Inserito da Rosario Lapunzina il Ven, 21/01/2011 - 17:18
Se come cittadino provo disagio per l'ennesima notizia che porta alla ribalta delle cronache il nome di Cefalù, come soggetto politico non posso che esprimere soddisfazione per un ulteriore elemento che conferma quanto da tempo sosteniamo, circa la mala gestione di cui è vittima la nostra Città.
Da anni denunciamo il rischio saturazione per il depuratore cittadino di Sant'Antonio, sul quale sono stati riversati i reflui derivanti da nuovi insediamenti, anche quelli di interi complessi alberghieri, autorizzati con la promessa della prossima attivazione di quel nuovo depuratore di Torretonda, viceversa, mai realizzato. Il sequestro della struttura porta un elemento di chiarezza. Ora è opportuno che l'Autorità Giudiziaria vagli le eventuali responsabilità connesse al rilascio di decine di concessioni, con autorizzazione allo scarico che andava a gravare su una struttura, con ogni probabilità, non idonea.
Cefalù,21/01/2011
Il Capogruppo
(Rosario Lapunzina)
Inserito da Gianfranco D Anna il Ven, 21/01/2011 - 17:48
Ambiente, sequestrato per inquinamento il depuratore di Cefalù
(Fonte: www.gds.it - 21 gennaio 2011 - 15:47 Notizie Brevi)
CEFALU'. La magistratura di Termini Imerese ha ordinato il sequestro del depuratore di Cefalù. Stando ai risultati di un'indagine del servizio idrico comunale, il cattivo funzionamento dell'impianto gestito da Aps (Acque potabili siciliane) avrebbe consentito lo scarico in mare di una quantità eccessiva di scarichi reflui e fognari. Il caso era stato segnalato nell'ottobre 2010 in un'interrogazione del capogruppo del Pd, Rosario Lapunzina. La Procura aveva quindi aperto un'inchiesta e acquisito le relazioni di vari sopralluoghi tecnici e i risultati di analisi compitute dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente)su alcuni campionamenti prelevati nei paraggi del depuratore che "hanno avuto un esito classificato come tossico". Dopo il sequestro l'impianto è stato riaffidato alla società Aps per un uso compatibile con le esigenze di tutela ambientale.
Inserito da Pino Lo Presti il Ven, 21/01/2011 - 17:27
la predisposizione ad un eccesso di pragmatismo ("Realismo) quando diventa iper-realismo, pericolosamente trascuri che anche l'accertamento di eventuali responsabilità (con i conseguenti atti di ripristino della legalità o delle semplici disposizioni normative) è anche un "Valore"!
Inserito da Saro Di Paola il Ven, 21/01/2011 - 18:22
Un fatto è certo : i complessi alberghieri nel periodo in cui sono state scattate le foto erano chiusi come lo sono in questo periodo.
In questo periodo sono anche chiuse tutte le seconde case di cui è disseminato il territorio di Cefalù.
Sono pure chiusi quasi tutti i ristoranti e i B&B.
Giova ricordare che la ricettività complessiva delle nuove strutture alberghiere è, COMUNQUE INFERIORE, alla ricettività del CLUB MED da anni chiuso.
Eppure con tutti gli alberghi e con il CLUB MED a pieno regime e con tutte, o quasi, le seconde case abitate vi sono stati periodi durante i quali l'impianto NON HA DATO PROBLEMI tanto che MAI PRIMA D'ORA ERA STATO MESSO SOTTO SEQUESTRO!
Forse dovrebbe essere messa SOTTO SEQUESTRO CEFALU', magari, per "riaffidarla" a noi che la abitiamo per farne "un uso compatibile con le esigenze di tutela ambientale" ?
Servirebbe il SEQUESTRO ED IL "RIAFFIDAMENTO" DI CEFALU' come "atto di ripristino della legalità o delle semplici disposizioni normative"?
Sarebbe un "Valore" ?
Di quelli "reali" o "iper-reali" CERTAMENTE NO!
VALORE SURREALE, CERTAMENTE Sì!
Inserito da Pino Lo Presti il Ven, 21/01/2011 - 18:44
da parte delle Autorità di tutta Cefalù, per quanto "surreale" potrebbe apparire, sarebbe "realisticamente" opportuno per sottrarla al "sequestro" (a fini "distorsivi") che una classe politica-amministrativa-imprenditoriale, nei decenni, ne ha fatto!
Inserito da Saro Di Paola il Ven, 21/01/2011 - 20:58
Caro Pino, il discorso sulla "sottrazione al sequestro a fini distorsivi" ci porterebbe indietro nel tempo.
Anzi, TROPPO INDIETRO NEL TEMPO!
Dovremmo tornare alla seconda metà degli anni sessanta, allorquando venne discusso, adottato ed approvato il PRG.
Dei "responsabili" di quella discussione, di quella adozione e di quella approvazione, nel 2011, in vita, se non mi sbaglio, ne sono rimasti soltanto in 5.
Ma non solo!
Ci troveremmo a discutere del complesso di leggi e norme che fanno "LA LEGGE URBANISTICA" nel suo complesso.
E sarebbe una discussione VERAMENTE ARDUA!
A meno che non riteniamo CEFALU' CITTA' ABUSIVA.
Potrebbe essere altra "ratio" per altro VALORE SURREALE.
Inserito da Giusi Farinella il Ven, 21/01/2011 - 19:01
Se nel proprio comune di residenza il depuratore dell'acqua fognaria non funziona, si può richiedere al Comune, all'Ato o alla azienda concessionaria dell'acquedotto il rimborso della tariffa di depurazione.
A stabilirlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale (sentenza 335/2008)
Ora l'APS deve restituire le somme versate dai cittadini, costretti a pagare in assenza del servizio e con gravi danni all'ambiente.
Ad essere coinvolte non sono soltanto le utenze domestiche, ma anche quelle dei condomini, commerciali e, addirittura, quelle di scuole, ospedali, alberghi ed enti pubblici o privati che in questo anno hanno pagato centinaia di miglia di euro per una depurazione delle acque reflue rimasta il più delle volte una pia illusione.
Inserito da Saro Di Paola il Ven, 21/01/2011 - 21:35
Caro Giusi, anzitutto, BENTORNATO!
Poi alcune domande :
Senza considerare fatti visivi eclatanti come quelli documentati dalle foto di Pino ed, ovviamente, i giorni durante i quali quei fatti vengono ravvisati,
come si "certifica" che un deputarore non funzioni e come si determina il periodo durante il quale non ha funzionato ?
A Cefalù, si è trattato di episodi occasionali dovuti a fatti contingenti o è un fatto strutturale dell'impianto e/o un problema di "SATURAZIONE DELL'IMPIANTO" ?
Ricordi la puzza che arrivava a piazza Duomo durante i comizi della campagna elettorale del 2002 ?
Ricordo male oppure è vero che quest'anno Goletta Verde o chi per essa ha attribuito al mare di Cefalù una vela, o una bandiera che sia, in più rispetto all'anno precedente ?
PERCHE' MAI, se così è stato, il depuratore non è stato messo sotto sequestro lo scorso anno ?
Inserito da Rosario Fertitta il Ven, 21/01/2011 - 20:03
Il nostro depuratore, sin dalla sua origine, è risultato sottodimensionato per le esigenze di una cittadina turistica come la nostra che, sopratutto nel periodo estivo, presenta un incremento di presenze esponenziale. Credo di rammentare che, già in anni passati, una consulenza disposta nell'ambito di un procedimento penale (vado a memoria...) accertò tale deficit.
E' chiaro che il provvedimento di sequestro giudiziario getta una luce sinistra sull'immagine della Città.
Alla luce di ciò mi pare che il tutto, però, rischi di emulare "il giochino del cerino" : vediamo a chi resta in mano e si brucia !
Inserito da Saro Di Paola il Sab, 22/01/2011 - 00:51
Sì, caro Rosario,
IL SEQUESTRO E'UNA LUCE SINISTRA ed, aggiungo io, ALTRO CLAMORE SINISTRO SULL'IMMAGINE DELLA CITTA'!
Gettiamo discredito sulla POLITICA DI UNA CITTA' che, pure, è stata tra LE PRIME IN SICILIA a dotarsi di un depuratore !
NNI PARTIEMU PU "PUORCU", cioè cerchiamo di colpire quanti hanno amministrato ed amministrano la Città e ANZITTAMU "U PURCARU" cioè, COLPIAMO LA CITTA'!
Inserito da Rosario Lapunzina il Sab, 22/01/2011 - 01:26
La magistratura ha aperto un’inchiesta (8 Ottobre 2010)
Per tutta la stagione estiva i due impianti di depurazione di Cefalù hanno riversato in mare reflui con sostanze inquinanti.
Lo rivela un'interrogazione presentata dal capogruppo del Pd al consiglio comunale, Rosario Lapunzina. Sulla vicenda la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta. La scoperta è stata fatta nel corso di vari accertamenti tra luglio e settembre sul funzionamento dei depuratori gestiti da Aps (Acque potabili siciliane).
Il problema esploso adesso in realtà non è nuovo. Già nel 2007, ricorda Lapunzina, il responsabile del servizio idrico integrato segnalava il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione a causa di un’eccessiva portata dei reflui. E aggiungeva che le criticità riscontrate avrebbero avuto implicazioni nello sviluppo urbanistico della città. In sostanza, sarebbe stato necessario mettere un freno all’espansione edilizia per non incrementare la portata degli scarichi. Preoccupazione che era condivisa dallo stesso sindaco che invitava il responsabile de servizio urbanistica a considerare “opportunamente tale nuova situazione in relazione alle autorizzazioni edilizie in itinere”.
Il caso si è riproposto in tutta la sua portata dirompente anche questa estate. Il 29 luglio è stato compiuto un altro accertamento sul depuratore di Presidiana. Ed è emerso che “ l’impianto risultava by – passato (cioè scaricava direttamente a mare senza alcun trattamento depurativo) e nella stessa occasione veniva accertata la presenza di numerosi fanghi sedimentati ispessiti nella parte del depuratore non funzionante e che quindi poteva trattarsi di probabile smaltimento a mare di detti fanghi ivi stoccati”. 5 agosto nuova verifica. Con risultati a dir poco allarmanti.
All’interno dell’impianto è stato trovato intanto un unico operatore non qualificato, un egiziano. Il gestore dell’impianto (la società Aps) aveva inviato acque di scarico grezze, provenienti dalla rete fognaria comunale, alla parte dell’impianto trovata non funzionante al momento del precedente sopralluogo. E in più non erano state effettuate le operazioni di sedimentazione e di smaltimento dei fanghi in eccesso trovati nelle varie sezioni operative, quali vasche di digestione e di clorazione.
“Infatti si notava – sottolinea Lapunzina – che i fanghi in eccesso venivano trascinati dalle acque reflue immesse in dette sezioni fino alla vasca di accumulo posta a valle dell’impianto di trattamento e, da questa, scaricate direttamente a mare”.
Una pattuglia della Locomare di Cefalù ha effettuato rilievi fotografici della zona circostante il punto di scarico del collettore sottomarino. “Ed è risultata evidente la presenza di schiume e fanghi in sospensione presenti sul pelo d’acqua trasportati dalle correnti sia all’imbocco del porto di Cefalù sia nelle zone circostanti”.
Il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione creava “esalazioni mefitiche appestanti l’aria ed avvertibili ad un centinaio di metri dall’impianto, creando, di fatto, nocumento alla salubrità degli ambienti di vita, tenuto conto che la zona è urbanisticamente a discreta intensità abitativa e che il luogo è il punto di arrivo di molti pulman turistici”. Ma il quadro non è ancora completo. Il 17 settembre l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) ha effettuato alcuni campionamenti presso il depuratore di S. Ambrogio che “hanno avuto un esito classificato come tossico”.
“In tale circostanza – si legge nell’interrogazione di Lapunzina – è stato accertato, altresì, che dai parametri esaminati si deduce che il campione analizzato non rispetta i limiti” di legge. Le conseguenze? L’ immissione, nel mare antistante il porto di Cefalù e la frazione di S. Ambrogio, di sostanze inquinanti “può comportare fenomeni di eutrofizzazione e/o la contaminazione chimica e biologica”.
Vediamo di cosa si tratta. L’eutrofizzazione consiste in una crescita eccessiva di alghe specialmente nella stagione estiva. La successiva marcescenza determina un consumo totale dell’ossigeno disciolto nell’acqua e fa quindi prevalere forme microbiche capaci di produrre (come è stato accertato nel caso del depuratore di S. Ambrogio) sostanze, come l’ammoniaca, che hanno un odore sgradevole e sono tossiche per tutto l’ecosistema acquatico.
La contaminazione chimica è causata da scarichi civili e produttivi non depurati in modo adeguato, mentre la contaminazione microbiologica consiste nella presenza di cariche microbiologiche che possono contenere anche specie patogene per l’uomo, determinando una grave fonte di inquinamento che può determinare l’inso rgenza di seri rischi per la salute. Tutto questo rivela che, a causa del sottodimensionamento degli impianti di depurazione in larghi tratti del mare di Cefalù vengono scaricati liquidi inquinanti.
È una situazione insostenibile, denuncia Lapunzina che chiede come mai il Comune di Cefalù abbia continuato a rilasciare permessi edilizi. E sollecita l’amministrazione da un lato a rescindere il contratto con la società Aps e dall’altro a sospendere il pagamento degli oneri di depurazione e il rimborso di alcune delle quote già pagate.
Inserito da Saro Di Paola il Sab, 22/01/2011 - 10:29
Non contesto quanto affermato da Rosario Lapunzina sul funzionamento dell'impianto di depurazione durante la scorsa estate e durante le precedenti.
TUTTO ciò che è stato ACCERTATO NON PUO' ESSERE CONTESTATO nè può essere MESSO MINIMAMENTE IN DUBBIO !
Però, quanto è stato accertato il 29 luglio scorso ed in particolare il fatto che "all’interno dell’impianto sia stato trovato un unico operatore non qualificato un egiziano" mi insinua il dubbio che
quanto di altro riscontrato quello stesso giorno e nei giorni successivi possa essere stato causato DA UNA GESTIONE NON QUALIFICATA DELL'IMPIANTO MEDESIMO.
Una gestione con carenze simili a quelle che devono essersi verificate nell'estate del 2007 quando "le esalazioni mefitiche appestanti l’aria" si sono avvertite sino a Piazza Duomo, cioè, ben oltre quel "centinanio di metri" entro il quale si sono avvertite la scorsa estate.
Al riguardo, personalmente, per avere abitato la scorsa estate in via Candeloro, posso, però, affermare di non avere avvertito le esalazioni come, invece, le avevo avvertite l'estate del 2007.
La mia argomentazione e la mia precisazione per dire che, quando alle INDUBBIE CARENZE STRUTTURALI DELL'IMPIANTO ed alla SUA ALTRETTANTO INDUBBIA INADEGUATEZZA si aggiungono UNA GESTIONE NON QUALIFICATA e/o ERRORI DI GESTIONE allora può avvenire, o almeno è più probabile che avvenga, di PEGGIO E DI PIU' di quanto è avvenuto nel 2007 e la scorsa estate.
Per il depuratore di S.Antonio, non ho MAI MESSO IN DUBBIO, NE' POSSONO ESSERE MESSE IN DUBBIO DA ALCUNO, LA SUA INADEGUATEZZA E LE SUE CARENZE in particolare nei mesi di luglio e di agosto.
Quanto alla necessità di "mettere un freno all'espansione edilizia" sono personalmente convinto che CEFALU', attualmente, NON E' IN CONDIZIONE DI SOPPORTARE ALCUN INCREMENTO DEL CARICO ANTROPICO.
NEANCHE MINIMO!
Ciò non soltanto, per ragioni connesse alla depurazione dei reflui, ma PER LE CARENZE COMPLESSIVE, GENERALI E LOCALI DELLA SUA RETE DI INFRASTRUTTURE E DEI SUOI SERVIZI.
IL COLLASSO DI CEFALU’ E’ DIETRO L’ANGOLO!
DOBBIAMO PRENDERNE COSCIENZA TUTTI!
DOBBIAMO AVERE IL CORAGGIO DI DIRLO SENZA MEZZE PAROLE.
È, però, FACILE A DIRSI, DIFFICILE SE NON IMPOSSIBILE A FARSI!
Personalmente penso che, a PRESCINDERE DAI RISVOLTI OCCUPAZIONALI, l’amministratore locale non disponga, anche sul piano del diritto, degli strumenti per il FERMO DELL’ATTIVITA’ EDILIZIA.
A prescindere da quanto si è detto e si possa dire sul depuratore, sulla eutrofizzazione e sull'ecosistema marino la chiave di lettura dei miei commenti è tutta nel MIO PRIMO.
Anzi, nel PUNTO DI DOMANDA che ho messo NEL TITOLO DEL MIO PRIMO COMMENTO!
SEQUESTRO ?
Nel titolo di questo mio ultimo, di punti di domanda ne aggiungo altri mettendo uno spazio tra una lettera e l'altra :
Inserito da Pino Lo Presti il Sab, 22/01/2011 - 01:36
al di là di ogni metafora, o altre amenità del genere, credo sarà evidente anche a te che la crescita di questa città non è stata conseguente, in linea, all’uso migliore delle potenzialità delle sue risorse “alte” cioè di quelle che ne avrebbero potuto fare una vera “perla del tirreno”.
Vi è stata una crescita che ha preferito prendere le vie più brevi, più facili, di più immediato - e direi miope - ritorno economico (leggi: sfruttamento).
Ho già detto in altre occasioni che ne è responsabile la città tutta, la natura della sua cultura. Per quanto le classi dirigenti, intellettuali, politiche ed economiche, abbiano avuto una responsabilità più evidente, o individuabile, perchè appunto sono state chiamate, e si sono chiamate, ad un ruolo di responsabilità, esse tuttavia non possono essere state altro che l’espressione dell’humus della città; è in quell’humus che sono attecchite ed è da quell’humus che sono state nutrite.
Conosco troppo poco la storia e gli uomini di questa città per minimamente pensare ad un’analisi articolata e puntuale per imbastire “processi” a singoli o a particolari gruppi di singoli (anche se questo lavoro sarebbe utile che qualcuno lo facesse se non altro perchè chi verrà dopo di noi abbia da riflettere ed imparare), certamente però una certa cultura-mentalità, attraverso degli uomini che l’hanno incarnata nella nostra storia recente, ha “estorto” alla nostra città quello che poteva essere il suo futuro e “distorto” il suo sviluppo.
I risultati li vedi anche tu: dalla urbanizzazione selvaggia, al degrado di ciò che ci ha consegnato di prezioso la storia - le campagne, l’acqua, il centro storico (ricordi quando - all’inizio della urbanizzazione “fuori le mura” - tutto il paese fu complice della distruzione della/e necropoli per non interferire con la crescita dei palazzi?) - dall’abbassamento del grado di coesione e “civiltà” della gente al disastro economico-finanziario pubblico; ma sono sicuro che meglio e più di me tu sapresti elencare le brutture della nostra città avendola più a lungo vissuta, e conosciuta nei meandri più oscuri.
Tutto questo è potuto avvenire perchè chi aveva responsabilità di dirigenza (nel complesso), in qualunque ambito, ha rinunciato alla parte “nobile” del proprio ruolo preferendo l’Autorità conquistarla con un più facile consenso, sul terreno della complicità con la parte “bassa” di chi gli aveva consegnato le proprie aspirazioni; come tanti moderni genitori incapaci di dire di no ai propri figli - insegnando loro un’etica -, per non essere costretti loro, a loro volta, a mettere in discussione la propria.
“Fai e lascia fare” infine; chi ha il “comando” ovviamente di più, gli altri - altrettanto ovviamente - per quello che resta: io una lottizzazione, tu una veranda o una finestra!
In questa città è mancata l’etica, una sana e trasparente intelligenza; ha prevalso la furbizia (un eccesso di quello che tu - credo - chiami “realismo”), ma essa - si sa -, come le bugie, ha le gambe corte e, prima o dopo, si trova ad incontrare ciò che aveva lasciato dietro, ciò che non aveva voluto vedere prima e che ha voluto dimenticare poi.
Questa città deve essere “dissequestrata” a questa mentalità senza spina dorsale che fa cedere tutto verso il basso, e riconsegnata a principi più “alti” e più solidi nel tempo (a quelle Istituzioni- anche dello Stato - che ne sono i custodi) da cui si guardino orizzonti più ampi di quello dei furbi e dei “realisti più realisti del Re” (siamo infine, dopo secoli, una democrazia o no?).
Non ho proprio voglia di punire nessuno (semmai si pensasse io fossi un fervente “giustizialista”) ma di fronte a ciò che palesemente non va, perdonami, non ci si può limitare a dire: "è ormai storia non c’è niente da fare" (come per il fronte case della Marina) oppure (come in questo caso) a dire: "a che serve"?
Voler ancora essere la “Perla del Tirreno” o “Patrimonio dell’Umanità” o altro del genere e, nello stesso tempo, essere così rassegnati e passivi, “relativisti”, rispetto allo status quo consegnatoci dalla storia - questo, questo sì (se fosse così)- mi sembrerebbe surreale!
(Come che oggi il "male" - da parte di alcuni - si provi ad indicarlo proprio in chi denuncia il male)!
Inserito da Saro Di Paola il Sab, 22/01/2011 - 13:45
la crescita della Città è avvenuta, come tu hai scritto, per le vie più brevi, soltanto, sino a quando è STATO ADOTTATO IL PRG (fine anni sessanta) cioè, per quella che è stata in gran parte del territorio compreso tra la stazione ferroviaria e la attuale via Pintorno.
Dopo, invece, è avvenuta PER LE VIE PIU' "LUNGHE" -ho usato l'aggettivo lunghe e l'ho messo tra virgolette per essere il più efficace possibile nell'esprimerti la divergenza del mio modo di vedere rispetto al tuo- cioè per tutte quelle vie che sono previste dalla LEGISLAZIONE URBANISTICA VIGENTE, cioè ancora, dal PRG, dai piani particolareggiati, dai piani di lottizzazioni, dalle varianti al PRG, dai P.R.U.S.S.T, dai permessi di costruire e da tutti quegli altri strumenti che hanno regolato e regolano, hanno potuto e possono regolare, la "crescita" di una città che ricada nel territorio della Repubblica Italiana.
Il tutto con i tempi e i modi propri di quella legislazione e con gli effetti che sono stati "ESPRESSIONE DELL'HUMUS DELLA CITTA'" cioè, con gli effetti di quella sorta di "FEDERALISMO" URBANISTICO che la Legislazione medesima, ha concesso, a mio avviso giustamente, all'ente locale.
Il tutto, da parte dei politici, con quella logica del "facile consenso" e della "rinuncia alla parte “nobile” del proprio ruolo" che, ahinoi, TROPPO SPESSO HA ISPIRATO LA STORIA, e non solo di Cefalù.
E' la LOGICA che dal "BASSO" è LA PIU' GRADITA. E non solo a Cefalù.
Quanto a quell'ESSERE PIU' REALISTI DEL RE che non è FURBIZIA ma che, INDUBBIAMENTE, ISPIRA LA FURBIZIA mi auguro e ti auguro che tu, al più presto possa essere chiamato nelle ISTITUZIONI CITTADINE per "riconsegnarle a principi più alti e più solidi" di quelli che, nel tempo, le hanno ispirato.
Per contribuire, con i fatti, a "dissequestrare” Cefalù da quella "mentalità senza spina dorsale che fa cedere tutto verso il basso".
Credimi, ne SAREI FELICISSIMO :
da cefalutano, sarei felicissimo se il fronte della marina tornasse ad essere intonso come lo era quando ero bambino,
da cittadino della Repubblica, sarei felicissimo se si riuscisse a dimostrare a che cosa possa "servire", e a che "cosa serva" il "sequestro" del depuratore.
Inserito da Rosario Fertitta il Sab, 22/01/2011 - 10:37
Caro Saro, è innegabile che il TEMPO sta mettendo all'incasso quella mancanza di programmazione del territorio e quella miopìa (più o meno dolosa..) che in questi decenni ha visto protagonista Cefalù.
Alla evoluzione costruttiva non è corrisposto un proporzionale svilupo del sistema viario e dei relativi servizi, non si è mai incrementato e riqualificato il sistema di distribuzione idrica (con le ben note conseguenze), sulla rete elettrica "pubblica stendo un pietoso velo.., si è deciso di incrementare il carico turistico-alberghiero sulla zona di Mazzaforno sul miraggio di un nuovo depuratore e lo stiamo ancora aspettando...., si è deciso di potabilizzare e la fatiscente rete idrica ne perde circa il 40%, il Porto di Presidiana presenta da 40 anni le stesse problematiche, e via dicendo....
Sono fantasie di un cittadino o l'amara riflessione di quanti amano questa Cefalù ?
Sono d'accordo con Te quando dici che Il SEQUESTRO non serve.
Però ha un valore altamente simbolico e provocatorio.
Non credo, però, che una eventuale inchiesta giudiziaria con una potenziale sentenza di condanna di qualcuno potrà risolvere il problema che tornerà ancor pù veemente di prima.
Il DISSEQUESTRO va chiesto non del depuratore ma della nostra "mentalità", a volta troppo paciosa ed accondiscendente, con tutto e tutti.
A riprova di ciò, a fronte delle immense problematiche irrisolte, il problema contingente in citta è rappresentato da "ma chi si candida l'anno prossimo", "ma Palermo che dice", "ma Tizio accetterà"......
E intanto.........
Inserito da Rosario Lapunzina il Dom, 23/01/2011 - 00:51
Un piano di lottizzazione fa discutere i consiglieri fino alle tre di notte
A tenere svegli i consiglieri comunali fino alle tre di notte, un vero e proprio record, è stato un piano di lottizzazione per un complesso turistico a Mazzaforno. Sono le 22,10 quando si comincia a dibattere la questione in aula. Per l’occasione il presidente Dolce toglie il limite massimo di un quarto d’ora per ogni intervento. E così Eugenio Culotta è il primo a prendere la parola per dire che approva il piano. Dopo di lui gli altri suoi colleghi divisi, nel giudizio al piano, dall’appartenenza o meno alla maggioranza. A far discutere un po’ tutti, però, è l’immissione dei liquami del complesso turistico nella condotta fognaria cittadina. Il depuratore di Presidiana, in tilt più volte durante quest’estate, potrebbe non reggere. Sulla questione diversi consiglieri chiedono si pronunci ufficialmente l’ufficio competente. A mettere con le spalle al muro i consiglieri pensa Rosario Lapunzina che nel suo intervento, tenuto intorno alle due di notte, svela alcuni punti deboli del piano. Il presidente Dolce rinvia la votazione e chiama la terza commissione consiliare a ridiscutere il piano in alcuni suoi punti. L’orologio segna le tre. (Redazione)
Inserito da Giovanni Marino il Dom, 23/01/2011 - 12:16
Ma il depuratore non è fornito del cosidetto "pennello" che dovrebbe scaricare lontano dalla costa e per la pressione dell'acqua in profondità non consentire l'emergere in superficie dei reflui scaricati?
Perché questa schiuma nei pressi degli scogli?
Giovanni Marino
Inserito da Leonardo Mento il Dom, 23/01/2011 - 14:00
il pennello "sicuramente" ha delle perdite......forse ci sono anche altri scarichi che permettono, in casi estremi (estremi?), di "scaricare" le deficienze di chi ha la competenza (competenza?) di un depuratore che credo che non abbiamo mai funzionato come doveva (forse). Credo che alla fine non sia cambiato molto dal famoso "cunnuttu" di "arrieri i mura" degli anni 50.
SEQUESTRO ?
Pur riuscendo a dare una "RATIO" al sequestro è DIFFICILE, se non IMPOSSIBILE, intuirne o coglierne IL SIGNIFICATO e, sopratutto, GLI EFFETTI.
Forse che l'impianto "SEQUESTRATO" riuscirà ad assolvere alle funzioni cui non assolveva senza sequestro ?
Forse che con l'impianto sequestrato i liquami non saranno più scaricati in mare ?
Forse che chi di competenza potrà intervenire sull'impianto prima che sia dissequestrato ?
Già....... e ora ?
Comunicato stampa
Se come cittadino provo disagio per l'ennesima notizia che porta alla ribalta delle cronache il nome di Cefalù, come soggetto politico non posso che esprimere soddisfazione per un ulteriore elemento che conferma quanto da tempo sosteniamo, circa la mala gestione di cui è vittima la nostra Città.
Da anni denunciamo il rischio saturazione per il depuratore cittadino di Sant'Antonio, sul quale sono stati riversati i reflui derivanti da nuovi insediamenti, anche quelli di interi complessi alberghieri, autorizzati con la promessa della prossima attivazione di quel nuovo depuratore di Torretonda, viceversa, mai realizzato. Il sequestro della struttura porta un elemento di chiarezza. Ora è opportuno che l'Autorità Giudiziaria vagli le eventuali responsabilità connesse al rilascio di decine di concessioni, con autorizzazione allo scarico che andava a gravare su una struttura, con ogni probabilità, non idonea.
Cefalù,21/01/2011
Il Capogruppo
(Rosario Lapunzina)
La notizia del sequestro del depuratore di Cefalù
Ambiente, sequestrato per inquinamento il depuratore di Cefalù
(Fonte: www.gds.it - 21 gennaio 2011 - 15:47 Notizie Brevi)
CEFALU'. La magistratura di Termini Imerese ha ordinato il sequestro del depuratore di Cefalù. Stando ai risultati di un'indagine del servizio idrico comunale, il cattivo funzionamento dell'impianto gestito da Aps (Acque potabili siciliane) avrebbe consentito lo scarico in mare di una quantità eccessiva di scarichi reflui e fognari. Il caso era stato segnalato nell'ottobre 2010 in un'interrogazione del capogruppo del Pd, Rosario Lapunzina. La Procura aveva quindi aperto un'inchiesta e acquisito le relazioni di vari sopralluoghi tecnici e i risultati di analisi compitute dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente)su alcuni campionamenti prelevati nei paraggi del depuratore che "hanno avuto un esito classificato come tossico". Dopo il sequestro l'impianto è stato riaffidato alla società Aps per un uso compatibile con le esigenze di tutela ambientale.
Succede talvolta che
la predisposizione ad un eccesso di pragmatismo ("Realismo) quando diventa iper-realismo, pericolosamente trascuri che anche l'accertamento di eventuali responsabilità (con i conseguenti atti di ripristino della legalità o delle semplici disposizioni normative) è anche un "Valore"!
VALORE SURREALE
Un fatto è certo : i complessi alberghieri nel periodo in cui sono state scattate le foto erano chiusi come lo sono in questo periodo.
In questo periodo sono anche chiuse tutte le seconde case di cui è disseminato il territorio di Cefalù.
Sono pure chiusi quasi tutti i ristoranti e i B&B.
Giova ricordare che la ricettività complessiva delle nuove strutture alberghiere è, COMUNQUE INFERIORE, alla ricettività del CLUB MED da anni chiuso.
Eppure con tutti gli alberghi e con il CLUB MED a pieno regime e con tutte, o quasi, le seconde case abitate vi sono stati periodi durante i quali l'impianto NON HA DATO PROBLEMI tanto che MAI PRIMA D'ORA ERA STATO MESSO SOTTO SEQUESTRO!
Forse dovrebbe essere messa SOTTO SEQUESTRO CEFALU', magari, per "riaffidarla" a noi che la abitiamo per farne "un uso compatibile con le esigenze di tutela ambientale" ?
Servirebbe il SEQUESTRO ED IL "RIAFFIDAMENTO" DI CEFALU' come "atto di ripristino della legalità o delle semplici disposizioni normative"?
Sarebbe un "Valore" ?
Di quelli "reali" o "iper-reali" CERTAMENTE NO!
VALORE SURREALE, CERTAMENTE Sì!
Un "Sequestro"
da parte delle Autorità di tutta Cefalù, per quanto "surreale" potrebbe apparire, sarebbe "realisticamente" opportuno per sottrarla al "sequestro" (a fini "distorsivi") che una classe politica-amministrativa-imprenditoriale, nei decenni, ne ha fatto!
ALTRO VALORE SURREALE
Caro Pino, il discorso sulla "sottrazione al sequestro a fini distorsivi" ci porterebbe indietro nel tempo.
Anzi, TROPPO INDIETRO NEL TEMPO!
Dovremmo tornare alla seconda metà degli anni sessanta, allorquando venne discusso, adottato ed approvato il PRG.
Dei "responsabili" di quella discussione, di quella adozione e di quella approvazione, nel 2011, in vita, se non mi sbaglio, ne sono rimasti soltanto in 5.
Ma non solo!
Ci troveremmo a discutere del complesso di leggi e norme che fanno "LA LEGGE URBANISTICA" nel suo complesso.
E sarebbe una discussione VERAMENTE ARDUA!
A meno che non riteniamo CEFALU' CITTA' ABUSIVA.
Potrebbe essere altra "ratio" per altro VALORE SURREALE.
La prima conseguenza
Se nel proprio comune di residenza il depuratore dell'acqua fognaria non funziona, si può richiedere al Comune, all'Ato o alla azienda concessionaria dell'acquedotto il rimborso della tariffa di depurazione.
A stabilirlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale (sentenza 335/2008)
Ora l'APS deve restituire le somme versate dai cittadini, costretti a pagare in assenza del servizio e con gravi danni all'ambiente.
Ad essere coinvolte non sono soltanto le utenze domestiche, ma anche quelle dei condomini, commerciali e, addirittura, quelle di scuole, ospedali, alberghi ed enti pubblici o privati che in questo anno hanno pagato centinaia di miglia di euro per una depurazione delle acque reflue rimasta il più delle volte una pia illusione.
PERCHE' MAI ..... ?
Caro Giusi, anzitutto, BENTORNATO!
Poi alcune domande :
Senza considerare fatti visivi eclatanti come quelli documentati dalle foto di Pino ed, ovviamente, i giorni durante i quali quei fatti vengono ravvisati,
come si "certifica" che un deputarore non funzioni e come si determina il periodo durante il quale non ha funzionato ?
A Cefalù, si è trattato di episodi occasionali dovuti a fatti contingenti o è un fatto strutturale dell'impianto e/o un problema di "SATURAZIONE DELL'IMPIANTO" ?
Ricordi la puzza che arrivava a piazza Duomo durante i comizi della campagna elettorale del 2002 ?
Ricordo male oppure è vero che quest'anno Goletta Verde o chi per essa ha attribuito al mare di Cefalù una vela, o una bandiera che sia, in più rispetto all'anno precedente ?
PERCHE' MAI, se così è stato, il depuratore non è stato messo sotto sequestro lo scorso anno ?
Vediamo chi si brucia...
Il nostro depuratore, sin dalla sua origine, è risultato sottodimensionato per le esigenze di una cittadina turistica come la nostra che, sopratutto nel periodo estivo, presenta un incremento di presenze esponenziale. Credo di rammentare che, già in anni passati, una consulenza disposta nell'ambito di un procedimento penale (vado a memoria...) accertò tale deficit.
E' chiaro che il provvedimento di sequestro giudiziario getta una luce sinistra sull'immagine della Città.
Alla luce di ciò mi pare che il tutto, però, rischi di emulare "il giochino del cerino" : vediamo a chi resta in mano e si brucia !
"U PUORCU" e "U PURCARU"
Sì, caro Rosario,
IL SEQUESTRO E'UNA LUCE SINISTRA ed, aggiungo io, ALTRO CLAMORE SINISTRO SULL'IMMAGINE DELLA CITTA'!
Gettiamo discredito sulla POLITICA DI UNA CITTA' che, pure, è stata tra LE PRIME IN SICILIA a dotarsi di un depuratore !
NNI PARTIEMU PU "PUORCU", cioè cerchiamo di colpire quanti hanno amministrato ed amministrano la Città e ANZITTAMU "U PURCARU" cioè, COLPIAMO LA CITTA'!
Il depuratore non funziona In mare scarichi inquinanti
La magistratura ha aperto un’inchiesta (8 Ottobre 2010)
Per tutta la stagione estiva i due impianti di depurazione di Cefalù hanno riversato in mare reflui con sostanze inquinanti.
Lo rivela un'interrogazione presentata dal capogruppo del Pd al consiglio comunale, Rosario Lapunzina. Sulla vicenda la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta. La scoperta è stata fatta nel corso di vari accertamenti tra luglio e settembre sul funzionamento dei depuratori gestiti da Aps (Acque potabili siciliane).
Il problema esploso adesso in realtà non è nuovo. Già nel 2007, ricorda Lapunzina, il responsabile del servizio idrico integrato segnalava il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione a causa di un’eccessiva portata dei reflui. E aggiungeva che le criticità riscontrate avrebbero avuto implicazioni nello sviluppo urbanistico della città. In sostanza, sarebbe stato necessario mettere un freno all’espansione edilizia per non incrementare la portata degli scarichi. Preoccupazione che era condivisa dallo stesso sindaco che invitava il responsabile de servizio urbanistica a considerare “opportunamente tale nuova situazione in relazione alle autorizzazioni edilizie in itinere”.
Il caso si è riproposto in tutta la sua portata dirompente anche questa estate. Il 29 luglio è stato compiuto un altro accertamento sul depuratore di Presidiana. Ed è emerso che “ l’impianto risultava by – passato (cioè scaricava direttamente a mare senza alcun trattamento depurativo) e nella stessa occasione veniva accertata la presenza di numerosi fanghi sedimentati ispessiti nella parte del depuratore non funzionante e che quindi poteva trattarsi di probabile smaltimento a mare di detti fanghi ivi stoccati”. 5 agosto nuova verifica. Con risultati a dir poco allarmanti.
All’interno dell’impianto è stato trovato intanto un unico operatore non qualificato, un egiziano. Il gestore dell’impianto (la società Aps) aveva inviato acque di scarico grezze, provenienti dalla rete fognaria comunale, alla parte dell’impianto trovata non funzionante al momento del precedente sopralluogo. E in più non erano state effettuate le operazioni di sedimentazione e di smaltimento dei fanghi in eccesso trovati nelle varie sezioni operative, quali vasche di digestione e di clorazione.
“Infatti si notava – sottolinea Lapunzina – che i fanghi in eccesso venivano trascinati dalle acque reflue immesse in dette sezioni fino alla vasca di accumulo posta a valle dell’impianto di trattamento e, da questa, scaricate direttamente a mare”.
Una pattuglia della Locomare di Cefalù ha effettuato rilievi fotografici della zona circostante il punto di scarico del collettore sottomarino. “Ed è risultata evidente la presenza di schiume e fanghi in sospensione presenti sul pelo d’acqua trasportati dalle correnti sia all’imbocco del porto di Cefalù sia nelle zone circostanti”.
Il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione creava “esalazioni mefitiche appestanti l’aria ed avvertibili ad un centinaio di metri dall’impianto, creando, di fatto, nocumento alla salubrità degli ambienti di vita, tenuto conto che la zona è urbanisticamente a discreta intensità abitativa e che il luogo è il punto di arrivo di molti pulman turistici”. Ma il quadro non è ancora completo.
Il 17 settembre l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) ha effettuato alcuni campionamenti presso il depuratore di S. Ambrogio che “hanno avuto un esito classificato come tossico”.
“In tale circostanza – si legge nell’interrogazione di Lapunzina – è stato accertato, altresì, che dai parametri esaminati si deduce che il campione analizzato non rispetta i limiti” di legge. Le conseguenze? L’ immissione, nel mare antistante il porto di Cefalù e la frazione di S. Ambrogio, di sostanze inquinanti “può comportare fenomeni di eutrofizzazione e/o la contaminazione chimica e biologica”.
Vediamo di cosa si tratta. L’eutrofizzazione consiste in una crescita eccessiva di alghe specialmente nella stagione estiva. La successiva marcescenza determina un consumo totale dell’ossigeno disciolto nell’acqua e fa quindi prevalere forme microbiche capaci di produrre (come è stato accertato nel caso del depuratore di S. Ambrogio) sostanze, come l’ammoniaca, che hanno un odore sgradevole e sono tossiche per tutto l’ecosistema acquatico.
La contaminazione chimica è causata da scarichi civili e produttivi non depurati in modo adeguato, mentre la contaminazione microbiologica consiste nella presenza di cariche microbiologiche che possono contenere anche specie patogene per l’uomo, determinando una grave fonte di inquinamento che può determinare l’inso rgenza di seri rischi per la salute. Tutto questo rivela che, a causa del sottodimensionamento degli impianti di depurazione in larghi tratti del mare di Cefalù vengono scaricati liquidi inquinanti.
È una situazione insostenibile, denuncia Lapunzina che chiede come mai il Comune di Cefalù abbia continuato a rilasciare permessi edilizi. E sollecita l’amministrazione da un lato a rescindere il contratto con la società Aps e dall’altro a sospendere il pagamento degli oneri di depurazione e il rimborso di alcune delle quote già pagate.
S E Q U E S T R O ? ? ? ? ? ? ?
Non contesto quanto affermato da Rosario Lapunzina sul funzionamento dell'impianto di depurazione durante la scorsa estate e durante le precedenti.
TUTTO ciò che è stato ACCERTATO NON PUO' ESSERE CONTESTATO nè può essere MESSO MINIMAMENTE IN DUBBIO !
Però, quanto è stato accertato il 29 luglio scorso ed in particolare il fatto che "all’interno dell’impianto sia stato trovato un unico operatore non qualificato un egiziano" mi insinua il dubbio che
quanto di altro riscontrato quello stesso giorno e nei giorni successivi possa essere stato causato DA UNA GESTIONE NON QUALIFICATA DELL'IMPIANTO MEDESIMO.
Una gestione con carenze simili a quelle che devono essersi verificate nell'estate del 2007 quando "le esalazioni mefitiche appestanti l’aria" si sono avvertite sino a Piazza Duomo, cioè, ben oltre quel "centinanio di metri" entro il quale si sono avvertite la scorsa estate.
Al riguardo, personalmente, per avere abitato la scorsa estate in via Candeloro, posso, però, affermare di non avere avvertito le esalazioni come, invece, le avevo avvertite l'estate del 2007.
La mia argomentazione e la mia precisazione per dire che, quando alle INDUBBIE CARENZE STRUTTURALI DELL'IMPIANTO ed alla SUA ALTRETTANTO INDUBBIA INADEGUATEZZA si aggiungono UNA GESTIONE NON QUALIFICATA e/o ERRORI DI GESTIONE allora può avvenire, o almeno è più probabile che avvenga, di PEGGIO E DI PIU' di quanto è avvenuto nel 2007 e la scorsa estate.
Per il depuratore di S.Antonio, non ho MAI MESSO IN DUBBIO, NE' POSSONO ESSERE MESSE IN DUBBIO DA ALCUNO, LA SUA INADEGUATEZZA E LE SUE CARENZE in particolare nei mesi di luglio e di agosto.
Quanto alla necessità di "mettere un freno all'espansione edilizia" sono personalmente convinto che CEFALU', attualmente, NON E' IN CONDIZIONE DI SOPPORTARE ALCUN INCREMENTO DEL CARICO ANTROPICO.
NEANCHE MINIMO!
Ciò non soltanto, per ragioni connesse alla depurazione dei reflui, ma PER LE CARENZE COMPLESSIVE, GENERALI E LOCALI DELLA SUA RETE DI INFRASTRUTTURE E DEI SUOI SERVIZI.
IL COLLASSO DI CEFALU’ E’ DIETRO L’ANGOLO!
DOBBIAMO PRENDERNE COSCIENZA TUTTI!
DOBBIAMO AVERE IL CORAGGIO DI DIRLO SENZA MEZZE PAROLE.
È, però, FACILE A DIRSI, DIFFICILE SE NON IMPOSSIBILE A FARSI!
Personalmente penso che, a PRESCINDERE DAI RISVOLTI OCCUPAZIONALI, l’amministratore locale non disponga, anche sul piano del diritto, degli strumenti per il FERMO DELL’ATTIVITA’ EDILIZIA.
A prescindere da quanto si è detto e si possa dire sul depuratore, sulla eutrofizzazione e sull'ecosistema marino la chiave di lettura dei miei commenti è tutta nel MIO PRIMO.
Anzi, nel PUNTO DI DOMANDA che ho messo NEL TITOLO DEL MIO PRIMO COMMENTO!
SEQUESTRO ?
Nel titolo di questo mio ultimo, di punti di domanda ne aggiungo altri mettendo uno spazio tra una lettera e l'altra :
S E Q U E S T R O ? ? ? ? ? ? ?
Caro Saro (Di Paola)
al di là di ogni metafora, o altre amenità del genere, credo sarà evidente anche a te che la crescita di questa città non è stata conseguente, in linea, all’uso migliore delle potenzialità delle sue risorse “alte” cioè di quelle che ne avrebbero potuto fare una vera “perla del tirreno”.
Vi è stata una crescita che ha preferito prendere le vie più brevi, più facili, di più immediato - e direi miope - ritorno economico (leggi: sfruttamento).
Ho già detto in altre occasioni che ne è responsabile la città tutta, la natura della sua cultura. Per quanto le classi dirigenti, intellettuali, politiche ed economiche, abbiano avuto una responsabilità più evidente, o individuabile, perchè appunto sono state chiamate, e si sono chiamate, ad un ruolo di responsabilità, esse tuttavia non possono essere state altro che l’espressione dell’humus della città; è in quell’humus che sono attecchite ed è da quell’humus che sono state nutrite.
Conosco troppo poco la storia e gli uomini di questa città per minimamente pensare ad un’analisi articolata e puntuale per imbastire “processi” a singoli o a particolari gruppi di singoli (anche se questo lavoro sarebbe utile che qualcuno lo facesse se non altro perchè chi verrà dopo di noi abbia da riflettere ed imparare), certamente però una certa cultura-mentalità, attraverso degli uomini che l’hanno incarnata nella nostra storia recente, ha “estorto” alla nostra città quello che poteva essere il suo futuro e “distorto” il suo sviluppo.
I risultati li vedi anche tu: dalla urbanizzazione selvaggia, al degrado di ciò che ci ha consegnato di prezioso la storia - le campagne, l’acqua, il centro storico (ricordi quando - all’inizio della urbanizzazione “fuori le mura” - tutto il paese fu complice della distruzione della/e necropoli per non interferire con la crescita dei palazzi?) - dall’abbassamento del grado di coesione e “civiltà” della gente al disastro economico-finanziario pubblico; ma sono sicuro che meglio e più di me tu sapresti elencare le brutture della nostra città avendola più a lungo vissuta, e conosciuta nei meandri più oscuri.
Tutto questo è potuto avvenire perchè chi aveva responsabilità di dirigenza (nel complesso), in qualunque ambito, ha rinunciato alla parte “nobile” del proprio ruolo preferendo l’Autorità conquistarla con un più facile consenso, sul terreno della complicità con la parte “bassa” di chi gli aveva consegnato le proprie aspirazioni; come tanti moderni genitori incapaci di dire di no ai propri figli - insegnando loro un’etica -, per non essere costretti loro, a loro volta, a mettere in discussione la propria.
“Fai e lascia fare” infine; chi ha il “comando” ovviamente di più, gli altri - altrettanto ovviamente - per quello che resta: io una lottizzazione, tu una veranda o una finestra!
In questa città è mancata l’etica, una sana e trasparente intelligenza; ha prevalso la furbizia (un eccesso di quello che tu - credo - chiami “realismo”), ma essa - si sa -, come le bugie, ha le gambe corte e, prima o dopo, si trova ad incontrare ciò che aveva lasciato dietro, ciò che non aveva voluto vedere prima e che ha voluto dimenticare poi.
Questa città deve essere “dissequestrata” a questa mentalità senza spina dorsale che fa cedere tutto verso il basso, e riconsegnata a principi più “alti” e più solidi nel tempo (a quelle Istituzioni- anche dello Stato - che ne sono i custodi) da cui si guardino orizzonti più ampi di quello dei furbi e dei “realisti più realisti del Re” (siamo infine, dopo secoli, una democrazia o no?).
Non ho proprio voglia di punire nessuno (semmai si pensasse io fossi un fervente “giustizialista”) ma di fronte a ciò che palesemente non va, perdonami, non ci si può limitare a dire: "è ormai storia non c’è niente da fare" (come per il fronte case della Marina) oppure (come in questo caso) a dire: "a che serve"?
Voler ancora essere la “Perla del Tirreno” o “Patrimonio dell’Umanità” o altro del genere e, nello stesso tempo, essere così rassegnati e passivi, “relativisti”, rispetto allo status quo consegnatoci dalla storia - questo, questo sì (se fosse così)- mi sembrerebbe surreale!
(Come che oggi il "male" - da parte di alcuni - si provi ad indicarlo proprio in chi denuncia il male)!
Con affetto
CARO PINO,
la crescita della Città è avvenuta, come tu hai scritto, per le vie più brevi, soltanto, sino a quando è STATO ADOTTATO IL PRG (fine anni sessanta) cioè, per quella che è stata in gran parte del territorio compreso tra la stazione ferroviaria e la attuale via Pintorno.
Dopo, invece, è avvenuta PER LE VIE PIU' "LUNGHE" -ho usato l'aggettivo lunghe e l'ho messo tra virgolette per essere il più efficace possibile nell'esprimerti la divergenza del mio modo di vedere rispetto al tuo- cioè per tutte quelle vie che sono previste dalla LEGISLAZIONE URBANISTICA VIGENTE, cioè ancora, dal PRG, dai piani particolareggiati, dai piani di lottizzazioni, dalle varianti al PRG, dai P.R.U.S.S.T, dai permessi di costruire e da tutti quegli altri strumenti che hanno regolato e regolano, hanno potuto e possono regolare, la "crescita" di una città che ricada nel territorio della Repubblica Italiana.
Il tutto con i tempi e i modi propri di quella legislazione e con gli effetti che sono stati "ESPRESSIONE DELL'HUMUS DELLA CITTA'" cioè, con gli effetti di quella sorta di "FEDERALISMO" URBANISTICO che la Legislazione medesima, ha concesso, a mio avviso giustamente, all'ente locale.
Il tutto, da parte dei politici, con quella logica del "facile consenso" e della "rinuncia alla parte “nobile” del proprio ruolo" che, ahinoi, TROPPO SPESSO HA ISPIRATO LA STORIA, e non solo di Cefalù.
E' la LOGICA che dal "BASSO" è LA PIU' GRADITA. E non solo a Cefalù.
Quanto a quell'ESSERE PIU' REALISTI DEL RE che non è FURBIZIA ma che, INDUBBIAMENTE, ISPIRA LA FURBIZIA mi auguro e ti auguro che tu, al più presto possa essere chiamato nelle ISTITUZIONI CITTADINE per "riconsegnarle a principi più alti e più solidi" di quelli che, nel tempo, le hanno ispirato.
Per contribuire, con i fatti, a "dissequestrare” Cefalù da quella "mentalità senza spina dorsale che fa cedere tutto verso il basso".
Credimi, ne SAREI FELICISSIMO :
da cefalutano, sarei felicissimo se il fronte della marina tornasse ad essere intonso come lo era quando ero bambino,
da cittadino della Repubblica, sarei felicissimo se si riuscisse a dimostrare a che cosa possa "servire", e a che "cosa serva" il "sequestro" del depuratore.
CON lo stesso tuo AFFETTO
Caro Saro, è innegabile che
Caro Saro, è innegabile che il TEMPO sta mettendo all'incasso quella mancanza di programmazione del territorio e quella miopìa (più o meno dolosa..) che in questi decenni ha visto protagonista Cefalù.
Alla evoluzione costruttiva non è corrisposto un proporzionale svilupo del sistema viario e dei relativi servizi, non si è mai incrementato e riqualificato il sistema di distribuzione idrica (con le ben note conseguenze), sulla rete elettrica "pubblica stendo un pietoso velo.., si è deciso di incrementare il carico turistico-alberghiero sulla zona di Mazzaforno sul miraggio di un nuovo depuratore e lo stiamo ancora aspettando...., si è deciso di potabilizzare e la fatiscente rete idrica ne perde circa il 40%, il Porto di Presidiana presenta da 40 anni le stesse problematiche, e via dicendo....
Sono fantasie di un cittadino o l'amara riflessione di quanti amano questa Cefalù ?
Sono d'accordo con Te quando dici che Il SEQUESTRO non serve.
Però ha un valore altamente simbolico e provocatorio.
Non credo, però, che una eventuale inchiesta giudiziaria con una potenziale sentenza di condanna di qualcuno potrà risolvere il problema che tornerà ancor pù veemente di prima.
Il DISSEQUESTRO va chiesto non del depuratore ma della nostra "mentalità", a volta troppo paciosa ed accondiscendente, con tutto e tutti.
A riprova di ciò, a fronte delle immense problematiche irrisolte, il problema contingente in citta è rappresentato da "ma chi si candida l'anno prossimo", "ma Palermo che dice", "ma Tizio accetterà"......
E intanto.........
Cefalunews: 05/11/2002
Un piano di lottizzazione fa discutere i consiglieri fino alle tre di notte
A tenere svegli i consiglieri comunali fino alle tre di notte, un vero e proprio record, è stato un piano di lottizzazione per un complesso turistico a Mazzaforno. Sono le 22,10 quando si comincia a dibattere la questione in aula. Per l’occasione il presidente Dolce toglie il limite massimo di un quarto d’ora per ogni intervento. E così Eugenio Culotta è il primo a prendere la parola per dire che approva il piano. Dopo di lui gli altri suoi colleghi divisi, nel giudizio al piano, dall’appartenenza o meno alla maggioranza. A far discutere un po’ tutti, però, è l’immissione dei liquami del complesso turistico nella condotta fognaria cittadina. Il depuratore di Presidiana, in tilt più volte durante quest’estate, potrebbe non reggere. Sulla questione diversi consiglieri chiedono si pronunci ufficialmente l’ufficio competente. A mettere con le spalle al muro i consiglieri pensa Rosario Lapunzina che nel suo intervento, tenuto intorno alle due di notte, svela alcuni punti deboli del piano. Il presidente Dolce rinvia la votazione e chiama la terza commissione consiliare a ridiscutere il piano in alcuni suoi punti. L’orologio segna le tre. (Redazione)
Pennello a mare
Ma il depuratore non è fornito del cosidetto "pennello" che dovrebbe scaricare lontano dalla costa e per la pressione dell'acqua in profondità non consentire l'emergere in superficie dei reflui scaricati?
Perché questa schiuma nei pressi degli scogli?
Giovanni Marino
Caro Giovanni...
il pennello "sicuramente" ha delle perdite......forse ci sono anche altri scarichi che permettono, in casi estremi (estremi?), di "scaricare" le deficienze di chi ha la competenza (competenza?) di un depuratore che credo che non abbiamo mai funzionato come doveva (forse). Credo che alla fine non sia cambiato molto dal famoso "cunnuttu" di "arrieri i mura" degli anni 50.