Comunicato del Commissariato di Polizia di Cefalù

ritratto di Polizia di Stato di Cefalù

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SEQUESTRO ABUSIVO DI MERCE AGLI EXTRACOMUNITARI, SOTTO INCHIESTA A CEFALU' PER ABUSO D'UFFICIO E FALSO IDEOLOGICO DUE VIGILI URBANI E DUE AUSILIARI DEL TRAFFICO

I fatti. Con una serie di “blitz” estemporanei svoltisi nel mese di luglio 2010 sul marciapiedi del lungomare “Giardina”, gli indagati si sarebbero resi protagonisti di una “sottrazione” di merci ed articoli da spiaggia in danno di alcuni cittadini extracomunitari che sostavano su quel lungomare in attesa di cominciare la loro attività.
Si sarebbe trattato di vera e propria merce “sottratta” agli ambulanti in quanto non sarebbe stata nè sequestrata né tantomeno inventariata, ma semplicemente “trasportata” dai caschi bianchi al Comando, senza alcuna verbalizzazione.

Nei giorni successivi gli stessi vigili, incuranti delle suppliche dei cittadini extracomunitari che aspettavano ore davanti al comando, avrebbero attestato di aver “rinvenuto” quella merce che, nei relativi verbali, sarebbe stata rappresentata come incustodita ed abbandonata da “extracomunitari che si davano alla fuga”.

In realtà parrebbe che i cittadini extracomunitari non solo non avrebbero avuto motivo di darsi alla fuga (erano in regola con i permessi e non erano intenti a vendere alcunché), ma, essendo presenti sul posto, avrebbero immediatamente dichiarato ai vigili che la merce era loro. Anche successivamente alla sottrazione della merce si sarebbero recati presso il Comando ad aspettare - ma invano -ore ed ore per poter parlare con il “comandante X” o con “il vigile Y”.

Gli indagati, che avrebbero agito di concerto tra loro, non potevano però immaginare che quei cittadini extracomunitari, esasperati dall’attesa, avrebbero dichiarato e fatto verbalizzare l’accaduto ad altri vigili che, ignari dei fatti, non comprendevano i motivi di quella prolungata attesa davanti al cancello del Comando.

A questo punto il Comandante di P.M. e gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato, dopo aver constatato la regolarità dei permessi di soggiorno dei cittadini extracomunitari cui la merce era stata sottratta, li hanno interrogati comparando le loro testimonianze con la documentazione prodotta dai vigili urbani autori del “blitz”.

Da questa attività sarebbe emerso un quadro penoso, in cui gli ambulanti sarebbero stati prima privati della loro merce e poi fatti attendere giorni e giorni sotto il Comando dei Vigili, nella speranza di una restituzione della stessa merce che intanto si trovava chiusa in alcuni sgabuzzini della caserma.

La dinamica dei fatti e le testimonianze raccolte venivano a comporre un corposo rapporto trasmesso dal Comandante del Corpo della P.M. e dal Dirigente del Commissariato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese.

Nel rapporto era stato dato atto peraltro di un episodio inquietante: alcuni giorni dopo che i cittadini extracomunitari avevano testimoniato in Commissariato, uno di loro era stato fermato, derubato, malmenato ed insultato da ignoti che si erano dati alla fuga sulla via Pintorno.

Lo scorso 12 novembre il PM della Procura della Repubblica di Termini Imerese, dott. Vincenzo CEFALO, nel disporre il sequestro giudiziario della merce custodita presso il Comando della Polizia Municipale, ha emesso un’informazione di garanzia a carico dei due vigili urbani, tra cui un ufficiale, e dei due ausiliari del traffico, per abuso d’ufficio e falso ideologico.

Tre delle quattro persone sottoposte ad indagini sono già state sottoposte ad interrogatorio su delega della Procura della Repubblica di Termini Imerese, negando ogni addebito.

ritratto di Daniele Tumminello

Mi auguro che la

Mi auguro che la magistratura possa fare luce su questa triste e sconcertante vicenda. I fatti, alla luce di quanto emerge dal comunicato, gettano un'ombra inquietante sull'immagine del nostro corpo di Polizia municipale, per cui è importante che vengano accertate le individuali responsabilità al fine di garantire il rispetto dovuto a quanti invece svolgono il loro mestiere con onestà e zelo.
In generale, però, ancora una volta è la città a pagare il conto in termini di immagine, per colpa di funzionari irresponsabili e disonesti, che non si fanno scrupoli nell' abusare del loro "potere" sui cittadini socialmente più deboli.
La nostra Cefalù ha nella sua storia la cultura del rispetto e dell'accoglienza, volori in cui, nonostante tutto, bisogna sempre credere.

ritratto di Saro Di Paola

SOTTOSCRIVO

in toto il commento di Daniele nella SPERANZA che possa NON ESSERE VERO.