Questo Teatro non può essere il “Comunale”
30 Settembre 2010, 04:38 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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(All'interno, la breve presentazione di Corsello la sera inaugurale )
E’ stato concepito e nasce come teatro privato di alcune famiglie nobiliare cefaludesi!
Un Teatro Comunale si concepisce a partire da una capienza utile ad una comunità “comunale” e non “patrizia”.
E’ surreale fare spettacoli “aperti a tutti” in un luogo dove la metà dei suoi - già assolutamente pochi - posti sono rimasti vuoti perche i corridoi dei piani superiori sono a tutt’oggi inagibili!
Qual’è lo scopo dello “Spettacolo” se non c’è la Platea o c’è una platea “per finta”?
Quando poi, di quei residui posti (platea e primo livello di palchi), una ventina li “riservi”, credere che una Amministrazione Comunale, attraverso il proprio assessore alla Cultura, Veronesi, stia realizzando una manifestazione sicuramente di livello artistico, la quale dovrebbe avere però una valenza - oltrechè culturale per i residenti - di “richiamo turistico”, risulta difficile.
Qualche turista che ho visto (la prima sera) era seduto, a terra, sulla scalinata d’ingresso (ad onor del vero, un paio di coppie sono sono state poi successivamente invitate a prendere posto nei “riservati” rimasti liberi).
In che senso “richiamo turistico” quando poi solo una qualche decina di loro (nel caso migliore - in un futuro -, di una serata ad “ingresso libero”) potrebbe trovarvi posto?
Ah, ma certo la “Promozione”, il “nome di Cefalù” che gira nel mondo!
Ma non si può andare avanti a forza di reclame quando poi chi viene “suggestionato” venendo a Cefalù si risveglia in una realtà - non proprio da “incubo”ma - certo diversa da quella immaginata (come sarà accaduto a quelli tra loro che hanno atteso invano in fila fuori per restarvi).
Ricordo - molti anni addietro - di aver sentito parlare di un depliant di un albergo cefaludese, lontano dalla costa, che invece vi veniva raffigurato in riva al mare.
Dico: se in questo mio ricordo ci fosse qualcosa di vero, dovremmo farci molte domande! Una, fra queste potrebbe essere: da questo “inganno”, chi ci guadagna?
A - Certo quelli che ci lavorano o ne ricavano lavoro: nulla di male!
B - Ma, oltre loro? La “Città”, ci guadagna solo perchè il suo nome gira su qualche bancarella in più dei vari Bit? Oppure, di quali “Turisti” parliamo, i clienti di alcuni alberghi?
A - Perchè, non è sempre “economia”?
B - Certo!
A - Hai qualche difficoltà, hai invidia?
B - Trovo giusto che chi sta pagando lo spettacolo ci guadagni e che persino si riservi dei posti in sala. Un gruppo di amici, albergatori, medici, politici ed artisti possono ben fare qualcosa insieme - che comunque non fa danno alla Città (nel senso che almeno - dice - “si fa pubblicità”) - un qualcosa che loro pagano e di cui naturalmente si riservano il guadagno.
Ma che lo dicano!
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Che lo dicano che danno in gestione il Teatro Comunale ad una Associazione di Medici, albergatori, politici ed artisti, denominata “Eccellenza” (parola ricorrente da un pò di tempo a Cefalù)!
Onestamente bisognerà doverosamente ringraziarli per il lasciare la gran parte dei pochi posti disponibili, gratuitamente, alla popolazione (li volete chiamare “i muddichi”?).
A - Ma è meglio allora non utilizzarlo affatto e lasciarlo perdere?
B - D’accordo, ma non può essere questo un Teatro Comunale!
Questa la presentazione del vicesindaco R. Corsello la serata di apertura del Ciclo Musicale:
“Non posso esimermi dal ringraziare coloro che hanno reso possibile questa iniziativa e, quindi, gli sponsor: il S. Raffaele Giglio e l’Hotel Costaverde di Cefalù . Credo che vadano ringraziati in maniera particolare perchè il loro impegno... ha fatto sì che questo ciclo di manifestazioni sia totalmente a costo zero per l’Amministrazione; e credo che sia un fatto importante(https://www.qualecefalu.it/lac/node/2545).
Questo Teatro, come il Potabilizzatore o le Strisce blu, al di là della demagogia sono serviti solo - e ancora servono -, a spese dei contribuenti, a fare guadagnare denaro a pochi, e senza che quelli (la gente che fa parte del Comune) ne abbiano un ritorno diretto in niente, se non a nutrimento di quel diffuso narcisismo cefalutano che tanto gorgheggia quando sente dire: “conosciuti nel mondo” ed, ora - da un pò di tempo -, “eccellenza”.
Che fare? Poco è sempre meglio che niente (le cose è giusto che le utilizzi chi sa cosa farne), ma non avremmo diritto a Cefalù - città famosa nel mondo per il turismo culturale (sic!) - ad un vero Teatro Comunale, a della vera acqua potabile in casa, a dei parcheggi veri, ad un Centro Storico degno di questo nome? Etc...
Continuare a chiamare Comunale qualcosa che è gestito da privati (con il contributo sì di personale comunale e forse qualche spesa: come quella della luce) per i loro giusti interessi ma con solo “molliche” di ritorno “comunale”, mi pare eccessivo.
Forse addirittura quelle “molliche” costituiscono un “guadagno” a cui si è costretti a rinunciare per coprire un “affidamento” in atto.
(Qualcuno della "associazione" - non ipocrita - mi ha susurrato che l’unico “filtro” - per il fatto dei “posti” - potrà essere solo il costo di un biglietto.)
Cosa si sta facendo, in attuazione del deliberato sul Regolamento di affido dei beni comunali, per dotare questo Teatro di uno Statuto?
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Significato di alcuni termini
Premetto che, con quanto sto per scrivere, non è assolutamente mia intenzione atteggiarmi a professore, ma è solo una riflessione che potrebbe fare chiunque. Il commento nasce, come già detto, da una semplice riflessione fatta dopo aver letto alcune pubblicazioni relative alla discussione sul teatro. Vengono infatti, secondo me, utilizzati dei termini in maniera non proprio corretta.
Il primo di questi termini è :DISINTERESSE.
Se andiamo a leggere la definizione di questa parola sul TRECCANI ON-LINE troviamo:
"Noncuranza del proprio interesse, del proprio utile, materiale o morale: agire con d., senza un fine egoistico o senza secondi scopi"
Il secondo termine è: REGALARE.
Definizione sempre per il TRECCANI:
"Dare liberalmente, senza compenso o altra contropartita e con intenzione amichevole o affettuosa, cosa che è, o si ritiene, utile o gradita a una persona".
Penso che non ci sia nulla da aggiungere.
Vorrei dire però un'ultima cosa.
Visto che gli sponsor hanno uscito i soldi per realizzare la manifestazione potrei anche essere d'accordo sul fatto che magari abbiano qualche "piccolo" privilegio. Ma che sia davvero piccolo. Ad esempio due posti riservati per i proprietari dell'albergo che ha finanziato gli spettacoli, non dieci. Diverso invece è il discorso dell'azienda ospedaliera. Perchè un dipendendete deve godere di questo privilegio? Non credo infatti che la sponsorizzazione sia stata pagata dai dipendenti.
Davide Maranto
Riprendiamoci il teatro della città!!!
A seguito degli eventi a dir poco meschini che si sono verificati alcuni giorni fa al teatro comunale. Al fine di lanciare un segnale diretto all'amministrazione comunale ovvero che il teatro di cefalù appartiene a tutti i cittadini di cefalù senza nessuna discriminazione di nessun genere
QUESTA E' LA MIA PROPOSTA:
"L'OCCUPAZIONE DI MASSA DEL TEATRO COMUNALE". E SE E' VERO CHE IL TEATRO E' UN LUOGO LIBERO PUBBLICO APERTO A TUTTI COME PRESCRITTO DAL REGOLAMENTO COMUNALE FAREMO INTERVENIRE LE FORZE DI POLIZIA PREPOSTE PER FAR GARANTIRE A TUTTI QUESTO SACROSANTO DIRITTO.
BY
Master and Commander
Ma hai fatto il militare
in qualche battaglione speciale di assalto?
Purtroppo no!!!!
Anni fa feci una comparsa nel film "Sfida ai confini del Mare"
Ecco la trama:
1805, al largo del Mar Tirreno meridionale. Durante le Guerre Napoleoniche, la nave della marina britannica Surprise al comando del capitano Jack "Lucky" Aubrey (Sergio Carollo) ha ricevuto un incarico ben preciso: intercettare, catturare o affondare il vascello francese Bastille, più grande e meglio armato, e risoluto a portare la guerra nei mari del Sud.
« - Mio dio, cosa facciamo? Ci ha colti alla sprovvista!
- Dobbiamo scappare come fulmini!
- Ma bisogna spiegare tutte le vele!
- Spiegheremo anche i fazzoletti se necessario! »
By
Master and Commander
Che sia chiaro
Personalmente non muovo alcuna critica agli sponsor, al M° Veronesi e a tutti quanti si sono adoperati per realizzare questa settimana musicale. Certamente non hanno fatto alcun danno alla città, anzi; al massimo gli si può dire che hanno sponsorizzato l'Amministrazione!
Se non è potuta entrare tutta quella gente che lo avrebbe desiderato, certo non è colpa loro.
Resta però - ed è questo che intendo "criticare" - che non è questo il "Teatro Comunale" che abbiamo atteso per tanti anni, e ciò non solo per l'assenza di una gestione pubblica secondo un Programma e sulla base di uno Statuto, ma anche e soprattutto per l'evidente deficit di capienza.
Allora, non doveva essere restaurato? Certamente sì ma se avessi io dovuto scegliere fra il restaurarlo o fare un teatro nuovo con una sufficiente capienza, avrei scelto quest'ultima soluzione.