Alcune domande al Partito Democratico e a Forza del Sud (con risposte)
9 Febbraio 2011, 13:54 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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Abbiamo posto alcune domande (le stesse) sia al segretario cittadino del Partito Democratico, prof. Vincenzo Garbo, sia al coordinatore di Forza del Sud, rag. Rosario Giardina.
Nel ringraziarli entrambi per la cortesia che ci hanno voluto usare, ci auguriamo che ciò possa essere utile ad una migliore conoscenza delle due forze politiche da parte dei cittadini, e che questa esperienza possa essere ripetuta su altri temi di interesse per la città.
1° domanda
Si dice che la vocazione di Cefalù sia quella turistica ma quella edilizia pare essere quella che più ha condizionato le scelte della politica cefaludese. Giudica che nel tempo sia sorto un conflitto tra le due attività, e - se sì - come porvi rimedio?
Garbo
Il turismo dovrebbe essere la naturale vocazione economica di Cefalù ma, per far sì che ciò avvenga, occorre programmare le attività turistiche, attuare politiche di destagionalizzazione, offrire servizi infrastrutture che siano adeguati. Anche lo sviluppo edilizio dovrebbe essere in linea con la vocazione turistica della città e, per far questo, sarebbe stato giusto porre una maggiore attenzione tra lo sviluppo edilizio finalizzato al turismo, immaginato dal vigente strumento edilizio, e la realtà abitativa attualmente esistente. Inoltre uno sviluppo abitativo compatibile con la vocazione turistica della città e con il suo delicato “ecosistema” paesaggistico e infrastrutturale non avrebbe dovuto prescindere dalla realizzazione di un sistema di opere di urbanizzazione primaria (strade, nuova rete idrica e fognaria, nuovo depuratore) di supporto. Se dunque, si sono creati conflitti tra turismo e sviluppo edilizio ciò è dovuto al fatto che quest’ultimo avrebbe dovuto avere come principale finalità lo sviluppo turistico, anziché una espansione disordinata che alla fine rischia di danneggiare le potenzialità future del turismo cefaludese. Per questi motivi non credo che valgano le argomentazioni, a giustificazione delle scelte sbagliate attuate dalle varie amministrazioni che si sono succedute nel tempo, secondo le quali tali scelte sono state attuate perché “bisognava pur mangiare”. Ritengo, infatti, che anche se poniamo la questione brutalmente nel senso della classica contrapposizione tra ‘l’uovo oggi e la gallina domani’ dovremmo pur ricordare che se ‘uccidiamo la gallina’ non avremo più di che mangiare. Solo uno sviluppo edilizio che sia in linea con la naturale vocazione turistica della città e che rispetti una rigorosa programmazione, nell’ambito di un nuovo e più moderno strumento urbanistico potrà consentire uno sviluppo armonico nell’interesse di tutti.
Giardina
Le due attività antropiche, a mio modesto parere, possono e devono convivere ed essere regolamentate con la parsimonia e con l’intelligenza che contraddistinguono i paesi civili, sempre compatibilmente con alcuni punti fermi: il territorio a disposizione, la storia di tale territorio e soprattutto i soggetti che vivono e che vivranno in questo territorio.
Voglio ricordare che il nostro amato Sindaco, Giuseppe Giardina, dando incarico a illustri professionisti di allora, quale il Prof. SAMONA’, aveva pianificato ed indicato la strada per lo sviluppo turistico ed edilizio di Cefalù che già a quel tempo erano visti camminare di pari passo.
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2° domanda
Il fenomeno dello svuotamento del Centro Storico dai suoi residenti, causa la pressione del mercato Immobiliare, è qualcosa di auspicabile, inevitabile o e qualcosa a cui si può porre un limite o almeno un freno, e come?
Garbo
Il centro storico di Cefalù è il simbolo dell’identità stessa della città e la sua principale fonte di sostegno economico. Da residente nel centro storico mi piace sottolineare il fatto che se, a differenza dei centri storici di altre città, il nostro è ancora “vivo” e “vitale” lo dobbiamo al fatto che tanta gente ancora vive, studia e svolge attività economiche al suo interno. Non credo che sia ineluttabile la prospettiva di un centro storico totalmente musealizzato o completamente ridotto a un grande complesso alberghiero diffuso. Penso che sia possibile contemperare le esigenze dello sviluppo delle potenzialità e della ricettività turistica con quelle di un centro storico nel quale la gente continua a risiedere tutto l’anno e a svolgere importanti attività commerciali ed economiche in genere. Per far questo occorre avere una amministrazione che sia lungimirante e che sappia mediare tra le legittime richieste dei residenti e degli operatori economici, chiedendo a tutti qualche sacrificio ma dando in cambio una migliore qualità della vita e maggiori opportunità di sviluppo economico. Per raggiungere questi obiettivi si può puntare sulla disponibilità e sul buon senso dei residenti, che vanno coinvolti nelle scelte da prendere, e sulle alte capacità degli operatori economici nel campo turistico, edilizio e commerciale che vanno adeguatamente incentivati a fare delle scelte, anche adoperando la leva degli incentivi fiscali, che puntino alla riqualificazione del centro storico e ad un suo sfruttamento economico compatibile con le esigenze di tutela. Credo molto nella intelligenza e nell’onestà degli operatori economici locali e nel buon senso dei residenti e ritengo che un’amministrazione che sappia creare delle sinergie virtuose possa trovare, nel tessuto sociale ed economico della nostra città, tutte le condizioni per svolgere un buon lavoro per il bene comune.
(Giardina risponderà congiuntamente alla 2° ed alla 3°)
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3° domanda
Non è solo di questi giorni la denuncia del degrado del decoro del patrimonio architettonico del complesso monumentale del Centro Storico. Il Regolamento edilizio parla chiaro, attraverso le sue norme, sui materiali e sulle modalità di intervento manutentivo, e non, al suo interno. A parte il capitolo delle responsabilità di chi avrebbe dovuto e dovrebbe essere preposto al controllo, come si possono aiutare i proprietari degli immobili a trovare conveniente rispettare tali norme?
Garbo
Occorre, innanzitutto, far comprendere ai semplici cittadini e agli operatori economici che il rispetto delle regole è conveniente per tutti; per una migliore qualità della vita dei residenti e per lo sviluppo delle attività degli operatori economici che operano all’interno del centro storico. Un centro storico bello e accogliente (con un traffico veicolare ben regolamentato, con un buon arredo urbano e nel quale i monumenti siano sottoposti a forme di tutela che li proteggano dalla violenza dei vandali) sarà in grado di attrarre un turismo di qualità, con benefici per tutti sia dal punto di vista della vivibilità, sia dal punto di vista della crescita economica. Per far questo sarebbe utile inserire dei benefici, anche di tipo fiscale, che rendano conveniente rispettare le regole e tutelare il centro storico, inserendo agevolazioni anche per coloro che intendano ristrutturare gli edifici e riqualificare il patrimonio immobiliare esistente, nel pieno rispetto delle norme. Occorre, inoltre, riorganizzare la macchina burocratica del Comune al fine di liberare risorse umane per poter effettuare un migliore controllo del territorio e introdurre meccanismi che delineino chiaramente le responsabilità individuali dei singoli procedimenti, inserendo anche dei meccanismi di premialità nel caso si raggiungano comprovati risultati nella tutela dell’interesse pubblico e nella repressione degli abusi.
Giardina, alle due domande (2 e 3)
Alla seconda e terza domanda rispondo semplicemente che di fronte ad un negozio giuridico fra privati, ovvero fra una domanda ed una disponibilità immobiliare, nessun freno può essere posto, anche se ritengo, a mio avviso, che nessuno svuotamento è in atto nel nostro centro storico, anzi è più vivo che mai, in quanto abitato dai suoi residenti, distinguendosi così dai centri storici delle altre città italiane che la sera diventano centri fantasma.
Ancora oggi il nostro centro storico fortunatamente rimane integro e sano, senza case-rudere, anche se appare auspicabile un maggior controllo da parte delle autorità competenti (Comune e Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali), per esempio, nell’utilizzo e nell’impiego dei materiali edili, degli infissi, dei colori, degli accessori e degli addobbi delle facciate. Controllo che dovrebbe tenere conto della storia e delle naturali bellezze della nostra città.
Inoltre, il nostro Comune dovrebbe attivare tutti gli strumenti a disposizione per prevenire atti di vandalismo e di deturpo al nostro patrimonio culturale e monumentale, preoccupandosi pure di evitare che tale patrimonio sia macchiato dall’accumulo incontrollato di sporcizia.
In riferimento all’aiuto da porre ai proprietari degli immobili del centro storico, come Forza del Sud, troviamo necessario attuare dei provvedimenti che diano rapidità al rilascio delle concessioni edilizie ma sempre nel rispetto delle leggi urbanistiche; la possibilità attraverso la garanzia dell’ente comunale (finanziamento contratto dal Comune di Cefalù in sede europea e girato ai soggetti che ne farebbero richiesta) di attingere ad un finanziamento con restituzione decennale per la ristrutturazione controllata di parte del centro storico.
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4° domanda
Ritiene che l’attuale Variante al PRG tenga convenientemente conto delle direttive del 1997, e quali, a suo giudizio, le direzioni di sviluppo per la città, che esse a suo tempo hanno indicato?
Garbo
Intanto occorrerebbe riflettere sul fatto che sono passati ben 14 anni da quando il Consiglio Comunale ha approvato quelle direttive senza che il nuovo P.R.G abbia ancora visto la luce. E’ di tutta evidenza che vi sono precise responsabilità politiche circa la mancata definizione dell’iter di approvazione da parte delle amministrazioni che da allora si sono succedute. Sarebbe interessante fare una rilevazione per vedere come negli anni sia mutata la morfologia del territorio di Cefalù da quando sono scaduti i piani particolareggiati. Detto questo, il fatto che le direttive abbiano 14 anni non è un buon motivo per non recepirle nell’ambito del nuovo schema di P.R.G. A seguito dell’esposto che il Partito Democratico ha presentato al Prefetto di Palermo è stato possibile ottenere che tutti gli atti a corredo dello schema di massima della variante allo strumento edilizio fossero pubblicati integralmente. Successivamente a questa pubblicazione integrale, mediante la quale singoli cittadini ed associazioni hanno potuto prendere visione degli atti, sono state presentate delle opposizioni che, tra l’altro, segnalano il mancato rispetto, ovvero il rispetto parziale delle direttive votate dal Consiglio Comunale. Saranno ora gli organismi competenti, presso la Regione siciliana a fare le idonee valutazioni.
Giardina
E' indubbio che la variante al nuovo Piano regolatore generale inciderà inevitabilmente e mi auguro solo positivamente sul futuro di Cefalù; verranno interessati certamente tutti i settori della società civile e nessuno dovrà sentirsi escluso anche perché saranno formulate scelte decisive per il futuro della nostra città.
Ritengo, però, che quella società civile di cui faccio menzione è stata coinvolta solo marginalmente durante l’iter progettuale e procedurale della variante al PRG e che eccezion fatta per le direttive generali approvate con deliberazione del consiglio comunale del 13 ottobre 1997, oggi considerate certamente inadeguate e carenti rispetto alle nuove esigenze della popolazione cefaludese, vista la distanza di oltre 13 anni dalla loro proposizione, in nessuna altra occasione è stata chiesta alla cittadinanza una partecipazione attiva sul tema in esame, un concorso di idee o il contributo dato sottoforma di suggerimenti.
Non vi è dubbio alcuno che oggi più che mai il territorio ha bisogno di risposte concrete sul suo sviluppo futuro, anche alla luce della profonda crisi economica che sembra incidere sempre più pesantemente sulla vita quotidiana di tutti noi; di contro, per la definizione della Variante al PRG, non si può prescindere dalla necessità di una interpretazione coerente dei vincoli e delle risorse territoriali che possa portare ad un dimensionamento delle aree di nuova urbanizzazione tali da garantire un contenimento del consumo del suolo e contestualmente una migliore qualità della vita dei cittadini.
Considero fondamentale, pertanto, che il nuovo PRG oltre a permettere la realizzazione di nuove abitazioni realizzate secondo i principi della bio-architettura, garantisca un processo di appropriazione degli spazi che appartengono alla collettività, attraverso la riqualificazione dal degrado e dall’incuria e possa innescare un processo virtuoso in cui il cittadino venga incentivato alla cura del bello e al decoro di ciò che appartiene alla propria sfera privata, il tutto con lo scopo di rendere un servizio a se stessi, in primis, e alla città poi.
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5° domanda
Come giudica le “resistenze”, da più parti messe in atto, e la neutralità dell’assessore al PRG, R. Corsello, in merito alla richiesta di rendere pubblica la visione degli elaborati della Variante al PRG, approvata dal Commissario....
Garbo
I motivi per i quali vi siano state delle “resistenze” nella pubblicazione integrale degli atti vanno chiesti a chi le ha avanzate. Per quel che mi riguarda posso solo dire che il Partito Democratico crede nella trasparenza, nella efficienza e nel buon andamento della Pubblica Amministrazione, principi scolpiti nell’articolo 97 della Costituzione, e per questo si è sempre battuto e continuerà a battersi. Ho già fatto rilevare prima che se si è ottenuta la pubblicazione integrale degli atti dello schema di variante al P.R.G. ciò è stato possibile in virtù di un esposto che il nostro Partito ha presentato al Prefetto di Palermo.
Giardina
Ritengo che una volta approvato il P.R.G. dal Commissario ad acta, lo stesso sia reso di pubblico dominio, anche attraverso incontri con la cittadinanza al fine di dare la possibilità di eventuali osservazioni da parte di esperti e cittadini che ne farebbero richiesta.
L’Assessore Corsello, in quanto preposto a tale funzione non può rimanere neutrale, anzi deve rendersi parte attiva, sul piano politico, ad una migliore lettura del documento di programmazione del piano generale.
Qualora perseverasse la sua neutralità a tale funzione, ritengo inopportuno la sua permanenza al ruolo assegnatogli.
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6° domanda
Ritiene che sia opportuno un atto di coraggio, e cioè la redazione di un nuovo progetto sulla base di “ direttive” rispondenti ad una diversa visione, e quale?
Garbo
Ritengo che sia necessario avere al più presto un nuovo strumento urbanistico che sia più adeguato, rispetto a quello esistente, alle esigenze del territorio e non sia esclusivamente un piano che disciplini l’espansione edilizia futura ma che “regoli”, nel senso pieno della parola, lo sviluppo futuro di Cefalù, in maniera da preservarne la bellezza paesaggistica e l’identità storico culturale e allo stesso tempo rappresentare un volano per lo sviluppo turistico ed economico del territorio. Nell’immediato penso che vi sia l’esigenza di consentire la realizzazione di tutte quelle opere infrastrutturali, come i parcheggi (in particolare quello che potrebbe sorgere nell’area Micciché), e di tutte quelle infrastrutture primarie che potrebbero sorgere a seguito della prevista dismissione dell’attuale tracciato ferroviario in conseguenza della realizzazione della nuova linea ferroviaria. Il Partito Democratico è favorevole a fare un ragionamento, assieme alle altre forze politiche, al fine di trovare idonee soluzioni che consentano di attingere ai fondi europei, destinati alle aree sottoutilizzate, per realizzare le opere pubbliche di primaria importanza per il futuro di Cefalù e non far perdere alla città una importante opportunità di sviluppo.
Giardina
Non ritengo che sia saggio e opportuno ritornare indietro con nuove direttive, ma adeguarle alle nuove esigenze dato che, ripeto, sono passati solo 13 anni dall’avvio della stesura del Piano Regolatore. La città ha già atteso abbastanza e sarebbe da irresponsabili darle il colpo di grazia finale, perché il nuovo PRG se adottato e attualizzato, in tempi stretti , potrà, a mio avviso, dare nuova linfa a tutta l’economia cefaludese.
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7° domanda
Perchè da quasi un mese non si convocano più Consigli Comunali?
Garbo
Perché l’Amministrazione Comunale, del tutto assente, non ha presentato alcuna proposta. E’ triste osservare l’inconsistenza di un’azione amministrativa che lascia languire la città senza affrontare alcuno dei gravi problemi nei quali la città si dibatte: dalla crisi economica a quella sociale, all’emergenza dei rifiuti, all’enorme problema della privatizzazione dell’acqua alla voragine dei conti pubblici. Si preferisce, invece, porre in essere il triste spettacolo di continui cambi di casacca, della mai conclusa girandola di assessori, di rivendicazioni varie, che delineano un quadro volto a rappresentare l’agire politico più come autoconservazione del potere che come azione nell’interesse del bene comune.
Per tale ragione il Partito Democratico si è fatto carico di chiedere la convocazione del Consiglio Comunale, reagendo al vuoto di proposta dell’Amministrazione, presentando ben 6 punti all’ordine del giorno su tematiche importanti, quali: l’andamento generale dell’Ospedale, le modalità con le quali vengono rese le prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e chiarimenti relativi ai presunti disservizi e casi di mala sanità; le modalità di gestione del patrimonio comunale; la proposta che l’amministrazione comunale, insieme con la curia vescovile, gli enti sovra comunali, le associazioni culturali e di volontariato elabori iniziative in favore della valorizzazione, la promozione del patrimonio culturale e artistico della città (anche al fine di valorizzare le potenzialità turistiche ed occupazionali).
Del resto il Partito Democratico ha sempre affiancato ad una forte azione ispettiva e di denuncia una altrettanto forte azione di proposta che ha portato all’approvazione di importanti provvedimenti per la città.
Tra i risultati raggiunti nel solo 2010, grazie all’azione di proposta del P.D. voglio solo ricordare i seguenti: Il nuovo Regolamento delle onoranze ufficiali; l’impegno a costituire un ufficio unico per la riscossione dei tributi locali; le iniziative in favore della stabilizzazione dei precari comunali; la proposta di adesione ai bandi comunitari per ottenere i finanziamenti necessari alla realizzazione di pannelli fotovoltaici negli edifici comunali e il rifacimento della segnaletica turistica; L’intitolazione di una via ai giudici Falcone e Borsellino; il nuovo Regolamento dei beni comunali, nell’ambito del quale è prevista la realizzazione della “Fondazione Teatro S. Cicero” e la tutela della rocca, con possibilità per i privati di gestire i servizi per la fruizione. Mi fermo qui, ma l’elenco potrebbe ancora continuare.
Giardina
Il Presidente del Consiglio comunale di Cefalù mi comunica, in quanto componente del direttivo di Forza del Sud, che l’amministrazione comunale dalla fine dell’anno scorso non ha portato più nessuna proposta di deliberazione in Consiglio, come se a Cefalù non ci fosse più alcun problema e non si dovessero trovare soluzioni agli stessi.
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8° domanda
Uno dei problemi dell’attuale corso della Politica è la crisi dei
Partiti, specie in periferia, sempre più personalizzati e ridotti a
salotti aperti ai soli amici, sempre meno strutturati in funzione di
una apertura alla realtà locale ed alla partecipazione dei cittadini.
A Cefalù quale è la condizione del suo Partito?
Garbo
Dallo scorso 7 novembre ho l’orgoglio di guidare un Partito che rappresenta un unicum nel panorama politico cefaludese. Il Partito Democratico è, attualmente, l’unico che si è dotato democraticamente di un proprio organigramma attraverso un Congresso cittadino, celebrato alla presenza del Segretario Regionale On. Giuseppe Lupo.
L’organigramma del partito è composto da un Coordinamento di 25 persone, metà delle quali donne, che rappresentano le tre mozioni congressuali che alle elezioni primarie avevano sostenuto i candidati alla Segreteria Regionale Lupo, Lumia, Mattarella. Ho voluto costituire, inoltre, un Esecutivo cittadino composto da 5 persone, (quattro delle quali hanno in media 30 anni). Abbiamo anche una responsabile che si occupa della tesoreria, un regolamento finanziario che consente di fare donazioni nel rispetto della normativa sul finanziamento dei partiti, un sito internet ufficiale (www.pdcefalu.it) ed un profilo facebook. A breve si costituiranno 3 gruppi di lavoro che elaboreranno delle progettualità e delle iniziative nell’ambito dei giovani, dell’ambiente, e della cultura e turismo. Il nostro è un partito forte e coeso che può esprimere il meglio delle tradizioni politiche ereditate dall’Alto esempio fornito da Pio La Torre e da Pier Santi Mattarella.
La mia segreteria intende proseguire lungo la linea tracciata dalla fondazione del Partito (nell’ottobre del 2007) ad oggi, valorizzando l’esperienza maturata dall’ottimo gruppo consiliare e coinvolgendo sempre di più i cittadini nella elaborazione di un progetto politico per le future elezioni che avrà al centro l’ambizione di “preparare giorni migliori per Cefalù”. Per far questo, annuncio che a breve il Partito Democratico darà vita ad una serie di iniziative pubbliche che vedranno il coinvolgimento dei cittadini per preparare insieme proposte da presentare nelle sedi istituzionali, nel rispetto di una linea politiche che mira ad avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni e a recuperare una idea di politica intesa come attività di servizio nell’esclusivo interesse del bene comune. Mi riservo, a breve, di fornire ulteriori informazioni circa le iniziative che il P.D. metterà in cantiere, con l’auspicio di suscitare l’interesse da parte dei cittadini.
Giardina
Penso che noi di Forza del Sud siamo in contro tendenza rispetto a quanto si afferma nella sua domanda. Se è vero che c’è una crisi dei partiti, noi abbiamo dato vita ad un partito nuovo. Ci siamo dati delle regole ferree nella sua organizzazione, disponiamo già di un responsabile cittadino, il sottoscritto, che si onora di rappresentare un gruppo sempre più crescente di persone, fatto anche di soggetti della società civile che non hanno esperienze politiche, ma che sono disponibilissimi a dare il loro fattivo contributo per la rinascita di Cefalù. Ci siamo dati un direttivo ed una sede aperta a tutti i cittadini che intendano sottoporci le problematiche da evidenziare in Consiglio comunale, a chi con noi vuole intraprendere un percorso nuovo ed aperto anche ad eventuali interlocuzioni con le altre realtà politiche o associative.
Anche in previsione del rinnovo amministrativo del 2012, a Cefalù bisogna cominciare a formare una classe dirigente idonea e coraggiosa a predisporre e portare avanti un nuovo progetto amministrativo che rispetti la volontà e le esigenze della città e dei cittadini, che cominci a dare soluzione ai gravi problemi della nostra città che, per evidenti ragioni, non ritengo opportuno elencare in questa sede, ma che hanno contribuito a ridurre alla F A M E la nostra rinomata città.
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Condìvido in Toto quanto
Condìvido in Toto quanto detto dai segretari e mi assoccio col segretario di forza del sud quando afferma!!! Che il nostro paese e' alla FAME!!!!!!!!!grazie a certi soggetti.