Una domanda : in Italia non si arriva mai alla verità, come mai ??
28 Settembre 2010, 09:12 - Giusi Farinella [suoi interventi e commenti]
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Nella vicenda di Fini e Tulliani, come nelle precedenti e numerose vicende di Berlusconi, di Andreotti e in tante altre, i lettori di giornale e in generale gli italiani rimangono delusi.
Si ha la sensazione che non si giunga mai alla verità.
Si accumulano i dati ma in fin dei conti si rimane nell’incertezza.
Per giunta, anche a non avere alcun dubbio noi, l’hanno i nostri avversari: colui che noi giudichiamo evidentemente innocente loro lo giudicano colpevole, e colui che noi giudichiamo evidentemente colpevole loro lo giudicano innocente.
Sono in malafede?
Come mai la verità non trionfa, alla fine, su tutti i pareri?
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"Ma che c'azzecca?"
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Questo blog rischia di trasformarsi in un blog personale su cui riportare, attraverso un incostruttivo copia ed incolla informazioni che si possono visualizzare su giornali telematici a carattere nazionale e regionale.
Mi auguro che queste mio intervento possa far comprendere a coloro che intendono condividere questo spazio ciò che realmente può essere interessante per L'altra Cefalù.
BY
Master and Commander
A proposito di copia ed incolla...
Caro Sergio, vorresti predicare bene ma razzoli male!
Queste tue parole mi ricordano molto quelle da me scritte nel mio commento "Sono totalmente d'accordo con Pino Lo Presti" (http://www.laltracefalu.it/node/2566#comment-1065) inserrito a proposito dell'intervento di Pino Lo Presti "E’ questo quello che a “laltracefalu” interessa" del 23 settembre u.s.
Anch'io, come detto, spesso non condivido gli articoli ed il modo di agire del Sig. Farinella, ma bisogna essere corretti per poter dire agli altri che non lo sono.
"La Giustizia" è un tema centrale
al di là dei singoli casi per cui ce ne troviamo a parlare. E' un tema centrale e particolarmente grave in Italia, al di là della stessa durata dei processi.
Troppe leggi, troppe modifiche, troppa carta scritta, troppi gradi di giudizio, troppa - alla fine - libertà di interpretazione, finiscono per fare del nostro sistenma legislativo uno strumento incomprensibile ai più ma ben strumentalizzabile da avvocati esperti ed onerosi e da giudici che, nel labirinto dei cavilli, finiscono per dimenticare il senso originario dei principi.
Un sistema legislativo penale e civile (vedi in particolare organizzazioni societarie) che è un labirinto nel quale gli stessi organi inquirenti trovano difficoltà a muoversi.
Il risultato è - come ormai è detto comune - che la "giustizia" si "applica" per chi è nessuno e si "interpreta" per gli amici o per chi si può permettere un "principe del foro" o c'entra la politica!
La sensazione che la verità vera resti una chimera è ormai pericolosamente diffusa; prevalendo sempre più invece quella che è meglio "farsi furbi" magari ricorrendo ad un buon "consulente" (una volta il ruolo del "Don" di paese).
Anche a Cefalù non si riescono a sapere verità le più elementari, quale ad esempio di chi sono certe responsabilità, individuabili come danni erariali, provocate dalla pubblica amministrazione, e che hanno concorso e concorrono alla bancarotta di un Comune che - fino a prova contraria - dovrebbe essere ricco.
O non si giunge mai ad una verità che piaccia a tutti ?
Quando la tesi precede l’indagine, quando i fatti sono piegati all’interpretazione preconcetta, la verità è impossibile.
Si possono fornire esempi.
Di Andreotti si è voluto continuare a dire che è un mafioso, anche se è stato assolto.
“Era mafioso prima, in un momento sottratto alla possibilità di indagine giudiziaria”.
Il processo ha dimostrato che nessuno ha potuto commettere il delitto di Cogne se non Anna Maria Franzoni ma i suoi simpatizzanti sono rimasti tali e non hanno esitato a dire che i giudici hanno condannato un’innocente.
“Anche a seguire la motivazione dei giudici, sostengono, i loro sono ragionamenti, non prove. Chi ci dice che non ci sia una spiegazione che noi non riusciamo ad immaginare? E se abbiamo questo dubbio, come possiamo affermare che sia lei la colpevole?”
Qualcosa di analogo è avvenuto per la casa di Montecarlo. Prima mille speculazioni e ragionamenti logici da parte del “Giornale” riguardo al “favore” fatto a Giancarlo Tulliani.
Quando alla fine l’unico qualificato - il ministro della giustizia di Santa Lucía - ha detto come stavano le cose, si è sospettato che mentisse.
Si è affermato che la sua dichiarazione non è una prova.
Che potrebbe avere scritto (e fatto “rubare”) quella lettera per fare un favore a Berlusconi.
Che forse l’ha anche pagato.
“Aspettiamo altre prove”.
E se non verranno (dimenticando che non potevano che venire da Santa Lucía), non saremo sicuri che Giancarlo Tulliani sia il proprietario della Timara Ltd.
Il caso non interessa: importa che gli innocentisti e i colpevolisti mantengono la loro opinione anche contro l’evidenza.
Forse non è vero che in Italia non si giunga mai alla verità.
Forse è vero che non si giunge mai ad una verità che piaccia a tutti.
La verità non può mai piacere a tutti
ammesso che fosse tale!
Oggi però gli scontenti - anche se in malafede - si sentono autorizzati ad alzare la voce perchè la Giustizia in Italia ha perso ogni autorità non solo in termini di certezza della pena ma - forse più grave - in quelli di certezza del Diritto.
Più questo è incerto, più e facile interpretarlo, più è facile che se ne faccia un uso arbitrario (politico o no).
Non aiuta in ogni caso la non obbligatorietà della azione penale in certi casi, non aiuta la riduzione dei tempi di prescrizione, non aiutano i condoni, non aiutano le leggi cosidette "ad personam", non aiuta l'intenzione di voler ridurre i tempi dei processi (cosa sacrosanta) con un atto legislativo anziche con il necessario potenziamento della efficienza della macchina della Giustizia. Non aiuta infine ogni tentativo di privare la Giustizia della sua autonomia portandola sotto l'ombrello della Politica.
Da una parte leggi, ridotte di numero, più chiare e semplici; dall'altra una organizzazione della società - e delle società - in cui siano definite meglio le responsabilità di cui rispondere (oggi anche in casi di truffe colossali o di illeciti nella amministrazione pubblica è sempre più difficile risalire alle cosiddette "responsabilità).
Di certo la Giustizia degli uomini sarà sempre imperfetta per sua stessa natura.
Come ai tempi in cui si immolavano delle vittime a divinità particolarmente esigenti, anche oggi- indiscutibilmente - vi sono delle vittime che "restano" immolate alla Giustizia.
Il "garantismo" si pone meritoriamente l'obiettivo di ridurre al massimo tali casi sacrificali, ma la certezza assoluta, anche nei casi di maggiore evidenza scientifica, difficilmente sarà accessibile agli uomini.
Certamente il pregiudizio inficia la ricerca della verità, ma è pur vero che da un certo punto in poi - acquisita un quantità di dati - ogni inquirente, o dottore di ricerca, elabora una ipotesi che condiziona in qualche modo la sua ricerca successiva. Certo, se a fronte di elementi che smentiscono quella ipotesi si procede ulteriormente in quella direzione ricorrendo a"stampelle" artificiose, siamo di fronte ad un abuso.
Un invito allo staff
Gentile staff
Mi appello alla vostra professionalità nel gestire questo blog per ribadirvi che tutti coloro che faranno interventi inappropriati e che non c'azzeccano nulla con la nostra città dovranno essere censurati fermamente al fine di far comprendere a tutti che questo bel blog non è e non sarà mai un duplicato del defunto Donlappanio che comunque mi hanno detto che a breve resuciterà....mahhh sarà!!!!!!
BY
Master and Commander
Risposta all'invito
Per il compimento del primo anno di vita de laltracefalu, pensiamo di ristrutturare il sito sulla scorta della esperienza acquisita.
Fermo restando che il sito resterà focalizzato su Cefalù e su quanto all'esterno abbia però ricadute dirette su cefalù, non vogliamo impedire che gli utenti abbiamo agio di informare e argomentare anche su temi e fatti di portata provinciale, regionale e nazionale, o su tematiche (riflessioni) di ordine generale.
Già adesso avevamo predisposto appositi spazi (Fuori le mura: provincia, regione, stato e Sopra le mura: riflessioni) a questo fine.
Accadeva però che gli interventi fatti in queste sezioni risultassero avere una visibilità marginale per cui pochi vi accedevano.
Avevamo perciò deciso di pubblicare tali interventi in prima pagina, per un giorno, per dargli visibilità e poi lasciarli nei suddetti spazi dedicati.
Operazione questa che, nella pratica è risultata complessa. Si è venuto così a creare una sovrapposizione che snatura l'intento originario.
Nella nuova strutturazione del sito, fermo restando che in prima pagina andranno solo le notizie attinenti a cefalù, studieremo un modo - per chi volesse dare un'occhiata "fuori e sopra le mura" - di poterlo fare, in apposite sezioni, trovandovi però i titolo relativi posti con una maggiore evidenza.
Per intanto sopportiamoci un pò.