Consiglio Comunale del 26 novembre 2010
27 Novembre 2010, 17:26 - Staff [suoi interventi e commenti]
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- L’emendamento Calabrese-Noto-Scialabba-Sideli-Mangano-Rasa-Brocato
- Le dichiarazioni di voto di Lapunzina e Calabrese (trascrizione)
- La dichiarazione di Calabrese a chiusura della serata del 25 (audio)
- quelle degli altri seguiranno
Nonostante permanessero tutte le criticità segnalate dalla Corte dei Conti, con l’ emendamento in oggetto, la proposta di delibera di Salvaguardia degli equilibri di Bilancio 2010 è passata con 8 voti favorevoli (i sette firmatari più Barracato) e quattro astenuti (Lapunzina-Franco-Fatta-Lo Verde)
L’ Emendamento
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LA CRONACA
Al rientro in aula dopo la lunga sospensione, il presidente legge il parere dei Revisori dei conti nel frattempo elaborato .
“... si reiterera il proprio parere sulla proposta di deliberazione consiliare numero 330 del 22 novembre 2010, in quanto il Collegio nutre forti dubbi che la manovra contenuta nell’emendamento possa sortire gli effetti sperati sul bilancio sia per la entità della stessa, sia per le soluzioni individuate nell’emendamento, sia soprattutto per la concreta realizzazione temporale della manovra, di cui all’emendamento. Inoltre il Collegio ritiene che l’emendamento in oggetto ha valenza prevalentemente politica, per cui le scelte di natura politica esulano dalle competenze di questo Collegio”.
( Il parere del Ragioniere è scritto accanto alle firme dell’emendamento 4° pagina ).
Rasa
Purtroppo, mi dispiace che stasera io debbo esprimere un giudizio negativo sul contenuto del parere del Collegio. Al Collegio è stato chiesto un parere, non una opinione. Loro hanno espresso soltanto una opinione. Noi vogliamo sapere se era “sì” o se era “no”!
Qua loro lo pongono il dubbio, il dubbio lo ha definito Shakespeare, “to be o no to be”, “essere o non essere”, “ieni o ‘un ieni”?
Questo non è un parere; questo è un modo per uscirsene e lavarsi le mani. Io invito la Presidenza del consiglio di mandare questo parere agli organi competenti ai collegi dei revisori presso via Arenula a Roma.
Sideli
Io ‘un ‘ni vutaiu!
Lapunzina
Non possiamo che iniziare col fare un riepilogo delle puntate precedenti.
Mi piace iniziare leggendo una dichiarazione del Sindaco del 30 marzo 2010: “ il Municipio non venderà più i propri beni, non saranno più venduti beni comunali per fare cassa, e pagare i debiti fuori bilancio”, “i dati positivi che ci arrivano dal bilancio comunale ci spingono a prendere in considerazione la proposta di non vendere più gli immobili comunali come avevamo preventivato. Abbiamo notizie assai positive sul prossimo bilancio che ci permetterà di migliorare i servizi della nostra città e di rendere sempre più vivibile Cefalù”.
Era il momento in cui si stava approvando il bilancio di previsione - era allora assessore Francesco Bondì -, nella città si era sparsa la voce che si erano trovati dai 4 ai 5 milioni di nuove entrate!
Si è invece, questa sera, a trattare un argomento molto delicato: una delibera preparata dal responsabile del servizio finanziario che, a differenza delle altre che riguardano questa consiliatura - 2007, 2008, 2009 - è particolare perchè ci dice: equilibrio per la parte corrente ma, per la parte che riguarda le spese straordinarie, “debiti liquidi ed esigibili”, ai quali il Comune non può far fronte; siamo perciò in una situazione di “non equilibrio”, cioè di “squilibrio finanziario”!
Oltre al “marasma contabile” - come definito da un bravo Ispettore - del periodo soprattutto precedente alla sindacatura Guercio, enormi difficoltà sono state lasciate dalla precedente Amministrazione, e che il Sindaco si è trovato a dovere affrontare.
Nel 2007, abbiamo rilevato uno squilibrio per debiti fuori bilancio non riconosciuti, e abbiamo provveduto a darvi una copertura, per quell’anno, proponendo una serie di correttivi. Lo abbiamo fatto anche nel 2008, e persino nel 2009 con una proposta firmata dal sottoscritto e dal consigliere Francesco Calabrese - poi successivamente emendata dall’avvocato, allora consigliere comunale, Corsello -, dove abbiamo posto dei paletti precisi. Nel 2007 e nel 2008, la salvaguardia degli equilibri di bilancio è stata approvata alla unanimità. Il 2009 si era pensato che fosse veramente l’ultimo a cui “mettere le pezze”, perciò abbiamo chiesto all’Amministrazione di rispettare delle date, degli impegni, di dare le giuste accelerazioni alle vendite dei beni, e anche di inserire una quota parte della copertura dei debiti fuori bilancio all’interno dello strumento finanziario.
Se sono stati pagati, in questi anni, dei debiti fuori bilancio - al di là del 50% proveniente dagli oneri di urbanizzazione -, è stato grazie al fatto che abbiamo presentato quegli emendamenti.
L’anno scorso, nel bilancio, c’è stato una maxi-emendamento - presentato dal sottoscritto - di € 800.000,00; quest’anno, c’è stato un altro maxi-emendamento, molto criticato ( sul quale ci sono stati ben 55 sub-emendamenti presentati dalla cosiddetta “squadra di governo” che appoggia il sindaco Guercio), che ha messo da parte altri € 556.000,00euro!
In due anni, il consiglio comunale ha ricavato dai bilanci qualcosa come 1.3/400.000 euro di risorse “a fine anno”, quando ormai il bilancio stesso era quasi del tutto impegnato.
Sia l’anno scorso che quest’anno, il bilancio di previsione è venuto in aula infatti ad ottobre, cioè nel periodo in cui - tra dodicesime e impegni vari!- non c’è quasi più nulla da impegnare (penso che quando una Amministrazione vuole veramente risolvere i problemi, ad inizio anno può sicuramente destinare con più facilità più i risorse per il pagamento dei debiti fuori bilancio). A questi impegni da parte del Consiglio non ha corrisposto nessuno sforzo da parte della Amministrazione nel rispettare le giuste scadenze e nel cercare di accelerare anche la questione della vendita dei beni.
Ci sono degli immobili, individuati in questi anni, le cui gare non sono state mai fatte!
Ricordo ad esempio il terreno in contrada Colombo, dove c’è anche una costruzione; non riusciamo a fare il bando.
Peraltro, abbiamo pubblicato invece ben tre volte il bando per il macello pur sapendo tutti che quell'immobile non può essere venduto perché costa meno costruire un capannone industriale ex-novo che comprarlo - per € 650.000,00 (valutazione Ute) -, abbatterlo e farlo nuovo.
Era chiaro che bisognava invece accelerare le gare per altri immobili - che erano stati individuati - i cui bandi però non sono stati mai preparati. Non cerchiamo le responsabilità di questo, ma diciamo che questa è stata una occasione mancata, diverso l'approccio, più responsabile, che la situazione avrebbe richiesto.
Ñoi riteniamo che questa amministrazione non è in grado di risanare il bilancio del comune di Cefalù!
Lo diciamo con chiarezza e con calma ... non è in grado, lo ha dimostrato in tre anni. Uno degli obiettivi che si era fissato Pippo Guercio nella campagna elettorale - per cui ha chiesto i voti alla città -, era stato quello di sanare il bilancio, rendere la casa comunale trasparente, e dire ai cittadini quello che c’era all’interno della massa debitoria che gli era stata lasciata. Questi obiettivi di programma sono stati riproposti addirittura nei famosi 10 Punti-Corsello, quando ha fatto - quella serata in consiglio comunale (ormai storia che resterà negli annali e nella mente di tutti cittadini: quella fatidica della mozione di sfiducia) - il famoso “salto”, da consiglieread assessore , con un programma di 10 punti, tra cui, appunto, c’era il risanamento finanziario!
Sfido Corsello a dirmi cosa hanno fatto per il risanamento finanziario! Se si pagheranno € 550.000,00 di debiti fuori bilancio sarà stato grazie a dei consiglieri comunali di minoranza e di opposizione che hanno presentato un emendamento.
Dunque questa amministrazione non la riteniamo in grado di risanare il comune di Cefalù! Ed è per questo - e non perchè Pippo Guercio ci fa antipatia - che gli abbiamo chiesto più volte di dimettersi nell’interesse della città. Quando un sindaco non riesce a portare avanti il suo programma, non riesce più ad avere una maggioranza, non riesce a risolvere i problemi dei cittadini - e principalmente quello del risanamento finanziario - è giusto chiedere ad un sindaco di dimettersi, legittimamente ritenendo che la situazione viceversa possa soltanto peggiorare.
Nessuno è per il dissesto, perché il dissesto porta delle complicazioni enormi.
Comporta tributi al massimo - anche se qui sono già al massimo, tranne l’Irpef - (per cinque anni questi tributi andranno al massimo); comporta difficoltà per il fatto che viene una commissione ad equilibrare il bilancio.
Si bloccano però, per converso, tutti gli interessi sulla massa debitoria; dal mattino dopo si ferma il contatore (da noi c’è chi ci presenta fatture, - ormai trimestrali - di interessi maturati, di 20/30.000 euro). Da quel momento si bloccherà tutto invece.
Nessuno pensa che sia bello che un comune arrivi al dissesto, però, del dissesto, non è che ne abbiamo parlato noi: l’ha scritto il ragioniere nella delibera, lo hanno chiesto i revisori perché il ragioniere ha scritto che ci sono “crediti liquidi ed esigibili”, e l’articolo 244 è chiaro: “si ha stato di dissesto finanziario quando l’ente non può più garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non può farvi fronte, eccetera”, ed è quello che ha scritto il ragioniere!
E, allora, andiamo al nocciolo: qual è il problema del comune di Cefalù? È l’insolvenza! Il comune di Cefalù non può far fronte non soltanto ai debiti fuori bilancio ma nemmeno a quelli degli impegni correnti.
La situazione è tragica, siamo fermi ai mandati del mese di marzo, abbiamo dei grossi fornitori che devono avere un sacco di soldi, a quelli che hanno accettato la rateizzazione, dopo un anno - quando dovrebbero incassare la seconda rata - non hanno avuto pagato neanche la prima.
Noi riteniamo che quando il consigliere Calabrese dice che questa è una “scialuppa di salvataggio”, data a Pippo Guercio, io dico che (ci scuserà il sindaco per la battuta): “il sindaco non sa usare nemmeno il pedalò”, per cui non gli affiderei nulla.
Guardi, sindaco, si faccia fare dal suo ragioniere l’elenco degli interessi che sono stati pagati nel 2007, nel 2008 e nel 2009, nessuno potrà bussare a casa mia per chiedere conto di quegli interessi.
Quando abbiamo presentato quella mozione di sfiducia, non era per colpire Pippo Guercio ma per azzerare tutta una situazione, sapendo bene che ce ne saremmo andati tutti, noi compresi, a casa.
Non è bello che questa sera legga, tra gli immobili individuati per la vendita, il circolo unione e lo storico palazzo municipale; beni che ci siamo ritrovati perchè altri li hanno prodotti anche per noi. Noi cosa lasceremo a quelli che verranno dopo? Ma sono state almeno cercate le responsabilità? Lei potrà dire che è a posto con la sua coscienza, perché le responsabilità non sono sue ma della precedente amministrazione - e se, per un periodo ne ha fatto parte, era però guidato da un altro sindaco -, ma è giusto che delle responsabilità altrui le debbano pagare i cittadini?
Chi ha le responsabilità, chi si assume responsabilità in una città deve pur risponderne poi davanti alla città.
Io, in questi anni, mi sono battuto; e, sempre, quando ho detto che c’erano dei problemi di carattere finanziario, sono stato preso per pazzo. La Vicari, una volta, si è permessa di dire - quando ci fu allora lo scandalo dei mandati - che io facevo “cortile”!
In questi anni mi sono battuto sulla questione finanziaria e quando, per tre anni consecutivi, ho votato la salvaguardia degli equilibri di bilancio all’unanimità , in un certo senso ho dato fiducia a questa amministrazione, nella speranza ancora di risolvere i problemi finanziari.
Guardi, noi, oggi, non ci sentiamo di ridarle fiducia!
E’ per questo, signor sindaco, che il gruppo del partito democratico si astiene, al di là dei pareri.
Non è corretto quello che ha fatto il mio collega Rasa, non può dire che “non c’è un parere dei Revisori"; quello del Collegio, di questa sera, è un parere: reiterano il parere precedente e, poi, dicono: bene, se il consiglio comunale lo vuole approvare - perché crede che il sindaco possa mantenere questo impegno - è un impegno di carattere politico.
Chi voglia votarla, ha già, dalla sua, il parere favorevole del responsabile del servizio finanziario!
Noi non siamo per il dissesto finanziario, siamo per il risanamento, ma il risanamento si fa con i fatti non con le parole; continuando in questo modo, la situazione andrà soltanto a peggiorare, giorno dopo giorno. Se per quest’anno parliamo di circolo unione e palazzo municipale, l’anno prossimo non so di cos’altro parleremo, ma certamente non vogliamo trovarci tra coloro su di cui si procederà per l’accertamento delle responsabilità; non sarebbe giusto!
Noi abbiamo il compito di rappresentare i cittadini, di fare gli interessi dei cittadini, di venire qui con spirito di responsabilità, non di assentarci quando le si devono assumere. Non è giusto, non è morale che quando ci si devono assumere delle responsabilità i consiglieri di maggioranza non si presentano.
Dove sono Coco, Cassata, il consigliere Greco, il consigliere Messina, questa sera?
Non è morale nemmeno che si partecipi alle sedute per 5, 10 minuti e poi si vada via.
Noi, questa sera, ci asteniamo dal voto perché diciamo che abbiamo già collaborato per tre anni. I documenti del 2007, del 2008, e del 2009 - lo sa Corsello, come lo sa Calabrese, come lo sanno tutti - li ha preparati il sottoscritto: sono arrivati qui in aula preparati e dattiloscritti col mio computer, abbiamo scritto tre salvaguardie e non - come dicono le malelingue - “per salvare le poltrone”, ma soltanto per evitare che il comune di Cefalù andasse al dissesto, ciò quando si potevano ancora attuare delle soluzioni per il risanamento.
Ma l’amministrazione non ce l’ha fatta; per cui noi non ci sentiamo, questa volta, di ridare fiducia a questa amministrazione, riteniamo che la fiducia a questa amministrazione possa diventare, a questo punto, un boomerang anche per coloro i quali, assumendosi nuove responsabilità, possano poi trovarsi a pagarle di persona.
Calabrese
Mi piace che, anche attraverso la radio, si abbia la possibilità di diffondere questa seduta di consiglio comunale, assai importante per le sorti della nostra città.
Io sono certo, certissimo che nessuno dei nostri concittadini vuole il dissesto dell’ente, nessuno dei nostri cittadini è contento di andare a pagare più tasse - per tutte le tasse -, non soltanto quelle che sono state prese in esame dall’emendamento proposto stasera.
Io sono convinto che i cittadini di Cefalù - che, storicamente, hanno dimostrato senso di appartenenza, nei momenti difficili della nostra città - sanno che quello che stasera il consiglio comunale si appresta a decidere è molto importante per le sorti non solo degli stessi cittadini ma anche dei loro figli.
Non condivido l’impostazione del collega consigliere Lapunzina - che rispetto perché non c’è dubbio che l’impegno suo, e di tanti altri consiglieri comunali, in questi anni, è stato concreto, propositivo, non distruttivo -; tuttavia, stasera, ogni consigliere comunale penso debba assumersi fino in fondo la propria responsabilità.
Sono perfettamente d’accordo con quanto poc’anzi ha sottolineato il consigliere Lapunzina: non è accettabile, che i consiglieri che sostengono la giunta Guercio facciano i conigli, non è accettabile che i consiglieri che sostengono l’amministrazione se ne stiano a casa nel momento di assumersi le loro responsabilità.
Hanno chiesto il voto ai cittadini, hanno chiesto il voto non per andare a riscaldare la poltrona delle sala delle capriate, hanno chiesto il voto ai cittadini per essere “rappresentanti” dei cittadini, per assumersi delle responsabilità, per fare delle scelte, anche dolorose come quelle di stasera.
Una scelta dolorosa, perché evidentemente - come diceva poc’anzi il consigliere Lapunzina -, ci impegna tutti, ma impegna, in prima battuta, l’amministrazione comunale, impegna in prima battuta, per l’ultima volta, la amministrazione comunale. E, chiedo che venga messo a verbale, che qualora uno solo dei punti che sono stati presi in considerazione stasera dai consiglieri comunali, firmatari dell’emendamento, non dovesse essere rispettato - il primo in scadenza è il 31 gennaio 2011 -, qualora l’amministrazione non dovesse portare i risultati agli occhi della città, e di questo consiglio comunale - i cui rappresentanti del popolo, con orgoglio, con il cuore, ci stanno mettendo il possibile stasera nel cercare di allontanare questa grande jattura che è il dissesto finanziario - ebbene questo consigliere comunale si farà lui promotore di una battaglia per andare a dichiarare - questa volta sì - il dissesto finanziario, perché non è più il tempo delle promesse; è il tempo della concretezza!
Vogliamo, signor sindaco, che finalmente si metta mano, per esempio - ed è questa la prima scadenza -, alla riorganizzazione della macchina amministrativa, che si metta finalmente mano a uno dei tanti problemi della nostra città. Sono certissimo che laddove si metta mano a questa problematica, sono certissimo che riusciremo a risolvere qualche problema e riusciremo a fare anche economie di spesa, riusciremo a fare produttività. Perché, signor sindaco, è ovvio che né lei, né la sua giunta, né questi consiglieri comunali, da soli, possono affrontare il problema; ci vuole una presa di coscienza, ci vuole una presa di responsabilità da parte di tutti i funzionari, da parte di tutti i dipendenti.
E, con questo, mi rivolgo anche al segretario comunale, che ho imparato a stimare in queste serate, riconoscendogli professionalità, onestà intellettuale ed equilibrio.
Ed è questo che chiedo, anche a lei, dott. Bonomo, da domani/lavorativo - quindi da lunedì - che si organizzino delle conferenze, dei "tavoli", con i nostri dipendenti comunali, dove si cerchi di responsabilizzarli, e non perché adesso non lo siano ma per fargli capire - se qualcuno ancora non l’ha capito - il momento di seria, serissima difficoltà che stiamo affrontando. E, spero che tutti i cittadini, che tutti i nostri dipendenti comunali, che tutti i funzionari di questo comune stiano comprendendo lo sforzo che questo consiglio comunale sta facendo stasera.
Per quanto riguarda i gioielli di famiglia.
Vengo da una famiglia dove, mio padre faceva, e fa, il falegname. Dove evidentemente siamo abituati a guadagnarci tutto quello che la vita ci sta offrendo. Io per primo, non sono nato avvocato, né il mio papà evidentemente era avvocato; mi sono guadagnato la mia fetta di posizione, umile, con tantissimi sforzi!
Ed è questo, a mio avviso, che manca in questo momento nella macchina comunale, è questo senso di responsabilità, questo senso di umiltà, di attaccamento ai colori di Cefalù: è l’attaccamento “al campanile” che manca.
È uno sforzo, signor sindaco, che lei in prima persona si deve intestare, perché - ribadisco ancora una volta - se entro il 31 gennaio non vedremo in questo consiglio comunale il piano di riordino del personale, è ovvio, è matematico, che poichè noi l’abbiamo agganciato ad una economia di spesa, per la manovra che stiamo affrontando, mi farò promotore, insieme agli altri consiglieri comunali, di portare in consiglio, motivandola, una richiesta di dissesto finanziario. Questa volta sì con trasmissione della stessa immediatamente alla Corte dei conti.
Torniamo ai gioielli di famiglia.
Io non condivido l’impostazione del collega Lapunzina, che, ripeto, stimo - ho imparato anche dalla sua esperienza pluriennale a comprendere un po’ i meccanismi dei bilanci che a me, per la professione che ho sono un po’ ostici -, ma è chiaro che iniziando a comprendere come funzionano, io mi chieda: ma è meglio che noi lasciamo ai nostri figli un gioiello di famiglia da guardare da lontano (perché non posso passarci vicino magari perchè mi crolla addosso un cornicione), o è meglio che invece vendo quel gioiello - e non la bigiotteria - per risolvere il problema della mia famiglia?
Signori miei, il comune di Cefalù non è dell’avvocato Calabrese, non è del consigliere Noto, non è del presidente Barracato, non è neanche del sindaco Guercio; il comune di Cefalù siamo noi, i cittadini. Ecco perché ho fatto questo richiamo, forte, al senso di responsabilità soprattutto a quei consiglieri comunali che sostengono la giunta Guercio, o quanto meno “affermano” di sostenerla.
Questa sera è la prova del fuoco, signor sindaco, è la prova del fuoco perché non voglio sentir dire mai più, e ripeto “mai più”, da nessuno dei componenti della giunta, che l’Opposizione, spesso, distrugge; no, l’Opposizione questa sera sta dando dimostrazione che sa costruire che è una Opposizione che sa vedere, con senso di responsabilità, il futuro, per se stessa, per la città e per i propri figli.
Ci stiamo assumendo una grande responsabilità, ma io non ho paura delle responsabilità perché questo consiglio comunale, questa opposizione ha fatto tutto quello che era umanamente possibile; ha recuperato, da ultimo - con il famoso maxi-emendamento che porta la firma Calabrese-Lapunzina, votato da altri consiglieri comunali, che ringrazio ancora una volta -, l’idea - unica sana, sacra, santa - che, prima di fare le feste, bisogna pagare i debiti, che prima di dare € 30.000 allo Sherbeth, bisogna pagare i debiti, perché, se non partiamo da questa ottica, è chiaro che non arriveremo mai da nessuna parte, e lasceremo ai nostri figli, ai nostri nipoti, una montagna enorme di debiti, una montagna enorme di salassi, una montagna di sacrifici enormi che il collegio dei commissari, chiamati in sede di dissesto, inevitabilmente dovranno imporre.
Mi piace concludere dicendo che coloro i quali hanno firmato questo emendamento, coloro i quali voteranno questa sera questo emendamento, non stanno facendo altro che ripercorrere brevemente, in ordine ai tempi, quello che farebbero i commissari.
Noi non abbiamo timore, stasera, di passare da corso Ruggero domani mattina e guardare i tanti nostri concittadini che siedono per la loro ricreazione, nel senso buono della parola, al circolo unione. Non abbiamo timore di alcunchè, perché probabilmente quello è un luogo che per tanti anni non è stato attenzionato dalle amministrazioni.
Siamo arrivati ad un punto in cui occorre vendere anche quel bene, perché è ovvio che, rispetto al consiglio di quartiere di Sant’Ambrogio che, già messo in vendita ha avuto l’esito che ha avuto (ci si può arrivare solo a piedi o col mulo, o con l’elicottero, per chi se lo può permettere), è ovvio che l’appetibilità commerciale dell’immobile dove risiede il circolo unione è molto più appetibile.
Ritengo ragionevolmente, cari dottori che compongono il Collegio dei revisori, che quel Bene con immediatezza ci può consentire di recuperare danaro, di cominciare a intraprendere quel percorso virtuoso che sino a questo punto non c’è stato, e, forse - anzi senza forse -, questo percorso virtuoso non si è potuto intraprendere sicuramente per la poca appetibilità commerciale anche degli altri beni.
Non abbiamo nient’altro da fare, stiamo stringendo la cinghia, stiamo recuperando nelle spese, abbiamo la gestione di parte corrente che è in equilibrio.
Il nostro problema sono solo e soltanto i debiti fuori bilancio, ed è ovvio - e questo ce lo dice anche lo studio che recentemente nell’aprile di quest’anno ha fatto il ministero degli interni a proposito della annosa questione del dissesto finanziario -, che noi siamo forse in una situazione di pre-dissesto (anzi “siamo” in una situazione di pre-dissesto)!
Perché dico questo?
Perché noi attualmente possiamo benissimo assicurare tutti i servizi indispensabili, tutte le funzioni che competono ad un ente, noi non siamo oggi nella condizioni di dire ai nostri dipendenti “non vi posso pagare lo stipendio”, perché - se così fosse oggi 26 novembre -, è ovvio che la scelta sarebbe unica, visto che abbiamo una montagna di debiti!
Il nostro problema è la montagna di debiti, è naturale, naturalissimo, anzi è obbligatorio che nel momento in cui, la magistratura contabile finalmente si sveglia e va ad individuare le responsabilità personali che ci saranno, che ben venga, io sarò il primo a scendere in piazza a festeggiare perché non è possibile che la gestione delle casse comunali, la gestione della tasche dei cittadini di Cefalù possa essere fatta così come è stata fatta nel passato, non è assolutamente accettabile!
Ecco perché io chiedo, signori consiglieri, un voto "col cuore" sull’emendamento; un voto col cuore che non significa con gli occhi tappati e le orecchie tappate, è un voto sì col cuore ma con la coscienza di evitare, almeno per il momento, un salasso, un sacrificio enorme ai nostri cittadini, a tutti i cefaludesi che, chiaramente, in questo momento stentano a sbarcare il lunario.
È un tentativo, noi ce la stiamo mettendo tutta come consiglio comunale, signor sindaco.
E, ripeto - mi piace sempre ripeterlo - la marcheremo ad uomo, faremo interpellanze a raffica laddove, entro il 31 gennaio, il primo adempimento, la prima scadenza non venisse adempiuta.
E, aspettiamo di conoscere, entro il 30 aprile 2011 - termine ultimo per noi per la presentazione del bilancio di previsione -, che ci sia questo benedetto piano triennale, affinché questo consiglio comunale possa serenamente valutare la credibilità, la effettiva volontà della amministrazione, di procedere al risanamento.
Noi vi marcheremo a vista insieme a tutta la città.
Oggi, potremo dire di avere scritto una bella pagina se voi ce la metterete tutta; noi, stasera, ce la metteremo tutta, col cuore, con la responsabilità, con la testa, con l’amore di ogni cittadino, ché amare la propria città significa anche accettare sacrifici; e noi li stiamo proponendo.
Buon lavoro e soprattutto in bocca al lupo alla città di Cefalù.
La dichiarazione di Calabrese a chiusura della serata del 25
AUDIO:
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“Votata la Fiducia” al Sindaco Guercio
Ancora una volta, dall’esilio della Opposizione, il cuore del Centro-destra pulsa per quel lembo della madre patria lontana rappresentata, in qualche modo, da Guercio.
Nei due momenti di maggiore tempesta, prima Corsello ed ora Calabrese, mostrano di avere residue riserve di fiducia verso Guercio, tendendogli una mano, seppure, questa volta, con più precise condizioni e soprattutto scadenze; la finale: il 30 aprile (mancherà solo un anno alle elezioni).
Non vogliamo, dubitare delle ragioni del cuore e della mente di chi, al dunque, non sa, non vuole, non ritiene in buona fede di pronunciarsi per un definitivo “no”, ad una persona "cara"; non vuole accettare venga mai il momento in cui, talvolta, pur bisogna ritirare ogni credito e dire “no”, separarsi, dire addio, e - sciolta ogni affettuosa complicità - cominciare a individuare con freddezza le responsabilità del fallimento!
Non vogliamo, nè abbiamo elementi per dubitare, in nulla, e ciò sia per la persona del consigliere Calabrese e sia, ancor più, perchè questa “scialuppa di salvataggio” viene accoratamente lanciata in nome del superiore interesse della città!
Non comprendiamo tuttavia come possa, d’improvviso, ingenerarsi una inversione di tendenza in tutto l’Apparato della amministrazione comunale ... con le stesse persone; non si tratta infatti qui di “accellerare” qualcosa di già, pur con difficoltà, avviato, ma di fare una vera e propria scommessa su un miracolo, una conversione sulla via di Damasco o una illuminazione su quella di Santiago!
Il più laico Collegio dei Revisori dei Conti dice, sull’emendamento presentato, che non può che reiterare quanto in precedenza espresso sull’equilibrio di Bilancio, trovandosi ora di fronte ad un documento non contabile ma politico sul quale quindi non si esprime perchè fuori dalle proprie competente; mentre quello del Ragioniere, più o meno, così recita: presupponendo che farete quello che dite sono favorevole a che lo facciate. Ma, questo sembra un atto più di fedeltà politica, che contabile!
Per questo Rasa attaccherà, sul piano politico, il Collegio.
Questa del 26 è stata una serata in cui si è votata, diversamente da quella allora della Sfiducia, la Fiducia, questa volta a Guercio!
Da cittadino ribadisco, di fronte alle “sferzate” che ci arriveranno - sia che si arrivi o no al dissesto -, che temo il “maggior danno” e che, in ogni caso, non voglio rinunciare al diritto di veder accertato ciò che non ha funzionato: le responsabilità, oggettive, del sistema, e, soggettive, dei vari “responsabili” politici e non!
Caro Francesco mi auguro per te e per la città che tu abbia fatto la scelta giusta.
buon senso
Come mai, come sacrificio, come cuore, come amore per la propria città (?) non fate in modo che, come consiglieri, non percepiate più il "gettone" e, come giunta, lo stipendio compreso il presidente del consiglio, visto l'amore immenso che tutti avete per la nostra città?
Caro Pino
ti posso assicurare che tra il 25 e il 26 novembre ho dormito solo un'ora. Mi sono interrogato, mi sono documentato a più non posso e alla fine le riflessioni che mi hanno tormentato mi hanno condotto, insieme agli altri Consiglieri, a prendere la decisione, peraltro confortata e condivisa sotto il profilo amministrivo-contabile anche dal Segretario Comunale e dal Ragioniere Generale, che valeva e vale la pena tentare.
Non è un tentativo al buio, nell'emendamento ci sono dei passi delle scadenze che se non rispettate inchioderanno l'Amministrazione alle responsabilità che le competono e che con l’emendamento abbiamo evidenziato. Proprio perché ho e abbiamo poca fiducia in questa macchina amministrativa - "piloti compresi"- ho e abbiamo fissato la prima scadenza: il 31 gennaio 2011. Se non si cambia registro, se non si comincia con il ridisegnare la pianta organica degli Uffici, allora non varrà la pena, e la via sarà quella del tracollo. E' questo che mi ha indotto e ci ha indotti a preparare e votare l'emendamento, perché per affrontare la salita è bene dare nuova linfa. Le altre scadenze inchioderanno ugualmente l'amministrazione, in quanto attraverso il piano di rientro, triennale da portare in Aula, presto, subito, e comunque prima del bilancio di previsione (anche questo a data fissa 30 aprile 2011), il Consiglio Comunale avrà la possibilità di verificare l'effettiva volontà della Giunta e degli Uffici di dare una "sterzata". Ove ciò non dovesse accadere, allora la strada sarà segnata: dissesto. Quanto alla tua osservazione circa la "fiducia" a Guercio, credo che sia ingenerosa, perché se di fiducia dobbiamo parlare, allora questa la dobbiamo riporre e la ripongo nelle possibilità che la nostra Città ha per farcela, non certamente nel Sindaco. E poi se queste sono le tue conclusioni allora ti chiedo: ma anche l’anno scorso è stata votata la “fiducia” a Guercio?
Ti anticipo, comunque, che già il nostro Segretario ha indetto un incontro con tutti gli Uffici e la prossima settimana la Giunta dovrebbe essere pronta a varare il riassetto della pianta organica. Penso che in questo momento di difficoltà, dobbiamo sforzarci tutti, noi Consiglieri abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte, adesso tocca agli Uffici comunali e alla Giunta. Cefalù e i cefaludesi meritano un'altra occasione, prima di essere completamente dissanguati per 5 anni dalle pesantissime conseguenze del dissesto. Solo e soltanto questo mi ha spinto e ci ha spinti a fare quest'ultimo tentativo che, questa volta, a differenza degli altri potrebbe avere effetti più fortunati, in quanto, tra l’altro, si procederà alla vendita anche di beni immobili più appetibili.
Credimi, ho fatto e abbiamo fatto l'analisi costi-benefici di questa manovra (che ricalca per grandi linee ciò che comincerebbero a fare i Commissari, senza però l’aumento indiscriminato e al massimo dei tributi) con quelli del dissesto e ci è sembrato che per tutti noi cefaludesi valeva la pena tentare. Peraltro, analizzando attentamente e tecnicamente (ecco le riflessioni richiamate nella serata del 25) ad oggi non ci sono tutti i presupposti per il dissesto. In ordine alle responsabilità oggettive e soggettive del passato più o meno recente, ritengo che sarebbero già sufficienti le numerosissime pagine della "Relazione Vallante".
Comunque, tornando al merito della questione, credo che il polso della situazione, sia anche dato dalle tante, tantissime attestazioni di stima per lo sforzo compiuto, ricevute da parte dei numerosi cittadini che ho incontrato ieri sera, durante e dopo il Consiglio, e stamattina.
In ogni caso, per sgombrare il campo da qualsiasi strumentale speculazione (non mi riferisco certo a te), è bene precisare che con l'arrivo dei tre Commissari, tutti gli organi istituzionali sarebbero rimasti al loro posto, quindi nessuno sarebbe andato a casa.
Francesco Calabrese
Caro Francesco
ho troppo stima in te per provare a fare polemica, al di là della provocazione sulla "fiducia" sulla quale comunque puntualizzo che la "azione", in quel caso, era di dichiarare che con la amministrazione da lui diretta non si andava da nessuna parte, quindi "sfiducia"; qui l'"azione" è stata di dichiarare che con la amministrazione da lui diretta si può provare a fare meglio di quanto accadrebbe se gli fossero sottratti i poteri, quindi "fiducia" (anche se parziale, a termine e a condizione).
Ma al di là della battuta "giornalistica", devo dire che se tu hai "cominciato a capire come funziona l'amministrazione contabile e finanziaria" io non ci provo nemmeno, quindi non farò mai osservazioni in merito se non generiche e mai più di tanto.
Le mie perplessità le ho dette: cosa potrebbe fare sì che la stessa macchina fatta dalle stesse persone, d'improvviso cambi marcia e direzione? Di nuovo c'è solo il Segretario Generale che così, a naso, mi pare in grado di valutare la situazione ed esprimere suggerimenti di buon senso, ma per il resto... Ci vorrebbe - ho detto - un miracolo!
Tu mi sembri - per quel che ti conosco - una persona onesta, preparata, con delle idealità. Sei un politico giovane ed è giusto che il tuo operato sia animato dalla speranza in un rinnovamento del cuore degli uomini uniti nella passione per una causa comune.
Su questo, credimi, il mio cuore tifa perchè tu possa riuscire nella nobiltà del tuo intento ma nello stesso tempo teme che possa pagarne il prezzo nel caso avessi fatto un errore di valutazione.
Certo hai stabilito dei paletti "di prudenza" onde eventualmente esso non ricada oltre modo anche sull'amata città e sui suoi cittadini...
Che dire d'altro se non rinnovare a te e a noi cittadini un "bocca al lupo" e aspettarmi, alla fine, comunque di capire dove sono stati gli errori di sistema e le responsabilità individuali del passato; ma non per "giustizialismo" ma per far sì che da essi si possa restare lontani, in futuro!
p.s. - Sideli ha già in altra occasione detto che non intende rinunciare al suo gettone di presenza in Consiglio; quello che dice Peppe Aquia, al di là della "provocazione", però - e senza demagogia - potrebbe, in questo contesto di risvegliata tensione "patriottica", trovare uno sbocco - pur se minimo - ma significativamente concreto; per esempio fornendo la sala consiliare di una illuminazione adeguata, di una presa internet, di un qualche accorgimento per prevenire il degrado delle foto dei nostri eroi, un piano di prevenzione per il "punteruolo rosso" almeno per le palme che più sono entrate nella iconografia della nostra città, o altro di più eventualmente serio. Davvero il Sindaco non potrebbe rinunciare al suo stipendio e qualche consigliere (specie della maggioranza) al suo - per quanto misero - gettone?
Pino, quando ho posto la
Pino, quando ho posto la domanda: "allora anche l’anno scorso è stata votata la “fiducia” a Guercio?" mi riferivo alla manovra di salvaguardia degli equilibri dell'anno scorso. Quanto all'eventuale "prezzo" da pagare, oltre a quanto già detto sui paletti e sulle responsabilità ora più che mai passate alla Giunta, ti rispondo volentieri. Io ho deciso di candidarmi, dopo aver fatto solo politica di partito, per tentare di dare anche il mio modesto contributo e se ciò dovesse comportare la commissione di errori di valutazione, me ne farò una ragione perché non "vivo" di politica. Ma certamente sarò a posto con la mia coscienza e potrò dirmi e ripetermi che anch'io ho fatto a pieno la mia parte, per la mia città.
Caro Francesco, non so se
Caro Francesco,
non so se ringraziarTi o dire, affettuosamente, "siete una banda di pazzi"...
Sono certo che comprenderai il senso della mia considerazione con riferimento a quanto avvenuto nel corso dell'ultima seduta consiliare ed ai Tuoi interventi su questo sito che ci permette di aggiornarci sulla vita amministrativa della nostra Città.
Il momento è davvero grave.
Siamo al redde rationem.
E' inutile nasconderci dietro al dito, sostanzialmente siamo al dissesto.
Lo stesso Collegio dei Revisori mi pare sia stato chiaro sul punto, al di la delle polemiche politiche che, sul punto, si sono innescate e sulle quali non intendo minimamente entrare.
La vostra ultima chance offerta all'Amministrazione (direi alla Città) evita di certo il commissariamento, con tutti i negativi effetti che l'avvento di quest'Organo comporta nella vita di un Ente locale.
E devo riconoscere che di coraggio, voi propositori dell'emendamento, ne avete dimostrato davvero tanto.
La mia preoccupazione (che giro alla tua intelligenza....) porta ad una considerazione: se già siamo in sostanziale dissesto, da oggi in poi chi sarà chiamato eventualmente a rispondere dell'eventuale maggior danno ?
Se l'Amministrazione non dovesse riuscire ad operare nei termini da voi sperati, delle maggiori spese ed eventuali danni erariali che dovessero esser contestati a far tempo dal 26 novembre 2010, chi dovrà risponderne ?
Vuoi vedere che questo atto finale d'amore per la nostra Città potrà ritorcersi contro di voi ?
In momenti come questi la dignità politica avrebbe dovuto prevedere la presenza in Aula di TUTTO il CONSIGLIO COMUNALE ed, invece, come al solito, il nostro Sindaco è stato lasciato, come al solito, da solo e senza il conforto di quei piccoli numeri di cui ancora dovrebbe disporre...
Da troppo tempo si sarebbe dovuto andare in piazza e tra la gente per dire pubblicamente come stavano le cose, cosa venne trovato nei "cassetti del Comune", quali erano i numeri del bilancio comunale e la massa debitoria che gravava sull'Ente già a far tempo dal maggio 2007.
Ricorderai quante volte convenimmo su questo e su tanti altri argomenti.
Ma ci dissero che eravamo giovani e....dovevamo fare esperienza !!
Purtroppo, come ogni "guerra che si rispetti", ci sarà chi (politicamente) morirà di fuoco amico....per non aver avuto il coraggio di affrontare di petto la VERITA'.
Così come ci saranno i soliti camaleonti che, dopo aver assetato e distrutto Cefalù, saranno pronti all'ennesima mutazione politica per riciclarsi quali novelli salvatori della patria.
Sono d'accordo con Te che Cefalù ha bisogno davvero....di un grosso in bocca al lupo!
Caro Rosario, Ti ringrazio
Caro Rosario, Ti ringrazio per la tua attestazione di stima. Ho già detto, insieme agli altri Consiglieri, a chiarissime lettere, che se l'Amministrazione non rispetterà la prima scadenza del 31.01.2011 (come dimostrazione concreta del voler cambiare rotta), non esiteremo ad innescare il procedimento di dissesto. Quanto all'attuale situazione finanziaria, a ben vedere, tuttavia, anche la giurisprudenza del TAR e della Corte dei Conti, ma anche il Ministero degli Interni in uno studio recente, sono concordi nell'affermare che: "..l'accertamento della condizione di insolvenza e conseguentemente dello stato di dissesto non può esclusivamente appuntarsi alla condizione di illiquidità e alla presenza sia pur considerevole di crediti liquidi ed esigibili cui non si stia facendo fronte, ma deve essere indirizzato ad una valutazione complessiva sulla capacità dell'ente di ripristinare la corretta gestione finanziaria a tutela del buon andamento ed dell'efficienza dell'attività amministrativa". E la nostra Città ha le capacità e le risorse per risalire la china. In ogni caso, per chi crede nel ruolo che ha chiesto di ricoprire ai cittadini, ha il dovere di fare il possibile e adesso la "palla" è passata all'Amministrazione e agli Uffici (Segreteria e Ragioneria Generale) che hanno condiviso pienamente il percorso. Infine, volevo evidenziare che, per quanto riguarda il parere dei Revisori Contabili sulla proposta di deliberazione presentata dall'Amministrazione, gli stessi hanno dato atto: "del non permanere degli equilibri di bilancio e per effetto della mancanza di una proposta di manovra correttiva invita il consiglio comunale a deliberare in ordine all'art. 244 del TUEL". La proposta di salvaguardia degli equilibri sulla massa debitoria (perché la parte corrente è in equilibrio) adesso c'è e spetta all'Amministrazione attuarla e rispettarla. Il parere dei Revisori sulla proposta è invece orientato a ritenere che l'emendamento abbia valenza politica e che nutrono forti dubbi sulla realizzabilità della proposta, per l'entità della manovra e per i tempi in essa fissati. I tempi, ecco, vigileremo sui tempi, viceversa...saranno tempi durissimi per tutti e per la nostra già sofferente economia cittadina.
Grazie a tutti i Consiglieri Comunali
Nella speranza e nell’augurio per tutti noi cefalutani che questa sia stata questa la scelta più giusta, vorrei dire GRAZIE a Francesco Calabrese …. & C. (Barracato, Brocato, Mangano, Noto, Rasa, Scialabba e Sideli) per il lavoro svolto nello stilare questo emendamento, GRAZIE agli astenuti Lapunzina, Fatta, Franco e Lo Verde per la loro saggia scelta, ma soprattutto GRAZIE agli assenti Barranco, Cassata, Coco, Gattuso, Genovese, Greco, Liberto e Messina per non aver reso ancora più lungo e stressante questo Consiglio Comunale
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum
Caro Pino Lo Presti, mi puoi per favore far capire come mai il consigliere, che ha preparato l'emendamento, continua a ripetere che il 31|01, se le cose non cambiano lui gli darà la sfiducia? Mi puoi spiegare per favore - non ho capito - è lui da solo a decidere? Perchè, in caso contrario, caro Pino, è meglio far sapere alla gente che questa scadenza non è vera!
In quanto se deve di nuovo essere votata dai consiglieri sicuramente ci sarà chi - per motivi di bene pubblico (!?)- non la vota e quindi saremo punto ed a capo; cosi facendo andremo avanti per altri 12 mesi.
Naturalmente, come tutti, mi auguro, che la manovra in atto, dia i suoi frutti.
A questo proposito vorrei consigliare, al consigliere che ha preparato l'emendamento:
non è forse meglio avere un buon assessore che un pessimo capogruppo di minoranza ?