Parte la Mozione di Sfiducia con la firma di 9 consiglieri
11 Dicembre 2009, 13:30 - Staff [suoi interventi e commenti] |
A firma dei Consiglieri comunali Barranco,Calabrese, Fatta, Franco, Gattuso,Genovese, Lapunzina, Liberto e Lo Verde è stata prodotta, in data odierna, al Presidente del Consiglio comunale una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Guercio il cui testo si allega alla presente.
Ai sensi dell’art.2 della L.R. 25/2000 la mozione di sfiducia dovrà essere posta in discussione non prima dei dieci giorni e non oltre trenta dalla sua presentazione.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CEFALU’
Premesso che
L’art. 10 della L.R. 35/1997, come sostituito dall’art. 2 della L.R. 25/2000, stabilisce, al comma 1°, che “Il sindaco, il presidente della provincia e le rispettive giunte cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dal 65 per cento dei consiglieri assegnati o, nei comuni aventi popolazione sino a diecimila abitanti, con la maggioranza dei quattro quinti dei consiglieri assegnati”; dispone poi, al comma 2°, che “La mozione di sfiducia deve essere motivata sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati ed è posta in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione è approvata ne consegue l’immediata cessazione degli organi del comune o della provincia regionale e si procede con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell’Assessore per gli enti locali, alla dichiarazione di anticipata cessazione dalla carica degli organi elettivi del comune o della provincia, nonché all’amministrazione dell’ente con le modalità dell’articolo 11 della legge regionale 11 settembre 1997, n. 35”.
Analizzata
la grave, prolungata e ristagnante fase di crisi politico-amministrativa in cui versa l’Ente Locale, preda di una situazione di instabilità, più volte evidenziatasi nel dibattito svolto in ambito istituzionale.
Ritenuto
di dover individuare nell’incontrovertibile incapacità del Sindaco di condurre in modo efficace, attivo e consapevole l’azione politico-amministrativa del Comune di Cefalù le ragioni del fallimento del suo programma politico “Cefalù al di sopra di tutto”, in base al quale il dott. Giuseppe Guercio era risultato eletto nella tornata amministrativa del Maggio 2007;
che di tale fallimento, oltre ad esservi esplicita ammissione in ripetute dichiarazioni rese agli organi di stampa dal diretto interessato, esiste riscontro oggettivo operando un sistematica esame del Programma elettorale, da cui emergono le seguenti inadempienze e violazioni:
Partecipazione e controllo – In quasi due anni e mezzo di gestione della cosa pubblica, non risulta attivato alcun “canale di comunicazione e partecipazione tra cittadini – partiti e realtà organizzate della società cefaludese”. I cittadini non sono stati consultati nemmeno per quelle circostanze in ordine alle quali erano stati assunti precisi e formali impegni (referendum sulla privatizzazione del servizio idrico), ed hanno dovuto spesso ricorrere a vibrate forme di protesta per rivendicare propri diritti o evidenziare bisogni collettivi di carattere primario. Così è avvenuto in occasione della frana che ha isolato la Frazione di S. Ambrogio o per le questioni relative all’assenza di parcheggi ed alla regolamentazione del traffico nel centro storico. Sulla privatizzazione del servizio idrico, addirittura, il Sindaco ha del tutto ignorato sia una delibera unanime del Consiglio comunale che lo impegnava a non consegnare gli impianti alla gestione privata sia una petizione popolare con oltre 3000 firme volta allo stesso scopo. Di fronte alla richiesta di interlocuzione da parte della Città, il Sindaco e anche qualche assessore si sono dimostrati del tutto inidonei a capirne le ragioni, evidenziando insofferenza e supponenza. Anche la comunicazione telematica (siti internet del Comune e CefalùInforma hanno subito un pressoché assoluto oscuramento), né l’amministrazione Guercio si è distinta per capacità di informazione della Città nelle modalità tradizionali e/o innovative.
Ricchezza delle Risorse ed Autogoverno – Nessuna delle risorse esistenti a Cefalù, “naturali, ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche”, ma anche “umane, culturali, professionali, intellettuali ed artistiche” è stata opportunamente valorizzata. La Città ha palesemente subito un ulteriore, vistoso arretramento, pure rispetto al non certo brillante decennio della precedente Sindacatura. In gran parte deboli e inefficaci sono state le interlocuzioni dirette del Sindaco con la Regione, la Provincia e il Governo nazionale; e, al contrario di quanto detto nel Programma, si è avuta la netta percezione che il Sindaco non abbia mai evitato, anzi abbia spesso avallato, che “le decisioni per Cefalù non si prendessero a Cefalù”. Anche l’individuazione della sede del PIST reti Madonie, per cui è stato prescelto altro Comune del territorio, dà l’idea del decadimento politico-amministrativo della nostra Città che, nell’occasione, non è stata in grado di adempiere al ruolo di leader naturale del Comprensorio Madonita.
Programma possibile per i prossimi 5 anni e non libro dei sogni – La situazione economico-finanziaria ereditata dal sindaco Guercio, e dallo stesso definita “ai limiti del dissesto” è stata oggetto (cosa in sé assai difficile) di ulteriore peggioramento. L’esposizione debitoria per oltre quindici milioni di euro (di cui oltre cinque nei confronti dell’ATO rifiuti, costretto a ridurre il servizio reso alla Città) è il frutto di una disinvolta gestione economico-finanziaria messa in atto dalla precedente Amministrazione, guidata dall’attuale senatrice Simona Vicari, in ordine alla quale l’Ispettore del Ministero dell’Economia non aveva mancato di muovere pesanti rilievi. Il candidato Guercio, dopo aver assunto il preciso impegno di comunicare alla Città, attraverso un pubblico comizio, l’esatta consistenza dei debiti rinvenuti all’atto dell’insediamento, non lo ha mai onorato. I cittadini, ancora oggi, non sono stati messi al corrente delle scoperture ereditate dalla precedente Gestione, cui lo stesso Guercio aveva preso parte come Assessore. Il principio “pagare tutti, pagare meno” è rimasto una mera, e perciò fastidiosa enunciazione, poiché i cittadini hanno dovuto subire l’aumento del costo di servizi fondamentali, come quello idrico e della raccolta rifiuti solidi urbani. Contrariamente agli impegni assunti, non risulta attivato alcun “Parco progetti”, non si è fatto ricorso alla “Finanzia di Progetto”, né è stato sfruttato lo strumento della “Programmazione negoziata”. Tutto ciò ha compromesso la possibilità di accedere ai finanziamenti del P.O.R. 2007/13.
Un Comune amico del cittadino – Non vi è stato modo di riscontrare alcun miglioramento dei servizi offerti dall’Ente ai cittadini, i quali, come sopra evidenziato, hanno spesso dovuto ricorrere a forme di protesta, a fronte di varie disfunzioni, come per la frequente ed immotivata interruzione dell’erogazione di acqua nel Centro e nelle varie contrade della Città. Non è stato avviato l’iter per la “nomina del Difensore Civico”. Non è stata attivata “l’adozione di sistemi di certificazione della qualità dei servizi”, né di “monitoraggio della soddisfazione degli utenti”. Anzi, di fronte a ripetute inadempienze di qualche funzionario comunale, il Sindaco non è stato capace di tutelare la collettività perseguendone le responsabilità. Non si è provveduto ad alcuna “valorizzazione delle professionalità esistenti nell’apparato burocratico”, mantenendo del tutto integro l’assetto derivante dalla precedente Amministrazione, in totale ed assoluta continuità con la stessa. Ciò è avvenuto, con particolare riferimento alla nomina di personale esterno, attraverso il costante rinnovo di contratti a esperti e/o consulenti all’epoca nominati dal sindaco Vicari.
Formazione del Bilancio – controllo della sua gestione – In riferimento ai propositi enunciati in questo paragrafo, basta ricordare che il Consiglio comunale, a fine settembre (sic !), non ha ancora potuto discutere il Bilancio di Previsione 2009, per il fatto che la Giunta lo ha approvato per ben quattro volte, a causa di suoi errori e inadempienze che ne avevano comportato il parere negativo del collegio dei Revisori.
Nuovo PRG – Anche su questo aspetto la linea d’azione del sindaco Guercio, in continuità con quella del suo predecessore, ha portato ad una situazione di assoluto stallo. La gestione dell’iter progettuale, con l’individuazione di “risorse umane” non all’altezza dell’importanza e della gravosità del compito, ha determinato, per una serie di errori commessi, un ulteriore ritardo, che lascia la Città priva del nuovo strumento urbanistico. Viceversa al preannunciato “piano di recupero di immobili comunali più significativi”, si sta assistendo al tentativo di dismissione di una stragrande fetta del Patrimonio Comunale. Anche gli immobili finalmente rientrati nella disponibilità del Comune, come la Corte delle Stelle, rimangono inutilizzati, preda del degrado.
Viabilità e parcheggi – Nessuna iniziativa è stata adottata per migliorare la situazione della viabilità e dei parcheggi. Taluni assi viari sono divenuti assai pericolosi per la mancanza di ogni manutenzione, come la Via Gibilmanna, il cui manto stradale è eternamente dissestato. Ai vari tentativi di impedire o limitare il traffico nel centro storico non ha fatto seguito alcuno sforzo per individuare soluzioni che consentono un’agevole possibilità di sosta per i veicoli dei residenti. L’impegno, più volte enunciato, a revocare l’affidamento della gestione delle aree di sosta (zone blu) non è stato mantenuto.
Arredo e decoro urbano – Riqualificazione del centro storico – Non si ha notizia della “associazione Comune – operatori”, che avrebbe dovuto “realizzare promozioni unitarie, migliorando la qualità della vita nel centro storico, rendendolo vivo e vitale con iniziative di intrattenimento durante il corso di tutto l’anno, organizzando, anche, mercati serali e notturni”. Piuttosto, in base a quanto si è visto nell’ultima stagione estiva, la mancanza di qualsiasi iniziativa da parte dell’Ente Pubblico ha aggravato lo stato di crisi economica che insiste sulle attività commerciali e, di converso, su lavoratori e cittadini tutti.
Turismo – La Città è distante, in prospettiva, anni-luce da quel “milione di presenze annue” che il candidato Guercio, operando attraverso la destagionalizzazione dei flussi turistici, si dichiarava “convinto di conseguire nel quinquennio”. L’Amministrazione, ancora oggi, non è riuscita a indicare alcuna soluzione per il rilancio di un settore vitale per l’economia della Città che, solo per l’apertura di qualche nuova struttura alberghiera e per la dinamica dei prezzi, ha conseguito un timidissimo contenimento del già gravissimo calo delle presenze.
Il porto – La messa in sicurezza del porto non è stata realizzata e l’area appare in preda al più totale abbandono, con grave disagio per la marineria locale e per gli appassionati della nautica da diporto, sempre più osteggiati o costretti a preferire località più ospitali.
Rocca – Risulta disatteso l’impegno per l’iscrizione del Sito nella lista del World Heritage Found dell’UNESCO, come pure quello per la sua messa in sicurezza. In questi anni, non si è provveduto a “favorirne ed assicurarne la fruizione a tutti i cittadini e i visitatori, compresi gli anziani ed i diversamente abili”.
Commercio – Non si è dato corso all’impegno di istituire il Piano Commerciale (P.U.C.) e vi è una vistosa condizione di sofferenza per le piccole attività, in genere gestite dai residenti, molte delle quali rischiano ogni giorno di chiudere i battenti. Non si è provveduto ad attrezzare l’area per il mercato settimanale, proseguendo con soluzioni molto precarie che hanno l’effetto di scontentare tutti: ambulanti, residenti e acquirenti.
Ambiente – I drammatici incendi che, negli anni passati, hanno devastato il territorio non hanno impartito alcun valido insegnamento, visto che, per tutta l’estate, non si è provveduto alla pulizia accurata dalle pericolose sterpaglie, sia nelle zone esterne che in alcune strade della più immediata periferia. Non è stato redatto, inoltre, il Catasto delle aree percorse dal fuoco, che è stato più volte richiesto dalla Protezione Civile Nazionale. Nessuna preoccupazione ha destato, in codesta Amministrazione, l’inquinamento da gas di scarico causato dal traffico nelle vie del Centro, con gli autobus di studenti e turisti costretti a percorrerle quotidianamente, stante l’assenza di un’apposita zona di sosta. La riduzione, in piena estate,del servizio reso dall’ATO 5 ha rischiato continuamente di degenerare in situazioni di grave difficoltà e allarme. La sottoscrizione del “Decalogo con Legambiente” ha svelato tutto il suo intento esclusivamente pubblicitario da parte del dott. Guercio.
Cultura – Langue, privo di sostegno, l’Associazionismo locale, anche e soprattutto per la carenza di strutture a sua disposizione. Il Teatro “S. Cicero”, sebbene sia stato ultimato da mesi il restauro, rimane chiuso, in assenza di una progettualità credibile. Per la Corte delle Stelle si è già detto prima.
Sport – Disatteso l’impegno a “riqualificare con interventi le strutture ricettive sportive, come ad esempio lo stadio di Santa Barbara”, così come improbabile, in assenza di qualsivoglia progetto, appare quello di “realizzare eventuali strutture sportive mancanti”. Poco assistito lo sport locale, specie nei suoi settori giovanili, non eccelle in quasi nessuna categoria.
Servizi sociali – L’intervento nei riguardi delle fasce deboli della popolazione ha subito un ulteriore decremento, in linea con la politica praticata dalle amministrazioni (come questa) scarsamente sensibili al tema.
Edilizia pubblica – Irrisolta dal Sindaco la problematica relativa alla realizzazione dei fabbricati di edilizia popolare. L’aver posto fra i Beni immobili del Comune da alienare le Case Comunali, senza aver ottenuto alcuno svincolo da chi ne aveva finanziato la costruzione, e senza tenere in alcun conto le condizioni di vita di quanti vi abitano costituiscono una grave ferita nel rapporto fra Amministrazione comunale e cittadini. Le cooperative edilizie, relegate dalla precedente Amministrazione in aree prive di servizi essenziali, non sono ancora in grado di mettere in atto i progetti edificatori e rischiano di perdere definitivamente i finanziamenti pubblici. Per usare le parole del Programma dello stesso Guercio, “l’accesso ad una abitazione resta un miraggio per centinaia di famiglie cefaludesi”: questo anche per l’incapacità proprio dell’Amministrazione da lui guidata.
Associazionismo e giovani – Il programma proponeva “una ricognizione degli immobili comunali non utilizzati o male utilizzati” per “un’adeguata risposta ai bisogni così diffusi di socializzazione”, in considerazione che “la mancanza di spazi di aggregazione giovanile nella nostra città favorisce fenomeni di disadattamento e svantaggio socio-culturale”. L’allarme droga nella nostra, come in altre realtà, non ha spinto l’Amministrazione a nessuna iniziativa concreta, rimanendo i giovani privi di qualsiasi luogo aggregativo, se non gli spazi antistanti alcuni locali, dove si vendono superalcolici sino a tarda notte. Talune strutture utilizzate o utilizzabili dall’associazionismo locale sono stati inseriti, viceversa a quanto in proposito, nel Piano di alienazione dei Beni immobili comunali.
Scuola – Consorzio universitario – Dell’OSSERVATORIO PERMANENTE DELLA SCUOLA, organismo che avrebbe dovuto “lavorare in sinergia con i dirigenti scolastici, le famiglie, le associazioni, gli enti e le parrocchie per un coordinamento integrato nel territorio” non vi è notizia alcuna. Lo stesso dicasi della realizzazione di nuovi asili nido, o del potenziamento dell’esistente. Altre scuole superiori di cui il Sindaco si era impegnato a promuovere l’istituzione, non vedranno la luce, stante, ad esempio che la Provincia Regionale di Palermo ha di recente autorizzato l’apertura del Liceo Scientifico in un Comune limitrofo, a pochi chilometri da Cefalù. Il Sindaco si è completamente disinteressato del Consorzio da cui dipende la gestione e la sopravvivenza del Corso di Laurea in Scienze del Turismo culturale.
Gestione ai privati di beni e servizi pubblici – L’annunciata volontà di seguire un “criterio guida nell’affidamento a privati della gestione di beni e servizi pubblici (Rocca, spiagge, suolo pubblico, zone blu, ecc.)”, sì da “contemperare l’interesse generale della collettività a quello del privato singolo e associato concessionario o affidatario”, non trova riscontro in atti di affidamento adottati dall’Esecutivo, gestiti piuttosto in modo personale dal Sindaco con atti palesemente illegittimi, come per i recenti affidamenti della Rocca di Cefalù e della struttura e dell’area un tempo destinate al campo da golf.
Il Comune e la Fondazione Giglio – San Raffaele – Il Sindaco del comune di Cefalù, quale componente di diritto del Comitato di Monitoraggio previsto dallo Statuto della Fondazione, avrebbe dovuto assolvere a quel diritto-dovere di controllo, per prevenire o denunciare (come si afferma nel programma elettorale del dott. Guercio) “le anomalie che una gestione privatistica di una struttura pubblica con finanziamenti pubblici potrebbe presentare (vedi criteri di assunzione, gestione del personale, gestione delle risorse, garanzia di permanenza dei dipendenti dell’ASL 6 che già operano nell’ospedale, etc.)”. Il dott. Guercio, accettando la nomina a Componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Giglio – San Raffaele, ha concentrato su di sé il ruolo di controllore e controllato, sottraendo, di fatto al Comune di Cefalù ogni potere di verifica sull’operato del Consiglio di amministrazione della Fondazione.
Acqua – “In attesa della risoluzione della controversia in atto tra l’ATO idrico ed alcuni comuni circa la concessione a privati della gestione del servizio idrico, ritengo necessario che sia la popolazione a pronunciarsi attraverso un referendum sulla privatizzazione o meno del servizio idrico. Mi impegno in ogni caso a promuovere ogni iniziativa utile alla realizzazione di una nuova ed efficiente rete idrica”. E’ forse il caso più emblematico di impegno disatteso, in danno agli interessi della Comunità. La consegna degli impianti alla società APS, senza dare ascolto all’opinione dei cittadini e contro la volontà unanime del Consiglio comunale, può leggersi esclusivamente come un atto di pervicacia autoritaria connesso, paradossalmente, a sudditanza nei riguardi dei referenti politici del momento. Tale atto è grave, a maggior ragione, perché è stato adottato nella consapevolezza dell’assenza del piano operativo degli investimenti (POT), strumento previsto per legge, propedeutico alla determinazione delle tariffe. La cessione è avvenuta senz’alcuna certezza della realizzazione di opere indispensabili alla Città, quali il rifacimento della rete idrica, il depuratore di Torretonda, la fognatura di c.da Cippone, ecc.
Cimitero – Dopo che era stato sventato, grazie alla resistenza dei cittadini, il tentativo di privatizzazione portato avanti dall’Amministrazione Vicari, vi era l’impegno del Sindaco Guercio per trovare “risorse finanziarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per l’aumento della disponibilità dei loculi”, interventi che non sembrano in via di realizzazione.
Sant’Ambrogio – Nei riguardi della Frazione appare evidente il totale disinteresse del Sindaco, se si eccettua qualche processione o evento a cui presenziare formalmente. In occasione del movimento franoso che, bloccando la SS 113, ha interrotto i collegamenti stradali, la sensazione di abbandono ha spinto gli abitanti ad inscenare manifestazioni di protesta, per ottenere dal Sindaco quel minimo di attenzione e di sostegno che avrebbe dovuto concedere doverosamente e immediatamente. I buoni propositi, quali “un potenziamento dei servizi e dei collegamenti e il completamento dell’impianto di illuminazione pubblica fino alla SS 113”, sono destinati a rimanere tali. “L’accordo con i residenti circa “le modalità di utilizzo degli immobili comunali in atto abbandonati (sede del consiglio di quartiere ecc.)” si è trasformato, senza alcun rapporto con gli abitanti locali, nella messa in vendita di TUTTI gli immobili comunali ivi presenti.
Rapporti con i Comuni Madoniti e con il Parco delle Madonie – La debolezza con cui Cefalù viene rappresentata negli Organismi Sovracomunali, alle cui riunioni, oltretutto, molto raramente partecipa il Sindaco, hanno oscurato quel ruolo leader che, per sua natura e storia, la nostra Città dovrebbe svolgere nel Territorio. La scelta di altri siti per il Comune capofila del PIST o per la Sede di un nuovo Liceo Scientifico, sono la dimostrazione di un’incapacità politica che nuoce gravemente agli interessi della Città e dell’intero Comprensorio.
Considerato
che, da quanto precede, emerge con chiarezza che il Sindaco ha violato ampiamente il “patto” sottoscritto con gli elettori;
che il Sindaco e la sua Amministrazione, proprio per l’incapacità di prendere coscienza dei reali interessi e bisogni della Comunità amministrata, si sono visti negare ripetutamente il sostegno del Consiglio comunale e, in particolare, da quella stessa maggioranza determinata dal consenso elettorale dei cittadini;
che il Sindaco si è reso responsabile, nei confronti del Consiglio, formato dai rappresentati del popolo di Cefalù democraticamente eletti, investiti dei poteri di controllo, di analisi, di impulso progettuale, di un rapporto quando di sprezzante indifferenza per il ruolo e l’azione di codesto Consesso quando di sterile conflittualità, giungendo a scontri verbali personalistici con singoli e gruppi consiliari, del tutto immotivati e assolutamente estranei alla dignità del suo Ruolo;
che il Sindaco ha dedicato e sta dedicando la maggior parte delle proprie giornate politiche alla affannosa ricerca di meri, traballanti ed effimeri equilibri di potere che possano assicurargli un precario galleggiamento amministrativo tramite nuove maggioranze ambigue, discutibili e non rispettose della volontà degli Elettori, di fatto lasciando inalterate la sostanza e la gravità della situazione locale.
Delibera
la Mozione di Sfiducia nel confronti del Sindaco di Cefalù, dott. Giuseppe Guercio, derivandone le conseguenze previste dalla Legge riportata in premessa.
Cefalù, 11/12/2009 I Consiglieri Comunali
BARRANCO ALBERTO
CALABRESE FRANCESCO
FATTA PASQUALE
FRANCO ANTONIO
GATTUSO LAURA
GENOVESE GIUSEPPE
LAPUNZINA ROSARIO
LIBERTO VINCENZO
LO VERDE ANGELA
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Finalmente chiarezza
Finalmente la grande decisione di non giocare più a rimpiattino. Adesso, comunque si concluda la votazione in aula, sapremo chi sta con il Sindaco e ne condivide le responsabilità di ordine politico-amministrativo o sta invece con chi sostiene la necessità di cambiare.
Sarà bene che si sappia chiaramente che a sostenere la necessità del cambiamento non sono soltanto i firmatari della mozione di sfiducia, ma anche un'altissima maggioranza di cittadini, stanchi di aspettare un'Amministrazione degna di tal nome. Soprattutto un'Amministrazione coerente con le sue promesse elettorali e fedele a un impegno prometeico per il futuro di Cefalù.
Fuori dalla palude
Ritengo che la notizia della presentazione della mozione di sfiducia, firmata da nove Consiglieri comunali, sia molto importante perché, qualunque sarà l’esito della votazione in Consiglio, contribuisce indubbiamente a fare chiarezza nel quadro politico cittadino. Rappresenta un importante atto di coraggio da parte di quei consiglieri che vogliono porre fine a quello che mi piace definire “l’effetto palude” nel quale, ormai da troppo tempo, si è impantanata la situazione politica del Comune di Cefalù. In un mio precedente scritto, di carattere generale, avevo sostenuto come vi sia l’esigenza di porre in essere una buona politica che riesca ad organizzare bene la polis e, dunque, a migliorare la vita dei cittadini e come, al contrario, la cattiva politica sia quella che si chiude in sé stessa, che non fa l’interesse della collettività ma di singoli cittadini o gruppi di interesse; questo fenomeno è presente ad ogni livello aggregativo, a partire dal Comune. La mozione rappresenta quindi una opportunità per verificare se l’amministrazione gode ancora di una maggioranza consiliare che si assuma la responsabilità di fare delle scelte o se, al contrario, l’esperienza amministrativa della sindacatura Guercio debba considerarsi ormai conclusa. Non era più tollerabile restare in un limbo che eludeva il concetto di responsabilità dell’azione politica, inchiodava la città in un non – governo fine a sé stesso, impediva qualunque progettualità e, persino, la gestione dell’ordinario. Sento il dovere di porgere un grazie a quei consiglieri che, firmando la mozione, hanno dimostrato di condividere una concezione nobile della politica e, contrariamente a quella irrefrenabile spinta all’attaccamento alla poltrona, paventata da qualcuno, hanno saputo trarre fuori la politica cefaludese dal pantano nel quale si era invischiata. Grazie a loro, comunque vada a finire il voto in aula, ci sarà una indiscutibile vincitrice: la democrazia.
Domanda ai firmatari della mozione
E' già un grande successo avere raggiunto le firme di 9 Consiglieri in calce alla mozione, condizione necessaria per far si che essa possa essere discussa in Consiglio e messa ai voti, di ciò non posso che essere lieto e ringraziare i firmatari quale cittadino insoddisfatto dell'operato dell'attuale amministrazione.
Poichè essa rappresenta solo la vittoria di una battaglia ma la guerra è ben lungi dall'essere vinta, chiedo ai promotori della sfiducia se stanno adoperandosi affinchè altri 4 loro colleghi possano unirsi per farla anche approvare.
Sembrerebbe che già un consigliere (Coco), come ha dichiarato su Cefalunews, sia disposto a dare il suo consenso ma ne occorrono altri 3.
Auspicherei che le trattative avvenissero alla luce del sole mediante pubblici e trasparenti dibattiti, dove le rispettive posizioni fossero esposte con quella chiarezza e linearità che la popolazione attende, e quindi senza le mediazioni di terzi estranei al Consiglio o di segreterie.
Solo così, per citare l'intervento di chi mi ha preceduto, "ci sarà una indiscutibile vincitrice:la democrazia". Diversamente la palude imperverserà ancora per lungo tempo ai piedi della nostra Rocca.
Per concludere, a questo punto il Sindaco dovrebbe prendere atto che non potrà avere una maggioranza che lo sostenga in avvenire, anche se la mozione non dovesse passare e trarne pertanto le debite conclusioni, non potendo pensare di poter continuare a governare la restante parte della consiliatura senza l'appoggio dell'organo che detiene il controllo dei cordoni dell borsa.