STOP
28 Marzo 2011, 12:33 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti]
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L’argomento è ancora, spero per poco, la “Pietra della memoria”.
Vorrei invitare tutti gli interessati a riprendersi da una ubriacatura generale che ha fatto secondo me perdere il senso della misura.
Non c’è stata, credo, da nessuna parte ( le parti in buonafede ) la volontà di sopraffare qualcuno o di negare libertà individuali.
Ci si è surriscaldati su un punto che non ha certo implicazioni etiche,filosofiche,politiche etc. : decidere se posare un manufatto in un posto anziché in un altro. Nient’altro.
Si possono lasciare le valutazioni sulla qualità dell’opera a chi di ciò si occupa per professione.
Tutti gli altri ( noi ) abitanti a vario titolo di questa casa chiamata Cefalù, possiamo soltanto dire se un certo oggetto in questa stanza ci sta bene o in quest’altra no. O questo diritto ci è stato tolto?
Mi sembra infantile autoeccitarsi, rivestire i panni della vittima, rifiutare cocciutamente qualsiasi dialogo o tentativo di mediazione.
Non sarebbe meno arrogante e più produttivo cominciare a pensare che forse anche altri potrebbero aver ragione?
Credo sia generalmente accettato il principio che ci sono dei limiti alla libertà di chiunque, artista o meno che sia, e, da parte sua, questo “chiunque” dovrà dimostrare con serie e fondate motivazioni le ragioni in base alle quale vuole affermare la sua idea e il suo diritto.
In questa vicenda bisogna però registrare il fatto che, ad oggi, non è stata portata alcuna prova in merito quanto meno alla sola volontà di un inserimento dell’Opera in un dato posto, nessuno studio, nemmeno uno schizzetto, soltanto l’uso, lasciatemelo dire, un po’ da sciacalli, delle parole di due persone che non ci sono più.
Ritornando comunque al primo invito voglio sperare che ci si renda conto che questo non è un diverbio tra Michelangelo e il Papa .
Siamo, se ne convenite, qualche gradino più in basso.
E infine, da zotico dai ristretti pensieri quale sono, non credo che l’atto di posare un oggetto da una parte anziché da un’altra sia di impedimento ad un risveglio culturale che ho seri dubbi sia attuabile aggrappandosi a Ruggero II a Babbo Natale o ad altre salvifiche figure.
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SOTTOSCRIVO
Caro Totò,
da tempo mi sono imposto di non parlare più di quella "PIETRA" ma non posso non manifestarti di essere d'accordo con quanto tu hai scritto.
Perciò ........ SOTTOSCRIVO
Francamente.....
gentile architetto Culotta non posso che convenire con quanto da Lei espresso. Comunque non mi ero reso conto che l'avere manifestato una se pur legittima posizione sulla collocazione di una Opera d'Arte, potesse aver operato censura nei confronti di un Artista e delle sue opere,di venir meno alle posizioni di illustri personaggi quale Aristotele Hegel...., di impedire la "costruzione" dello sviluppo sociale culturale economico della nostra città. Dovranno pertanto, tutti quelli che hanno espresso posizioni diverse sulla collocazione della statua presso il molo della Marina, sentirsi responsabili d'aver creato danni morali, patrimoniali, biologici, erariali (per gli amministratori)???. Beh francamente mi sembra troppo; francamente si sta forse esagerando, francamente "viremu di finilla".
nessun impedimento
Se legge il contenuto della lettera di Gaia Biondo si accorgerà chiaramente che non c'è nessun impedimento al risveglio culturale.
ammetto di non aver capito
ammetto di non aver capito cosa intende dire Mauro Caliò.Vorrei che,per favore,fossi più esplicito (ma non prolisso).Grazie
A volte, in questa Città,
A volte, in questa Città, ci si "incendia" l'animo su argomenti degni di ben altra attenzione e si assiste a silenzi assordanti su questioni che, invece, meriterebbero ribalte più eclatanti.
L'elegante quanto appropriato invito rivolto a tutti noi dall'Arch. Culotta merita attenzione, rispetto e - personalmente - condivisione.
Non nascondo di aver riletto più volte la lettera in questione e di aver avvertito un senso di delusione perchè - a mio modesto avviso - oltremodo "irrispettosa" delle posizioni pubblicamente manifestate sulla vicenda.
Non pensavo che il mio modesto parere negativo sulla collocazione al Molo della "Pietra della Memoria" potesse contribuire a censurare l'opera di un Artista ovvero finanche la cultura.
Probabilmente avrò letto male, caro Mauro, come tanti di noi hanno fatto.
Forse quel bel "viriemu di finilla" auspicato da Leonardo risulta molto più proficuo e salutare di eventuali intrepretazioni e approfondimenti vari.
Caro Saro
difatti l'opera non è stata censurata dalle tue opinioni, né da quelle del Signor Mento, che comunque preferirei meno aspro e più costruttivo, nè da quelle dell'arch. Culotta, nè di tutti gli altri che hanno espresso opinione. Ho sempre pensato che la diversità di vedute possa solo arricchirci e tu che un po' mi conosci dovresti credermi. L'opera è stata censurata da quella politica che prima ha lasciato scorrere le cose, forse pensando che non si sarebbe mai installata, di quella politica che quando ha capito che forse aveva sbagliato non interpellare il paese ha cercato spunti per far finta di iniziare un dialogo, di quella politica che poi ha pensato che il dibattito in consiglio non fosse sufficiente, proponendo di ritirare la discussione in attesa di proposte circostanziate, di quella politica che ora fa nuovamente marcia indietro e che sembra voglia decidere autonomamente fregandosi del parere di tutti gli altri.
Cefalù' come molti avete detto, ha molti altri problemi a cui pensare, e non ha affatto intenzione di fermarsi, come in piccolo dimostra anche la nuova associazione, che se ha preso spunto dalla statua, vuole sicuramente andare oltre.
Mauro
Ma Mauro
chi è quella politica "che prima ha lasciato scorrere le cose", "che quando ha capito che forse aveva sbagliato (a) non interpellare il paese" ... "ha cercato spunti per far finta di iniziare un dialogo", etc...?
Mi sembra metti in un unico confuso calderone due "politiche" completamente differenti.
Ce n'è una che - è stato più volte detto - non sapeva di questa storia mentre un'altra che sapeva (e che perciò essa primariamente aveva il dovere di "interpellare") invece non ha detto nulla per tempo, niente.
Ce n'è una che, a quel punto, ha cercato di avere un "vero" (basato su ragionamenti e non su risibili "passioni" soggettive) dialogo ed una che ha fatto finta per poi presentarsi con le "truppe mercenarie" (la stessa che prima sapeva e non aveva detto niente).
Poi ce un Sindaco a cui viene rimessa l'autorità di risolvere la diatriba con proprie proposte al Consiglio, e che invece - io ritengo responsabilmente - ha preferito assumersi l'onere di farlo da solo.
Ora c'è una politica che si riconosce nella scelta del Sindaco ed un'altra no; che quest'ultima faccia la sua parte, protesti come prima ha fatto l'altra!
Non induciamo al qualunquismo solo per proporre volti nuovi - mi sembra - "già vecchi"!
Pino,
in realtà l'unica politica alla quale mi riferivo è quella che caratterizza l'attuale amministrazione. Infatti sia l'iniziale silenzio che i vari dietro front, sono ascrivibili a loro e penso che in fondo, il dibattito voluto da tanti (che comunque ritengo positivo), sia stato comunque innescato sempre da loro, anche se non sembrerebbe, proprio per pulirsi la coscienza.
Quanto alla manifestazione di responsabilità (esempio quasi isolato nel mandato), non è comunque carina visto che in consiglio comunale ci si era lasciati con altri impegni.
Ultima curiosità.. quali pensi siano i volti nuovi già vecchi? Perchè mi dispiacerebbe se mi vedessi così.
Mauro
Giusta la tua domanda
mi da modo di precisare che non pensavo infatti a te, non pensavo affatto che fosse un auto-promozione quanto di altri; in particolare mi veniva in mente un professore ("vecchio" non di età ma per il modo di pensare e di fare "politica")!
Gentile Arch. Caliò....
...quelli che mi conoscono direbbero che sono persona tranquilla, che non nasconde le proprie posizione politiche, rispettoso delle idee/posizioni altrui. Sulle mie considerazione dei “fatti” Lei ritiene che dovrei essere meno aspro ( burbero, cinico, duro, freddo, rude, scontroso, scostante, severo, sgarbato.) e più costruttivo. Beh che dire? Sono sue considerazioni e come tali vanno rispettate.
Confermo
che anche secondo me lei è comunque rispettoso delle idee altrui; solo a volte i suoi commenti mi sembrano un po' pungenti, ma forse è anche un bene, in quanto possono essere di stimolo per il dialogo ed il confronto.
L'importante, in fondo, è che tutti si cerchi di dare un contributo per il nostro paese.
A Salvatore Culotta
Gaia Biondo
Caro Salvatore
mi conosci, credo che la tua sia una legittima opinione e credo anche che sia abbastanza chiara, per questo la rispetto. Però, proprio perché, come ho esordito inizialmente, sono convinta del fatto che tu "mi conosca", spero che con le tue parole non si scambi quella che vorrebbe essere una modestissima difesa dell'arte con un'espressione di vittimismo e soprattutto di presunzione, cosa che mi dispiacerebbe sinceramente. Mi dispiace, tra l'altro, che tu ne faccia una questione di gerarchia. L'arte non si misura e non si dovrebbe in alcun modo paragonare la "Pietra della Memoria" con un michelangelo, così come io non mi permetterei mai di svalutare un edificio progettato da te mettendolo a confronto con un gaudì. Ognuno dovrebbe avere i suoi spazi per esprimersi. Ma la cosa che trovo ancora più offensiva è il fatto che si giudica il sentimento dell'artista, definendolo come una manifestazione di vittimismo... giudicando, così, il suo trasporto o la fragilità che ne può derivare. Penso che quest'ultimo, invece, sia un territorio nel quale nessuno di noi dovrebbe entrare, soprattutto senza la dovuta delicatezza e senza immedesimarsi. Vorrei ribadire che lo spirito con cui ho esposto i miei pensieri è altro da ciò che è emerso dai vostri commenti. Mi sono espressa, tra l'altro, a nome di un'Associazione che condivide pienamente questa posizione. La lettera non vuole constatare i fatti fermandosi davanti a ciò che è accaduto, vuole essere al contrario un inizio. In essa abbiamo esternato pubblicamente i nostri propositi per il futuro, futuro nel quale crediamo e sul quale vogliamo incidere concretamente con le nostre azioni. Mi piacerebbe che invece di giudicarci a vicenda collaborassimo tutti insieme per costruirlo. Per il resto posso solo augurarmi che potremo avere presto l'opportunità di chiarire di presenza.
Al Sig. Mento
Gaia Biondo
Adesso mi rivolgo a lei Sig. Mento perchè, essendo l'autrice di questa lettera di solidarietà, penso di averne tutto il diritto. Non posso non farle notare quanto sia pericoloso continuare a sminuire i problemi della nostra Città e anche questo, a nostro avviso, è un problema, la manifestazione palese di un disagio.
Io non mi sono permessa di scomodare Hegel e Aristotele perché mi piace fare la saccente, e trovo che sia sconveniente da parte sua giudicare impropria o esagerata la mia scelta di citare i grandi del passato perché questo equivale a intensificare la distanza tra il nostro mondo reale e quello immaginario, talvolta ritenuto utopico dai pensatori stessi proprio perché è sempre più difficile trovare la corrispondenza reale tra teoria e prassi. Non bisogna ricorrere agli insegnamenti filosofici solamente per soddisfare il nostro egocentrico bisogno di attenzione o per sfoggiare un buon vocabolario, al contrario, ritengo che rapportare le nostre situazioni quotidiane contemporanee a quei modelli sia una buona occasione per utilizzarli, per migliorare la nostra vita e arricchire la percezione della realtà quotidiana. Il problema della manipolazione dell'arte da parte di interessi politici o economici è reale e potete anche tranquillamente pensare che sia tutta una nostra invenzione o che sia il frutto di una percezione distorta dei fatti, ma questo non cambierà sostanzialmente le cose.
Ogni piccolo accadimento del quotidiano è espressione di cambiamento e di evoluzione anche sul piano etico-politico.
Adesso vorremmo, proprio perché crediamo fortemente sull' influenza che queste implicazioni hanno sul nostro presente e sul futuro,(cosa che dovrebbero fare soprattutto i nostri rappresentanti politici), "FARE"... e non ci fermeranno di certo i vostri tentativi di sminuire le nostre valutazioni su quanto è accaduto.
Gentile Signora Biondo....
vede quelli che si sono espressi criticamente sulla collocazione della statua sul molo della Marina, hanno argomentato le proprie varie posizioni. Chi voleva salvaguardare l'integrità del luogo, chi i propri ricordi, chi il proprio vissuto; direi posizioni legittime come legittime erano le posizioni di chi voleva la collocazione della statua in quel luogo. Mi sarei aspettato dalle Associazioni culturali tutte, un momento di sintesi, che non c'è stato, come ho già avuto modo di significare in un mio precedente intervento:
“Francamente ridurre la questione della Pietra della Memoria a solo “astio”,”questione politica”, mancate manifestazione mi sembra molto riduttivo o parziale. Queste sembrerebbero essere le considerazione emerse dall'incontro delle associazioni culturali cefaludesi, sulla questione relativa alla Pietra della memoria”. Non vorrei aver capito poco e male quanto riportato su Cefalunews in merito all'incontro delle Associazioni Culturali, ma le risultanze mi sembrano poco “strutturate” non emergono considerazioni, motivazioni “socio/culturali”sulla questione principale “il sito”, “l'impatto dell'opera sul luogo”, “le alternative” in definitiva nessuna sintesi “culturale”.
Come lei sa bene al posto di un momento di sintesi, vengono chiamati in causa coloro che si sono espressi in maniera difforme alle Sue o Vostre posizioni (dominanti?), accusandoli di censura, di impedire lo sviluppo socio,economico,culturale di Cefalù. Ciò mi è sembrato ingeneroso o di parte. Inoltre il mio:
Beh francamente mi sembra troppo; francamente si sta forse esagerando, francamente "viremu di finilla".
Non è riferito alle Sue dotte citazioni, ma alla censura ,allo sviluppo culturale economico di Cefalù.
Francamente il Suo: “"FARE"... e non ci fermeranno di certo i vostri tentativi di sminuire le nostre valutazioni su quanto è accaduto.” Non capisco il riferimento bellicoso, trattandosi del Molo, saremo “fermati sul bagnasciuga”?
Comunque qualche sana citazione paesana fa sempre bene, ricordo che da ragazzi quando qualche nostro coetaneo eccedeva in “entusiasmo” veniva apostrofato dai più con: “sarbati i cutieddu e viri di finilla”. Si gentile signora “viremu di finilla”, ah beata gioventù.
p.s.
Lei mi fa rilevare che:
“Non posso non farle notare quanto sia pericoloso continuare a sminuire i problemi della nostra Città e anche questo, a nostro avviso, è un problema, la manifestazione palese di un disagio.”
Credo di essere fra quelli che si assumono le proprie responsabilità e di avere sempre rappresentato i fatti, le negatività e criticità cosi come si manifestavano. Sono stato uno dei due “Cifalutani” che hanno fatto un esposto alle autorità competenti (nei primi anni 2000) sulle carenze del depuratore cittadino, e che a distanza di anni è ancora irrisolto, anche questa è cultura del vivere bene.
Preferirei......
Più che "pungenti" preferirei avessero lo scopo di : esortare, incoraggiare, motivare, sospingere, ridestare, risvegliare, sferzare, stimolare, mandare avanti, sollecitare, spronare, stuzzicare, aiutare, favorire, incentivare, promuovere, sostenere, smuovere; tutti noi verso le "annose" criticità e negatività di Cefalù. Inoltre non vivendo più a Cefalù dal 1970, non attribuisco a presenti o passate amministrazioni le criticità di cui trattiamo, in quanto non ne conosco le dinamiche. Ma il depuratore.....? Aspetto ancora notizie dall'assessore.