Un Evento che resterà nella memoria - “La Pietra della Memoria”
27 Dicembre 2010, 11:32 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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la preparazione della mostra, l'arrivo della Testa dell'Opera, intervista al Vicesindaco, R. Corsello, la inaugurazione della mostra.
Io credo non soltanto perchè, per la prima volta, un’opera d’arte moderna abiterà stabilmente il nostro Centro Storico, o per il portato simbolico, o per il suo impatto urbanistico; credo che lo resterà perchè segna un passo nel riscatto della dignità dell’artista - e quindi dell’arte - nella Cefalù dei nostri tristi tempi, e ciò a prescindere del successo che l'opera stessa avrà presso i cefaludesi.
Ancor prima di accennare all’Opera in sè, ha valore accennare al come è andata a buon fine una breve favola dei nostri tempi, dalle nostre parti.
“ Il sacrificio reale non è stato fare l’Opera - di cui hanno pagato soltanto il materiale -, ma è stato l’oltrepassare tutti gli ostacoli che ci hanno messo con i chiodi
Abbiamo fatto esami con il mondo intero (sovraintendenza, demanio, etc...). È stata una cosa massacrante per quanto riguarda le istituzioni, e il Comune è stato a guardare”.
(...) “Ho approfittato della Mostra, per dire: senti ce la andiamo a prendere? e, come si fa!? andiamo a prenderne un pezzo e lo esponiamo! giusto, bello! -; per poi aggiungere: dai, una volta che ci siamo, portiamocela tutta ”!
Colei che parla è Patrizia Agozzino, la più stretta collaboratrice del M°. Salvato nella conduzione delle “Nobiles Officinae” e in tutta la vicenda di questa “Pietra” in ricordo di Ruggero.
E’ così che la “Pietra della Memoria” è arrivata a Cefalù: la testa - almeno - in città, il resto nella tenuta Bordonaro.
In altro modo giacerebbe ancora in delle casse all’aperto nel cortile del Museo di arte Moderna di Palazzo “Belmonte Riso” a Palermo, in corso Vittorio Emanuele, dove già stava da tre anni circa da quando, nel 2007 fu compiuta.
Una sorta di escamotage?
“Questa cosa gli è scappata di mano ai politici; è stata la nostra determinazione a riuscire a riprenderla. Credetemi, l’abbiamo ripresa cestinata nella immondizia, l’abbiamo presa dalla immondizia”.
(...) “ Sfido chiunque per guadagnare - levate le spese - 7.000 euro (il costo totale è stato di 40.000) - ad andare e venire da un ufficio ad un altro, portando le carte dalla Sovraintendenza, alla Regione, dalla Capitaneria al Comune e viceversa per 7 anni”.
Sin dall’inizio la Politica, la volontà della politica in questa operazione culturale è stata assente o, almeno, passiva.
Nel 2003, infatti ne venne presentato il progetto all’allora sindaco S. Vicari (corredato da una Relazione di congruità del dott. Aurelio Pes),
la quale si sarebbe espressa soltanto nel senso che “non le sarebbe dispiaciuto se la facevamo”; per il resto avrebbe aggiunto: “Bello, la volete fare? Tenete, andatevi a cercare chi ve la finanzia”.
“Noi siamo riusciti a farla finanziare dalla Regione.
Abbiamo fatto diverse Opere con la Regione. Quando L’Opera resta di sua proprietà non abbiamo incontrato difficoltà perchè il cerchio si chiude tra l’Assessorato e la Presidenza con il Parere delle Sovrintendenza. Quando invece - come in questo caso - va in comodato d’uso ad un Comune le cose si complicano.
Riuscire a portare il Comune di Cefalù a Palermo per firmare è stato incredibile. Farli riunire, poi farli sedere davanti al Sovrintendente, fargli firmare questi atti pubblici, è stato un inferno.
Ciononostante nel 2007 è stato completato tutto l’iter burocratico - comprensivo del comodato d’uso al Comune di Cefalù -; ma da allora niente si è mosso e l’Opera è rimasta in giacenza a Palermo”. (...) “E’ sembrato che l’unico ad avere interesse ad esporla sia stato il Laboratorio Federiciano che l’ha realizzata”!
Siamo stati d’accordo nel giudicare che nella politica amministrativa di questa città manca il senso del valore e l’impegno per il Bello: dall’arredo urbano alla urbanizzazione del territorio; nella politica culturale in generale - nei suoi riflessi anche su quella turistica -; vedi anche i pluridecennali restauri (quando vi sono).
“Questo paese è stato distrutto, è uno scempio.“.
“Potevamo anche fregarcene” - aggiunge a sua volta l’Autore - “dal momento che eravamo già stati pagati; ma abbiamo voluto che l’operazione andasse a compimento per affermare il diritto alla “dignità” dell’Artista e del suo lavoro”.
(...) “Io non lo posso dire ai ragazzi cosa significa affrontare - dopo averla già realizzata - tutte le procedure burocratiche per montare un’opera, perché poi i ragazzi si scoraggiano ancora di più, si allontanano dall’arte. Non può essere questa una cosa normale. Ho voluto lottare anche per loro per affermare che fare Arte pubblica in questa società è ancora possibile”!
Sia Salvato che la Agozzino, con altrettanta franchezza riconoscono però che il Vicesindaco Corsello e la dott.ssa Concetta Di Fatta (ufficio Patrimonio) sono le uniche due persone che si sono date da fare; Corsello si è reso subito disponibile da quando - appena nominato vicesindaco - era stato contattato (disponibilità resasi fattiva poi nel provvedere al trasporto dell’Opera e in quanto servirà per la sua definitiva collocazione), e la sig.a Concetta “eccezionale” nel dare impulso e nel disbrigo delle pratiche burocratiche.
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Caratteristiche dell’Opera
Altezza totale mt. 5,75 comprensiva dei 60 cm di plinto.
Collocazione: angolo del piazzale del molo (a sinistra con le spalle alle case), tra le attuali due panchine e dove si è richiesto lo spostamento di un palo della luce. Il posto esatto è stato scelto dall’arch. Pasquale Culotta con l’approvazione della Sovrintendenza.
Il Salvato ha soltanto richiesto che questo fosse tale che l’Opera “inquadrabile” nella cornice di Porta Pescara per chi l’attraversi dall’interno.
Materiali: bronzo, marmo rosso di Custonaci (che ricorda il rosso del porfido - ormai introvabile - del cinetaffio di Ruggero a Palermo), pietra Sabucina di Caltanissetta (calda arenaria dura siciliana), pezzi di lumachella (sempre in ricordo del sarcofago palermitano), pietre dure (turchese, agata verde e bleu, lapislazzuli), mosaici.
Descrizione: Gesù Salvatore (la figura più alta)
accoglie al riparo del suo Manto (che si trasmuta nella chiglia di una barca) il Re,
e nel consegnarli la Croce, questa - nella mano di Ruggero - si trasforma in spada.
Stilema: “Non abbiamo voluto fare un’opera astratta - tipo gli interventi a Gibellina - ma rivendicato il valore del figurativo come rispetto della sensibilità della gente del luogo.
È come se avessi strappato questo uomo dal catino absidale, facendolo diventare tridimensionale, portandosi appresso l’oro; che luccicherà quando la luce che lo colpirà. Nella preziosità dei materiali, dei colori e dei riflessi delle pietre e dei mosaici vi è forte il richiamo alla storia: agli arabi, ai normanni e ai bizantini”.
A corredo: un leggio in plexigas (sul basamento) dove, scritto in diverse lingue,si racconterà e il significato dell’opera.
Nota: il costo del basamento, all’epoca, fu preventivato da una ditta di Cefalù in 15/20.000 euro; oggi sarà di soli circa 1.500 (sottoscrizione), e sarà realizzato sotto la direzione del M°. Salvato.
L’Opera è affidata al Comune di Cefalù in comodato “perenne”; il Comune di Cefalù dovrà provvedere, oltre all’onere della normale manutenzione, agli oneri della occupazione del suolo demaniale e alla assicurazione contro gli atti vandalici.
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Intervista al ViceSindaco, R. Corsello, del 24 dicembre, ore 17
Domanda
Quale è la storia di questo monumento, di cui si è sempre sentito soltanto parlare a Cefalù e che oggi finalmente vediamo concretizzarsi. Quando parte, su iniziativa di chi, su progetto di chi, e quali sono state le fasi più importanti di questa storia che si concluderà a febbraio, si spera il 28, come in calendario
Risposta
Nel 2003 (ricordo ero assessore alla cultura di questa città), unitamente al sindaco dell’epoca, onorevole Vicari, decidemmo di accogliere il progetto del laboratorio Federiciano di Palermo, e di chiedere alla Regione Sicilia di finanziare questo progetto che prevedeva la realizzazione di una scultura che commemorasse lo sbarco di Ruggero a Cefalù.
Il laboratorio Federicino propose questo progetto di circa 5 metri, con una base di 2 x 2, alta cica 60 cm, consistente in un’opera in pietra, marmo e bronzo del maestro Salvo Salvato.
Il progetto venne finanziato dall’Assessorato regionale ai BB.CC., quindi l’Opera venne realizzata e acquistata dalla Regione.
A cavallo tra il 2006 il 2007, l’Opera venne assegnata in comodato d’uso gratuito perenne alla città di Cefalù. Restavano da fare le opere a terra del basamento nel luogo che la Soprintendenza aveva individuato nel molo di piazza Marina, tale che l’opera potesse essere “inquadrata” al centro di Porta Pescara; questa era l’idea della Sovraintendenza. Anche il compianto prof. Pasquale Culotta contribuì alla individuazione ddel luogo esatto.
Dal 2007 è rimasta affidata, in deposito, al museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, fino a ieri perché, da qualche mese assieme al laboratorio Federiciano abbiamo ripreso con determinazione le fila di questa vicenda.
Oggi pomeriggio, 24 dicembre, si inaugura la mostra dei bozzetti - e sarà esposta anche la testa in bronzo raffigurante re Ruggero - all’ottagono di Santa Caterina, per 10 giorni. Dopodiché, tra gennaio e febbraio, verrà realizzato il cantiere per la posa in opera della “Pietra alla memoria” a piazza Marina, che il laboratorio Federicianio del maestro Salvato effettuerà coinvolgendo anche i ragazzi della scuola d’Arte di Cefalù.
L’obiettivo è di, il 28 febbraio, inaugurare a tutti gli effetti definitivamente la scultura a Cefalù.
Domanda
Perché sono passati oltre tre anni anni dal momento in cui l’opera è stata finita e mancava soltanto di predisporre il luogo dove collocarla?
Questo poteva bene essere fatto per tempo già ai tempi della precedente Amministrazione, durante le fasi conclusive della realizzazione dell’Opera!
Cosa mancò all’epoca, se sai qualche cosa.
Risposta
No, io non lo so, però sono nella logica del bicchiere “mezzo pieno” e quindi, oggi, sono contento che stiamo ponendo rimedio ad una situazione vergognosa, durata tre anni, di assoluto silenzio - inspiegabile silenzio -. Soprattutto sono contento che la città di Cefalù se ne sia riappropriata con forza e ciò anche grazie ad alcune imprese di Cefalù che hanno gratuitamente contribuito a riportare fisicamente l’Opera a Cefalù.
Certamente resta anche a me il rammarico, forte, per i tre anni persi che non si recupereranno mai.
Domanda
Non dovrebbe essere solo una questione di rammarico; è giusto pure sapere cosa non ha funzionato - e non tanto per andare a cercare “un colpevole” -, non è bello che nella testa della gente rimangano dei “buchi” di conoscenza perché in questi poi si inseriscono inevitabilmente tanti germi “maligni” spesso oziosi. È meglio dare una spiegazione qualunque essa sia.
Lasciamo perdere la Vicari che stava esaurendo il suo mandato, ma quando il nuovo Sindaco si è insediato si sapeva che questa Opera era già lì in attesa; come mai si ci sta pensando solo ora; già Pantanella, in una mia intervista appena insediato, tra le prime cose di cui parlò c’era proprio questo monumento.
Risposta
Io non conosco le motivazioni di questo ritardo ma ritengo che la causa sia da collegarsi a tutta una serie di problemi burocratici con il Demanio per l’occupazione del suolo pubblico.
Domanda
Quando si è avuta l’autorizzazione del Demanio?
Risposta
L’ho ottenuta nello scorso mese di novembre, però il sito era stato individuato dalla sovrintendenza già dal 2006. In ogni caso penso che il problema sia legato soprattutto al fatto che una perizia dell’ufficio tecnico comunale di allora avesse previsto delle cifre considerevoli (quasi € 20.000) per la realizzazione del basamento e che invece noi adesso adesso stiamo realizzando con una sottoscrizione.
Domanda
Una considerazione da cittadino.
È chiaro che, a prescindere dal fatto che l’Opera in sé possa piacere o non piacere,
adesso ci troveremo a condividere uno spazio molto particolare, che ha per sfondo la cortina delle case della Marina - una delle vedute più caratteristiche -, con una presenza che avrà un certo “peso" in quello spazio.
Su questo, a prevedibili future discussioni, come si potrà rispondere?
Risposta
Io credo che anche i cefaludesi che nel 1131 - quando fu eretta la Cattedrale -vedendo, da Mazzaforno, quella “struttura moderna” che si ergeva sullo sfondo della Rocca, avranno detto le stesse cose.
Credo che bisogna avere la intelligenza e la serenità per valutare le cose in maniera oggettiva; e’ chiaro che qualunque intromissione di un elemento che modifichi le abitudini visive di ciascuno di noi provoca una reazione.
A me l’Opera piace molto e sono contento che possiamo avere finalmente un luogo dove celebrare Ruggero, anche nella nostra città, diverso dalla Cattedrale.
Domanda
Al comune cosa resta “a carico”, a questo punto; dovrà pagare un affitto al Demanio?
Risposta
In Carico al Comune saranno solo gli oneri per l’occupazione demaniale e l’assicurazione contro gli atti vandalici.
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La sera del 24, l’inaugurazione della Mostra illustrativa della fase di studio e preparazione dell’Opera: “Segni nella storia dell’Opera” che si terrà all’Ottagono di St. Caterina sino al 2 gennaio prossimo.
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L'anniversario della morte
L'anniversario della morte di Ruggero II dovrebbe essere il 26 febbraio, non il 28...
Grazie
ho provveduto alla correzione nel testo, resta la domanda: perchè inaugurare il 28 se la data da ricordare è il 26?
Trovo ingenerose, da parte
Trovo ingenerose, da parte dello Scultore Salvato, le parole usate nei confronti del Comune di Cefalù. Anche il sottoscritto, come da Lo presti ricordato, da subito ha sposato la causa della pietra della memoria ed unitamente al Vsindaco Corsello si è fatto tutto ciò che è stato possibile fare per portare in porto l'installazione dell'opera. Non vorrei che per l'astio dall'artista mal riposto sulle istituzioni tutte, senza distinguo, si rovinasse un momento tanto bello per la città di Cefalù. La polemica non è mai foriera di nulla di buono. Altra cosa la critica che se costruttiva, come nel caso della Sig.ra Di Francesca, aiuta sempre ad aggiustare il tiro laddove vada corretto. Quindi lavoriamo tutti per una grande inagurazione il prossimo 26 febbraio 2011.
P.S. sulla collocazione e il luogo prescelto vi è già un parere positivo della soprintendenza cambiarlo significherebbe attendere ancora altro inutile tempo. Ne vale la pena?