A “L’altraCefalù”

ritratto di Saro Di Paola

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È a te, mio caro blog, che ho voluto indirizzare questa mia.
A te direttamente.
È con te che voglio parlare.
Con te direttamente.
Con te che avresti voluto, e vorresti, dare voce a noi cefaludesi.
A tutti noi cefaludesi.
Per farci dire la nostra sui problemi di Cefalù.
Per farci confrontare sui problemi di Cefalù.
Per farci capire le strade da intraprendere nel tentativo di portarli a soluzione.
Per indicare tali strade a noi stessi.
A noi tutti che a Cefalù viviamo.
A noi cefaludesi.
A noi Amministratori di Cefalù, a noi Consiglieri comunali di Cefalù,
a noi Chiesa Cefaludense,
a noi Scuola di Cefalù, a noi Fondazione Mandralisca,
a noi Associazioni culturali, a noi Uomini di cultura,
a noi albergatori, a noi operatori del turismo,
a noi operatori dell’informazione, a noi uomini di sport,
a noi lavoratori, a noi giovani, a noi anziani, a noi …...
A noi tutti.
Nessuno escluso.

Mio caro blog, a tutti avresti voluto, e vorresti, dare voce.
Perché siamo tutti noi che, pur senza averne consapevolezza,
abbiamo tutti una parte di responsabilità nell’andazzo delle cose a Cefalù.
Perché siamo tutti noi che, intanto abbiamo il diritto di chiedere alla Città,
in quanto, alla Città, abbiamo il dovere di dare.
Sì, tutti abbiamo il dovere di dare alla Città!
Ma cosa ?
Ciò che ognuno di noi può.
Per contribuire alla soluzione dei suoi problemi.
Per migliorarla.

Mio caro blog, tu la tua parte l’hai fatta.
Tu la tua parte la stai facendo.
Tu ci sei, sei quà, sul web.
Siamo noi a non esserci.
Cittadini e Uomini delle Istituzioni.
Tu ci sei, sei quà, sul web.
Paziente, ci aspetti.
Vorresti ascoltare la nostra voce.
Per farla sentire ad altri.
Perché altri ancora ti facciano sentire la loro.
Perché la voce di tutti arrivi a tutti.
Ma che tutti e tutti ….. puoi dirmi.
“Siete in pochissimi a farmi arrivare la voce.
E capita pure che voi stecchiate.
Addirittura contro di me”.

Mio caro blog, hai ragione.
L’ultima stecca è stata la mia.
Pino, Francesco e Marialuisa se la sono presa.
Ti hanno difeso.
Ma come, mi hanno detto, pure tu contro il blog ?
A Pino, poi, non ne ho risparmiate.
Pure lui me ne ha dette.
Però.

I tuoi amici, i più cari, si sono fatti sentire.
Peppe,Gianfranco, Nicola, Rosario, Leonardo,Vincenzo.
E poi Diana, Luigi, Giovanni.
"Ma che fai ? Ma che fate?
Riflettete!"
Ci hanno detto, discreti, senza alzare la voce.
Però.

Mio caro blog, che vuoi ……. ti vogliono bene.
Non te ne volessero ….. che amici sarebbero ?

Mio caro blog, di bene ….. anch’io te ne voglio.
Non te ne volessi ….. che amico sarei ?

Saro Di Paola, 28 marzo 2011

ritratto di Pino Lo Presti

Anche io voglio dire una cosa

a chi frequenta questa “piazza”.
Lo scopo per cui si è pensata e gestita è l’esatto contrario di quello di un giornale, cioè di un organo di informazione “diretta” da un Direttore secondo una linea editoriale al servizio di “una” area della società (cefaludese nel nostro caso), fosse anche quella del qualunquismo.
Lo scopo per cui si è pensata e gestita questa piazza è quello di offrire uno strumento “tecnico” alle varie “aree” o singole individualità per farsi conoscere e dialogare in maniera civile e possibilmente costruttiva con le altre/altri.
Nessun intervento quindi da parte dello staff se non per cercare di garantire quel minimo di pre-requisiti civici nell’intervento di ciascuno perchè ciò potesse avvenire. Pochissime volte questo intervento si è peraltro reso necessario.
Il nostro lavoro come Staff si è limitato quindi a quello che potremmo definire il “funzionamento meccanico del sito”: le registrazioni, la posta, l’inserimento dei comunicati, degli annunci, degli interventi e dei commenti. Non è comunque qualcosa da poco.

Inizialmente avevamo anche deciso, proprio per evitare di agire alcun criterio “soggettivo”, che tutto “il materiale” che perveniva al sito dovesse essere pubblicato secondo l’ordine con cui arrivava e senza interferire nel suo essere trascinato nel tempo.

Sono accadute però due cose.

La prima è che molte “aree” e persone mostrano di preferire di non farsi conoscere e di non dialogare con altre/i o quanto meno di non gradire di farlo attraverso un sito telematico; forse perchè non si ha nulla da dire, o perchè si preferisce fare senza dirlo, o forse perchè le reazioni a quello che si dice spesso si avvertono immediatamente e senza tante compiacenze?
E’ successo così che certe voci, più di altre, si sono sentite e altre no.
E’ questa una colpa del sito? Può diventare questo un alibi, per chi preferisce evidentemente comunicare attraverso circuiti più collaudati in riservatezza o complicità, per levare la voce e dire che questo è un sito “gestito” da un’area, con criteri di parzialità?

Sbaglio a cercare di produrre più servizi che posso? Non sono anch’io un utente di questo sito? Può diventare questo un alibi per dire che il sito è funzionale a che il mio modo di vedere divenga artatamente prevaricante su quello degli atri?

La seconda cosa è questa.

Inizialmente c’erano pochi comunicati e annunci, quindi gli interventi scorrevano e scomparivano dalla prima pagina meno velocemente.
Da tempo ora invece accade che l’irruzione di un gruppo di notizie da “bacheca degli annunci” spinga improvvisamente verso ”il basso” interventi che hanno in sè un loro proprio naturale rilievo sia per il loro legame con vicende importanti del momento, sia perchè frutto di un complesso e faticoso lavoro di ricerca e approfondimento. E’ giusto lasciare accellerare lo scorrere di questi interventi sotto la spinta di semplici “avvisi da bacheca”?

La risposta più logica è stata: riorganizziamo la prima pagina con una sezione laterale in cui vada la “minuzzaglia” pur lasciandole tutte le caratteristiche di presentazione (per non finire - come un pò è per “fuori le mura” - che le vedono e le leggono in pochi) che hanno attualmente in Prima.
Si pensava di presentare una ristrutturazione del sito in occasione del primo anniversario.
Però son cose queste che deve fare un Programmatore (noi non le sappiamo fare), e, finora, non è stato possibile per tante ragioni.
Nell’attesa, “tirare qualcosa dal flusso veloce del tempo” implica fare una scelta che come una qualsiasi scelta è sempre criticabile. Ma può bastare per metter in discussione “il cuore” la ragione fondante del sito?

Invito, per il futuro, chi comunque si facesse prendere dall’impeto - per una virgola a suo parere fuori posto - di lanciare di queste accuse al sito, a, prima, verificare se la sua non sia piuttosto una “impressione” proveniente magari da un pregiudizio costruito su una superficiale lettura di quei fenomeni “sociologici” di fondo accennati nella prima delle due “cose”, e poi a verificare se quell’impeto sia esente dalla passione competitiva con qualcun altro utente.
Tutti ricordiamo, rispetto a qualunque posizione prendesse un genitore, la natura dell’impeto con cui uno dei fratelli sempre li accusava: di “parzialità”!

Io, personalmente, di “steccate” nella mia vita ne ho fatte tante; mi fa piacere, almeno in questo, di non trovarmi solo, caro Saro.
Ho capito però anch’io che vi sono altri aspetti della tua “passionalità” che possono essere compresi correttamente solo alla luce di una “passione civica”, al riparo da qualunque ombra.

Anche se stamattina pioviggina, lo stesso mi pare di avvertire che siamo in Primavera.

ritratto di Leonardo Mento

Quando prevale il buon senso......

la primavera non tarda ad arrivare......

ritratto di Gianfranco D Anna

A l'altraCefalù ed ai suoi cari Amici

Permettetemi, anzitutto, di esprimere il piacere che provo nell'avvertire questa ritrovata "quiete dopo la tempesta".

Voglio prendere spunto dai versi di Saro - che poi sono state le parole degli Amici de l’altraCefalù - «"Ma che fai ? Ma che fate? Riflettete!"» e dalle parole di Pino «Da tempo ora invece accade che l’irruzione di un gruppo di notizie da “bacheca degli annunci” spinga improvvisamente verso ”il basso” interventi che hanno in sè un loro proprio naturale rilievo sia per il loro legame con vicende importanti del momento, sia perchè frutto di un complesso e faticoso lavoro di ricerca e approfondimento.».
Io credo che per tutti noi sia necessario un momento di riflessione, una riflessione, però, non più individuale da condividere telematicamente con gli altri, ma una riflessione da partecipare agli altri in un incontro non più virtuale ma reale tra gli Amici di questo blog.