Consiglio Comunale del 30 novembre 2010 – Cronaca Flash
4 Dicembre 2010, 00:30 - Staff [suoi interventi e commenti]
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Presenti: Franco, Fatta, Lapunzina, Lo Verde, Gattuso, Genovese, Liberto, Calabrese, Barracato, Greco, Noto, Scialabba, Cassata, Mangano, Rasa, Sideli, Brocato.
La seduta del Consiglio Comunale è stata interamente dedicata alle variazioni di bilancio, adempimento, questo, che secondo la normativa vigente deve essere obbligatoriamente reso entro il 30 novembre.
Si è trattato di una seduta particolarmente tecnica e particolarmente complessa da seguire per i non addetti ai lavori ma che ha offerto alcuni spunti interessanti per la comprensione del reale stato in cui versano i conti pubblici dell’ente e del modo, non sempre chiaro, attraverso il quale vengono a formarsi le varie voci di spesa e le entrate che dovrebbero fornire adeguata copertura a tali oneri.
In discussione vi erano, in particolare, due variazioni al bilancio di previsione dell’anno 2010 che, lo ricordiamo, è stato approvato soltanto lo scorso 11 ottobre.
In apertura, il capogruppo del P.D., Rosario Lapunzina, ha preso la parola per motivare il ritiro di un emendamento e, nel corso del suo intervento, ha manifestato una forte perplessità in merito ad alcune somme che vengono iscritte tra le voci in entrata del bilancio e che poi si rivelano eccessivamente ottimistiche se non proprio “fasulle”. In particolare cita l’esempio dell’iscrizione in entrata di ben 100.000 euro per sanzioni per la riscossione dell’I.C.I. che non hanno avuto riscontro nella realtà e quelle per l’I.C.I per le aree edificabili.
Il dibattito è andato avanti tra la lettura degli emendamenti e dei relativi pareri forniti, a ciascuno di essi, dal Ragioniere Generale del Comune e dal Collegio dei Revisori dei Conti e dalle singole votazioni.
Il fulcro della serata è stato raggiunto, però, quando il Consigliere Lapunzina, tornando a prendere la parola, ha dato lettura di un nuovo, pesante, pronunciamento della Corte dei Conti nei confronti del Comune di Cefalù, datato 25 novembre, che evidenzia forti criticità presenti nel bilancio di previsione dell’anno 2010.
In particolare la Corte ha rilevato la presenza delle seguenti problematiche:
1. Il forte ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione, rispetto ai termini di legge, tanto da vanificarne la funzione programmatoria;
2. Il mancato rispetto, anche nel 2010, del divieto di assunzione di impegni facoltativi, per essere stati effettuati impegni e spese relativi a servizi non espressamente previsti per legge;
3. La presenza di consistenti debiti fuori bilancio, pari ad euro 10.799.473,64, privi, se non in minima parte della necessaria copertura finanziaria, facendo rinvio per il restante ammontare ad un’ipotetica rateizzazione, tra l’altro, non risulta essere stata formalizzata né tantomeno accettata da parte di creditori;
4. La necessità di effettuare una ricognizione generale dei debiti fuori bilancio, esistenti a data recente, anche al fine di valutare la capacità dell’Ente di farvi validamente fronte anche agli effetti dell’art. 244 del TUEL (dichiarazione di dissesto finanziario).
Il Tribunale, in merito a questi rilievi, dichiara “l’inderogabilità del divieto di assumere impegni e spese relativi a servizi non espressamente previsti per legge, anche per importi esigui”. Inoltre la Corte ritiene che “la presenza di debiti fuori bilancio per importi particolarmente elevati, rispetto alle dimensioni dell’Ente, avrebbe richiesto negli anni trascorsi interventi più incisivi volti al reperimento della necessaria provvista finanziaria. Il lasso di tempo trascorso e la gravità della situazione venutasi a determinare impongono l’adozione di interventi tempestivi volti alla definita risoluzione della problematica. Il perdurare di tale situazione costituirebbe un chiaro indice dell’esistenza di un disavanzo latente non contabilizzato, oltre che della difficoltà (se non dell’impossibilità) per l’Ente di far validamente fronte alla situazione debitoria esistente, con i necessari riflessi sull’esistenza dei presupposti per la dichiarazione del dissesto finanziario”.
Per il capogruppo del P.D., quindi, tale pronunciamento dei magistrati contabili smentisce clamorosamente quanto dichiarato pubblicamente in aula dall’Assessore al Bilancio, dott. Cocco, in sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio. In tale circostanza, infatti, quest’ultimo aveva sostenuto che tra il Comune di Cefalù e la Corte dei Conti era tutto a posto e che non c’erano particolari problemi. Da ciò ne deriva che, a giudizio dell’esponente dei Democratici, i consiglieri che hanno votato la salvaguardia, contro il parere dei Revisori dei Conti si sono assunti una grande responsabilità.
Per la prima volta, infatti, è stata votata una salvaguardia che non contiene numeri precisi ma solo affermazioni astratte. Per Lapunzina non basta dire che ci sono passività per circa 8 milioni di euro; è troppo semplice indicare misure che, a giudizio dei proponenti, andrebbero a risanare i conti pubblici, senza specificare il gettito prodotto dalle singole misure che si intende adottare. Nella contabilità pubblica come in quella privata si deve ragionare sui numeri non su affermazioni astratte, perché con le affermazioni di principio, prive di una consistenza numerica a supporto, non è possibile risanare il bilancio comunale.
Tuttavia, l’appassionato intervento, dell’esponente del P.D. cefaludese,si conclude con l’auspicio che il documento approvato in sede di Salvaguardia raggiunga lo scopo di evitare che il comune piombi nel dissesto e che sia rispettato l’impegno di approvare il bilancio di previsione per il 2011 entro il 30 aprile prossimo.
Il rispetto di questa scadenza che per un comune virtuoso dovrebbe essere normale, per Cefalù si presenta come una chimera visto che negli ultimi 6 anni il bilancio è stato approvato dopo il mese di agosto e, addirittura negli ultimi tre, nel mese di ottobre.
Il resto del della serata si svolge nell’esame degli emendamenti e nella richiesta di pareri tecnici al Ragioniere Generale.
Le due variazioni che erano all’esame dell’aula ottengono, però, un destino diverso: la prima viene approvata così come modificata dagli emendamenti; la seconda, invece, non passa.
Infatti proprio quando il consiglio aveva concluso l’esame e l’approvazione degli emendamenti in merito a quest’ultima e si era in fase di dichiarazione di voto, in risposta ad una precisa domanda che gli era stata rivolta dal consigliere Mangano, il Ragioniere Generale dichiara che l’approvazione della seconda variazione, così come emendata, avrebbe comportato il superamento del patto di stabilità con gravi conseguenze per l’Ente.
Alla luce di questa affermazione il capogruppo del P.D. chiede la sospensione della seduta per permettere ai consiglieri di ricevere chiarimenti in merito a quanto dichiarato dal ragioniere, infatti quest’ultimo si è assunto la responsabilità di fare una dichiarazione che non può non indurre il Consiglio a rivedere le scelte che si accingeva a compiere.
Alla ripresa dei lavori, dopo circa 10 minuti, il Consigliere Lapunzina dichiara che alla luce di quanto dichiarato dal Ragioniere la scelta del gruppo del P.D. non può essere che quella dell’astensione.
Se da un lato, infatti, gli emendamenti approvati avevano lo scopo di dare copertura ad alcuni debiti fuori bilancio, così come tassativamente richiesto dai giudici contabili, d’altro canto l’eventuale sforamento del patto di stabilità, paventato dal Ragioniere Meli, comporterebbe effetti assai negativi per l’Ente. Scatterebbe, infatti, il divieto di contrarre nuovi mutui e non si potrebbero stabilizzare i lavoratori precari. Per tale ragione, e per senso di responsabilità, la scelta più logica appare quella dell’astensione.
Questa linea di condotta è scelta anche dagli altri consiglieri (ad eccezione del Consigliere Noto e del Consigliere Sideli che esprimono un voto negativo nei confronti della seconda variazione)
Il risultato finale della votazione da, quindi, il seguente esito: Favorevoli 0, Astenuti 13, contrari 2 (Noto e Sideli). La seconda variazioni viene, pertanto, respinta.
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Peccato
che nella ricostruzione della cronaca dell'ultimo Consiglio, lo Staff si sia dimenticato di ricordare un importante emendamento alla prima variazione di bilancio che prevede il potenziamento dei "centri di ricavo". E in particolare, del Servizio Tributi, del Servizio Edilizia Privata, del Servizio Finanziario e del Servizio Contenzioso. L'obiettivo di tale emendamento approvato all'unanimità è quello di dare corso a quanto deliberato in sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio, per quanto riguarda la rilevazione esatta dei debiti fuori bilancio, l'istituzione dell'ICI sulle aree fabbricabili e sugli ex fabbricati rurali, l'aggiornamento e l'aumento degli oneri di urbanizzazione, il recupero dei crediti dell'Ente, ecc. .
Sono certo che Vi sarà sfuggito....i primi firmatari sono il sottoscritto e il consigliere Liberto. Non è che è per questo... vero?
Francesco Calabrese
Gentile Consigliere Calabrese,
siamo certi che non le sarà sfuggito che (vista l’estrema complessità della materia e il contenuto tecnico degli emendamenti presentati) abbiamo evitato di entrare nel merito di tutti gli emendamenti.
Se lo avessimo fatto avremmo dovuto parlare non solo dell’emendamento firmato da tutti i gruppi che pone risorse per 13.000 euro per i contrattisti, ma anche di altri due, firmati da Lapunzina e Calabrese che chiedono di impinguare, per una cifra pari a 50.000 euro il capitolo dei debiti fuori bilancio, di un altro presentato dal Capogruppo del PDL, Consigliere Scialabba,e via di seguito.
Non lo abbiamo fatto per due motivi: il primo è il non voler arrecare un torto a nessuno. Infatti la cronaca flash, per sua stessa definizione, intende dare una informazione veloce e leggibile di quanto accade in sala delle Capriate ed entrare nel merito dell’esame dei singoli emendamenti ( e nella natura estremamente tecnica degli stessi) ci avrebbe, inevitabilmente, indotti ad operare omissioni a scapito di questo o quel soggetto politico.
Il secondo è che riteniamo che sia più interessante per i nostri lettori, specialmente per i non addetti ai lavori, avere una visione globale e sufficientemente chiara della drammatica situazione finanziaria nella quale si dibatte il Comune di Cefalù. In tal senso l’analisi dettagliata di tutti gli emendamenti ( che intervengono per importi pari ad alcune decine di migliaia di euro, a fronte di un insieme di debiti fuori bilancio che ammontano, complessivamente ad oltre 10 milioni di euro) non avrebbe spostato di una virgola la comprensione della crisi economica dell’Ente. Per tale motivo abbiamo preferito concentrarci su quanto rilevato dalla Corte dei Conti (che in quanto organismo giudiziario) è in grado di fornire a tutti i lettori un’immagine chiara, efficace ed imparziale “sull’ esistenza di un disavanzo latente non contabilizzato, oltre che della difficoltà (se non dell’impossibilità) per l’Ente di far validamente fronte alla situazione debitoria esistente” e della assoluta “inderogabilità del divieto di assumere impegni e spese relativi a servizi espressamente previsti per legge, anche per importi esigui”.
D’altro canto siamo tra coloro che sono fermamente convinti che le cose possano cambiare e auspichiamo che le misure da lei proposte in sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio possano dispiegare effetti benefici per le casse dell’Ente. Quando questo avverrà saremo ben lieti di poterne riferire con dovizia di particolari.
Cordialmente.
E no, non mi sarei mai aspettato.....
che l'altra Cefalù partecipasse ai complotti...... Vi siete montati la testa?
Era solo una provocazione!
La mia era ovviamente una stimolante provocazione, senza alcun intento polemico, per far notare, per esempio, l'utilizzo di certi aggettivi come "appassionato", in questa e in altre occasioni, o il riportare, nella fattispecie, SOLTANTO le motivazioni sull'astensione di un gruppo politico e non quelle degli altri gruppi. O ancora il fatto di vedere i comunicati del mio gruppo consiliare, Forza del Sud, scavalcati da altri interventi, mentre quelli di altra formazione politica sono rimasti in "primo piano" per molto tempo, sebbene anch'essi superati cronologicamente da altri comunicati. Vi assicuro che non c'è alcuna polemica in queste mie brevi riflessioni, perché Vi stimo troppo e Vi ammiro ancora di più per il lavoro faticoso e utilissimo che svolgete con passione per la nostra collettività. Tuttavia, Vi invito a non perdere mai di vista l'imparzialità e la terzietà che ha animato, fino a questo momento, L'Altra Cefalù.
Con immutata stima, Francesco Calabrese.
Francamente.......
mi preoccuperei di più dello stato delle finanze del comune che della classifica dei comunicati. Nessuno ha risposto alla domanda: ma chi è/sono i responsabile-i di questa imbarazzante situazione per le "casse" dei cittadini cifalutani, e comunque vada chi pagherà?.
Egregio Sig.Mento, non la
Egregio Sig.Mento, non la conosco di persona, ma attraverso questo blog apprezzo il Suo sempre vivo interesse per la nostra Cefalù. Personalmente, ritengo che le cause che hanno dato vita alla grande mole di debiti fuori bilancio, siano molteplici: innanzitutto, il "marasma" finanziario descritto nella "Relazione Vallante" del 2007, quindi una non proprio impeccabile gestione delle casse comunali, sopratutto, nelle precedenti amministrazioni; una cronica "incapacità" dell'Ente di riscuotere i propri crediti; erronee scelte politico-amministrative, come avvenuto, ad esempio, in occasione della questione "energia elettrica comunale" ceduta all'Enel;la definizione di vecchissimi procedimenti giudiziari, avvenuta in questi ultimissimi anni, con risarcimenti milionari (debito EGV-Center, indennità esproprio costruzione nuovo Ospedale) e, infine, l'obbligatoria salita sui "carrozzoni" ATO, con altre scelte politico-amministrative non proprio ineccepibili. Sulle responsabilità di natura non politica, penso che la Magistratura Contabile, da qualche anno, abbia tutte le carte a disposizione ove dovesse intravedere gli estremi per un giudizio di responsabilità, appunto. Quanto, infine, alle preoccupazioni da Lei sollecitate, vorrei confermarLe che lo scrivente, e credo di poter affermare anche la gran parte del Consiglio Comunale, ha ben chiara la delicatezza del proprio ruolo, rispetto all'attuale particolare momento storico, e per questo ci mette, impegno, responsabilità e anche amore, amore per la propria Città. E poi mi consenta...ogni tanto occorre pure preoccuparsi di aspetti più leggeri, dal sapore squisitamente politico, come quelli sottolineati, senza polemica, dai miei precedenti interventi.
Cordialmente.
Francesco Calabrese
Caro Avvocato Calabrese
il caro me lo conceda non per frequentazione ma per via della mia età. Apprezzo di interloquire con lei in quanto mi sembra (il sembra non è dubitativo ma per via della mancata frequentazione ed il mio vivere a Roma) una persona corretta e spero anche responsabile. Mi fa piacere che Lei non prenda le distanze da quanto accaduto in questi anni a Cefalù e cerca di dare delle soluzioni per rendere meno penalizzante per i Cefaludesi, il dissesto finanziario del nostro Comune. Ciò premesso e in considerazione che la politica “deve” principalmente "indirizzare e controllare", Cefalù non dovrà rivivere quanto accaduto in questi anni. Per "gli aspetti più leggeri" cito:
In Cina dicono che " non è importante se il gatto e rosso o nero...ma che acchiappi i topi", ecco fate sì che i gatti presenti e futuri, a prescindere dal colore, prendano i topi per evitare che si mangino tutto il "formaggio" del Comune e a rimetterci siano sempre i cittadini. Con simpatia Leonardo Mento
La Verità è
che, l'unica cosa che riporta la realtà è la "Trascrizione" di tutte le fasi e di tutti gli interventi.
Lì il lettore "in poltrona" può anche sentirsi a disagio, senza una sintesi che lo conduca al "senso", ma è certamente lì che il lettore "attivo" può esercitare meglio la propria intelligenza.
Farla è già difficile e oneroso, in termini di tempo, sempre; quando poi i consigli si susseguono con ritmo serrato come in questi giorni e con argomenti così tecnici è impossibile, per le nostre risorse umane.
Una sintesi rischia sempre di fare un qualche torto. Meglio non farla proprio?
L'ideale sarebbe che il prossimo Sindaco, o assesore alla informazione, ritenesse prioritaria la comunicazione alla città di quanto avviene in Consiglio comunale e che, dunque, ne curasse la diffusione diretta - attraverso la Radio ed Internet - ed indiretta - attraverso la Trascrizione -, sempre attraverso Internet.
Una Amministrazione e un Consiglio Comunale dovrebbero sentire questo come qualcosa che va nell'interesse proprio e della città, ed - in ogni caso - come un dovere nei confronti dei cittadini.
Si deve all'eroico civismo di Adriano Cammarata se i cefaludesi più attenti hanno potuto, negli anni e ancor oggi, seguirne i lavori via Radio, e, per la forma scritta e fotografica, un pò anche ad un pazzo che, dal maggio 2008, disperatamente e saltuariamente ci prova.
Una funzione come questa non dovrebbe gravare sulle spalle di cittadini volenterosi, ma assolta - come servizio - dalla civica amministrazione.
Per l'intanto, un utile modo per integrare i "vuoti", quando si creano (e non certo per interessata volontà) sarebbe che, come il consigliere Calabrese ha fatto, si "scrivesse": aggiungendo, specificando, spiegando, facendo cioè ciò che ogni Gruppo consiliare dovrebbe, autonomamente, fare come dovere di rendicontazione nei confronti dei propri elettori e della città tutta, alla chiusura di ogni seduta di Consiglio comunale, dandone magari una propria lettura.
Spero che anche queste mie parole, come quelle di Francesco Calabrese, siano lette nel senso di una chiamata ad uno sforzo comune verso una chiarezza, la oggettività dei fatti, che sempre è il primo valore ma mai come in questo momento in questa città.
L'Altracefalù ha tutto lo spazio che serve ad ospitare qualsiasi contributo in questa direzione.
Se poi - specie da qualche partito -, venisse fornita la disponibilità di qualche risorsa umana a fare l'umile lavoro della Trascrizione, potremmo insieme - e nell'interesse di tutti - assicurare con costanza e completezza questo fondamentale - per la informazione - servizio.
Agosto 2005
AL MINISTERO DELL’ECONOMIA
E DELLE FINANZE
ISPETTORATO GENERALE DI FINANZA
R O M A
Oggetto:Comune di Cefalù- Conto di Bilancio 2004-richiesta servizio ispettivo;
La Giunta Municipale del Comune di Cefalù,nella seduta dell’11 Maggio 2005,con deliberazione N°155,ha preso atto del Conto di Bilancio dell’esercizio finanziario 2004,corredandolo della prescritta relazione di propria competenza .Con lo stesso provvedimento la Giunta ha approvato la proposta di deliberazione predisposta dal servizio Finanziario del Comune ,rassegnando i relativi atti- da sottoporre all’esame ed all’approvazione del Consiglio Comunale- al Collegio dei Revisori dei Conti per il parere di competenza.
Il Collegio dei Revisori,nell’attestare la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione(sic),esprime parere favorevole per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2004.
L’argomento viene quindi inserito all’ordine del giorno della seduta consiliare del 29/07/2005 per la trattazione e la conseguente approvazione.
In sede di preliminare esame degli atti facenti parte del conto del tesoriere,lo scrivente,nella qualità, non riesce a rinvenire,nel carteggio depositato in visione dei Consiglieri,alcuni dei mandati emessi nel corso del precedente esercizio finanziario,(mandati N°3105,3106,1841,3682,3683,3152,1984,3170).
Della qual cosa il sottoscritto con nota del 28 Luglio 2005,informa tempestivamente il Presidente del Consiglio ,il Responsabile del Servizio Finanziario,il Segretario Generale,il Collegio dei Revisori dei Conti. In risposta a tale nota,il Responsabile del servizio Finanziario,nel confermare quanto riscontrato dallo scrivente,propone che venga rinviata la trattazione del relativo argomento posto all’ordine del giorno del Consiglio per consentirgli dì poter effettuare una ricerca più approfondita dei documenti di che trattasi .E’ da precisare in proposito che di alcuni mandati sono state rinvenute le relative scritture regolarmente numerate,con nome del creditore e con importi che nulla hanno a che fare con le determinazioni di liquidazione citate. (copie di mandati non quietanzati)
Il Consiglio Comunale,nella seduta del 29/07/2005 accogliendo la proposta del Funzionario Responsabile del Servizio Finanziario ,con il voto contrario delle forze dell’opposizione,rinvia la trattazione dell’argomento stesso ad altra successiva seduta consiliare.
Alla luce delle risultanze di cui sopra non si riesce a comprendere:
-in che modo e con quanta leggerezza l’Ufficio Finanziario,che avrebbe dovuto riscontrare in sede di controllo degli atti, l’assenza o l’incompleta elaborazione dei mandati, abbia potuto proporre alla Giunta Municipale l’approvazione dello schema del conto di bilancio 2004;
-come mai la Giunta abbia potuto approvare tale schema assolutamente carente nella documentazione e
-come mai peraltro verso,il Collegio dei Revisori dei Conti abbia potuto esprimere su tale conto palesemente incompleto parere favorevole.
Ora,il sottoscritto, nel silenzio dell’Amministrazione attiva che avrebbe dovuto porre in essere ogni utile iniziativa intesa a far luce sull’argomento,e poiché l’incongruenza in alcuni mandati (creditore,importo diverso dalla determinazione di liquidazione)fa nascere il legittimo sospetto che possa trattarsi di presumibili alterazioni introdotte nelle scritture contabili per sviare l’attenzione di quanti hanno il diritto-dovere(consiglieri comunali) di operare i necessari controlli sulla gestione finanziaria dell’Ente,
C H I E D E
che ,in presenza di un fatto di per se assai grave che potrebbe assumere proporzioni molto rilevanti, anche se al momento del tutto imprevedibili,vengono disposti immediati ed urgenti controlli ispettivi,ancor prima che l’argomento venga trattato dal Consiglio Comunale,intesi ad accertare la vera ed effettiva situazione dei fatti, ricorrendo fra l’altro ove necessario, al riscontro della documentazione giacente presso l’Ufficio della Tesoreria Comunale.
Cefalù,28/08/2005
Il Consigliere Comunale
Rosario Lapunzina
Allega :
-Nota dello scrivente prot.22393 del 28/07/2005
-Nota del Responsabile del Servizio Finanziario
-copia di mandati rinvenuti tra quelli restituiti dal Tesoriere
Ispezione Vallante anni 2002/2006-Amministrazione Vicari
Relazione sulla verifica Amministrativo contabile
Eseguita dal 16 Gennaio al 09 Febbraio 2007
Al Comune di Cefalù(PA)
Considerazioni conclusive
A conclusione del referto, il giudizio finale sugli esiti della visita ispettiva non può che essere negativo. Le criticità rinvenute sono state tali e tante da rendere difficile perfino enucleare, in omaggio ad un'esigenza di sintesi, quelle che possono rivestire maggior interesse per i destinatari della relazione, prima fra tutti la Corte dei Conti.
Le casse dell'Ente hanno dovuto sopportare una gestione quanto meno approssimativa,che talvolta si è espressa attraverso fenomeni eclatanti. Alla data della verifica, infatti, era ancora in corso, da parte della magistratura penale e contabile, un'indagine in merito all'appropriazione di somme da parte dell'ex Responsabile del Servizio Finanziario. Quest'ultimo aveva peraltro già provveduto alla restituzione di oltre 90.000 Euro.
Non meno gravi, peraltro, quanto meno per gli effetti che hanno avuto ed avranno sulla contabilità dell'Ente, appaiono una serie di altre fattispecie, segnalate nel corpo del
presente referto ispettivo, quali ad esempio la riscossione come entrate tributarie di somme trasferite dallo Stato come finanziamento in conto capitale.
Più in generale, è stato rilevata una situazione di assoluto disordine contabile (in altra parte si è usata l'espressione "marasma"), che ha coinvolto il Comune di Cefalù, e
della quale esso ancora paga le conseguenze.
Ne rappresentano univoche manifestazioni:
-la perdurante presenza in bilancio di cospicui residui attivi insussistenti:
-la formazione, attraverso gli stessi, di un avanzo d'amministrazione in quota parte fittizio, con tutte le ripercussioni che ciò comporta sulla reale capacità di spesa del Comune;
-le ingentissime "passività nascoste", espressione con la quale sono stati indicati quei debiti fuori bilancio non ancora riconosciuti, e tuttavia sicuramente da
riconoscere.
La somma di tali fenomeni, unita ad un inarrestabile tendenza ad incrementare la spesa (soprattutto quella corrente), ha infine condotto il Comune ad un imponente deficit di cassa, da cui l'impossibilità, per l'Ente, di far fronte con tempestività agli impegni assunti.
Il nuovo Direttore Generale, Aw. Ettore Sunseri, ed il neo-responsabile del Servizio Finanziario, Rag. Domenico Meli, si troveranno dunque ad affrontare l'improbo
compito di individuare la strada per uscire da una situazione che definire complicata potrebbe apparire un eufemismo.
In primo luogo, dunque, essi dovranno restituire trasparenza ai documenti contabili, che allo stato attuale non sembrano in grado di rappresentare la reale situazione
dell'Ente.
Ciò vale in particolare per le entrate tributarie ed extra tributarie, dal momento che, come onestamente ammesso dalla Responsabile dell'Ufficio Tributi, e come d'altro
canto emerso in corso di verifica, i dati di bilancio non sono in grado di rappresentare la reale capacità di riscossione.
E tuttavia, proprio perché attraverso quelle voci d'entrata si misura la capacità di un Ente di sostenersi autonomamente, è da esse che deve prendere le mosse ogni iniziativa.Vanno in questo senso, ad esempio, i provvedimenti attraverso i quali il Sindaco ha disposto l'immediata emissione dei ruoli arretrati. Ma non minore importanza va riconosciuta ad una complementare attività di riaccertamento dei residui, la quale verifichi se, ed in quale misura, alle voci iscritte in bilancio corrisponda una reale capacità e possibilità di riscossione. Alla manovra sul fronte delle entrare dovrà poi indiscutibilmente associarsi un'analoga attività sul versante delle spese, che come più volte evidenziato sono cresciute nell'ultimo quinquennio a ritmi spesso insostenibili.
E sul punto è indice di ancora maggior gravita il fatto che l'incremento abbia in massima parte riguardato le spese correnti (in particolare le spese di personale), per il
cui finanziamento si è sovente fatto ricorso ad entrate straordinarie.
Alla data della verifica, come detto, il Comune di Cefalù non era più in grado di soddisfare i creditori ed i ritardi nei pagamenti in alcuni casi erano superiori ai dodici mesi. Da tale constatazione è verosimilmente emersa l'esigenza (per il Sindaco), di adottare e diffondere, con notevole senso di responsabilità, una nota (All. 204), con la quale si è data indicazione al personale politico ed amministrativo di "limitare l'attività amministrativa all'adozione di provvedimenti di spesa urgenti ed improrogabili".
.Analogo è d'altro canto il tenore di una diversa nota, a firma del Responsabile del Servizio Finanziario (All. 205), con la quale è stata comunicata l'intenzione dell'Ufficio di "astenersi dal rendere in senso positivo il proprio parere o visto di regolarità contabile, rispettivamente su proposte di deliberazioni o su determinazioni dei responsabili dei servizi". Tale draconiana presa di posizione si è resa necessaria "per non esporre l'Ente a ulteriori oneri finanziari derivanti dall'impossibilità di far fronte agli impegni assunti nei confronti dei creditori del comune (fornitori o altro)".
Dirà il tempo se tali iniziative, pur in linea di principio condivisibili (diremmo anzi: indispensabili) possano realmente consentire al Comune di Cefalù di riemergere dalle
difficoltà in cui si dibatte, o se esse non rappresentino piuttosto un mero palliativo per ritardare un tracollo finanziario che, alla luce delle risultanze emerse, alla data della verifica-appariva, se non probabile, quanto meno possibile.
Roma, lì 17 Aprile 2007
II Dirigente dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica
(Dr. Attilio Vallante)
Irregolarità e disfunzioni nel corso della verifica contabile
Elenco delle irregolarità e disfunzioni emerse nel corso della verifica amministrativo-contabile eseguita dal 16 gennaio al 9 febbraio 2007 presso il Comune di Cefalù (PA). (S.I. 1650 Isp. Attilio Vallante)
1) Chiusura dei conti consuntivi con disavanzo della gestione di competenza nel triennio 2003-2005, nonché disequilibrio di parte corrente del bilancio (primi tre titoli entrata/titolo I della spesa oltre alle rate d'ammortamento dei mutui) nel triennio 2004-2006 .
2) Perdurante disavanzo di cassa per l'esercizio 2005,derivante prevalentemente dalla gestione di parte corrente del bilancio, con continuo ricorso ad anticipazione di tesoreria, fino al raggiungimento del limite massimo prescritto, e con gravi difficoltà di far fronte ai pagamenti,anche a causa dell'aumento delle spese e della tardiva attivazione delle fonti d'entrata .
3) Gravi irregolarità nella gestione dei fondi trasferiti dal Ministero delle Infrastrutture per i "Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST)", causa:
-dell'indebita creazione di residui attivi insussistenti (€341.459,48);
-della formazione di debiti fuori bilancio €185.751,55);
-dell'omessa constatazione della violazione del Patto di Stabilità nell'esercizio 2003.
4) Irregolare gestione contabile delle somme trasferite dallo Stato per interventi di protezione civile, cui è conseguita l'indebita iscrizione tra i residui attivi di fine 2006 di un importo pari ad € 262.941,90.
5) Irregolarità varie nella gestione dell'indebitamento con particolare riguardo:
-all'illegittimo mantenimento in bilancio di residui attivi (a valere sui mutui e a fronte di opere pubbliche già terminate) privi degli idonei requisiti e del prescritto titolo giuridico ;
-all'esistenza presso la Cassa Depositi e Prestiti di mutui in ammortamento non annotati nel bilancio comunale tra i residui attivi;
-alla mancata iscrizione tra le riscossioni a valere sul”Mutuo per piano regolatore generale”con conseguente formazione di un residuo attivo
insussistente, di una somma pari ad € 61.456,55,
che invece risulta essere stata erogata dalla Cassa
Depositi e Prestiti ;
-all'utilizzo di una somma superiore a quella trasferita dalla Cassa Depositi e Prestiti per il predetto mutuo, con l'impiego di autonome disponibilità finanziarie ;
-alla riscossione, a valere sul cap. 5014/2 - "Mutuo per manutenzione straordinaria rete idrica", delle somme trasferite dallo Stato per interventi di protezione civile .
6) Indebito utilizzo, in sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio 2006, di un avanzo di amministrazione in parte fittizio, a causa della presenza di residui attivi insussistenti.
7) Necessità di verifìcare la sussistenza di reali ragioni di credito sottese ai residui attivi dell'imposta comunale sugli immobili (ICI), in particolare per quanto riguarda i residui iscritti al capitolo 1010/1 - "Fondo recupero ICI anni precedenti" e "Fondo recupero ICI aree edifìcabili", per un importo pari a complessivi € 270.000 .
8) Irregolarità varie nella gestione dei proventi del servizio idrico con riguardo:
-al notevole ritardo nell'emissione delle liste di carico, con ripercussioni negative sulle disponibilità di cassa e sul rischio di prescrizione ;
-all'inserimento, tra i residui attivi de! 2005, di una tariffa di potabilizzazione (€. 633.000) la cui deliberazione, in quanto avvenuta fuori termine, era applicabile solo a decorrere dall'esercizio 2006;
-alla carenza di motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti per la radiazione di due residui attivi, avvenuta nel 2005, per un importo pari a complessivi € 903.956,28 .
-9) Irregolarità nella gestione della tassa sui rifiuti solidi urbani:
-discordanza tra i dati di bilancio e quelli in possesso dell'Ufficio Tributi per effetto dell'indebita riscossione in conto TARSII di una parte rilevante delle somme trasferite dal Ministero delle Infrastrutture come fondi PRUSST ;
-necessità di accertare in quale misura due residui attivi, per un importo complessivo pari ad euro 565.520,36,abbiano a fondamento una reale possibilità di riscossione.
10) Irregolarità nella gestione dei proventi derivanti dalla distribuzione dell'energia elettrica:
-illegittimo prelevamento dal relativo conto corrente postale delle somme da distribuire ai Comuni ricompresi nell'area PRUSST, con conseguente discordanza tra i dati di bilancio e quelli in possesso dell'Ufficio Tributi ;
-prescrizione di parte dei crediti sorti anterioriormente al 1999 .
11) Notevole incremento della spesa corrente, con particolare riguardo alle spese di personale ed a quelle per prestazioni di servizi .
12) Ripetuto ricorso alla procedura di riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio, in particolare discendenti da:
-pagamento a favore di legali per incarichi professionali;
-condanna alle spese in sede di opposizione a sanzioni per violazione del codice della strada;
nonché presenza di "passività nascoste" (debiti fuori bilancio da riconoscere) per un importo pari a complessivi €671.765,38 .
13) Necessità di rivalutare, alla luce delle gravi difficoltà di bilancio e dell'evoluzione dell'assetto organizzativo, la sussistenza delle condizioni per l'affidamento e proroga di quattro incarichi di consulenza .
14) Indebita stipulazione, a favore degli amministratori comunali e con oneri a carico dell'Ente, di una polizza assicurativa per responsabilità civile a copertura anche dei
danni causati allo Stato o all'Ente di appartenenza, in contrasto con una consolidata giurisprudenza della Corte dei Conti .
15) Irregolarità varie nel procedimento di stipulazione dei contratti decentrati relativi al personale non dirigente:
-partecipazione di personale politico alla delegazione di parte pubblica;
-mancanza dell'autorizzazione alla sottoscrizione da parte della Giunta comunale;
-assenza della relazione tecnica da parte del responsabile del Servizio finanziario;
16) Illegittimo prelevamento di un importo di € 30.000,00 dal fondo di riserva per finanziare progetti obiettivo e piani di lavoro ;
17) Indebita corresponsione di un'indennità per particolare articolazione dell'orario di lavoro a favore del personale dipendente, in taluni casi cumulata con l'indennità di rischio.
Necessità di rimodulare i presupposti per la corresponsione dell'indennità di rischio, riducendone la sfera applicativa ai soli soggetti continuamente e direttamente esposti a situazioni pregiudizievoli per la salute e l'integrità personale, risolvendo le ipotesi di coesistenza con le indennità di disagio e vigilanza
18) Necessità di intervenire sulla struttura organizzativa comunale, riducendo il numero dei settori (attualmente ventotto) la cui direzione è affidata ad un titolare di posizione organizzativa
19) Violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione accessoria per
l'attribuzione di una maggiorazione della retribuzione di posizione ai titolari di posizione organizzativa incaricati, ad interini, della titolarità di altra struttura temporaneamente vacante;
-la corresponsione di una "Indennità di staff ad alcuni titolari di posizione organizzativa individuati
dal Direttore generale, per un importo pari a complessivi € 10.140,27 nel quinquennio 2002/2006;
-l'erogazione di compensi per la partecipazione a commissioni di concorso per il reclutamento di personale interno al settore a favore di un titolare di posizione organizzativa
20) Indebita erogazione, a favore del Segretario Comunale, di diritti di rogito in misura eccedente i limiti massimi previsti dalla normativa di settore, per un importo pari ad € 7.309,84
21) Indebita erogazione di diritti di rogito a favore del vice segretario comunale, per un importo pari ad € 1.570,56, in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione accessoria
22) Illegittima erogazione, a favore del Segretario comunale- Direttore generale, di compensi aggiuntivi quale componente del Nucleo-di valutazione e di gettoni per la partecipazione alla Commissione elettorale mandamentale, in violazione del principio di onnicomprensività della
retribuzione accessoria;
23) Necessità di ridurre il costo dei dipendenti precari, presenti nell'Ente in numero prossimo al personale di ruolo
Gentili signori,dal mio
Gentili signori,dal mio punto di vista che è il più mediocre che esista! sicuramente qua si va avanti a tentoni alcuni in buona fede altri in malafede cercano di tirare a campare sino alla fine di questa consiliatura!!!!! (Adesso caro La punzina penso di aver capito che anche voi avete sbagliato ad approvare il bilancio? o sbaglio?)Io mi auguro che di tutto questi tentativi di rianimare il moribondo qualcuno vada a buon fine, in caso contrario ripeto chi ha sbagliato a voler tentare di conservare il posto di potere che occupa deve pagare e non solamente i cittadini di cefalù!!!!!!!Io cmq comincio ad intravedere in tutto questo un errore di fondo molti debiti fuori bilancio sono datati di tanti anni!!! quindi non imputabili a nessuno di questa o di quella amministrazione che quanto meno in confronto A questa era più propositiva come mai non si è cercato di comune accordo dx e sx in questi anni di cercare di risolvere il problema invece di attaccarsi l'un contro l'altro?
Rispondo volentieri
Caro Peppe, rispondo volentieri alla domanda relativa all'approvazione del bilancio di previsione; come ho avuto modo di dire in Consiglio comunale, grazie a due maxi emendamenti, in due anni, abbiamo impinguato i capitoli, relativi al pagamento dei debiti fuori bilancio, per quasi 1.400,000,00 euro (due miliardi e settecento milioni delle vecchie lire).Questo è stato possibile nonostante il ritardo con il quale, l'Amministrazione comunale, ha trasmesso il bilancio( per buona parte impegnato)all'Organo consiliare .Pensiamo pertanto di avere cosi contribuito al risanamento finanziario ed è per questo motivo che abbiamo votato il bilancio di previsione.
Per quanto riguarda i debiti che si sono accumulati in questi anni, ti prego di leggere con molta attenzione la relazione Vallante( posso fornirti una copia); avrai modo di comprendere che negli anni dal 2002 al 2006 (Giunta Vicari) sono state spese somme utilizzando avanzi di amministrazione inesistenti perchè ottenuti tramite residui insussistenti. Inoltre si sono creati debiti fuori bilancio per spese correnti,in violazione della legge, per diversi milioni di euro, in quanto non sono state impegnate le relative somme in bilancio.
Credimi potrei continuare ma serve a poco; andavano accertate le responsabilità per evitare che Amministratori "poco accorti" possano presentarsi alle prossime elezioni cercando cosi di riciclarsi nonostante i danni creati alla colletività.
Nel condividere quanto detto
Nel condividere quanto detto e scritto dall'amico e collega Lapunzina, vorrei ancora una volta dire e scrivere, questa volta a stampatello, che NESSUNO HA VOLUTO DARE OSSIGENO AL MORIBONDO, NE' L'ANNO SCORSO, NE' AD OTTOBRE 2010 IN OCCASIONE DELL'APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE, NE'IL 26 NOVEMBRE IN OCCASIONE DELL'APPROVAZIONE DELLA SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO. E POI, SE ANCORA NON FOSSE CHIARO, NESSUNO SAREBBE ANDATO A CASA SE FOSSERO ARRIVATI I "COMMISSARI DEL DISSESTO". TUTTO QUELLO CHE E' STATO FATTO DAL CONSIGLIO COMUNALE E' STATO ED E' SEMPRE FINALIZZATO A RECUPERARE IL PIU' POSSIBILE SUL VERSANTE DEBITI PER EVITARE CHE CEFALU' SPROFONDI!!!!!!!!!
Gentilissimo avvocato io non
Gentilissimo avvocato io non dico moribondo tanto per dirlo!!!!!!Qua da quello che leggo su tutti i giornali telematici di cefalù e su quello che dite voi su questo!!!!! penso che la parola moribondo sia azzeccattissima senza togliere meriti a chi eventualmente questo miracolo lo dovesse fare!!!!!Ma lei pensa che io parli tanto per parlare io parlo per quello che vedo ed assisto tutti i giorni niente di personale con nessuno!!!! per il resto caro consigliere lapunzina condivido il suo discorso solo perchè sò che in questi anni ha gridato a tutto il mondo che la situazione era drammatica ho letto la relazione vallante e continuo a pensare che qualcuno prima e qualcuno oggi non abbia mai pensato a rientrare dai debiti magari pensando che tanto le cose si aggiustano!!!!???