Come vanno le cose, consigliere Francesco Calabrese?

ritratto di Pino Lo Presti

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Che questa Amministrazione non brillasse per iniziativa penso che sia, da tempo, evidente a chiunque. Sarebbe interessante anche, al riguardo, osservare quante convocazioni dei Consigli comunali o quanti Punti all’ O.d.g. siano stati proposti dalla Amministrazione e quanti dalla Opposizione.
Non ci stupisce pertanto più di tanto che il prossimo Consiglio comunale (l’ultimo si era svolto alla fine di dicembre su due dei soliti debiti fuori bilancio) sia stato richiesto dalla Opposizione e su un O.d.g. interamente compilato dalla stessa.

Ciò che ci stupisce un pò è piuttosto il silenzio del consigliere Calabrese.
Sappiamo che è stato fatto il Piano di riordino del personale ma desideremmo sapere se, secondo lui, è stato fatto bene in funzione degli obbiettivi di efficienza ed economicità fissati e come va lo svolgimento degli altri Punti da lui ritenuti indispensabili per dare un senso compiuto a quel suo estremo e coraggioso tentativo di "salvare dal dissesto" la città!

Al riguardo riporto la sua lunga dichiarazione di voto con la quale il 26 novembre scorso ha caldeggiato l’approvazione del Consiglio sull’emendamento da lui proposto e coofirmato da Noto-Scialabba-Sideli-Mangano-Rasa-Brocato, emendamento con il quale, nonostante permanessero tutte le criticità segnalate dalla Corte dei Conti, la proposta di delibera di Salvaguardia degli equilibri di Bilancio 2010 è passata con 8 voti favorevoli (i sette firmatari più Barracato) e quattro astenuti (Lapunzina-Franco-Fatta-Lo Verde).

In Particolare invito a considerare quanto riportato in grassetto

Vedi https://www.qualecefalu.it/lac/node/3131 (interessanti sono anche i commenti a seguito) e, per completezza, anche (https://www.qualecefalu.it/lac/node/3143)

Calabrese 
Mi piace che, anche attraverso la radio, si abbia la possibilità di diffondere questa seduta di consiglio comunale, assai importante per le sorti della nostra città.
Io sono certo, certissimo che nessuno dei nostri concittadini vuole il dissesto dell’ente, nessuno dei nostri cittadini è contento di andare a pagare più tasse - per tutte le tasse -, non soltanto quelle che sono state prese in esame dall’emendamento proposto stasera.
Io sono convinto che i cittadini di Cefalù - che, storicamente, hanno dimostrato senso di appartenenza, nei momenti difficili della nostra città - sanno che quello che stasera il consiglio comunale si appresta a decidere è molto importante per le sorti non solo degli stessi cittadini ma anche dei loro figli.
Non condivido l’impostazione del collega consigliere Lapunzina - che rispetto perché non c’è dubbio che l’impegno suo, e di tanti altri consiglieri comunali, in questi anni, è stato concreto, propositivo, non distruttivo -; tuttavia, stasera, ogni consigliere comunale penso debba assumersi fino in fondo la propria responsabilità.
Sono perfettamente d’accordo con quanto poc’anzi ha sottolineato il consigliere Lapunzina: non è accettabile, che i consiglieri che sostengono la giunta Guercio facciano i conigli, non è accettabile che i consiglieri che sostengono l’amministrazione se ne stiano a casa nel momento di assumersi le loro responsabilità.
Hanno chiesto il voto ai cittadini, hanno chiesto il voto non per andare a riscaldare la poltrona delle sala delle capriate, hanno chiesto il voto ai cittadini per essere “rappresentanti” dei cittadini, per assumersi delle responsabilità, per fare delle scelte, anche dolorose come quelle di stasera.
Una scelta dolorosa, perché evidentemente - come diceva poc’anzi il consigliere Lapunzina -, ci impegna tutti, ma impegna, in prima battuta, l’amministrazione comunale, impegna in prima battuta, per l’ultima volta, la amministrazione comunale. E, chiedo che venga messo a verbale, che qualora uno solo dei punti che sono stati presi in considerazione stasera dai consiglieri comunali, firmatari dell’emendamento, non dovesse essere rispettato - il primo in scadenza è il 31 gennaio 2011 -, qualora l’amministrazione non dovesse portare i risultati agli occhi della città, e di questo consiglio comunale - i cui rappresentanti del popolo, con orgoglio, con il cuore, ci stanno mettendo il possibile stasera nel cercare di allontanare questa grande jattura che è il dissesto finanziario - ebbene questo consigliere comunale si farà lui promotore di una battaglia per andare a dichiarare - questa volta sì - il dissesto finanziario, perché non è più il tempo delle promesse; è il tempo della concretezza!
Vogliamo, signor sindaco, che finalmente si metta mano, per esempio - ed è questa la prima scadenza -, alla riorganizzazione della macchina amministrativa, che si metta finalmente mano a uno dei tanti problemi della nostra città. Sono certissimo che laddove si metta mano a questa problematica, sono certissimo che riusciremo a risolvere qualche problema e riusciremo a fare anche economie di spesa, riusciremo a fare produttività. Perché, signor sindaco, è ovvio che né lei, né la sua giunta, né questi consiglieri comunali, da soli, possono affrontare il problema; ci vuole una presa di coscienza, ci vuole una presa di responsabilità da parte di tutti i funzionari, da parte di tutti i dipendenti.
E, con questo, mi rivolgo anche al segretario comunale, che ho imparato a stimare in queste serate, riconoscendogli professionalità, onestà intellettuale ed equilibrio.
Ed è questo che chiedo, anche a lei, dott. Bonomo, da domani/lavorativo - quindi da lunedì - che si organizzino delle conferenze, dei "tavoli", con i nostri dipendenti comunali, dove si cerchi di responsabilizzarli, e non perché adesso non lo siano ma per fargli capire - se qualcuno ancora non l’ha capito - il momento di seria, serissima difficoltà che stiamo affrontando. E, spero che tutti i cittadini, che tutti i nostri dipendenti comunali, che tutti i funzionari di questo comune stiano comprendendo lo sforzo che questo consiglio comunale sta facendo stasera.

Per quanto riguarda i gioielli di famiglia.
Vengo da una famiglia dove, mio padre faceva, e fa, il falegname. Dove evidentemente siamo abituati a guadagnarci tutto quello che la vita ci sta offrendo. Io per primo, non sono nato avvocato, né il mio papà evidentemente era avvocato; mi sono guadagnato la mia fetta di posizione, umile, con tantissimi sforzi!
Ed è questo, a mio avviso, che manca in questo momento nella macchina comunale, è questo senso di responsabilità, questo senso di umiltà, di attaccamento ai colori di Cefalù: è l’attaccamento “al campanile” che manca.
 È uno sforzo, signor sindaco, che lei in prima persona si deve intestare, perché - ribadisco ancora una volta - se entro il 31 gennaio non vedremo in questo consiglio comunale il piano di riordino del personale, è ovvio, è matematico, che poichè noi l’abbiamo agganciato ad una economia di spesa, per la manovra che stiamo affrontando, mi farò promotore, insieme agli altri consiglieri comunali, di portare in consiglio, motivandola, una richiesta di dissesto finanziario. Questa volta sì con trasmissione della stessa immediatamente alla Corte dei conti.
Torniamo ai gioielli di famiglia.
Io non condivido l’impostazione del collega Lapunzina, che, ripeto, stimo - ho imparato anche dalla sua esperienza pluriennale a comprendere un po’ i meccanismi dei bilanci che a me, per la professione che ho sono un po’ ostici -, ma è chiaro che iniziando a comprendere come funzionano, io mi chieda: ma è meglio che noi lasciamo ai nostri figli un gioiello di famiglia da guardare da lontano (perché non posso passarci vicino magari perchè mi crolla addosso un cornicione), o è meglio che invece vendo quel gioiello - e non la bigiotteria - per risolvere il problema della mia famiglia?
Signori miei, il comune di Cefalù non è dell’avvocato Calabrese, non è del consigliere Noto, non è del presidente Barracato, non è neanche del sindaco Guercio; il comune di Cefalù siamo noi, i cittadini. Ecco perché ho fatto questo richiamo, forte, al senso di responsabilità soprattutto a quei consiglieri comunali che sostengono la giunta Guercio, o quanto meno “affermano” di sostenerla.
Questa sera è la prova del fuoco, signor sindaco, è la prova del fuoco perché non voglio sentir dire mai più, e ripeto “mai più”, da nessuno dei componenti della giunta, che l’Opposizione, spesso, distrugge; no, l’Opposizione questa sera sta dando dimostrazione che sa costruire che è una Opposizione che sa vedere, con senso di responsabilità, il futuro, per se stessa, per la città e per i propri figli.
Ci stiamo assumendo una grande responsabilità, ma io non ho paura delle responsabilità perché questo consiglio comunale, questa opposizione ha fatto tutto quello che era umanamente possibile; ha recuperato, da ultimo - con il famoso maxi-emendamento che porta la firma Calabrese-Lapunzina, votato da altri consiglieri comunali, che ringrazio ancora una volta -, l’idea - unica sana, sacra, santa - che, prima di fare le feste, bisogna pagare i debiti, che prima di dare € 30.000 allo Sherbeth, bisogna pagare i debiti, perché, se non partiamo da questa ottica, è chiaro che non arriveremo mai da nessuna parte, e lasceremo ai nostri figli, ai nostri nipoti, una montagna enorme di debiti, una montagna enorme di salassi, una montagna di sacrifici enormi che il collegio dei commissari, chiamati in sede di dissesto, inevitabilmente dovranno imporre.
Mi piace concludere dicendo che coloro i quali hanno firmato questo emendamento, coloro i quali voteranno questa sera questo emendamento, non stanno facendo altro che ripercorrere brevemente, in ordine ai tempi, quello che farebbero i commissari.
Noi non abbiamo timore, stasera, di passare da corso Ruggero domani mattina e guardare i tanti nostri concittadini che siedono per la loro ricreazione, nel senso buono della parola, al circolo unione. Non abbiamo timore di alcunchè, perché probabilmente quello è un luogo che per tanti anni non è stato attenzionato dalle amministrazioni.
Siamo arrivati ad un punto in cui occorre vendere anche quel bene, perché è ovvio che, rispetto al consiglio di quartiere di Sant’Ambrogio che, già messo in vendita ha avuto l’esito che ha avuto (ci si può arrivare solo a piedi o col mulo, o con l’elicottero, per chi se lo può permettere), è ovvio che l’appetibilità commerciale dell’immobile dove risiede il circolo unione è molto più appetibile.
Ritengo ragionevolmente, cari dottori che compongono il Collegio dei revisori, che quel Bene con immediatezza ci può consentire di recuperare danaro, di cominciare a intraprendere quel percorso virtuoso che sino a questo punto non c’è stato, e, forse - anzi senza forse -, questo percorso virtuoso non si è potuto intraprendere sicuramente per la poca appetibilità commerciale anche degli altri beni.
Non abbiamo nient’altro da fare, stiamo stringendo la cinghia, stiamo recuperando nelle spese, abbiamo la gestione di parte corrente che è in equilibrio.
Il nostro problema sono solo e soltanto i debiti fuori bilancio, ed è ovvio - e questo ce lo dice anche lo studio che recentemente nell’aprile di quest’anno ha fatto il ministero degli interni a proposito della annosa questione del dissesto finanziario -, che noi siamo forse in una situazione di pre-dissesto (anzi “siamo” in una situazione di pre-dissesto)!
Perché dico questo?
Perché noi attualmente possiamo benissimo assicurare tutti i servizi indispensabili, tutte le funzioni che competono ad un ente, noi non siamo oggi nella condizioni di dire ai nostri dipendenti “non vi posso pagare lo stipendio”, perché - se così fosse oggi 26 novembre -, è ovvio che la scelta sarebbe unica, visto che abbiamo una montagna di debiti!
Il nostro problema è la montagna di debiti, è naturale, naturalissimo, anzi è obbligatorio che nel momento in cui, la magistratura contabile finalmente si sveglia e va ad individuare le responsabilità personali che ci saranno, che ben venga, io sarò il primo a scendere in piazza a festeggiare perché non è possibile che la gestione delle casse comunali, la gestione della tasche dei cittadini di Cefalù possa essere fatta così come è stata fatta nel passato, non è assolutamente accettabile!
Ecco perché io chiedo, signori consiglieri, un voto "col cuore" sull’emendamento; un voto col cuore che non significa con gli occhi tappati e le orecchie tappate, è un voto sì col cuore ma con la coscienza di evitare, almeno per il momento, un salasso, un sacrificio enorme ai nostri cittadini, a tutti i cefaludesi che, chiaramente, in questo momento stentano a sbarcare il lunario.
È un tentativo, noi ce la stiamo mettendo tutta come consiglio comunale, signor sindaco.
E, ripeto - mi piace sempre ripeterlo - la marcheremo ad uomo, faremo interpellanze a raffica laddove, entro il 31 gennaio, il primo adempimento, la prima scadenza non venisse adempiuta.
E, aspettiamo di conoscere, entro il 30 aprile 2011 - termine ultimo per noi per la presentazione del bilancio di previsione -, che ci sia questo benedetto piano triennale, affinché questo consiglio comunale possa serenamente valutare la credibilità, la effettiva volontà della amministrazione, di procedere al risanamento.
Noi vi marcheremo a vista insieme a tutta la città.
Oggi, potremo dire di avere scritto una bella pagina se voi ce la metterete tutta; noi, stasera, ce la metteremo tutta, col cuore, con la responsabilità, con la testa, con l’amore di ogni cittadino, ché amare la propria città significa anche accettare sacrifici; e noi li stiamo proponendo.
Buon lavoro e soprattutto in bocca al lupo alla città di Cefalù.

ritratto di Francesco Calabrese

Caro Pino, era mia

Caro Pino, era mia intenzione rispondere alle tue giuste domande in questo fine settimana, ma è da venerdì scorso che sono affetto da una bruttissima influenza, con febbre alta. Come ti avevo detto giovedì sera, in Sala delle Capriate, sto completando l'analisi, anche con riferimenti documentali,di ciò che è stato fatto. Purtroppo..non ho potuto completare il lavoro. Lo farò non appena mi sarà possibile. Ciao

ritratto di Pino Lo Presti

Caro Francesco

Scusami, non volevo essere scortese nei tuoi confronti ma non sapevo che stessi male.
Era solo un sollecito ad essere aggiornati su una situazione che credo non interessi solo me.
Colgo l'occasione per farti i miei più sentiti auguri di pronta guarigione e di poter tornare al più presto nel pieno della tua operatività.
Ne abbiamo tutti bisogno.

ritratto di Gianfranco D Anna

Una domanda a Francesco Calabrese... e non solo!

Caro Francesco,
in un intervento a firma del Gruppo Consiliare di Forza del Sud del 15 novembre u.s. (http://www.laltracefalu.it/node/3026) avevo letto “…, ci piacerebbe conoscere il pensiero del Comandante, per esempio, se sia autorizzata o meno, e quindi se sia legittima, la collocazione su suolo pubblico dei vari parchimetri e se ancora sia legittimo il fatto che non diano resto.”
Al di là della risposta mai giunta da parte del Comandante Blasco, mi piacerebbe sapere se, da parte vostra o altrui, è mai stata presentata un’interpellanza o una denuncia riguardo a questa situazione ma, soprattutto, relativamente al fatto che i parchimetri non diano resto.

Grazie in anticipo.
Gianfranco