Ruggero II d'Altavilla in pillole

ritratto di Nicola Pizzillo

Versione stampabile

L'arrivo a Cefalù della statua raffigurante il mitico sovrano normanno, ha suscitato in me l'interesse ad approfondire la vita di quest'uomo, ecco quello che ho reperito in rete, a cui spero si aggiungeranno altri e più qualificati contributi.

Ruggero II è figlio secondogenito del conte Ruggero I d'Hauteville (paese francese della bassa Normandia) e di Adelasia di Monferrato; nasce in Calabria a Mileto il 22 dicembre 1095 ma visse la sua infanzia a Palermo, educato da precettori greci ed arabi tanto che imparò la lingua latina, greca ed araba. Divenuto maggiorenne si dimostrò subito in grado di governare con autorità e saggezza, continuando la linea di espansionismo del padre.(fonte Wikipedia)


Avviò un'energica politica di consolidamento della contea di Sicilia e, alla morte senza eredi del cugino Guglielmo duca di Puglia (1127), diede inizio ad una campagna di espansione nel Mezzogiorno, col disegno di unificare tutti i domini normanni d'Italia.

Incontrò tuttavia l'opposizione di papa Onorio II, che lo scomunicò e sostenne una forte resistenza locale, capeggiata da Roberto II di Capua e Rainolfo d'Alife; ma Ruggero ne uscì vincitore e il papa fu costretto a riconoscerlo duca di Puglia (Benevento, 1128).

Conte di Sicilia e duca di Puglia, il principe normanno assumeva così la veste di signore di tutta l'Italia meridionale, anche se non tutta ancora conquistata. Tra il 1128 e il 1129, riuscì ad affermare il suo potere anche su Napoli, Bari, Capua e molte altre località, continuando l'opera di unificazione. Alla morte di Onorio II (1130), sostenne l'antipapa Anacleto II contro il papa legittimo Innocenzo II, e dal primo ebbe il titolo di re di Sicilia e degli Stati principeschi di Puglia, Calabria e Capua, e fu incoronato a Palermo, il 25 dicembre 1130. (ilportaledelsud.org)

ritratto di Angela Di Francesca

notizie su Ruggero

Ciao Nicola, qualche settimana addietro ho postato qui qualche notizia su Ruggero II, una sintesi di una mia ricerca, forse ti è sfuggita, dato che sei interessato all'argomento ti segnalo la ricerca nella versione più completa:
http://digilander.libero.it/angeladiana/ruggerosecondo.html

ritratto di Nicola Pizzillo

Grazie della ricerca su Ruggero

in effetti mi era sfuggita. E' molto precisa e ricca di di particolari sulla sua vita, che solitamente non vengono menzionati nei libri di storia generalisti ma solo in apposite monografie.

Quello che ancora non mi è chiaro e quel'è stato il motivo del viaggio che ha condotto Ruggero sulle nostre coste, sebbene a causa di un naufragio (almeno così dice la leggenda).

Sempre sulla rete ho trovato il resoconto romanzato di quel misterioso viaggio:

Nell'agosto del 1129, Ruggero II partì da Salerno per ritornare in Sicilia.

La giornata era bellissima, il sole era splendente, neanche una nuvola macchiava di bianco il cielo azzurrissimo.

Tutto procedeva secondo i piani...con il mare così calmo e una giornata così bella chi li poteva fermare?

Ad un tratto, però, una nebbiolina iniziò a scendere dal cielo. La nebbia pian piano si fece sempre più fitta fino a quando il cielo non diventò pieno di nuovoloni e si alzò una tempesta.

Il re e l'equipaggio erano terrorizzati, non avevano mai visto qualcosa di simile. L'acqua entrava da tutte le parti, l'interno della nave era quasi distrutto. Il re pregava chiedendo al Signore di salvarlo dalla burrasca. Pregò tanto.

La nave, anche se la tempesta non pemetteva alcun movimento, continuava ad andare avanti come se qualcuno la guidasse e la spingesse per poterla salvare. Nel buio della notte apparve una luce, era il Signore che disse: "Non temere, io sarò con te".

Ruggero promise al Signore che nel posto in cui sarebbero approdati avrebbe fatto sorgere un tempio alla sua gloria.

A quel punto cadde in un sonno profondo.

La mattina si risvegliò sentendo le urla di esultazione dell'equipaggio. La nave aveva gettato le ancore a Cefalù.

L'anno successivo Ruggero fece ergere una cattedrale, come promesso al Signore (in realtà iniziarono nel 1131, due anni dopo, ma questo a noi non interessa, in quanto le leggende hanno sempre ragione).

Passando alle fonti storiche i Normanni, all'epoca di Ruggero II, erano già insediati stabilmente sull'isola dove, dopo ripetute battaglie con bizantini ed arabi avevano costituito una Contea sottoposta a Ruggero I, suo padre. Ruggero II sebbene fosse calabrese di Mileto(?), aveva trascorso la sua infanzia a Palermo. Ci furono diverse spedizioni militari di Ruggero, una di queste la compì dalla Sicilia verso la Campania, dove vi si recò per combattere contro le truppe messe in campo dal Papa Onorio II, che aveva promosso una "crociata" contro di lui. Da questo scontro Ruggero uscì vittorioso e nel 1129 conseguì il titolo di duca di Napoli, Puglia e Capua.
Quindi il suo naufragio, sempre che sia avvenuto realmente, potrebbe essersi verificato durante il viaggio di rientro da questa vittoriosa campagna militare?

Penso che questo tarlo continuerà ad arrovvellarmi il cervello, poichè tali accadimenti sono così lontani nel tempo e poco documentati, che difficilmente si potrà fare luce su quei fatti, pazienza me ne farò una ragione!

ritratto di Angela Di Francesca

ancora su Ruggero

Posso dirti che lo storico più antico che ha raccontato la leggenda è Tommaso Fazello, vissuto nel '500.Egli afferma che dopo essersi trattenuto per un anno a Napoli, Ruggero si imbarcò per tornare a Palermo, ma vicino a Capri fu sorpreso da una forte tempesta rischiando di naufragare.
Così fece voto di costruire, nella terra dove fosse approdato, una chiesa a San Giorgio e un Tempio al Salvatore.
Lo storico Giovanni Evangelista di Blasi nel suo libro "Storia civile del regno di Sicilia", del 1816, -pur riferendo che lo storico Auria fa cenno a un volume del 1329 fatto compilare al notaio Guglielmo da Mistretta dal vescovo Tommaso da Butera-, contesta l'autenticità del fatto basandosi sulla costatazione che gli storici che lo narrano sono di molto posteriori all'epoca di Ruggero, mentre proprio i più autorevoli biografi di Ruggero e suoi contemporanei, cioè Alessandro di Telese e Falcone Beneventano, non fanno cenno a un evento così importante, pur soffermandosi anche su episodi più "futili" della vita del monarca. Lo storico Di Blasi osserva che anche le carte negli archivi vescovili e l'iscrizione nel Duomo stesso di Cefalù non accennano minimamente all'episodio della tempesta e del voto, mentre sarebbe stato logico desiderare di tramandarne la memoria; e conclude sostenendo che la costruzione della Cattedrale aveva come scopo "lasciare una perenne memoria del titolo di Re, ch'egli il primo fra Normanni assunto avea. Infatti non appena si cìnse egli della Regia corona, che fè subito dar mano alla fabbrica della Cattedrale di Cefalù, come ce ne fa fede la iscrizione, che ivi si legge".

ritratto di Nicola Pizzillo

Quindi il naufragio potrebbe essere una balla

colossale, inventata a posteriori per giustificare la edificazione del nostro duomo da parte di Ruggero II, che invece potrebbe essere stato mosso da ragioni di stato, come la glorificazione della sua incoronazione a Rex Siciliae.

Se così fosse il collegamento di Ruggero al mare di Cefalù sarebbe destituito di fondamento ed il molo, individuato quale luogo per ospitare la Pietra della Memoria, perderebbe la sua ragion d'essere.

Poichè non sono un tipo che si innamora delle proprie idee, non sarebbe peregrina quindi la proposta avanzata dal prof. Franco di posizionare l'opera in piazza C. Colombo, grande esploratore che ha scoperto il nuovo mondo e segnato l'inizio dell'era moderna, al pari di Ruggero che ha riedificato la nostra città conferendole nuovo splendore.

Comunque altre zone di Cefalù potrebbero essere valorizzate dalla statua di Ruggero, che a mio parere deve trovare una sua collocazione, sia per il rispetto che si deve all'utilizzo del denaro pubblico occorso per pagare l'opera ma anche per il giusto riconoscimento del lavoro svolto dall'artista, che non può essere mortificato oltremodo.
Al Consiglio Comunale comunque l'ultima parola!

ritratto di Leonardo Mento

L'unico sbarco sicuro....

se non ricordo male, è stato quello di Don Lappanio - nei panni di Ruggiero II (impersonato dall'universitario Fatta poi Medico a Campofelice) negli anni 50 in occasione di una "festa della matricola". Per quelli della mia età nati e cresciuti dentro le mura, lo sbarco di Ruggiero II e relativa leggenda, fa parte del nostro vissuto. Francamente mettete la statua dove volete ma non cambiateci il "nostro" secolare passato, grazie.

ritratto di Angela Di Francesca

per Leonardo:)

attenzione, lo sbarco di don Lappanio prima degli anni Cinquanta fu "inventato" dal mio prozio don Angelo Di Francesca, nel Carnevale del 1931,-con partenza Presidiana e arrivo al Moletto-, come momento di satira nei confronti dell'allora commissario regio dr.Gargano, a suo parere eccessivamente arrogante e "vessatorio".Fu un evento particolare di cui ancora si tramanda la memoria...:)
Per quanto riguarda la leggenda, capisco il tuo punto di vista, anche una leggenda può guadagnarsi il suo posto nell'immaginario, pur con la consapevolezza di aver a che fare con la "materia di cui sono fatti i sogni":). Io ho solo riportato alcune fonti sull'episodio.
Colgo tuttavia l'occasione per una correzione nel mio post sopra:nel copia-incolla dal mio block notes txt sono saltate alcune parole la cui mancanza potrebbe rendere meno comprensibile il senso. Alla fine del periodo "lo storico Auria fa cenno a un volume del 1329 fatto compilare al notaio Guglielmo da Mistretta dal vescovo Tommaso da Butera" bisogna aggiungere "dove è riferito l'episodio del naufragio".

ritratto di Rosario Fertitta

Non entro nel merito della

Non entro nel merito della "ricostruzione storica" relativa a Ruggero II e, al riguardo, non posso che ringraziare la signora Di Francesca e quanti hanno dato il loro valido contributo per far conoscere a ciascuno di noi un frammento del "nostro passato".
Mi chiedo, però, se - in analogia con quanto avviene a livello nazionale - l'argomento in questione non stia "distraendo" oltre misura il dibattito cittadino (quantomeno quello telematico) rispetto alle tante altre problematiche che affliggono la nostra Cefalù.
Sono, pure, convinto che la Città stia in qualche modo "subendo" la presenza - forse anche ingombrante - di questa opera artistica la cui realizzazione, ricordiamolo, non è il frutto di un percorso vissuto e voluto dalla collettività cefaludese (basta leggere le resocontazioni e le interviste anche su questo blog) ma, al contrario, frutto di una iniziativa - più che apprezzabile - dell'artista e, comunque, sganciata da ogni contesto locale.
Come, pure, personalmente nutro notevoli dubbi che la "soluzione" circa l'individuazione del sito ove allocare l'opera possa essere rimessa esclusivamente ad un voto del Consiglio Comunale, organo politico per quanto rappresentativo della volontà popolare.
Si rischia, a mio avviso, di applicare ancora una volta il principio "del tifoso" (o stai con me o contro di me) su una scelta urbanistico-artistica che rischia di pregiudicare definitivamente uno deigli spazi più belli e tradizionali della nostra cittadina.
In ogni caso, per quello che può valere la mia modesta opinione, sono nettamente contrario alla collocazione dell'opera nello spazio di Piazza Marina.