette “cravatte”, sicchè il problema delle perdite si è “risolto” con delle “cravatte” perché A.p.s. non può fare investimenti, nemmeno quelli per sostituire 2 mt. di tubo.
“Assistenza agli utenti” è quello che è stato detto dal Sindaco in quel Consiglio comunale del 20 Aprile 2009. E’ sotto gli occhi di tutti il disservizio dello sportello di via Aldo Moro dove una solo impiegato deve cercare di dare assistenza a 100 urtenti al giorno ma ne riesce a fare, a fine giornata, solo 10; gli altri potranno tornare domani.
Si sono risolti disservizi che potevano benissimo essere già prese in considerazione da chi è stato profumatamente pagato per quasi un decennio da questo Comune - e sto parlando dell’ingegnere Giovanni Gucciardo; - per esempio eliminare alcuni sprechi per pompe che potevano essere eliminate (una pompa che portava l’acqua da Settefrati al Monte e per cui il Monte era sempre senz’acqua).
Appena A.p.s. ha messo in funzione il serbatoio di Campella , chiuso dal 1990 (inaugurato e subito dopo chiuso), il cosiddetto serbatoio “partitore Campanella”, l’acqua è arruivata a Settefrati per caduta . Per un paio di stagioni,invece, in contrada settefrati si è distribuita acqua non potabilizzta proveniente dall tubazione Amap spacciandola per “potabilizzata”, truffando i cittadini con buona pace della Magistratura che ancora non provvede a prendere provvedimenti per denunce che sono state fatte a riguardo.
A queste cose ci potevamo arrivare anche prima avendo - come avevamo - “un esperto”; un esperto che ha confezionato le tariffe del 2006, e che ha confezionato una serie di provvedimenti per fare partire la cosiddetta “potabilizzazione”.
Quando è stato fatto questo passaggio del 29 aprile, è stato fatto un verbale di “presa in consegna” di opere ed impianti afferente al servizio idrico, ed è stato fatto un minuzioso concordato tra le parti dove è stato stabilito quasi tutto. Nulla è stato però detto sul potabilizzatore perché era un impianto che veniva salvaguardato dalla Convenzione di gestione ma non poteva essere un impianto che poteva essere tenuto a parte dalla gestione del servizio idrico in quanto la risorsa idrica passa attraverso il potabilizzatore!
Nulla è stato deciso in quei verbali, e l’unica cosa che è stata chiesta alla A.p.s., mesi dopo il passaggio, è stata quella di effettuare la voltura del contratto della energia elettrica che il Comune pagava per il potabilizzatore.
I cittadini devono sapere che il potabilizzatore funziona impegnando una potenza di 600 kw, per un costo di circa € 50.000 al mese che pagava il Comune e che ora, dal 29 aprile, avrebbe dovuto pagare A.p.s. (non sappiamo se ha debiti anche con l’Enel).Un fatto è certo, A.p.s. si è volturato quel contratto di fornitura elettrica per il potabilizzatore.
Che succede? Succede - lei non era ancora Assessore - che ci sono state delle riunioni col signor Vazzana in questo Comune, riunioni per dire alla Sorgenti Presidiana che doveva avere, mesi dopo il passaggio, un rapporto diretto con le Acque potabili siciliane dal punto di vista delle fatturazioni; questo per una ragione ben precisa: la ragione proviene dalla legge Galli. La legge Galli dice che “qualora il servizio idrico sia gestito separatamente o per effetto di particolari convenzioni e concessioni, la relativa tariffa è riscossa dal soggetto che gestisce i servizi di acquedotto”. D’altra parte non è che noi abbiamo nella fattura costi separati! Noi paghiamo già alla A.p.s. il servizio di potabilizzazione, la quale provvede - in quanto “gestore” - al successivo riparto fra i diversi altri gestori entro 30 giorni dalla riscossione.
I cittadini hanno pagato, signori miei, i cittadini hanno pagato le fatture ad Acque potabili siciliane, e pure con parecchie difficoltà perché le fatture sono raddoppiate nonostante Acque potabili siciliane.
Queste fatture che sono state pagate, la riscossione chi l’ha fatta? L’ha fatta Acque potabili siciliane; è chiaro che Acque potabili siciliane deve immediatamente ripartire il ricavato ai gestori delle “convenzioni salvaguardate”.
Ed ecco le responsabilità che noi non possiamo, noi come consiglieri comunali, non possiamo tacere davanti a queste cose e non per un fatto politico, demagogico, per essere gli oppositori che devono dire per forza qualcosa contro l’Amministrazione, ma per un fatto, in sè grave, che può portare danni irreparabili al Comune di Cefalù.
Su questa storia c’è un giudizio pendente presso il Tribunale, dove un Giudice deciderà come andrà a finire questa vicenda. Questa è una storia delicatissima per il comune di Cefalù. Siamo in presenza di una società in liquidazione che non ci può pagare, e un altro soggetto che ci chiede invece quasi 3 milioni di euro; è proprio quella spintarella che manca per portarci alla definitiva morte finanziaria del Comune di Cefalù. Lasciatemi usare questa espressione - una espressione brutta - ma sicuramente che ci riporta alla realtà dei fatti.
Su questo, assessore Bonaviri, ci sono precise responsabilità politiche della Amministrazione Guercio (è chiaro che un’Amministrazione non è composta soltanto dal Sindaco ma dal sindaco e dagli assessori). Una Amministrazione deve sapere che se arrivano delle fatture al comune di Cefalù, quelle fatture vanno rispedite subito a chi ne ha incassato il corrispettivo dai cittadini, perché il soggetto che deve pagarle è soggetto diverso dal comune di Cefalù; non si possono tenere quelle fatture nel cassetto fino al dicembre 2010 per poi spedirle a non si sa bene chi.
Per cui lasciamo questa storia al giudizio del Tribunale e lasciamo pure la vicenda della minaccia di sospensione - che a me fa un po’ ridere - da parte della Sorgenti Presidiana, la quale il servizio non lo può interrompere, perché ha costruito un potabilizzatore in project financing su un terreno pubblico ed è un servizio pubblico che viene reso in concessione per 25 anni . Ma questa è una storia che non riguarda me, riguarderà il Sindaco e la riunione di domani.
La vicenda che riguarda invece le fatture è una vicenda che riguarda il comune di Cefalù, ed è una vicenda che è pendente presso il Tribunale.
Andiamo velocissimamente al punto in questione.
L’Assessore ci dice: io sono contrario alla Nuova A.p.s. perché è un “carrozzone” - ha usato la mia stessa espressione -, non ci da garanzie (d’altra parte non le dava neanche A.p.s, queste garanzie ma noi non siamo stati ascoltati perché siamo quelli che veniamo chiamati quando la casa brucia, e non quando brucia per fare pompieri ma quando è già bruciata per scopare la cenere).
Il Consiglio comunale - questo come anche il precedente del precedente Sindaco - viene considerato come quello che doveva votare subito per la premura di quell’accordo o di quel progetto che scadeva; mai sono state tenute in considerazione quelle che erano le sue preoccupazioni.
Avevamo votato all’unanimità - con un solo astenuto, di Giorgi - per evitare che si andasse ai “parcheggi a pagamento”, ma il Sindaco di allora se ne è fregato, tranne poi a scoprire che la procedura era irregolare.
Abbiamo votato all’unanimità di non passare il servizio alla A. p.s. perché si metteva una tariffa dove non erano indicati i costi relativi agli investimenti e non siamo stati ascoltati dal Sindaco attuale.
È chiaro che ora ve lo stiamo dicendo prima: siamo contrari alla Nuova A.p.s., e siamo contrari anche all’Amap; noialtri non c’entriamo niente con questa società con la quale dovremmo andarci ad mescolare.
Il nostro sindaco sa benissimo che è stato sequestrato un depuratore comunale perché c’era un impiegato che by-passava liquami a mare mentre noi mandavamo i nostri figli a fare il bagno. Abbiamo avuto tantissime occasioni per dire alla A.p.s. “avete violato ogni tipo di contratto, non avete fatto nessun potenziamento: nemmeno quello minimo del depuratore comunale che ci era stato tanto promesso".
Siamo in una situazione in cui ci avviamo alla stagione estiva con un depuratore sequestrato, con la Finanza che viene un giorno sì e un giorno no, con una serie di soggetti che ci dicono che siamo in una situazione di blocco totale per quanto riguarda gli scarichi fognari e noi ancora crediamo in una Nuova A.p.s.?
Noi dovremmo dire che A.p.s. dovrebbe essere cancellata dal nostro vocabolario mentale, perché Acque potabili siciliane hanno portato soltanto sventure al nostro Comune, tranne qualche piccolo espediente di ingegneria idraulica.
Siamo contrari alla Nuova A.p.s., alla proposta di Concordato che è stata portata in Tribunale, e di cui abbiamo soltanto, come diceva l’assessore, una bozza. Questa la dice lunga sul fatto che noialtri non possiamo accettare assolutamente di esserne azionisti. Noi abbiamo bisogno altro che di essere azionisti; noi abbiamo bisogno di chi ci aiuta a fare gli investimenti. Noi non possiamo andare a comprare azioni, non siamo nelle condizioni nemmeno di “comprarci il pane” - come ho detto tante volte -, per cui pensa un po’ se possiamo “comprare azioni”.
Abbiamo necessità di non imbarcarci con l’Amap perché questa ci porterebbe ad avere ancora una volta una esperienza come quella che ci vuole far fare il Presidente Raffaele Lombardo, , con l’Ato rifiuti provinciale! Io non so quello che succederà, perché ancora siamo gestiti in questa fase transitoria dall’Ato “Ecologia e ambiente” ma pensate cosa potrebbe succedere con un Ato che gestisca ottantadue comuni, pensate cosa possa succedere con una Amap che deve gestire il servizio idrico in tutta la provincia di Palermo.
Siamo contrari, siamo per la gestione comunale, . Non dobbiamo imbarcarci in altre questioni che porterebbero solo danni come quelli che sono stati causati alla nostra cittadinanza.
Se noi siamo responsabili della rappresentanza dei cittadini in Consiglio comunale, dobbiamo fare scelte responsabili e non assurde come quelle che sono state fatte il 29 aprile 2009.
Mangano
Non c’è dubbio che è demoralizzante tutta questa situazione.
Certo è una situazione, dico io, “parzialmente” imputabile al comune di Cefalù, in quanto imputabile soprattutto ai nostri amministratori al livello regionale. Noi siamo ormai esperti di creazioni di carrozzoni. Lo abbiamo evidenziato questo quando abbiamo parlato, allora, in quel famoso Consiglio comunale, su questi Ati provinciali che si andavano formando, ingestibili, e però voluti dalla legge (da noi, prima era “bello” il Pubblico, ora lo è il Privato, domani mattina non so cosa sarà “bello”). Certo il problema dell’acqua in Sicilia c’era - poteva essere risolto in maniera diversa -, ormai siamo in questa situazione.
Credo che siamo tutti d’accordo nel dire che non vogliamo più la gestione A.p.s. nella nuova forma o nella vecchia forma. Perché - come giustamente è stato detto - una Società che riesce ad accumulare, in due anni, 52 milioni di debiti io non credo che abbia niente a che vedere con la imprenditoria; io credo che abbia più a vedere con la lestofantaggine.
Mi preoccupa che una Società di questo tipo chieda quel Concordato per poi subito dopo subentrare essa stessa senza nessuna gara ... l’Ato praticamente che aveva affidato alla A.p.s. con una gara - credo, se non sbaglio -, la gestione dell’acqua in Provincia, oggi l’A.p.s. fa tutto da sé stessa e anzi chiede praticamente di avere il riaffidamento nonostante quello che ha provocato. E una delle questioni che ha provocato, e che provocherà - se non si risolve la questione con le Sorgenti Presidiana -, è il dissesto finanziario del comune di Cefalù, su questo non ci piove.
Non ci saranno investimenti nemmeno se il 40% lo mette la Regione e il 10% il comune di Cefalù, per quegli investimenti di tipo europeo in cui c’è il co-finanziamento. Noi di quelli abbiamo bisogno, eppure abbiamo rinunciato anche - a favore della A.p.s. - ai 2 milioni di euro che ci servivano per, quantomeno, potenziare l’impianto di depurazione. I nostri uffici si sono rifiutati di fare pure la Gara, Assessore. Si sono rifiutati di fare una gara perché doveva subentrare la A.p.s.(Bonaviri contesta)
Lasciamo perdere, io gliel’assicuro perché le carte me le sono andate a guardare allora. Lei stia tranquillo, i 2 milioni che c’erano per l’impianto di depurazione di Cefalù che oggi scarica non so se direttamente a mare - non so nemmeno se è gestito l’impianto di depurazione, a questo punto - ma che provoca danni gravissimi ... Guardate che non si rilasciano, tanto per avere un’idea, concessioni edilizie a Cefalù anche perché c’è la mancanza dell’impianto di depurazione! Le processioni che ci sono nelle varie imprese di gente che cerca lavoro non è una cosa che si concluderà dall’oggi al domani, se si continua con queste vessazioni sulla gente di Cefalù. I cefaludesi non hanno più soldi neanche per pagare i servizi essenziali. Cefalù non è soltanto un sistema di classe impiegatizia, è un sistema di persone che lavorano anche e soprattutto nella edilizia. Ora questo sistema nel suo complesso mi preoccupa, io vorrei vedere un qualsiasi tipo di soluzione, perché di soluzioni io non ne vedo francamente. Noi questa sera possiamo fare un atto di principio: la gestione la dovremo fare noi come Comune: su questo noi saremo tutti d’accordo - anche se siamo contro legge, perché se non modificano queste benedette leggi vorrei capire che cosa andremo a gestire noi e quali saranno i nostri fondi di investimento per potere provvedere alla rete, agli impianti.
Per questo, dico, sono demoralizzato, perché non vedo soluzioni in questo .
Certo noi, da domani, dobbiamo cominciare ad affrontare quella situazione, che diceva il consigliere Lapunzina, delle Sorgenti Presidiana, per vedere effettivamente di chi è il debito: se era compito della A,p.s. ripartire sugli enti gestori le spese o se era compito del comune di Cefalù. Questa è una questione che deve essere assolutamente vista. È una delle questioni più importanti perché si tratta di quasi, ad oggi, di € 2.600.000 che la Sorgenti Presidiana avanza. E Cefalù non è in grado di pagarli, a meno che non si faccia il “dissesto”. Facciamolo noi il dissesto, come Comune; non c’è bisogno che lo faccia l’A.p.s.!
Quindi questa è una parte importante che deve essere rivista, dopodiché, incominciando dal livello provinciale e regionale (credo, ma non lo so se si può fare in termini decenti, almeno di tempo), vedere come gestire. Non c’è dubbio che il ritorno alla gestione comunale è quella che noi tutti auspichiamo. E’ la stessa cosa di quando auspicavamo che la gestione della energia elettrica restasse ai comuni che l’avevano. Come allora, oggi è meglio che la gestione ritorni ai comuni, se questo è il quadro in cui ci muoviamo a livello regionale e provinciale.
Però, molto francamente, soluzioni non ne vedo - questi sono degli auspici che possiamo fare (non lo so fino a che punto possiamo incidere) -, e sono preoccupato per questo!
Io spero che dalle risultanze di domani sera venga qualche spiraglio soprattutto nei confronti della questione “debito” che abbiamo con le Sorgenti Presidiata. Perché è assurdo che vengano fatturate le somme al Comune senza che il Comune gestisca più niente se non il controllo sanitario di tipo generale (perché il Sindaco è praticamente il primo responsabile della Salute). Noi non distribuiamo più l’acqua, la distribuisce l’ A.p.s., quindi queste fatture, come d’altronde era previsto per legge, non potevano essere pagate tramite il comune di Cefalù. Che l’ A.p.s. paghi tramite il comune di Cefalù è la cosa più assurda di questo mondo.
Spero che almeno questo domani si chiarisca e quanto meno possiamo avere delle idee più chiare dei percorsi da fare.
Possiamo anche affrontare il discorso “restituiteci”, o agire “in danno” anche per quello che ci stanno provocando. Però è questo un discorso che si devono vedere i legali e non so se ci siano poi, come questione procedurale e come conseguenze, delle questioni economiche più rilevanti di quelle che ci sono ora.
Franco
Io credo che sentire questa sera una unanimità così marcata sulle vedute dei colleghi consiglieri in relazione alla gestione pubblica dell’acqua e alla negatività della gestione privata, è certamente un fatto positivo. Ancora fino al 22 aprile del 2009 in questa aula consiliare la Amministrazione comunale Guercio minacciava i consiglieri comunali affermando che se il Comune non avesse consegnato le chiavi alla APS sarebbero intervenuti addirittura dei danni di natura penale, avrebbe violato la legge, ci sarebbero state delle conseguenze per la Amministrazione comunale e per i consiglieri comunali, che sarebbero stati chiamati a non si capisce bene quali responsabilità...
Totalmente insensibile, la Amministrazione Guercio, a un documento votato all’unanimità, totalmente insensibile alla raccolta di 3000 partecipazioni ad una consultazione che chiedeva al Sindaco di non consegnare le chiavi alla APS, totalmente insensibile ad un movimento nazionale ed internazionale - quindi con gli occhi proprio chiusi davanti anche alla informazione più globale che da anni si batte per l’acqua pubblica -, all’inizio visto quasi come composto da cellule di sovversivi, associazioni, movimenti, realtà diversissime le une dalle altre che pure hanno avuto in comune come valore che l’acqua non può essere soggetta ad azioni di lucro, perché l’acqua è un bene primario, come l’aria, e quindi deve essere gestita pubblicamente da quelle realtà che governano il territorio, anche quando essa può essere gestita con difficoltà o con perdite da parte degli enti locali che se ne assumono la responsabilità. Bene, l’Amministrazione comunale Guercio deve anzitutto fare atto di pubblica ammenda di fronte alla città, deve chiedere scusa alla città per averla spompata, per avere creato, nell’arco di poco più di un anno e mezzo, una situazione di insofferenza da parte dei cittadini che pagano il doppio di quello che pagavano prima e si trovano con una gestione fallimentare e criminosa dell’acqua pubblica e si trovano nella impossibilità persino di potere avanzare le proprie lagnanze perché lo sportello che ci era stato tanto promesso è soltanto una presa in giro, e gli investimenti, gli interventi che sono stati fatti lo sono stati in maniera assolutamente approssimativa, dilettantesca.
Ricordo un’intervento fatto per ripristinare una conduttura che causò, all’inizio di via Matteotti una situazione veramente incredibile, con fuoriuscita di colore rosso che era stato utilizzato per il manto stradale che era stato riprisinato.
Ricordo che ebbi l’impressione di che cosa significasse affidarsi a gente assolutamente raccogliticcia e incapace di gestione.
Nell’arco di poco tempo ci troviamo con i 52 milioni di debiti della APS.
Bene, io credo che, per quanto riguarda la APS, dobbiamo metterci una bella pietra sopra e affidare il trattamento dei dati alla Magistratura contabile e penale. Perché le persone che sono state capaci di realizzare una così totale idiozia di gestione, tale da portare i debiti a 52 milioni di euro, possono avere solo un futuro: il pigiama a righe, incolonnati in catene!
Perché questa può essere l’unica speranza che noi possiamo avere per queste persone. Noi cerchiamo la mattina di lavorare, e tutti quelli che sono dipendenti pubblici - come il sottoscritto - sanno che devono fare economia persino di fotocopie; a scuola mi sono negate pure le fotocopie, negli uffici pubblici e si fa razionalizzazione di tutte le risorse. Quando ci possano essere enti intermedi come questi nei quali si realizzano nell’arco di due anni 52 milioni di euro di debiti, l’unico auspicio è quello che la magistratura faccia il suo corso e se li porti - come una volta accadeva - a Pianosa, ad Asinara o in altri posti, perché non possono essere persone che abbiano un ruolo nella società, loro e gli amministratori che hanno preparato questo genere di cose. Ricordo a me stesso, e ai miei colleghi consiglieri, che questo tipo di gestione è stato voluto con precisione da un governo regionale che faceva capo a Totò Cuffaro, è stato portato in Provincia da una Amministrazione che ha un suo responsabile che si chiama Presidente Avanti, (si era iniziato con Musotto - qualcuno suggerisce -, va bene ma sono due facce della stessa medaglia). Ciò che è certo è che siamo stati ulteriormente devastati e ridotti in questa situazione da una gestione clientelare che ha fatto fare i soldini al “privato”, con un potabilizzatore che sembrava essere stato la panacea di tutti i mali in questa città, ma è stato la panacea solo per qualche privato più furbo degli altri che si è gestito una situazione in un totale sistema di copertura e protezione da parte dell’Amministrazione comunale - Vicari prima e Guercio dopo -, mentre questa città aveva le risorse, già nel 1997, per potere affrontare un sistema di gestione delle acque molto differente, purché mettessero a regime quelle che erano e sono le sue risorse.
Poco fa - ricordava benissimo il mio capogruppo - le ricerche idriche nel territorio. Era qualcosa che noi continuiamo a dire dagli anni ‘90: che si facciano le ricerche idriche nel territorio, un territorio dove le acque buone non mancano. Abbiamo fatto assolutamente disperdere quella che era una grande risorsa, l’acqua di Favara che veniva dal Collesano e che è stata utilizzata per le fontanelle, in qualche caso solo per per farci pulire i piedi ai turisti balneari.
Queste sono responsabilità che vanno cercate negli anni, vanno cercate le responsabilità a monte di questo tipo di gestione, perché a questo tipo di gestione ci si è arrivati, ci si è stati preparati da Amministrazioni che hanno fatto del “privatistico” - non dell’integrazione pubblico-privato, ma del “privatistico”, della svendita delle risorse del territorio - il loro primo obiettivo di governo. Cosa che è stata ulteriormente aggravata prima dalle incapacità amministrative di quest’Amministrazione e poi dalle incapacità gestionali della APS.
Io credo che fra qualche settimana il livello di rabbia, di indignazione dei cittadini italiani - che al referendum si troveranno di fronte la scheda per abrogare le leggi che gestiscono in maniera privatistica l’acqua - farà spazzare via questo sistema, farà in modo che venga spazzata via persino l’idea delle società di Ambito, degli Ato, degli A.p.s.
Io mi auguro, visto che questa sera c’è una così globale presa di coscienza da parte dei colleghi consiglieri, che siano i primi a recarsi a votare e a portare e invitare la gente a votare per due convinti Sì in questo referendum. Perché questo non è un referendum di carattere partitico; i movimenti che hanno sostenuto questo tipo di referendum sono movimenti trasversali, spesso senza colore politico, spesso con una colorazione di carattere addirittura ecclesiale, associativa, di volontariato. Perché ora stiamo capendo, a nostre spese, che cosa significa affidare a perfetti incompetenti, a personale clientelare o peggio. Lo ripeto perché ho il coraggio di dirlo: le società d’Ambito, le società intermedie sono pane per i denti della mafia, in Sicilia. In Sicilia, le società d’Ambito, le società intermedie idriche e di raccolta dei rifiuti sono il brodo nel quale si coltiva il clientelismo mafioso. Il sistema con cui la mafia fa affari e ricicla il proprio denaro, e noi ancora una volta che cosa facciamo? Proponiamo gattopardescamente che tutto cambi perché non cambi niente: cioè riproponiamo la medesima Società, combiandole nome, aggiungendole “nuovo”, “Nuova A.p.s.”. C’era la nuova camorra organizzata, ora c’è la Nuova A.p.s., c’è la “Nuova” mafia! Queste sono realtà foraggiate dai governi regionali, da quando i governi regionali hanno capito che queste realtà sono un’ottima cosa per potere impostare la propria clientela e, sono oggi ottima cosa, per potere far lavorare le società che sono più compromesse; sono ottima cosa perché si continui a fruire di quel circuito di denaro che ha abbandonato la criminalità organizzata e si è messa dentro la gestione amministrativa degli enti territoriali. Ecco questo è quello che noi condanniamo e censuriamo dagli anni ’90. E’ dal 1997 - quando io ero candidato Sindaco di questa città - che abbiamo rifiutato l’idea, persino l’idea, di potere affidare a privati ciò che è patrimonio pubblico e che va gestito direttamente dal Comune. Ed è con questo stesso spirito che noi, a distanza di 14 anni, riproponiamo lo stesso identico obiettivo: far tornare il Comune nella totale capacità di gestione.
Sarà la nostra macchina comunale ad individuare quel personale adatto per potere gestire questa situazione. Le risorse ci sono; poco fa si accennava anche all’intervento della Regione o all’intervento dei contributi comunitari per potere intervenire dove ci sono situazioni di sofferenza, e soprattutto - in attesa di questo referendum che noi siamo certi avrà un esito positivo - io credo che ci siano tutte le necessità perché i passaggi, quelli importanti di domani, siano dei passaggi preparatori, siano dei passaggi in cui anche il privato di Cefalù, le Sorgenti Presidiana, si renda conto che nulla ha da pretendere dal comune di Cefalù, si renda conto esso stesso che l’unico suo interlocutore è quella A.p.s. che è così in situazione fallimentare che difficilmente potrà venire incontro ad onorare i propri impegni.
Questo è il nostro impegno, e vedo che questa sera c’è un clima di unitarietà di intenti; è un fatto positivo che registriamo, però mi sarei aspettato, mesi e mesi fa, che ci fosse stata non solo unitarietà di intenti dei consiglieri comunali - che c’è stata - ma un’attenzione diversa e maggiore da parte dell’Amministrazione comunale come c’è stata nei 32 comuni che oggi infatti non si trovano a patire la nostra stessa situazione ma si trovano ancora una volta combattere tutti uniti perché si ottenga l’unico obiettivo che è quello della realtà pubblica dell’acqua.
Gattuso
Vorrei partire da un punto fermo. I cittadini non possono continuare a pagare per gli errori fatti dall’Amministrazione.
Mi sono appuntato quello che ha detto l’Assessore: l’Amministrazione non accetterà nessun concordato con la a.p.s.
Ora, gli assessori sappiamo che in questi anni si sono succeduti alla velocità del vento, quello che indubbiamente è rimasto è il Sindaco. Ora, mi fa piacere che oggi si dica quello che due anni fa si negava, perché quando il 29 aprile 2009 il Consiglio comunale all’unanimità approvò di non cedere le nostre reti idriche alla APS, l’indomani la prima cosa che fece fu invece di andargliele subito a consegnare. Fu per fare uno sgarbo al Consiglio, come dice il mio capogruppo?
Quella sera ci fu una grandissima disquisizione sulla problematica, e quello che ebbi a dire - e che ritengo ancora adesso - è che il problema “acqua”, il Comune di Cefalù, se lo doveva levare subito davanti; era un problema che bisognava subito levarselo. Noi abbiamo pagato per anni, ereditati dall’amministrazione Vicari, tecnici pagati fior di quattrini per scoprire dopo, appena siamo passati alla A.p.s., che bisognava abbassare la pressione affinché non succedessero tutte quelle rotture nelle strade che invece ogni giorno c’erano. Ma noi pagavamo un tecnico, ingegnere, e non l’aveva mai capito che bisognava abbassare la pressione. Ci sono voluti quattro idraulici per stabilire che, abbassando la pressione, le rotture non c’erano più; di fatto le rotture sono diminuite. Ma noi dovevamo subito cedere, l’abbiamo ceduta l’indomani!
Ora, il fatto che mi si venga a dire, a danni compiuti (perché i danni ora sono tanti quelli che il comune di Cefalù si viene a trovare), non mi sta più bene, non mi sta bene che ora l’Amministrazione mi dica: no, no, noi non ci vogliamo più entrare nel nuovo carrozzone. Noi non ci dovevamo entrare due anni fa perchè già quello era un carrozzone.
Noi abbiamo chiesto: scusatemi ma voi cedete all’A.p.s. che cosa? Ora io vi vengo a chiedere: scusatemi, ma noi, quando abbiamo fatto i verbali di Consegna, ma che cos’abbiamo scritto in questi verbali di consegna? Perché di fatto di tutto quello che l’Amministrazione ci diceva, noi non abbiamo visto niente, non è stato fatto nessun investimento in questo comune di Cefalù, a parte i rattoppi che sono stati fatti e le buche che hanno causato, specialmente che hanno deturpato la gran parte delle vie laterali del centro storico senza che nessuno abbia fatto alcuna azione nei confronti della A.p.s., hanno fatto quello che hanno voluto. Ma vi ricordate quando hanno pure asfaltato, facendo dei danni con quel colore rosso che si è sparso per tutto Cefalù?
E, allora, signori miei, i danni partono dal 2009 e ora noi vogliamo cercare una soluzione. Il Consiglio comunale non può che ribadire il fatto che noi non siamo d’accordo che venga gestita da un vecchio o da un nuovo carrozzone: su questo non c’è dubbio, ma il problema è: i danni che si sono causati da un anno e mezzo a questa parte adesso chi li paga? Il problema che ora noi ci poniamo: i cittadini, le bollette le hanno pagate - e le hanno pagate anche maggiorate perché l’ a. p.s. a noi ha fatto delle bollette maggiorate perché avevamo una potabilizzazione.
Se noi abbiamo fatto il verbale di consegna a questi della A.p.s., ci sarà pure scritto che il potabilizzatore passava a loro, o no? Oppure siccome ce ne dovevamo liberare velocemente, abbiamo fatto un verbale di consegna così, generico, senza sapere effettivamente quello che succedeva? E, allora io intanto mi chiedo: possiamo leggere questi verbali di consegna? Perché vorrei capire: ritengo che intanto questi della A.p.s. sono “muro con muro” con il cimitero. Il problema è che se loro sono muro con muro con il cimitero, noi siamo proprio all’entrata del cimitero! Perché il discorso è questo: se di fatto la A.p.s ha un debito nei confronti di Sorgenti Presidiana, che poi Sorgenti Presidiana invece ce li richiede noi, voi mi deve spiegare come funziona il discorso perché se io da cittadino ho pagato la bolletta e nella bolletta c’è scritto che io pago la potabilizzazione, chiedo a voi Comune: scusatemi ma questi soldi della potabilizzazione chi se li è presi se di fatto poi l’ a.p.s. ha 2 milioni e mezzo di euro di debito nei confronti di Sorgenti Presidiana? Allora noi non lo abbiamo consegnato il potabilizzatore ad A.p.s.? Mi dovete dire una cosa del genere, perché non è possibile che se noi abbiamo pagato già quella potabilizzazione, e questi non l’hanno pagata allora questo è un problema loro. Perché le Sorgenti Presidiana adesso ce la viene a chiedere a noi? Voi mi dovete dire perché ci viene a chiedere a noi se noi la abbiamo di fatto pagata. E, allora, il nostro problema diventa molto grave, perché se poi di fatto nel verbale di consegna non c’è scritto che abbiamo consegnato a Sorgenti Presidiana, e noi l’acqua l’abbiamo pagata, la potabilizzazione l’abbiamo pagata ma di fatto Sorgenti Presidiana non ha avuto pagata la sua potabilizzazione, è normale che quello ci viene a chiedere i soldi a noi e dovremmo richiedere ai cittadini di andare a pagare di nuovo la potabilizzazione: indubbiamente siamo in un disastro finanziario. Allora io vorrei capire se questi verbali di consegna sono stati fatti, così ... perché siccome si doveva cedere subito alla a.p.s., dovevamo levarci questo carrozzone acqua e l’abbiamo fatto con tanta leggerezza da non sapere quello che abbiamo fatto, che hanno fatto. Perché noi ribadiamo che questo non lo volevamo!
Ora se siamo d’accordo ancora che non vogliamo il problema di entrare in un Nuova a.p.s., indubbiamente ci dobbiamo porre questo problema: che cosa succederà al comune di Cefalù, che cosa succederà ai cittadini di Cefalù che si trovano nella situazione per cui, pur avendo pagato, hanno un debito?
Perchè, a questo punto, Sorgenti Presidiana conosce a noi, se li viene a chiedere a noi riconosce noi, quindi l’errore a monte lo abbiamo fatto noi.
Chi ha fatto l’errore se lo paghi, ma indubbiamente non si può venire a chiedere ai cittadini: dovete ripagare perché il comune di Cefalù è in dissesto finanziario perché non è stata pagata la potabilizzazione; noi questo ai cittadini non glielo possiamo dire, dovete dirglielo voi che cosa avete fatto, dovete dirglielo voi dove sono andati a finire questi soldi della potabilizzazione, perché noi le abbiamo pagate le bollette e non intendiamo ripagarle, su questo non ci piove, perché penso che tutti i cittadini faranno causa al Comune per danni. Ci dovete dire voi dove sono finiti questi soldi, noi li abbiamo pagati, diteci che cosa avete scritto in questi verbale di consegna, come li avete consegnati. Ritengo che questa sia una cosa importantissima.
Per quel che riguarda l’entrata nel nuovo carrozzone, come abbiamo deliberato il 29 aprile 2009, all’unanimità, di non entrare in nessun modo, ancora oggi ribadiamo che non siamo di accordo di entrarle nel nuovo carrozzone di A.p.s.
Scialabba
Mi pare che noi, a nome mio personale e del gruppo che rappresento, che la sera del 29 aprile del 2009 ci siamo espressi verso quella Amministrazione che era allora sostituiva qualche assessore, i quali assessore ci hanno fatto vedere che dovevano iniziare subito la rete idrica dal Pisciotto al centro storico e così via, e nonostante tutto noi eravamo contrari ed abbiano espresso all’unanimità il nostro voto contrario di non entrare alla A. p.s. Non si è fatto altro oggi, a distanza di due anni, tre anni, che ricevere le bollette senza avere e vedere niente. Io sono dell’avviso, e parlo a nome mio personale e del gruppo, che mi vede unanime diciamo a quella proposta del 29 aprile del 2009, di non partecipare, di non entrare a far parte a questo consorzio, alla cessione alla A.p.s. Che sia chiaro, evidentemente lo abbiamo ribadito quella sera del mese di aprile del 2009, lo ribadisco stasera a nome mio e del gruppo, che noi non abbiamo nessuna intenzione.
Poi le conseguenze legali ecc., si vedrà, non voglio entrare nei particolari perché sicuramente sarà la giustizia amministrativa, di chi è la colpa di chi non ha la colpa, chi deve pagare, chi non deve pagare. La questione è che noi non vogliamo far parte di questo carrozzone della A. p.s., né della Amap, né dell’acquedotto siciliano.
Liberto
Nei precedenti interventi, gran parte delle cose che io volevo esporre sono state già esposte.
Io volevo ricordare al consigliere Gattuso che questa Amministrazione si caratterizza per un motivo ben preciso (è una pecca del Sindaco che poi si è diffusa anche all’interno dell’Amministrazione), come abbiamo visto questa sera, che è quello di essere coerente nella loro incoerenza. Nel senso che stasera sentiamo dire, dal rappresentante dell’Amministrazione, che non hanno intenzione né di entrare in questo nuovo carrozzone, nè sono d’accordo a mantenere la A.p.s. come gestore dell’acqua. Appunto: coerenti nella loro incoerenza!
Cosa diversa che avevano predisposto il 20 aprile del 2009 quando questo Consiglio deliberò all’unanimità (e non voglio essere ripetitivo perché ripeto gran parte delle cose che volevo dire già sono state esposte, ma è solo un rafforzativo a quello che è stato detto precedentemente), quella sera, ricordo a me stesso questo impegno fatto alla Amministrazione di astenersi nel procedere a dare le reti per alcuni determinati motivi. Ricordo la posizione assunta dall’assessore Fertilità, a quel tempo, che quasi quasi ci faceva un po’ spaventare come nel dire che se deliberate qualcosa avverso quello che noi vogliamo fare questa sera, prima di uscire, vi mettono le manette e vi portano tutti dentro! Invece in altri comuni chissà perché non è successo; ce lo chiediamo, forse lo dobbiamo chiedere anche a loro, ma non ci siamo fatti intimidire assolutissimamente ed abbiamo espresso il nostro pensiero in quella famosa delibera. Chiedevamo di astenerci dal consegnare le reti perché la Convenzione prevedeva che il Consiglio comunale, e non l’assemblea dei sindaci, stabilisse le tariffe da applicare per ogni Comune; tariffe che dovevano scaturire dai vari interventi che l’ a.p.s. doveva fare nella nostra città. Di questo non avevamo garanzia, stavamo dando alla APS le nostre reti senza avere garanzia di ciò che l’A.ps. avrebbe garantito come opere nella nostra città. Questo era uno dei principali motivi per cui ci appellavamo a questa amministrazione nel non consegnare quelle reti.
Io ribadisco quanto espresso, e dai consiglieri comunali e dai miei colleghi di gruppo, nel dire che non vediamo altra modalità nella gestione dell’acqua se non quella della gestione pubblica; ma non fatta - come si faceva antecedente alla APS - in perfetta continuità con la Amministrazione precedente, dove un certo ingegnere Gucciardi (perché noi non ci spaventiamo fare nomi), lo scienziato, l’unica cosa e l’unica pressione che non diminuiva, anzi aumentava, era la pressione dei suoi incarichi che in un anno risultavano essere circa sui € 62.000, almeno io ricordo, fra incarichi e direzioni dei lavori (avevo fatto il conto e questa era la sommatoria): per fare che cosa? Per continuare ad incrementare i buchi e le perdite della città, mentre arriva la APS - chissà quale scienziato ci sarà all’interno di questo carrozzone - che è riuscito, così, semplicemente - magari in un sogno - a sognare: ma, forse, diminuendo la pressione, magari si evitano questo tipo di problematiche? E così è stato: lo ha messo in pratica e non ci è costato sicuramente € 62.000 questa nuova idea, e manco i danni all’intera città, come quelli a cui assistevamo prima della gestione della APS.
L’unica nota positiva della A.p.s., anche se determinando numerosi fattori come quello di lasciare le buche, di lasciare cose in sospeso, opere in sospeso, opere murarie in sospeso, intervenendo sui guasti ma non risolvendo poi la questione muraria, lasciandola così allo scoperto.
Quindi volevo ribadire, signor Presidente e caro Assessore, che la nostra posizione è quella della gestione pubblica dell’acqua perché non esiste che l’acqua sia un bene su cui speculare, e non esiste che l’acqua sia utilizzata per fare clientelismo.
Bonaviri chiede di fare delle precisazioni
Non in difesa di qualcuno ma per la realtà delle cose.
Intanto sono contento di come è andato stasera il Consiglio, di come sta andando, se ho capito bene, perché c’è piena coerenza e non incoerenza, (Liberto specifica che l’incoerenza è la loro. Bonaviri ringrazia).
Dicevo un momento fa, e lasciatemi lo sfogo, siamo in Sicilia e io sono siciliano tutto dalla testa ai piedi; ebbene in certi momenti mi vergogno perché in Sicilia le leggi sono un optional, lo dicevo prima e lo ripeto adesso. Non è vero che è incoerenza ossequiare la legge - come ha fatto la Amministrazione Guercio -, è incoerenza da parte di quei sindaci che non hanno osservato la legge. Allora io dico, se abbiamo la forza ed io spero di averla la forza perché sono tutti consigli comunali che devono pronunziarsi, e se si pronunceranno tutti uguali come quello di Palermo o come - se ho capito bene - quello di Cefalù questa sera, allora avremo la forza di fare cambiare la legge.
Ma finché esiste una legge che dice che in provincia la gestione deve essere unica, è incoerente che si possa uscire da questa legge. Gli altri che sono coerenti devono osservare la legge. I consigli comunale i sindaci sono i primi a dover sempre ossequiarla, non possono andare contro le leggi, devono agire politicamente affinché le leggi vengano modificate.
Siamo perfettamente d’accordo, ecco perché io dico questo; non è che io voglia andare contro qualcosa o difendere qualcuno. Intanto io non ero qui e quindi non conosco le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione, il 29 aprile, a fare questo qui, però assicuro che in altri comuni è stata una ricchezza. Nei comuni dove per esempio c’era la Eas, dove io ero Sindaco in quel periodo, se non ci fosse stato questo passaggio saremmo rovinati, perché con la Eas pagavamo bollette più care di quanto non si paghino adesso, secondo: tutti i lavori li doveva fare il Comune; perché la Eas era uno stipendificio che aveva solo i soldi per pagare gli stipendi, ma i soldi dei lavori non li aveva. Quindi ci sono stati comuni più fortunati e ci sono stati comuni, se ho capito bene io, molto molto più sfortunati come quello di Cefalù. Però non si può parlare che il sindaco sarebbe andato contro legge, il Sindaco è stato coerente con la legge, e un Sindaco non può andare contro la legge.
Vero è che 29 comuni non hanno aderito, è vero, ma perché siamo in Sicilia, e l’ho detto prima, mi vergogno, in Sicilia la nostra Regione non fa osservare le leggi.
Chiedo scusa per aver alzato la voce. Ad ogni modo l’Amministrazione è perfettamente d’accordo con qualsiasi decisione che andrà a prendere il Consiglio comunale però io prenderei delle decisioni tenendo sott’occhio tutto compresi quelli che sono gli investimenti.
Siamo perfettamente d’accordo che è un problema - ed io mi rivolgo soprattutto agli avvocati presenti qui perché meglio di me potranno capire quale è l’importanza di un fallimento o meno.
Ricordiamoci una cosa che anche nella vita privata, se una ditta fallisce si trascina con se tutti quelli che sono i creditori. La stessa cosa, nessuno poteva prevedere che la APS fallisse, avesse una organizzazione tale da poter accumulare più di 50 milioni di debiti in 1/2 anni. Ma chi poteva immaginare una cosa del genere? E allora signori miei, per favore, con molta tranquillità d’animo, prendete una decisione, una decisione che domani stesso sarà portata a Palermo e che sicuramente sarà portata in maniera ufficiale alla prima riunione - se il Sindaco continua a delegare me di andare a Palermo per le riunioni dei sindaci dell’Ato -, sarà portata ufficialmente e consegnata nelle mani del Presidente dell'’Ato, dove il comune di Cefalù vuole, se ho capito bene io, gestire l’acqua in proprio.
Lapunzina
Dispiace che l’assessore Bonaviri, che non era presente alla data del 29 aprile quando il servizio è stato dato alla A.p.s., difenda quelle scelte, oggi, perché quei sindaci che non hanno passato il servizio, assessore, non è che sono contro o fuori la legge, quei sindaci hanno rispettato un ordine del giorno - che è stato approvato in assemblea regionale - che bloccava i commissariamenti delle agenzie, della Arra, nei confronti di quei comuni inadempienti. Il Comune di Cefalù ha avuto fretta, nonostante la richiesta del Consiglio comunale, e se ne è fregato del voto del Consiglio comunale. Ma lei non c’era, questa è storia.
Prima di chiedere, signor Presidente, la sospensione, voglio fare a lei una richiesta.
Il Sindaco domani parteciperà a una riunione sulla vicenda del potabilizzatore e della comunicazione che ha fatto il gestore che ha, con nota del 10 marzo, comunicato la sospensione del servizio al 31 marzo.
Mi pare di capire, dalle parole dell’assessore, che riferiva che il Sindaco vuole incontrare i capigruppo. Ecco io penso che sia opportuno che questa comunicazione, vista la gravità della situazione, e quella che è anche la rilevanza di quello che si andrà domani, mi auguro, a decidere - incrociamo le dita - (fermo restando che c’è un giudizio pendente) sia anche favorevole nei confronti del comune di Cefalù perché domani non è che si chiude la vicenda delle fatture; le vicenda delle fatture della potabilizzazione - lo ripeto per l’ennesima volta - sono affidate al tribunale perché è lì che c’è stata una citazione del Comune di Cefalù da parte di Sorgenti Presidiana. Domani si decide la prosecuzione di quello che è il servizio ed anche le fatture che dal mese di gennaio, cioè dopo la presentazione del concordato preventivo al tribunale, dal mese di febbraio in poi, chi dovrà e come dovranno essere pagate queste fatture.
Io penso che, signor Presidente, la richiesta che le faccio, poi questo lo deciderà lei, io penso che sia giusto che si faccia un Consiglio comunale straordinario e che il Sindaco venga a dare le comunicazioni in Consiglio e non ai capigruppo in conferenza dei capigruppo.
Posto questo, signor Presidente, al fine di approvare - mi auguro all’unanimità -, al fine di proporre come prevede il Regolamento e come prevede anche lo stesso Punto posto all’ordine del giorno nella parte in cui noi diciamo: determinazione, chiedo una brevissima sospensione per concordare insieme ai coleghi consiglieri un documento sul Punto di oggi.
Il Presidente
Io credo che il Sindaco abbia intenzione di chiedere un Consiglio comunale straordinario, e quindi sicuramente sono favorevole alla richiesta...
Bonaviri
Ho detto prima che il Sindaco chiederà al Presidente...
Il Presidente
Decidiamo noi insieme ai capogruppo, e colgo l’occasione anche per rivolgere l’invito ai rappresentanti dei sindacati, qualcuno è presente in aula, per intervenire a questo Consiglio straordinario.
Viene messa ai voti la richiesta di sospensione: unanimità
__________________________________________________
Il Presidente richiama i consiglieri in aula per la ripresa dei lavori.
Il consigliere Lapunzina legge il testo concordato:
vedi: https://www.qualecefalu.it/lac/node/4176
Il Presidente mette ai voti il documento presentato: unanimità
Il Presidente propone di chiudere questa sezione.
Rimangono dei punti che non abbiamo potuto trattare questa sera e quindi saranno inseriti in testa al prossimo ordine del giorno, con le altre proposte che successivamente verranno. Quindi questa sezione è chiusa.
Il Consiglio verrà convocato dopo aver sentito i capigruppo.
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Caro Pino, il Tuo immenso e
Caro Pino, il Tuo immenso e disinteressato impegno mi consente di aggiornarmi su quanto avviene all'interno dei lavori consiliari.
Sarò molto breve per non ripetermi ma talune affermazioni, quando provenienti da rappresentanti istituzionali, esiggono le ennesime precisazioni.
Vorrei tranquillizzare il consigliere Liberto perchè non ho mai minacciato "manette" a chicchessìa in quella serata in cui si discusse del passaggio degli impianti ad A.P.S. ma espressi soltanto la posizione mia e dell'Amministrazione Comunale.
E a leggere l'intervento dell'Assessore Bonaviri prendo atto che quella scelta era, normativamente, la più corretta.
Ciascuno di noi - Consiglieri ed Amministratori - quella sera espresse le proprie convinzioni e le proprie preoccupazioni.
Certo....con il "senno del poi" la Storia la si potrebbe riscrivere....eccome....!
Ma le decisioni vanno assunte rebus sic stantibus !
E vorrei rammentare che la sospensione dei commissariamenti in quei Comuni RIBELLI (ergo che infrangevano la Legge ! ) avvenne soltanto alla fine di luglio del 2009 !
Se davvero si era così tranquilli e certi del fatto che non sarebbe derivata alcuna conseguenza in termini di eventuali danni conseguenti alla mancata consegna, COME MAI NESSUN CONSIGLIERE COMUNALE ADERI' QUELLA SERA ALLA MIA PROPOSTA, FORMULATA NEL CORSO DELLA SOSPENSIONE, DI ACCOLLARSI UNITAMENTE ALLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE LE EVENTUALI RESPONSABILITA' CHE SAREBBERO DERIVATE DA QUELL'EVENTUALE ATTO DI RIBELLIONE ??
A distanza di più di due anni ancora una risposta in tal senso non ho avuto la fortuna di averla.....
Probabilmente quando qualcun altro avrà la ventura di amministrare questa Città dimostrerà tutto il suo coraggio adottando provvedimenti e/o scelte in difformità di Legge.
Il "coraggio", quando lo si intende in tal senso, lo si condivide tutti insieme altrimenti è ben altra cosa......
ESATTAMENTE L'OPPOSTO
Dal Giornale di Sicilia di oggi, primo aprile, abbiamo appreso che
"IL PREFETTO HA INVITATO IL MUNICIPIO A FARE UN APPOSITO PIANO DI RIENTRO PER PAGARE L'ESOSO DEBITO .
Il debito per il quale il Prefetto ha invitato il Comune a fare il piano di rientro è quello di € 2.400.000 maturato nei confronti della Sorgenti Presidiana dal 29 aprile 2009 al 26 gennaio 2011 in cui l'APS è subentrata nella gestione della rete idrica.
Se il signor Prefetto ha rivolto al Comune tale "invito" è perchè riconosce nel COMUNE, e non nell'APS, il DEBITORE nei confronti della Sorgenti Presidiana.
ESATTAMENTE L'OPPOSTO di quanto è stato detto in Consiglio Comunale :
CALABRESE :
"sono convinto che noi non dobbiamo nulla a Sorgenti Presidiana perché è ovvio - secondo il mio modestissimo avviso - che quello che deve “avere” Sorgenti Presidiana lo deve andare a cercare ad A.p.s."
LAPUNZINA :
" la riscossione chi l’ha fatta? L’ha fatta Acque potabili siciliane; è chiaro che Acque potabili siciliane deve immediatamente ripartire il ricavato ai gestori delle “convenzioni salvaguardate”"
FRANCO :
"io credo che ci siano tutte le necessità perché i passaggi, quelli importanti di domani, siano dei passaggi preparatori, siano dei passaggi in cui anche il privato di Cefalù, le Sorgenti Presidiana, si renda conto che nulla ha da pretendere dal comune di Cefalù, si renda conto esso stesso che l’unico suo interlocutore è quella A.p.s. che è così in situazione fallimentare che difficilmente potrà venire incontro ad onorare i propri impegni"
MANGANO :
"Io spero che dalle risultanze di domani sera venga qualche spiraglio soprattutto nei confronti della questione “debito” che abbiamo con le Sorgenti Presidiata. Perché è assurdo che vengano fatturate le somme al Comune senza che il Comune gestisca più niente se non il controllo sanitario di tipo generale (perché il Sindaco è praticamente il primo responsabile della Salute). Noi non distribuiamo più l’acqua, la distribuisce l’ A.p.s., quindi queste fatture, come d’altronde era previsto per legge, non potevano essere pagate tramite il comune di Cefalù, Che l’ A.p.s. paghi tramite il comune di Cefalù è la cosa più assurda di questo mondo.
Spero che almeno questo domani si chiarisca e quanto meno possiamo avere delle idee più chiare dei percorsi da fare."
GATTUSO :
"Perché il discorso è questo: se di fatto la A.p.s ha un debito nei confronti di Sorgenti Presidiana , che poi Sorgenti Presidiana invece ce li richiede noi, voi mi deve spiegare come funziona il discorso perché se io da cittadino ho pagato la bolletta e nella bolletta c’è scritto che io pago la potabilizzazione, chiedo a voi Comune: scusatemi ma questi soldi della potabilizzazione chi se li è presi se di fatto poi l’ a.p.s. ha 2 milioni e mezzo di euro di debito nei confronti di Sorgenti Presidiana? Allora noi non lo abbiamo consegnato il potabilizzatore ad A.p.s.
Personalmente l'ho SEMPRE PENSATA COME IL PREFETTO.
L'ho scritto su questo blog.
L'ho detto a CRM e RADIO CAMMARATA.
Saro, con tutto il rispetto
Saro,
con tutto il rispetto per il Prefetto e i suoi convincimenti al riguardo, pende un giudizio innanzi il Tribunale Civile di Cefalù.
Un eventuale convincimento in tal senso del Prefetto non significa che le cose stiano in questi termini.
Sarà il GIUDICE CIVILE a stabilire i termini della vicenda.
INFATTI
Caro Rosario,
so bene che a pronunciare le sentenze siano i giudici e che le sentenze siano di tre gradi.
Se ho scritto che
"personalmente l'ho SEMPRE PENSATA COME IL PREFETTO "
è stato proprio perchè ho ritenuto, e ritengo, quello del Prefetto un "convicimento".
Non "eventuale" però.
Infatti, è in "suo ipso invito".
Caro Rosario,
converrai che il convincimento del Prefetto è valido almeno quanto quello dell'avvocato del Comune secondo il quale
“l’Aps con l’art. 10 della convenzione di concessione
ha assunto "IPSO JURE"gli obblighi che il Comune aveva nei confronti della società Presidiana”.
Ho letto sul giornale di
Ho letto sul giornale di Sicilia che fortunatamente almeno è quello che mi sembra di capire, sia intervenuto ZORRO che ha chiamato il Prefetto poveri noi.