Con Crm, al “bar della Villa”, si è discusso dello Sherbeth
21 Settembre 2010, 18:24 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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nella sua giornata conclusiva tra:
Il Sindaco Guercio, l’ass.re al Turismo Patanella, il Direttore dello Sherbeth Totò Alaima, il consigliere Franco, il direttore di Madonielive Li Vecchi e il vicedirettore di Cefalunews Sapienza (“laltracefalu” pur invitata non ha potuto essere presente)
(Con questa trasmissione, Crm riprende il consueto appuntamento domenicale di “Qua e là”, con la conduzione del prof. Simplicio, per la stagione “2010/11”)
Il Sindaco
Sottolinea che non si tratta soltanto di un festa per il gusto ma anche per la cultura, ricordando i numerosi convegni tenutisi all’Ottagono di S. Caterina.
“Questo Festival ben si addice alla città di Cefalù”; l’immagine dell’Ignoto e del Pantocratore, unita a quella del gelato, rimarca che Cefalù è una città d’arte in quanto anche fare il gelato lo è.
“Certo non la posso avvicinare ... (a quella degli altri due esempi ... però il significato è proprio questo”.
In ogni caso i “particolari” possono essere perfezionati ogni anno di più, intanto è da considerare il notevole crescendo dell’afflusso di visitatori. L’Amministrazione intende far proseguire questa manifestazione e impegnarsi in un maggiore coinvolgimento. Sottolinea infine la presenza di alcune personalità della Informazione, dello Spettacolo e quella molto qualificata ed internazionale dell’Artigianato del Gelato.
Li Vecchi
Sottolineando come questo Festival sia un ottimo esempio di “destagionalizzazione”, chiede al Sindaco perchè non continuare con altre iniziative nella stessa direzione.
“ Anche se sono iniziative che coinvolgono visitatori mordi-e-fuggi, sono sicuramente iniziative che però creano dei flussi; e come tutte le iniziative che creano dei flussi di gente, poi, automaticamente, come conseguenza-domino, instaurano dei flussi anche economici”.
Il Sindaco
I periodi sono attualmente scelti in funzione della balneazione.
Bisogna certo trovare un formula che attragga a Cefalù i turisti tutto l’anno. La ammissione di Cefalù nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco comporterebbe statisticamente, già di per sè, un aumento del 30% delle presenze. Questo trascinerebbe con sè un miglioramento delle infrastrutture “ma soprattutto ci saranno dei finanziamenti ad hoc per incrementare quelli che sono i posti letto”. In questi giorni si è registrato infatti il tutto esaurito “cosa che negli altri anni non si è verificata”. Quindi questo “significa che queste manifestazioni portano una certa economia alla città”.
L’apertura del Palazzetto dello Sport (4000 persone) può contribuire a quell’obbiettivo in quanto vi “ si possono realizzare delle manifestazioni di una certa importanza”. Anche “il Teatro comunale è una struttura che può attrarre turisti, amanti dei concerti, della musica”.
“Cefalù ha tante potenzialità. Dobbiamo tutti assieme, forze di Maggioranza, forze di Minoranza, ed anche le forze politiche regionali e provinciali, cercare tutte assieme di lavorare nel senso di potere sfruttare tutte queste potenzialità e portare quindi il turista, a Cefalù, tutto l’anno. L’altra novità importante per quanto riguarda la destagionalizzazione del turismo sarà la riapertura del nuovo Club Med” per dieci mesi l’anno e 650 posti letto; il primo per qualità in Europa ed il secondo nel Mondo.
“Tra l’altro, all’interno del Club, ci saranno un Centro benessere ed un Centro di riabilitazione. E, questo anche con l’ausilio di personale dell’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù che stanno lavorando proprio per rendere questo Club frequentato da turisti particolari nella bassa stagione”.
Franco
Sulla destagionalizzazione, sottolinea come una mancata programmazione ci porti oggi ad inseguire gli eventi, soprattutto sul piano dei Servizi. Questo, assieme alle bellezze naturali, ambientali, culturali, paesaggistiche e monumentali, ci avrebbe oggi fatti ritrovare con una maggiore competitività rispetto ad altre realtà emergenti del turismo siciliano.
Apprezzando la manifestazione, “lodevole” sul piano della originalità e di “alto spessore” su quello organizzativo, che “non ha tradito le attese” nella riuscita complessiva, anche quest’anno, si chiede e chiede se la destagionalizzazione non sia anche spostarla, da settembre, a giugno, cioè in una fase di preparazione alle vacanze “ che ci può fornire la cassa di risonanza per l’arrivo di turisti durante l’estate e non essere l’ultima “masculiata” dell’estate prima della chiusura del sipario e prima del triste capitolo dell’autunno e dell’inverno”.
Nella costruzione della “destagionalizzazione” sottolinea la importanza di una capacità progettuale autonoma di Cefalù rispetto ad una posizione di adeguamento alle “mode”.
“Cercare di valorizzare quello che c’e, potenziandolo con un recupero del territorio” creando una Rete con la realtà delle Madonie, e con i centri limitrofi, “facendo Sistema, come città, certamente capofila (perché, fino a qualche anno, fa sicuramente lo eravamo indicati; adesso è un pochettino più difficile ritenerlo)”!
“Se avessimo fatto questo probabilmente non avremmo patito il problema di questi ultimi anni che è stato quello del turismo mordi-e-fuggi, schiaccia-Cefalù, cioè del turismo che lascia soprattutto problematiche inevase e non porta alla nostra città alcunchè di carattere economico, non nutre le povere tasche di quelli che a Cefalù pagano piuttosto la vita quotidiana come fosse turistica. Occorre rimettere i piedi a terra e non lasciarsi andare a facili ottimismi”.
Si augura certamente anche lui l’apertura annunciata del Club Med, è pessimista sul Palazzetto e vede nel Teatro Comunale scarse potenzialità ad essere, da solo, “un richiamo turistico; se invece, intorno al teatro, si costruisce una entità - come noi abbiamo proposto in Consiglio comunale -, una Fondazione che riesca a realizzare ... non solo spettacoli dentro, ma nel territorio, sicuramente può avere un’ulteriore forza di richiamo. Sono convinto che da questa discussione possano emergere anche altri elementi, però il tema della destagionalizzazione era un tema dei punti del Programma di Pippo Guercio: ne stiamo parlando dopo tre anni; insomma ancora abbiamo circa un anno e mezzo per poterne discutere. Vedremo se poi nel futuro ci sarà un’applicazione concreta di quello che abbiamo detto”.
Simplicio (a Patanella)
Mette in rilievo come le condizioni metereologioche hanno fatto ricorrere, per il Festival della Lirica, al Palabasket. Chiede se in futuro vi sarà possibile organizzare manifestazioni del genere.
Patanella
Certamente non mancherà la disponibilità del Presidente Marsala, ma quel luogo è vocato allo Sport, tantè che si starebbe, con lui, cercando di farvi tornare il Wolley. Si augura che il Festival della Lirica possa svolgersi sempre all’aperto, nell’Atrio del Palazzo Vescovile. In ogni caso, se per la Settimana Musicale (il 25 settembre, il 2, il 9 e il 23 ottobre) ci dovessero essere problemi, si userà il Teatro comunale “deputato in maniera più naturale a questo scopo”.
Per l’anno prossimo, il Festival si anticiperà per le ragioni che conosciamo, a luglio.
Simplicio
Considerata la rilevanza dell’appuntamento musicale in oggetto, domanda se può divenire un “cartellone fisso” per il futuro.
Patanella
“Cefalù ha bisogno di 1000 festival che si ripetano annualmente in tutti i 365 giorni dell’anno”. “Cefalù non può limitarsi ad una sola realtà”!
“Stiamo avendo un settembre ricchissimo”, ricorda che, ad ottobre, la Porche presenterà da noi un suo nuovo modello e ci sarà Lucio Dalla: “ sotto il profilo dell’importanza comunicativa un elemento trainante per la Regione siciliana”.
Perchè Cefalù riprenda il passo degli anni ’60 e ’70, “tantissimo dobbiamo fare sui Luoghi del Cinema”, attraverso esso conosciuti nel mondo, richiesti di essere visitati dai turisti in visita a Cefalù. “Ecco, noi dovremmo, sotto il profilo comunicativo, valorizzare questi luoghi. Lo stiamo facendo, stiamo programmando e lavorando alacremente”.
Conclude con una nota di amarezza: “si chiede al comune di Cefalù di programmare. Credo che con la nuova Giunta - con il Sindaco già da un anno - lo stiamo facendo; ed i risultati ci dicono anche che lo stiamo facendo bene! Risulta però difficile quando la Giunta è impegnata ad organizzare eventi come questo - come il festival della lirica, come la settimana musicale classica - risulta difficile capire come poi intervenire economicamente se - e faccio un esempio che non è un esempio a caso - magari sullo Sherbeth io creo un apposito capitolo di bilancio (che va di pari passo con il finanziamento Por della Regione siciliana, che poggia le fondamenta sulla Associazione Temporanea di Scopo creata tra il comune di Cefalù e lo Sherbeth) - sostanzialmente un obbligo di legge -, e, qualche giorno prima dell’inizio del Festival, la Opposizione mi presenta un Emendamento dove chiede di azzerare il Capitolo”. “È inutile nascondersi, per fare questi Eventi bisogna che il Comune intervenga, perché lo richiede la legge e perché lo chiede la gente. Se questo non lo facciamo evidentemente c’è una certa difficoltà di relazione. Sono convinto che il comportamento responsabile dei consiglieri comunali saprà porre rimedio a questo punto!
Simplico, rivolto a Totò Alaima,
Legge il testo del Comunicato, a firma dell’addetto stampa della Iris Communication, Claudia Santoro, in cui si risponde alle critiche sollevate circa l’uso dell’immagine del Cristo Patocratore.
E, aggiunge: “non mi ha convinto personalmente come mai lo abbiano messo nella cornice, quando il Cristo Pantocratore ha una sua collocazione ben precisa, chè mai si era vista una collocazione attraverso una cornice”. “Perché quando si discute di arte, e si modifica qualche cosa, dovremmo sempre stare attenti”.
Si augura che l’uso del Ritratto di Ignoto possa comportare un ritorno per la Fondazione, magari inserendo nel ticket un ingresso al Museo.
Alaima
Più titolo a rispondere hanno gli amministratori della Iris Communication: “mio figlio ed il dott. Martorana”. Risponde quindi “in libertà e per gradi”.
Ha avuto, nella sua vita, modo di forgiarsi all’esercizio della democrazia, quindi non si “scandalizza” per le opinioni altrui. Cefalù è la “location” ideale per lo Sherbeth; oltre tutto “anche perché storicamente era il punto di arrivo di coloro i quali trasportavano la neve a Palermo per i sorbetti dei nobili . Quindi già c’è un richiamo storico perché Sherbeth è l’antico “sorbetto”.
La Iris ha un proprio studio pubblicitario, qualificato, che con professionalità ne elabora le campagne. “La comunicazione ha bisogno di elementi di provocazione, nel senso buono”. “In Italia purtroppo c’è sempre questo tentativo - a mio avviso anche non gradevole - di utilizzare il corpo della donna per la pubblicità”.
“Noi, ad oggi, non l’abbiamo mai fatto perché riteniamo che il punto base è il rispetto della persona umana. Quest’anno i nostri ideatori ci hanno proposto questa ipotesi, questo abbinamento. Io capisco che è un po’ complicato; è un po’ forte, però proprio perciò richiama l’attenzione. Chi ritiene che ci sia stato un tentativo poco rispettoso nei confronti della fede, della religione, sbaglia e sbaglia perché oggettivamente non è nelle condizioni di capire che cos’è una manifesto, un logo di una manifestazione che gira tutto il mondo”.
Ogni soluzione è discutibile “l’importante è che ne avete parlato, perché in questo modo nella mente di ognuno di noi si crea una associazione di idee; e dobbiamo fare i complimenti al nostro grafico perché diventa un elemento di dibattito e di discussione. Quindi, dal punto di vista del marketing di una società che fa comunicazione e promozione di immagine, ha raggiunto il risultato”. “ Il 90% l’ha apprezzato, il 10% non l’ha condiviso. Se magari fosse stato all’inverso, l’importante era che se ne parlava”!
Rispetto poi all’uso della fede, io ho avuto sempre grande rispetto per la Chiesa, grande rispetto per le persone che credono, e io dico che gli amministratori di Iris sono persone credenti - a partire da mio figlio -, gente che ha un grande spirito di religione, partecipa alla vita ecclesiale - come dite voi - e c’è un sistema di relazioni; e quindi non ci appartiene, come cultura, dissacrare la fede degli altri; perché questo sarebbe un grande errore. Io ho paura sempre di coloro i quali hanno una concezione estremistica delle cose. Quindi tutti i fanatismi e le forme di fanatismo non mi piacciono”.
Guardiamo ora agli aspetti positivi.
“Se lo Sherbeth, adesso, fa parte del Por, è perché dei ragazzi, Davide Alaima e Piergiorgio Martorana - due giovani imprenditori - ci hanno creduto, ci hanno messo la faccia, ci hanno messo le risorse; cosa che, in una realtà come quella siciliana, fare impresa è una cosa un po’ complicata”.
Benchè si sia lontani anche dal 20% del budget del “Couscous festival”, quest’anno “c’è stato un salto di qualità - siamo i primi a riconoscerlo - anche da un punto di vista culturale, perché - se voi avete visto i vari workshop - non parlano solo del gelato ma c’è anche un abbinamento fra cultura e gelato”.
“Il segretario del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e i giornalisti che hanno partecipato al Festival del gelato di Firenze ... ci hanno chiesto, per il prossimo anno, di utilizzare la formula dello Sherbeth, anche a Firenze, per il Festival del gelato”. “Ho detto che è impossibile, che non si può realizzare perché Sherbeth nasce a Cefalù e rimarrà a Cefalù, tranne che non ci prenderete a calci nel sedere e noi saremo obbligati ad andarcene“.
“Quello che penso, però, è che c’è un rapporto, una simbiosi con la città di Cefalù. Non è un rapporto di simbiosi con la Amministrazione comunale, non con l’assessore Tizio, ma con la città di Cefalù; di questo siamo orgogliosi, perché, in un primo momento, venivamo ricevuti anche con una certa diffidenza - che noi non vogliamo che ci sia perché noi siamo parte di questa terra siamo parte di questa realtà”.
Per l’anno prossimo “mi piacerebbe tanto programmare per tempo, per esempio, tutta la questione dei servizi ... molte persone sono dovute tornare indietro perché non hanno trovato parcheggi”.
Simplicio
Concorda sulla riuscita della Manifestazione, rileva però il caso dei furgoni parcheggiati davanti la Corte delle Stelle, la sera del sabato.
Sindaco
“Il corso Ruggero è il fiore all’occhiello della città e io non penso che possa meritarsi, diciamo, il parcheggio di queste macchine. Per quanto riguarda la mancanza di parcheggi, sì questo è un problema che però non possiamo risolvere nel giro di un anno o di due. Si sta lavorando, col nuovo PRG, alla ricerca di aree per la costruzione di nuovi parcheggi. Però, per il prossimo anno, suggerirei una cosa, cioè cercare di istituire dei servizi navetta; perché abbiamo delle aree - sia ad est che ad ovest della città - dove poter parcheggiare e, con le navette, fare pervenire nel centro storico. Questo è qualcosa che si può realizzare con niente.
Poi una cosa, un appunto - però non te la prendere a male -: per il prossimo anno, se si può evitare di mettere lo stand proprio davanti al “monumento dei caduti”, perché io penso è importante un certo rispetto per chi ha sacrificato la propria vita per l’Italia. Quindi se possiamo evitare il prossimo anno di mettere questo stand di fronte al monumento dei caduti! Non è un rimprovero; spesso le cose vengono fatte anche superficialmente senza pensarci”.
Alaima
“Per il parcheggio di quei fuori strada, chiedo scusa e credo che non avverrà mai più, ma a volte lei sa cosa succede? Che quando qualcuno di noi assume una responsabilità, è convinto che diventa il padrone assoluto, non rendendosi conto che ci sono - prima di tutto - i diritti dei cittadini. Sono piccole disfunzioni che, a mio avviso, non debbano esistere, così come rispetto al portale d’ingresso. C’è stato un problema di natura logistica e quindi si è fatta questa cosa. Negli anni scorsi avevamo un portale d’ingresso concepito diversamente.
Quindi se ci sono delle piccole difficoltà o disfunzioni noi chiediamo scusa perché siamo abituati ad essere delle persone che ovunque vanno debbano rispettare il contesto delle persone ed in particolare i luoghi che hanno anche una memoria.
Per quanto riguarda giugno o settembre.
Noi non lo possiamo realizzare a giugno perché i maestri gelatai, in particolare gli italiani, già vanno in piena produzione, hanno tutto un problema logistico e quindi non verrebbero perché le cose che vanno fatte noi dobbiamo farle in raccordo con i maestri gelatai che sono artigiani e quindi fanno direttamente”.
“Se posso fare un complimento a Cefalù, è che ho visto aprire diverse gelaterie, che prima non c’erano, con la scritta gelato artigianale. Questo già è un fatto importante; vuol dire che qualche cosa l’abbiamo fatta. Conservare una tradizione, una professione, un mestiere è una cosa importante”!
Sapienza
Rivolto alla Amministrazione pone se non era più conveniente spostare il festival musicale “File rouge” - svoltosi al Lungomare la sera precedente - alla prossima settimana per evitare sovrapposizione e, nello stesso tempo, prolungare il calendario delle attrazioni.
“Si è parlato di novità, una delle novità più belle, secondo me, è stata il coinvolgimento dei giovani dell’ Ipssar di Cefalù che sono stati davvero eccezionali. Abbiamo detto tutto del portale d’ingresso, ecco un suo pensiero su questi meravigliosi ragazzi e poi, qualcosa sul 2011 e sul 2010, a bilancio”.
Alaima
Nel ringraziare i professori ed i ragazzi dell’Alberghiero per il loro ruolo nella gestione dell’Ottagono di S. Caterina, dove si sono svolti i numerosi Workshop, ed encomiato l’ottimo gelato da loro prodotto, utilizzando “ in maniera intelligente un prodotto tipico del territorio che è il fico d’India”, estende il ringraziamento a tutti i cittadini di Cefalù “per la comprensione che hanno e per l’affetto che adesso si comincia a manifestare”!
“Lei vuole delle novità sul 2011, le direi una fesseria”.
Dopo aver parlato dei rigorosi criteri di selezione dei partecipanti e dell’altrettanto severo protocollo di produzione dei gelati, accenna alla possibilità di una maggiore collaborazione con i ristoratori e gli operatori economici cefaludesi.
Rivolto a Franco: “Guardi che noi, da anni, siamo alla Bit di Milano - a promuovere Cefalù -, dove ci sono file con attese di ore, per degustare il gelato di Sherbeth. Questo avviene nel mese di febbraio, dando a Cefalù a una sua visibilità perché è lo stand più visitato.
Franco
Precisando che, ad oggi, non possa esserci alcun motivo di polemica con il dott. Alaima, lo avvisa però che quanto asserito dall’ass.re Patanela (che sarebbe stata la “Opposizione” a far tagliare i fondi per lo Sherbeth) è una “pura e semplice menzogna”.
“In realtà, a dicembre del 2009, il Consiglio comunale, su proposta dell’ora vicesindaco Roberto Corsello - allora consigliere -, voto, all’unanimità, non un taglio mirato su manifestazioni di pregio e di prestigio come lo Sherbeth ma un necessario e indispensabile taglio a tutte quelle spese che non fossero configurabili come indispensabile e non assimilabili a manifestazioni di alcun genere. Questo in considerazione della gravissima - e penso che il Sindaco su questo non potrà non concordare - situazione finanziaria nella quale si trova il comune di Cefalù, che tutti, da chi amministra a chi fa opposizione, abbiamo intenzione di superare. Per la quale ci vuole tempo, e per la quale sicuramente non si possono fare sconti a nessuno”.
“ Io ho ri-confermato l’emendamento (in Commissione) ... perché altrimenti noi ci troveremmo in una situazione di danno maggiore”.
“Il fatto che ci possa essere un corpo politico, un gruppo di persone, in questa città, contrario allo Sherbeth io credo che non ci possa essere, perché è una realtà che porta a Cefalù - non solo dal punto di vista economico, chè sarebbe una cosa limitante - ma da un punto di vista culturale e anche sociale; infatti è anche aggregazione perché rappresenta sicuramente un punto di incontro di esperienze importantissime sul piano gastronomico. Non a caso la partecipazione dell’Istituto superiore Mandralisca (perché l’ Ipssar è una parte dell’Istituto superiore Mandralisca) è stata deliberata, in Collegio dei docenti, all’unanimità proprio in considerazione del fatto che questa manifestazione viene ritenuta di alto valore formativo e che quindi i nostri studenti e i nostri docenti partecipano come se fossero a scuola”.
Simplicio
Ricorda la presenza anche di un’altra realtà come l’Istituto d’arte, e invita il dott. Alaima a coinvolgere i suoi giovani. Si possono creare quei contorni quei contesti affinchè lo Sherbeth appartenga sempre più alla città e sia occasione di crescita del tessuto sociale.
Franco
La Manifestazione è migliorabile: parcheggi, evitare gli “imbuti” distribuendo gli stand in nuove zone della città, contenitori di rifiuti. “Questo dico, in sequenza e in crescenza, perché - l’ho visto sin dalla prima manifestazione - da una forma certamente più pionieristica si è passati ad una forma certamente più organizzata”.
Sul Logo
“Purtroppo il sacro nella nostra società è inflazionato per tutti; e i primi ad inflazionare il sacro purtroppo sono le realtà sacre, perché noi abbiamo i piatti con la Madonna di Lourdes, abbiamo i portachiavi con un padre Pio ... purtroppo abbiamo una idea del sacro distorta dalla società e proprio dal marketing. (...) Il problema non è questo, io non ritengo che sia utile una polemica sull’utilizzazione delle icona del Santissimo Salvatore: è stata voluta è stata una scelta da parte di chi ha fatto il Logo, a me sinceramente da insegnante non piace...”. E’ una questione di sensibilità personale!
“... dovremmo prendere insegnamento delle grandi risorse che ha questa città. Questa città ha risorse che sono costituite dai suoi cittadini che devono essere maggiormente coinvolti e resi partecipi.”
Conclude: “I problemi di Cefalù sono purtroppo altri e non li risolve soltanto lo Sherbeth. I problemi di Cefalù sono quelli della quotidianità, della ordinarietà che affrontiamo d’estate, l’autunno, d’inverno, di primavera; e su queste cose continueremo a confrontarci in Consiglio comunale, dove sicuramente avremo spazio per poterne parlare”.
Alaima
Sul Logo.
“Ognuno di noi può esprimere una sua opinione come ognuno è libero di vestirsi come meglio ritiene”.
Sulla partecipazione.
“ll coinvolgimento dei giovani della Scuola d’arte è una cosa molto importante.
Desidero ricordare che noi, nella nostra società, abbiamo dei ragazzi dell’Istituto “Scienza delle comunicazioni” che vengono a fare degli stage, e quindi già utilizziamo questi ragazzi. Sui giovani bisogna investire, dargli fiducia e della responsabilità. Modestamente la mia società l’ho già affidata a mio figlio perché lo ritengo una persona all’altezza, capace, competente e di una grande professionalità”.
Sui servizi.
“Credo che ci siamo fatti persino carico anche di servizi che in altre realtà dovrebbero essere gli altri a garantire. Ma io non voglio fare polemica, io dico sempre che deve esserci sempre un salto di qualità, una maggiore collaborazione, una maggiore intesa”.
Sul coinvolgimento della realtà locale”.
“Un momento di confronto con il sistema impresa, con le istituzioni, con il mondo formativo, da fare - questo si - a maggio o ad aprile, per quanto riguarda gli aspetti di natura organizzativa, logistica, etc..., credo che da parte nostra non c’e problema. Ascoltare, poi decidere assumendosene la responsabilità, questo metodo lo vogliamo avere perché lo Sherbeth non è di tutti; ha un marchio, ha una sua elaborazione, un suo progetto che nasce da Iris communications. Questo noi non possiamo cederlo e non lo cederemo a nessuno perché per noi è impresa, è vita e lavoro”.
Patanella
“Per quanto riguarda la chiarezza dei comportamenti di ciascuno in seno alle istituzioni, dico che il consigliere Franco ha firmato un emendamento (in Commissione) il quale azzera il capitolo nel quale noi, come Giunta, abbiamo posizionato € 30.000. Questo lo avete firmato. Sarà oggetto di confronto in Consiglio comunale”.
“Io sono felice e contento di quello che il consigliere Franco dice dello Sherbet, però i comportamenti nella politica si devono poi tradurre in concreti atti amministrativi. La Giunta poiché non soltanto sostiene lo Sherbeth ma in più è responsabile del fatto che lo Sherbeth è nel Por, e rispetta un atto sottoscritto con l’Iris communications, ha il dovere - per legge - di postare le dovute somme, in questo caso € 30.000, sul dovuto capitolo di bilancio. (...) Il consiglio comunale sovrano discuterà se approvarlo o meno. Il mio è un appello, a tutti i consiglieri, ad una scelta responsabile di - non soltanto lasciare questa posta ma di - sostenere quello che il capogruppo Mangano, del mio Partito, Udc, propone: portare ulteriori 30.000, portando il Capitolo a € 60.000. Questa è una realtà che parla negli atti. Questo per replicare a chi dice che sostengo menzogne”.
“Ricordo - non ho bisogno di ricordarlo al Sindaco che su questa vicenda si è battuto probabilmente anche più di me, che a febbraio è arrivata una lettera di Iris che ha detto: siete nel Por, o ci sostenete economicamente o noi siamo costretti ad andare in un altro paese.
Io, il Sindaco, Roberto Corsello, ciascuno nella propria funzione, abbiamo materialmente intavolato una trattativa ferma e precisa per conservare lo Sherbeth, ma non perché ci innamoriamo di Iris communications o ci innamoriamo dello Sherbeth, ma perché pensiamo che 200.000 presenze nella città di Cefalù, in quattro giorni, ancorché ci impegnano a sostenere i servizi (parlo della nettezza urbana, a triplicare la presenza dei contenitori, parlo di creare un’area provvisoria - come può essere quella di Dietro castello - per fare il parcheggio), siano ricchezza economica, in un momento di depressione, che vive la Sicilia intera. Perdere questa occasione per Cefalù e mandarla in un altro paese sarebbe un delitto per questa comunità. Ecco le ragioni che ci hanno spinto e che ci spingeranno sempre a sostenere questa iniziativa, come tutte quelle altre positive e propositive per questa città”!
Franco
“Io volevo dire solo questo: nel dicembre del 2009, abbiamo votato all’unanimità un emendamento proposto dall’allora consigliere Corsello, oggi vicesindaco, il quale imponeva all’Amministrazione di non effettuare spese che non fossero riconducibili a quelle per il mantenimento degli uffici e quindi chiamate indispensabili e necessarie. Quindi non per le manifestazioni.
L’emendamento cui fa riferimento l’assessore Patanella è un emendamento che è in linea con quello votato alla fine del 2009, e non può essere diversamente. Quindi quello che io dico è che la nostra città è coperta da debiti, ingiunzioni di pagamento; è in una situazione molto difficile sul piano finanziario, quindi il Consiglio comunale ha l’obbligo di trovare le soluzioni, anche le più dolorose (perché a nessuno di noi fa piacere negare soldi a questa o a quella manifestazione, in special modo ad una manifestazione così importante come lo Sherbeth). Come consiglieri comunali (che siamo quelli che ci mettiamo la pelle, la faccia e anche, da un punto di vista giuridico, le nostre stesse persone), noi dobbiamo agire in maniera consequenziale, coerente con quello che abbiamo deciso in Consiglio comunale. L’Amministrazione poi può prendere le vie che vuole, si assuma le sue responsabilità e in Consiglio comunale ne discuteremo”.
“Per quello che riguarda la mia parte politica, non c’è mai stata una opposizione di carattere distruttivo alle manifestazioni che si fanno in questa città, perché sappiamo che concorrono al bene di Cefalù”.
Li Vecchi
Lasciando ciascuno alle proprie coerenze e responsabilità, denuncia “il fatto che ci fossero i negozi di corso Ruggero chiusi e quindi non pronti ad accogliere questa gente che è venuta a Cefalù per il Festival del gelato ... non è possibile che ci debbano essere i negozi - che sono il biglietto da visita di questa città - chiusi: un biglietto da visita listato a lutto! Questo significa presentare una città spenta al visitatore. Io non posso credere che lo sforzo - in termini di impegno personale per chi gestisce direttamente la propria attività - e la richiesta di uno sforzo ai propri dipendenti per tenere aperto fino a mezzanotte, non credo che non possa essere ricompensato da chi viene a Cefalù e probabilmente lascerà denaro.
Ma anche se non lascia denaro, noi abbiamo un obbligo morale nei confronti di chi visita la nostra città, l’obbligo morale - lasciatemelo dire, al di là di qualunque tipo di campagna ideologica, di qualunque tipo di campagna comunicazionale, di qualunque tipo di problema che possa essere legato all’amministrazione dello Sherbeth -, noi abbiamo l’obbligo morale di ospitare la gente, e noi non abbiamo adempiuto a quello che è il nostro dovere morale. Io dico semplicemente questo”!
Il Sindaco
“Volevo fare un chiarimento, per quanto riguarda l’emendamento Corsello. L’emendamento non è un emendamento che ha inventato l’attuale assessore Corsello quando era consigliere. Sono le normative di contabilità che ci impongono che quando un Comune ha dei debiti fuori bilancio, dei decreti ingiuntivi, prima di tutto il Comune deve garantire la copertura dei debiti fuori bilancio e non può fare spese facoltative. Le spese facoltative sono anche quelle per organizzare la festa del Santissimo Salvatore. Io quest’anno non potevo deliberare per la festa del Santissimo Salvatore perché la legge mi impone che la festa non si deve fare, perché prima di fare la festa devo coprire i debiti fuori bilancio.
Però nonostante questo, la festa abbiamo cercato di farla anche con l’aiuto di cittadini e di sponsor, certo con un tenore un po’ più basso però l’abbiamo fatta.
Le condizioni sono tali per cui non posso dare nemmeno il contributo a chi ha bisogno e, ogni giorno, non può comprarsi il pane. Anche questa è una spesa facoltativa per il comune.
Chiuso questo, mi voglio riallacciare a quello che ha detto l’ingegnere Li Vecchi in merito ai negozi. Io ho fatto una Ordinanza di proroga dell’orario proprio per consentire ai commercianti di rimanere aperti sino a mezzanotte. Nessuno ieri sera dei commercianti ha aperto i propri negozi e sembrava un pò triste, nei tratti dove non c’erano gli stand; sembrava un paese a lutto, cosa che a Cefalù non deve succedere.
Tanto parliamo di turismo, tanto parliamo di mentalità turistica, però poi, alla fine, i commercianti ed i negozianti si perdono in un bicchiere d’acqua. Dicono sempre che manifestazioni voi non ne fate, però, una volta che le facciamo, sono i primi loro a non dare una mano a quella che è l’immagine della città”.
Conclude nell’invitare i radioascoltatori e coloro a cui piace gustare un buon gelato, “di venire, oggi pomeriggio, tra le vie di Cefalù a gustare questo prezioso gelato fatto in maniera veramente eccezionale”.
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fedele e corretto
fedele e corretto
Giugno
Non è una idea da scartare anticipare lo Sherbeth a giugno.
Riflettiamoci insieme.
Forse non servirà ad allungare la stagione turistica, ma potrebbe essere una opportunità promozionale migliore essendo ad inizio dell'estate.
Ottima sintesi, complimenti
Ottima sintesi, complimenti Pino.
Anche io sono d'accordo
ad anticipare lo Sherbeth perchè non ha senso fare la promozione ad un prodotto in un periodo poco precedente a quando non verra piu' consumato.
Si potrebbe , comunque destagionalizzare il turismo: basta fare lo Sherbeth nella prima o nella seconda settimana di maggio! Secondo me si otterrebbero entrambe le cose!