L’UNESCO e Cefalù

ritratto di Gianfranco D Anna

Versione stampabile

Ieri sera, 05 gennaio, presso il Circolo Unione di Cefalù si è svolta, ad onor di cronaca con un’ora di ritardo sull’orario previsto, l’incontro sul tema “Il Duomo e il Chiostro di Cefalù candidati quale patrimonio dell’umanità”, nell’ambito del quale il Dr. Luciano Luciani, Presidente del Forum delle Associazioni di Cefalù, ha ricostruito il percorso fin qui svolto che ha consentito a Cefalù con il suo Duomo, a Monreale anch’essa con il suo Duomo ed a Palermo con altri otto monumenti a partire, ovviamente, dalla Cappella Palatina, di entrare a far parte della “Tentativ List”, cioè della “Lista propositiva” italiana che contiene i nomi dei siti che, con maggiore probabilità, ottengono l’accesso alla “World Heritage List” e il conseguente riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, il World Heritage of UNESCO, per i siti musivi.
Mentre ascoltavo le parole del Dr. Luciani mi è tornato in mente il convegno organizzato nel 2003 dal Circolo di Cefalù di Legambiente su “La Rocca di Cefalù: Patrimonio dell’Umanità” e, nel condividere questo mio ricordo con l’amico Tony Franco, mi sono reso conto che anche lui, che di quell’incontro fu uno dei relatori, pensava alla stessa circostanza.
( https://www.qualecefalu.it/lac/node/2853#comment-1508)
Già allora Cefalù, ma nella sua totalità, nel suo unicum - costa-centro storico-Duomo-Rocca – era stata inserita nella “Tentativ List” ed avrebbe potuto aspirare ad ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, ma così non fu.
Continuando il suo discorso, il Dr. Luciani ha illustrato i passi successivi e fondamentali che nei prossimi tre anni dovranno essere messi in atto per poter raggiungere il riconoscimento dell’UNESCO.
In particolare, il Dr. Luciani e, soprattutto, il Dr. Gandolfo Librizzi, dell’Ufficio di Gabinetto dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, si sono soffermati sull’importanza che ricopre in questo delicato, complesso e lungo cammino il poter dimostrare al “Gruppo di lavoro per la Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO” che vi è, da parte delle istituzioni locali e della cittadinanza (prima che dell’umanità che, per altro, ne è già consapevole visto il numero di turisti che da tutto il mondo vengono ad ammirare il “nostro” Duomo ed a “vedere” i nostri mosaici), la piena e concreta “consapevolezza” del Patrimonio che si “possiede”.
È proprio questo, però, quello che mi preoccupa.
Sul valore storico-artistico dei mosaici del Duomo di Cefalù, infatti, non vi sono dubbi ma sulla consapevolezza che noi cefalutani abbiamo e, soprattutto, dimostriamo del patrimonio che Ruggiero II ci ha “donato”, ho molte più perplessità.
Se da una parte mi lascia sperare l’attenzione ed il dibattito che in questi giorni è andato crescendo attorno a Ruggiero II, alla “Pietra della Memoria” ed all’operato intrapreso dal nostro Vescovo Mons. Vincenzo Manzella, dall’altra parte l’Amministrazione continua ad essere assente e silente.
Questa volta, però, non possiamo perdere la possibilità di ottenere questo importantissimo riconoscimento, il World Heritage of UNESCO.

ritratto di Gianfranco D Anna

I dieci monumenti candidati alla tutela UNESCO

Sono dieci i monumenti dell’itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù candidati ad entrare a far parte del Patrimonio dell’Umanità (World Heritage List) dell’UNESCO
Otto si trovano a Palermo: il Palazzo Reale o dei Normanni, la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo, il Palazzo della Zisa, la Cattedrale di Palermo, il Palazzo della Cuba. A questi si aggiungono il Duomo e il Chiostro di Monreale ed, ovviamente, il Duomo e il Chiostro di Cefalù.

L’articolo completo e maggiori notizie all’indirizzo:
http://www.guidasicilia.it/do/news/39133/palermo-monreale-cefalu-candida...