IL DEPURATORE, I FATTI, LA VERITÀ DEI FATTI E L’AVVERBIO MAI

ritratto di Saro Di Paola

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I fatti sono gli eventi accaduti e che accadono.
Per ciò stesso hanno una assoluta oggettività.
Generalmente.

La verità dei fatti è la rappresentazione dei fatti nel loro succedersi e nella loro relazione, qualora ne abbiano.
Per ciò stesso ha una assoluta oggettività.
Generalmente.

“Mai” è avverbio di tempo che significa “in nessun tempo”.
Sempre.

I fatti accaduti nel più recente passato al depuratore di Cefalù sono quelli documentati nelle missive che la APS ha inviato, tra gli altri, al sindaco di Cefalù, a seguito di quanto i tecnici del gestore dell’impianto hanno accertato nei giorni 2,14 e 23 agosto 2010.
Cioè che, durante i mesi estivi, “l’aumento del carico idraulico sull’impianto, dovuto presumibilmente al notevole aumento della popolazione fluttuante, ha provocato, per i ben noti limiti strutturali dello stesso, uno scadimento del rendimento depurativo, pregiudicando le caratteristiche qualitative del refluo licenziato ” come, poi, certificato dai risultati delle analisi dei campioni prelevati dagli organi competenti nei paraggi dell’impianto.

Affermare, come è stato affermato, che
IL DEPURATORE DI CEFALU’ NON HA MAI FUNZIONATO”
non rappresenta i fatti nella loro successione e nella loro relazione.
NON è, quindi, LA VERITÀ DEI FATTI!
A meno che all’avverbio di tempo “MAI”non sia stata cambiata l’accezione.
Saro Di Paola, 27 gennaio 2011

ritratto di Pino Lo Presti

Hai ragione

ma credo sia un normale modo di dire per evidenziare, per contrasto (forte), che non si può certo dire che "ha sempre funzionato" come avrebbe dovuto: "non ha mai funzionato" come avrebbe dovuto!
Caro Saro, al di là dell'uso delle parole (di cui sei un attento osservatore), la "verità dei fatti" resta che - pur se prevalentemente nei mesi estivi - questo depuratore non è adeguato, e che chi ha l'onere di amministrare avrebbe dovuto intervenire o potenziandolo o impedendo che si creassero nuovi allacci di residenze estive o meno.

ritratto di Saro Di Paola

AD OGNI COSA IL SUO NOME

Caro Pino, mi sforzo di chiamare ogni cosa col suo nome.
E sono certo che riesci a cogliere il senso di ciò che intendo dire.

Se gridiamo "AL LUPO AL LUPO", sempre e per tutto,
oltre a rischiare di fare la fine del pastore della favola che ci raccontavano le nostre nonne, cioè quella di non essere creduto quando il lupo ha assalito veramente il suo gregge e si è mangiato tutte le sue pecore,

oltre ad alimentare il discredito sulla immagine di Cefalù,

rischiamo di smarrire la vera sostanza dei problemi che la affligono come è avvenuto, per fare un esempio recente, sul potabilizzatore.
Il problema non è mai stato, e non è, quella "autorizzazione sanitaria all'impianto" di cui si è parlato per anni, che nessuno ha mai rilasciato e che nessuno mai rilascerà, il problema è la fatiscenza della rete idrica.
E' in quella direzione che la Politica avrebbe dovuto spendersi.

Se, come sembra, il depuratore è stato dimensionato e funziona per una portata di 250 mc/h di liquami da depurare e se il picco massimo di portata è stato accertato in 376 mc/h, la Politica avrebbe, anzitutto, avuto il dovere di capire se il potenziamento dell'impianto per altri 150 mc/h sarebbe potuto avvenire in quel di S.Antonio.
Se fosse stato, e se fosse, possibile sarebbe stato, e sarebbe, più facile potenziare questo esistente che non realizzarne uno nuovo.

Quanto al "blocco della cementificazione" non posso che ripeterti che dobbiamo essere più realisti del re.
Ciò pur nel mio consolidato convincimento che continuare ad aumentare il carico antropico sul territorio di Cefalù senza il potenziamento delle sue infrastrutture (non mi riferisco solo al depuratore) e senza migliorare i suoi servizi equivale a portare Cefalù al collasso.

ritratto di Leonardo Mento

Depuratore del nostro scontento....

vediamo di trovare un compromesso:
a-Fino al 2000 ha svolto la proria funzione:
abitualmente, di solito, ordinariamente, usualmente, con regolarità, costantemente, puntualmente, sistematicamente, ciclicamente, periodicamente, ripetutamente.
b- Dal 2000 a oggi ha svolto la propria funzione:
raramente, sporadicamente, talora, talvolta, di rado, di tanto in tanto, occasionalmente, poco, qualche volta, quasi mai, accidentalmente, casualmente, ogni tanto, poche volte
c- Da domani vorrei o vorremmo che svolgesse la propria funzione:
C O N - R E G O L A R I T A' o diligentemente, tempestivamente, esattamente, precisamente, come previsto, immancabilmente,regolarmente,costantemente,sistematicamente.
E' forse chiedere troppo a prescindere dall'avverbio?

ritratto di Saro Di Paola

NON E' CHIEDERE TROPPO

Caro Aldo, a prescindere dagli avverbi, e non dall'avverbio -con chiaro intento,infatti,nel tuo commento non ne hai messo solo uno- non posso che risponderti CHE NON E' CHIEDERE TROPPO!