Meglio un progetto o tanti progetti?

ritratto di Gianfranco D Anna

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Leggendo quanto dichiarato dal ViceSindaco, Avv. R. Corsello, in merito al progetto della Casa per Anziani da realizzarsi sul terreno donato dalla Sig.ra Scicolone
«Per il progetto si sono avuti intanto degli incontri con alcuni giovani architetti locali con i quali si sono ipotizzate delle prime soluzioni progettuali corredate da tutta una serie di tecnologie eco-compatibili, innovative e modernissime.» (tratto dall’intervento “Aggiornamenti sulla Casa per anziani, Piscina e Stadio S. Barbara”)
mi è tornata in mente una vecchia discussione avuta tempo addietro con altri architetti cefalutani in cui ponevo la domanda: perché il Comune di Cefalù - ma anche il Vescovato - deve affidare gli incarichi per chiamata diretta e non attraverso un concorso-progetto?
Posso accettare che il privato che intenda realizzare, ad esempio, una piscina decida di affidarne il progetto ad un architetto di suo gradimento – vedi discussione in merito a “Progetti per la realizzazione di una piscina comunale in località Dietro Castello.” (ma in tal caso toglierei l’aggettivo “comunale”) – ma non capisco perché si debba seguire questa procedura anche per un’opera pubblica.
Cefalù ha avuto l’onore di annoverare tra i suoi cittadini un grande Architetto, ma Cefalù ha ancora tanti altri architetti, più o meno giovani, con maggiore o minore esperienza, ma tutti con delle proprie idee.
Molti di questi architetti hanno nei propri cassetti o archivi progetti personali o fatti realizzare da studenti della Facoltà di Architettura in occasione delle tesi di laurea, dei corsi universitari, di master etc.; progetti che riguardano gli spazi più importanti e rappresentativi di questa nostra cittadina - solo per citarne alcuni a titolo puramente esemplificativo: Piazza Duomo, La Rocca, Via Discesa Paramuro, Piazza Cristoforo Colombo, il Lungomare Giuseppe Giardina o, se preferite, The Waterfront …..
Non voglio parlare del passato, del già realizzato, di ciò che tutti abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi, ma quello che mi chiedo e vi chiedo è:
Non sarebbe più vantaggioso indire un concorso-progetto piuttosto che affidare direttamente l’incarico all’architetto X?. Ne otterremmo, anzitutto, pubblicità gratuita ma, soprattutto, diversi progetti probabilmente di più alta qualità, perché frutto del doversi confrontare, progetti a costo zero o quasi, progetti su cui poter ragionare e non un solo progetto su cui non discutere.
È così difficile pensare di nominare una commissione-giuria che decreti un vincitore a cui garantire la realizzazione del suo progetto?
E se proprio non vogliamo abbandonare la pratica dell’ “invito”, visto l’importanza e la fama di Cefalù, è impensabile invitare alcuni grandi nomi dell’Architettura piuttosto che restare rinchiusi all’interno delle “mura del Comune”. Per gli “addetti” penso all’operazione compiuta a Berlino per l’area di Potsdamer-Leipziger Platz – la Piazza Duomo di Cefalù sarebbe forse meno prestigiosa?
Mi fermo qui, non voglio annoiarvi più di tanto con queste mie domande, penso di aver già offerto degli interessanti spunti di riflessione.
Grazie per la vostra attenzione

ritratto di Francesco Calabrese

Meglio più progetti...ma

Caro, Gianfranco condivido pienamente la tua riflessione, sono convinto infatti che il confronto delle idee e dei progetti sia sempre positivo e costruttivo e, nel caso in parola, anche allettante sotto il profilo economico. Tuttavia ritengo che in fase di stesura del bando concorso, il Comune dovrebbe fissare con chiarezza le linee guida del progetto, rispetto al contesto, al fine di evitare che la "gara" possa rivelarsi soltanto una gara di "estro", i cui risultati, per esempio, poco si sposerebbero con l'aspetto estetico-paesaggistico e storico di Cefalù. Aspetto, talvolta, a mio avviso, tralasciato.
Francesco Calabrese

ritratto di Pino Lo Presti

Condivido e rilancio

il richiamo di Gianfranco.
Fermo restando quanto puntualizzato da Calabrese e cioè che è l'organo politico (il quale - si suppone - dovrebbe esprimere le esigenze ed il sentire della città) che, come per il PRG, deve dare le "direttive", l'idea del "Bando" o del "Concorso di idee" è "l'uovo di Colombo"; è la soluzione vincente da tutti i punti di vista:
si eviterebbero intanto i favoritismi ma soprattutto si avvicinerebbe la gente alla cosa pubblica, la farebbe essere in qualche modo partecipe delle sue scelte, ne arricchirebbe le discussioni con contenuti di ordine estetico e sociale, l'opera finale sarebbe vista con più orgoglio dai cittadini perchè in questo modo la sentirebbero più "propria", gli stessi architetti ne ricaverebbero beneficio in termini di percezione del valore del proprio ruolo nella società, e di stimolo alla loro creatività.
Ai partecipanti dovrebbe essere riconosciuto però un minimo di rimborso spese per la stampa dei loro elaborati e, ovviamente, al vincitore il dovuto per l'incarico eventualmente conseguito.

Lo stesso discorso sarebbe bello potesse avvenire anche per le scelte ancora più importanti, come quelle per il PRG ma lì il discorso si fa più complicato, stante le leggi vigenti.

ritratto di Gianfranco D Anna

Naturalmente vi sarebbe un bando

Naturalmente il bando del concorso dovrebbe contenere gli elaborati tecnici da mettere a disposizione dei partecipanti, le eventuali linee guida stabilite dalla commissione giudicatrice, il numero ed il tipo di elaborati da sviluppare, le modalità ed i termini di consegna, etc. ma, soprattutto, per i vincitori l'indicazione dei premi in denaro o dell'eventuale affido dell'incarico professionale.

ritratto di Gianfranco D Anna

Una considerazione

Nessuno degli architetti membri di questo blog ha ritenuto interessante commentare questo mio intervento anche, semplicemente, per esprimere la condivisione delle mie idee, come hanno fatto gli amici Francesco e Pino.
C'è da riflettere!.... anche alla luce delle recenti discussioni sugli "interessi" che governerebbero questa nostra cittadina.

ritratto di Mauro Caliò

Caro Gianfranco

mi dispiace non aver commentato prima il tuo intervento, ma non ero ancora riuscito a leggere quello a cui facevi riferimento.
Sono perfettamente d'accordo con te sulla necessità di rivalutare anche alle nostre latitudini l'importanza dei concorsi di idee. Anzi, secondo me dovrebbero essere aperti senza limiti ai più giovani in quano non vedo perchè l'estro ed il talento debbano essere limitati dal fatturato. Se un progetto è valido merita di essere portato avanti. Non sono tanto d'accordo sugli inviti alle "archi star" che a volte si lasciano andare un po' troppo senza magari conoscere il contesto.
Altra ipotesi sarebbe quella di fare un lavoro di squadra, che ci consentirebbe almeno di farci conoscere.
Quando si iniziò a parlare della casa per Anziani abbiamo offerto la nostra collaborazione come associazione "Abitando"; non so adesso se il vice Sindaco si riferisca a quegli incontri nel suo intervento, che peraltro non sono mai stati direttamente con l'Amministrazione.
In ogni caso nel nuovo anno, vorremmo riprendere con più fervore le attività dell'associazione, della quale ti inviteremo a far parte, al fine di essere una voce in questa città e riuscire a dare il nostro contributo per la sua crescita.
Mauro

ritratto di Gianfranco D Anna

Grazie Mauro

Mi fa piacere sapere che quegli architetti a cui il Vice Sindaco si è rivolto, e spero si rivolgerà ufficialmente, siano i membri dell'Associazione Abitando, peraltro, se lo avesse detto esplicitamente, sarebbe stato anche un riconoscimento all'impegno ed alla disponibilità della "tua" Associazione.
Grazie per il tuo contributo che, ero certo, non poteva che essere di condivisione e grazie per il tuo invito.
Gianfranco