Ruggero rivive nel suo duomo.

ritratto di Nicola Pizzillo

Versione stampabile

ricostruzioneambone.jpg Ieri sera si è tenuta presso la nostra cattedrale una conferenza, ma è riduttivo definirla così, per la presentazione del monumentale “AMBONE DI RE RUGGERO” che a breve verrà installato, dopo la sua ricerca e ricostruzione durata un quarantennio.

Per circa due ore il Prof. Mons. Crispino Valenziano ha relazionato i presenti sulla valenza storica, artistica e liturgica del nostro ambone, ai più sconosciuta, cosa che ha affascinato il vasto uditorio presente, attento a recepire ogni piccolo particolare venisse snocciolato con assoluta chiarezza espositiva dal relatore, indubbiamente un pozzo di conoscenza.

L’ambone, termine che deriva dal latino ambiendo, circondare, nella simbologia cristiana rappresenta la tomba vuota del Signore risorto e nella Chiesa è il segno monumentale della resurrezione, da qui il suo collegamento con la Pasqua. Il nostro ambone è sollevato da terra, non tutti lo sono, e sostenuto da sette colonne di granito (simboleggianti la saggezza) e ricoperto da sette lastre di marmo decorate con mosaici di scuola costantinopoliana-cassinese (v. foto), ad esso si accede da una scala lignea che nel suo intermezzo prevede la postazione del cronista cantore, dinanzi ad esso è situata una ottava colonna candelabro con l’effige dell’aquila rivolta verso l’altare, sotto di esso è posto un fonte battesimale in pietra lumachella su cui sono scolpiti in bassorilievo quattro leoni rappresentanti il popolo giudeo, di cui noi siamo discendenti.
lastra_ambone.jpg

Il resoconto è stato valorizzato da un’esibizione corale in lingua latina del “Ludus Resurrectionis” eseguita secondo l’uso Normanno, che ha rappresentato la funzione religiosa propria di questo monumento, ovvero quello di strumento di divulgazione della parola del Signore, e da tre brani musicali eseguiti con l’organo a canne della cattedrale dall’insigne maestro Diego Cannizzaro.

L’evento culturale è stato promosso dal padrone di casa il Vescovo di Cefalù, S.E. Mons. Manzella, che ha ringraziato Mons. Valenziano per la sua opera meritoria volta alla riscoperta dell’ambone ruggeriano ed allo studio di tutti quelli che si trovano nella penisola, sfociato nell’opera omnia Corpus Ambonum Italicum. Egli si augura infine che a questa inaugurazione ne possano seguire altre volte a riscoprire l’immenso patrimonio culturale di cui la Chiesa dispone e che deve essere recuperato e salvaguardato.

ritratto di Saro Di Paola

UNA LEZIONE STRAORDINARIA

DA UN UOMO STRAORDINARIO !

GRAZIE MONSIGNOR CRISPINO !