Pasquale Culotta, l'architetto, lo studioso, l'uomo.

ritratto di Tania Culotta

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L'amico Pino Lo Presti mi ha invitato a relazionare, dalle pagine del suo blog, sull'incontro tenutosi giorno 9 novembre per ricordare Pasquale Culotta a tre anni dalla sua scomparsa.

Il compito per me è arduo! Arduo perchè mi coinvolge in prima persona come figlia della persona che l'altro ieri veniva ricordata, arduo perchè le relazioni che i professori Panzarella e Sciascia e il ricordo dell'avvocato Oliva sono stati di alta espressione scientifica e poetica.
Scientifica perchè, nel ricordare Pasquale Culotta, architetto e studioso, Panzarella e Sciascia hanno lucidamente tratteggiato quello che mio padre è stato professionalmente: architetto progettista, docente rigoroso e appassionato; poetica perchè, attraverso l'uso della poesia, forma d'arte da entrambi apprezzata e condivisa, Pompeo Oliva ha descritto Pasquale Culotta uomo.
Il Municipio di Cefalù è stato il pretesto che ha consentito a Marcello Panzarella di raccontare con passione l'esperienza quarantennale di Pasquale Culotta e Bibi Leone a Cefalù a partire dalle loro prime realizzazioni: le case nella campagna cefaludese, che risentono dell'esperienza architettonica dei grandi maestri del movimento moderno e in particolare degli architetti americani primo fra tutti F.L. Wright, per approdare ad una più matura consapevolezza del territorio e dei luoghi in cui essi operano, con la redazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico di Cefalù, motore della loro successiva produzione.
Il Piano Particolareggiato è stato sonda scientifica per indagare e conoscere attraverso il rilievo la consistenza del tessuto urbano storico e delle sue emergenze, prima fra tutte quella del Municipio, che successivamente, come il convento di S. Domenico, è stato da loro progettato e diretto nell'esecuzione dei lavori.
Solo da un approfondito studio dell'edificio eseguito con lo strumento indagatore del rilievo, i due architetti hanno dato nuova significazione, agli spazi del “palazzo di città”, attraverso un processo che, travalicando la mera ricostruzione filologica, ha reso riconoscibili le tracce dell'antica costruzione che il tempo aveva occultato.
Il Municipio di Cefalù è il frutto - dice Panzarella - della “responsabilità gioiosa dell'architetto”, responsabilità, coscienza e piacere di mettere nel lavoro ciò che ha contribuito a costruire il suo bagaglio di sapere di rimandi, di sollecitazioni.
L'avere accostato la lettura del Municipio ai dipinti di Giotto, di Carpaccio, di Antonello da Messina, è stato per Panzarella ieri ciò che fu per Culotta e Leone 25 anni fa quando lo progettarono.
Anche per Andrea Sciascia la presentazione del libro di Ivana Elmo “La casa la città e l'altro. Intervista a Pasquale Culotta” è stato il pretesto per tracciare un esaustivo quadro dell'attività di Pasquale Culotta docente e ricercatore presso la Facoltà di Architettura di Palermo.
Attività che lo ha visto impegnato nell'analisi della trasformazione dell' abitazione, della città e del modo di abitare nei piccoli centri dell'entroterra siciliano e nella città di Palermo, attenzionando, nell'ultimo periodo, lo studio del modo di abitare e le abitazioni per stranieri in una città multietnica, come Palermo è divenuta negli ultimi anni.
E se lo strumento del rilievo era la sonda conoscitiva per affrontare la progettazione in un luogo con un forte substrato storico, nell' approccio al tema dell'abitazione, anche a scale differenti, lo strumento fondamentale era, per Culotta, la conoscenza diretta degli abitanti e delle loro esigenze; così l'impiegato comunale, la casalinga, il carnezziere sono i committenti delle case progettate dagli studenti a Sclafani Bagni, mentre i Tamil, i Camerunensi, i Filippini sono i committenti degli studenti impegnati nello studio di abitazioni nel Centro Storico di Palermo. L'attività didattica di Pasquale Culotta si muove seguendo il registro della indispensabile conoscenza delle esigenze della collettività per la creazione di architetture che siano a suo servizio, come lui amava ripetere ai suoi studenti citando Vittorini “la gente è contenta nelle città che sono belle”.
Ma nel Pasquale Culotta architetto e docente vi è sempre l'uomo, l'uomo che Pompeo Oliva ha colto nelle sue più semplici manifestazioni, nella modestia che ha celato il grande spirito di un individuo comunque protagonista.

Cefalù, 10/11/2009

-Il rappresentante del Comando della Base logistica "N. Botta" dà il benvenuto agli ospiti

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-Il Presidente dell'Archeoclub, prof.ssa Flora Rizzo ha diretto l'incontro
-Il Preside della Facoltà di Architettura di Palermo, prof. Angelo Milone
-Il Presidente del Rotary Club di Cefalù, geom. Salvatore Di Giorgi
-Il prof. Marcello Panzarella
-Andrea Sciascia



-Pompeo Oliva

-La sig.a Culotta, Rosalinda Brancato

ritratto di Saro Di Paola

CARA TANIA,

che dire di questo tuo "resoconto" ?
Poco.......nulla.......tantissimo :
BUON SANGUE NON MENTE!
Saro

ritratto di Tania Culotta

a Saro.... solo grazie!

a Saro....
solo grazie!