Un appunto a quanto, tra l’altro, si afferma, nella recente intervista di cefalunews a Salvo Salvato.
17 Marzo 2011, 02:54 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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(scusate ma lo dovete leggere dopodichè giuro non reagirò più a quanto proviene dalle pagine di cefalunews la cui lettura ormai mi provoca - è una questione mia personale - solo disgusto).
Non entro nel merito della forsennata e delirante ormai campagna verso ignoti e biechi mostri persecutori che evidentemente abitano la mente di più di qualcuno da quelle parti.
Il lettore attento, non mono-sito, sarà in grado di farsi da solo un suo autonomo giudizio.
Intervengo soltanto nel merito della seguente dichiarazione di Salvato: “... lo scempio di fotomontaggi per il rendering dell’opera sul molo abominevoli, eseguiti da incompetenti la materia nei quali la scultura risultava gigantesca, con una visione aberrata e piatta per la mancanza del tridimensionale...”.
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I fatti.
Gli unici foto-montaggi che si sono visti sono quelli fatti e pubblicati da me su laltracefalu il 30 dicembre 2010, con il titolo: “ Un fotomontaggio (approssimativo) della “Pietra della Memoria” al Molo” (https://www.qualecefalu.it/lac/node/3452).
Più un altro, il 14 febbraio, Sul “Convegno” e dintorni, del 11 all’Istituto d’Arte - “Ruggero il Passato e il Presente” (https://www.qualecefalu.it/lac/node/3775).
In quest’ultimo il tema era del “Dove” collocarla, dunque la valenza dell’unico (peraltro) fotomontaggio qui proposto consisteva soltanto nella indicazione provocatoria di un diverso sito in cui appunto collocarla e non certo più, come prima, nel provare a definirne i rapporti volumetrici con lo spazio intorno.
Per questo e per questo soltanto, non ho reticenza alcuna a dichiarare che non mi sono posto per nulla - per questo caso - il problema delle proporzioni: il suo senso era soltanto - e lo ribadisco - quello di indicare una diversa provocatoria soluzione localizzativa.
Per i 6 fotomontaggi dell’articolo del 30 dicembre, la cosa è ben diversa: lì l’intento era proprio quello dichiarato di dare una idea “approssimativa” - come chiaramente esplicitato tra parentesi nello stesso titolo - di come avrebbe potuto risultare la presenza volumetrico-dimensionale della statua nell’ambiente circostante.
Messo a parte l’Autore di questo progetto “informativo” verso i cefaludesi, questi si dispiacque di potermi fornire una sola foto-intera della statua. Talchè, correttamente specificai (nel primo dei 6 fotomontaggi del 30 dicembre) : “... inoltre l’orientamento non è quello giusto (c’era solo questa di foto intera). Il viso di Gesù (la figura più alta) dovrebbe guardare infatti verso Porta Pescara”.
Nel secondo, dello stesso articolo, è specificato: “... qui, in realtà, si dovrebbe vedere quasi di spalle”.
Sotto l’ultimo ho scritto: “Ho provato a vedere come potrebbe apparire in un altro posto ancora”.
E’ stupefacente come l’Autore - che oggi così si esprime su cefalunews - mostri di aver dimenticato il fatto che, prima della pubblicazione dei 6 fotomontaggi in oggetto, lo invitai espressamente a venire a casa mia per verificare la correttezza (per quanto possibile) delle dimensioni della “statua” in ciascuno dei sei fotomontaggi (erano presenti la sig.a Agozzino ed un mio vecchio amico, Maurizio Guercio). E’ stato soltanto quando l’Autore mi ha dato l’O.K. che ho proceduto ad “incollare i livelli” e quindi alla pubblicazione dei fotomontaggi così ottenuti.
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Considerazioni
Probabilmente l’Autore è stato superficiale nel darmi il via libera, dal momento che tradiva già una certa insofferenza verso l’operazione presagendo probabilmente lo scaturire del dibattito che poi è nato. Ne ho avuto verifica successivamente, la sera del Consiglio del 22 febbraio, in occasione del dibattito proprio sulla collocazione della statua, quando a denti stretti mi ha accusato di essere il responsabile di tanto “casino” proprio per aver voluto pubblicare quei fotomontaggi.
Se l’Autore non si è curato di correggerne i “dimensionamenti” quando, richiesto di ciò, ne ha avuto la possibilità; se successivamente non ha ritenuto di emanare una nota di dissenso su quanto da me così pubblicato; se lui stesso non aveva chiare le dimensioni della statua tanto da dichiarare il 23 dicembre che, compresi i 60 centimetri del plinto, “dovrebbe essere 5 metri e 70/75” (come riportato e mai smentito in https://www.qualecefalu.it/lac/node/3404 del 27 dicembre e come - a maggior prova - riportato dalla sua viva voce in “Ad memoriam” del 27 febbraio https://www.qualecefalu.it/lac/node/3868 1° traccia audio: “sulle dimensioni”), son cose queste su cui Salvato dovrebbe, riflettendo con se stesso, chiedere conto solo a se stesso piuttosto che offendere come ha fatto senza peraltro “nominare”!
Ultima considerazione
Come mai l’Autore non ha ritenuto sin dall’inizio di fare lui un bel “fotomontaggio per il rendering dell’opera sul molo meno abominevole, eseguito da competenti la materia nei quali la scultura risultava nelle sue reali proporzioni rispetto all’ambiente, con una visione meno aberrata e piatta per la aggiunta del tridimensionale...”?
Un professore di Accademia ben avrebbe potuto - sin dall’inizio - fare ciò che si fa ormai per un qualsiasi progetto architettonico, specie considerando la importanza del luogo-ambiente in cui la sua Opera avrebbe dovuto essere collocata; non aveva il piacere di far vedere ai cefaludesi come sarebbe “venuta bene” la cosa, prima di “piazzargliela” o riteneva ciò non utile considerando già sufficiente avere dalla sua il supporto-forza di tutte le autorizzazioni palermitane necessarie?
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"QUANNU E' TUA E' TUA"
Caro Pino,
stavolta nessun "NEO" :
dalla PREMESSA, ai FATTI, alle CONSIDERAZIONI.
Compresa L'ULTIMA!
Grazie Saro
anche se talvolta litighiamo la tua è una di quelle opinioni di cui tengo sempre debito conto.
solidarietà
Sono vicino a Pino Lo Presti per l'offesa alla libera informazione portata avanti ogni giorno da l'altra cefalù sferrata da quanti scambiano il diritto di critica con l'offesa gratuita e il disprezzo dell'altro. Quando la politica invade il campo dell'informazione è seriamente in pericolo la libertà e la democrazia.
Ancora una volta l'altra Cefalù e Pino...
Ancora una volta il prezioso lavoro di documentazione precisa e puntuale di quanto accade a Cefalù, e non solo, svolto da l'altraCefalù, e da Pino Lo Presti in primis, permette di mettere chiarezza su articoli e lettere varie che si vogliono far passare per informazione trasparente, oggettiva ed imparziale