"LA RIDUZIONE(?) DELLA SPIAGGIA" E L’INSABBIAMENTO DELLA MARINA

ritratto di Saro Di Paola

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Lungo il tratto di costa dal molo vecchio alla punta di Santa Lucia la migrazione del sedimento sabbioso provoca, nel corso dell’anno solare, mutazioni alla geografia della spiaggia.
Sono mutazioni assolutamente naturali che riassettano la battigia in funzione dei venti e delle mareggiate che hanno prevalso, e prevalgono, nell’arco delle stagioni e nel loro succedersi.

Per quanto i venti prevalenti che si abbattono sul litorale cefaludese siano il maestrale e lo scirocco e per quanto siano stati, e siano, sempre gli stessi, negli ultimi anni, le migrazioni di sabbia che agli stessi sono conseguite sono state tali da avere conferito alla linea di battigia un andamento ed una ubicazione che la stessa non aveva mai avuto.
Almeno dai primi anni del 1900 ad oggi.

Negli ultimissimi anni, la linea di battigia è avanzata sul mare lungo quasi tutto il fronte della spiaggia del lungomare.
Certamente e particolarmente, almeno, nel lungo tratto che va dal belvedere davanti al “Sea Palace” alla “Marina”.
In tale tratto, il mare è, certamente, regredito.
Ciò senza che siano state realizzate, a mio giudizio per fortuna, quelle “barriere frangiflutti” che alcuni operatori del settore balneare invocano da anni e che il Consiglio Comunale, nella seduta del 17 novembre scorso, ha individuato, come “eventuale rimedio” per la “salvaguardia geomorfologica” della costa, se è vero come è vero che, con voto unanime, ha “impegnato” il suo Presidente ad inserire la questione tra quelle da portare all’esame del Consiglio medesimo.

Ai riflessi, certamente, positivi che potrebbe avere l’avanzamento sul mare della spiaggia fa, però, da gravissimo contraltare quanto è avvenuto alla “MARINA”.
Il fronte a mare della Città antica che, nel suo articolato sviluppo, sembrava affiorasse direttamente dal mare, oggi, alla fine del 2010, è notevolmente diverso da quello che, sinora, ha costituito una delle più straordinarie icone di Cefalù.
Una ampia e spessa lingua di sabbia è migrata sotto le case frapponendosi tra le mura della cortina ed il mare.

Solo a constatare quanto minima sia la profondità dell’acqua e quanto vasta sia la secca davanti alla lingua della nuova spiaggia, ci si rende facilmente conto di quanto, a breve, potrebbe cambiare quell’icona che, immortalata in tantissime cartoline e nelle sequenze di “Nuovo Cinema Paradiso”, ha pubblicizzato Cefalù nel mondo intero, almeno quanto la hanno pubblicizzato la Basilica Cattedrale e la Rocca.

L’insabbiamento della “Marina” sarà un processo naturale irreversibile come quello del bacino portuale di “Prissuliana” ?
È possibile che sia dovuto, soltanto, al fatto che, da almeno tre anni, sulla nostra costa non si abbattono forti e ripetute mareggiate di grecale ?
La captazione delle acque del Cefalino e la conseguente riduzione della portata a mare dello stesso hanno avuto, ed hanno, una incidenza nel processo di insabbiamento?
Chissà!
Forse, sarebbe il caso che il Consiglio comunale piuttosto che “determinarsi sulla creazione di barriere frangiflutti” per evitare quella “ riduzione della spiaggia antistante la Città” che, di fatto, non c’è, si determinasse per evitare quell’insabbiamento della “Marina” che, di fatto, c’è.

La bocca del “cunnuttu” insabbiata come è oggi

Lo sbocco a mare della condotta fognaria di via Spinuzza e di parte della via Vittorio Emanuele come venne disegnata nel progetto del 1908

In questa foto ed in quelle che seguono la bocca del “cunnuttu” immersa a mare come è rimasta per circa 100 anni

La lingua della nuova spiaggia che si è frapposta tra la cortina di case ed il mare

La linea della battigia avanzata verso il mare

La linea della battigia come era nel novembre del 2008

La cortina a mare come si presentava nel 2007

Le foto pubblicate oltre che mie sono di Pino Lo Presti, Pippo Glorioso e Luigi Piazza cui va il mio ringraziamento.

ritratto di Giovanni Marino

Caro Saro, la spiaggia nel

Caro Saro, la spiaggia nel tempo è regredita tantissimo e rispetto agli anni '50 è quasi più del 50% in meno.
Adesso sta piano piano aumentando la sua estensione riprendendosi parte del suo vecchio spazio...
Il variare della linea costiera è probabilmente un fatto naturale dovuto alle correnti marine ed ai fortunali che si abbattono sulla costa e in parte forse anche alla diminuita portata del fiume Cefalino per noi cefalutani "U Ciumi".
Alcune vecchie mappe, secondo i miei ricordi, riportano un' isoletta, probabilmente di sabbia, proprio di fronte "u cunnuttu".
Naturalmente l'icona delle case sull'acqua ha un fascino particolare, ma non credo si possa fare qualcosa per impedire l'arretramento delle acque..possiamo solo sperare che una mareggiata, un fortunale rimetta le cose come prima....
Giovanni Marino

ritratto di Saro Di Paola

ALTRO CHE BARRIERE FRANGIFLUTTI!

Caro Giovanni, per ragioni anagrafiche, i miei ricordi della spiaggia possono risalire alla fine degli anni 50.
I tuoi, per ragioni anagrafiche, ritengo alla seconda metà di quegli stessi anni.
I tuoi ricordi, per ragioni di residenza, sono, ovviamente,anche più numerosi dei miei.

Ho, però, due o tre foto che mi ritraggono bambino sulla spiaggia che mi inducono a ritenere che la spiaggia non dovesse essere molto più estesa di quanto non sia stata negli anni scorsi.
E ciò, proprio, nel tratto difronte alla prima scalinata circolare, nei pressi, cioè, della casa dove tu abitavi.
Si era negli anni 57-58.

Pur avendo fatto un attento esame delle cartoline della mia raccolta, non sono riuscito a trovarne di quelle che riproducono una spiaggia di larghezza superiore a quella attuale.

Sono certo, però, che anche tu ricorderai quei periodi, successivi agli anni 50, durante i quali, in corrispondenza di quella stessa scalinata, il mare lambiva i gradini più bassi.
Di quel periodo -gli anni dello zatterone- sono altrettanto certo che tu o Nico dovreste avere qualche foto.

Alla fine del 2010, l'anomalia certamente più grave è L'INSABBIAMENTO DELLA MARINA.
Un insabbiamento
- che prova documunetale dimostra che nel 1908 non esistesse;
- che ovvie ragioni danno la certezza non si sia mai manifestato sino agli anni 60, sino a quando, cioè, attraverso "u cunnuttu" si riversavano a mare i liquami fognari;
- che cartoline e foto dimostrano non si sia mai manifestato nei decenni dal 60 al 2010.
Un fatto che, per non avere precedenti negli ultimi 100 anni
deve essere attenzionato.
ALTRO CHE BARRIERE FRANGIFLUTTI per allargare la spiaggia!

ritratto di Giovanni Marino

Caro Saro, naturalmente

Caro Saro, naturalmente concordo con le tue preoccupazioni...e comunque le mie riflessioni riguardano il tratto antistante la vecchia Via Bagni...proprio di fronte la mia vecchia abitazione.
U cunnuttu era uno dei miei posti abituali dove andare a pescare..tra gli anni '50 e '60 proprio perchè vi era sotto un fondale adeguato a tale scopo.....
Questa foto degli anni '50 ..credo sia molto eloquente..
Giovanni Marino

ritratto di Saro Di Paola

INSABBIAMENTO REVERSIBILE ?

Caro Giovanni,
stamattina, mentre prendevo un caffè al bar "La villa", ho alzato gli occhi in alto sulle grandi foto fissate al muro dietro il banco.

Una di tale foto è della "marina" : dalla spiaggetta del molo al tratto di spiaggia del lungomare che si vede in questa tua foto.

Dal tipo di barche che si vedono arenate e di quelle altre che si vedono all'ancora in mare, secondo me, è una foto degli anni 40.

Ebbene, con una certa meraviglia e con un certo compiacimento, ho notato che, nella zona del "cunnuttu" e sotto le case "Messina", v'è una spiaggetta con caratteristiche, planimetriche e morfologiche, molto simili a quelle attuali.

Il mio compiacimento perchè la spiaggia ha assunto quella configurazione in un periodo durante il quale "U CIUMI" non aveva la portata ridotta come oggi.

L'insabbiamento attuale potrebbe, quindi, essere REVERSIBILE.

ritratto di Giovanni Marino

Insabbiamento reversibile

Come vedi il mare è una entità vivente che continuamente, con il gioco delle correnti, modifica l'arenile.
Anche io sono convinto che si tratta di fenomeni naturali anche se in parte legati all'attività umana con interventi lungo la costa.
Inoltre quando fu costruito "u cunnuttu" doveva esserci sicuramente un lembo di spiaggia o degli scogli affioranti poer posizionare le fondazioni dell'opera muraria.
Giovanni Marino