IL DOTT. COCCO : MA CHE VOGLIAMO DI PIU’ ?

ritratto di Saro Di Paola
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Sono convinto che il sindaco, dott. Guercio, prima di nominare il nuovo assessore “tecnico” della sua giunta abbia “girato” la proposta di nomina ad altri “tecnici” di Cefalù.
Ciò, quantomeno, al fine di evitare che sulla barca di Cefalù salisse un nuovo “carneade”.
Per non urtare la suscettibilità del nuovo assessore, come in passato ho urtato quella di altri, preciso subito che il nome del filosofo di Cirene è da me usato come sinonimo di persona poco nota.
A Cefalù, ovviamente.
Sul nome di Cocco metto, cioè, nella bocca di Don Lappanio la stessa domanda che, sul nome di Carneade, Manzoni mise nella bocca di Don Abbondio :
“Cocco chi è costui ?”
La domanda al presente, ovviamente.

Sono altresì convinto che “i tecnici” di Cefalù interpellati dal sindaco abbiano declinato la proposta.
Il “carneade” Cocco l’ha, invece, accettata.
Senza remora alcuna.
Neanche quella che, secondo il consigliere Lapunzina, il nuovo assessore non avrebbe potuto non avere per quei ruoli istituzionali che, da funzionario regionale, Egli ha svolto presso il Comune di Cefalù.
Di recente.
Se il dott. Cocco non ha avuto remora alcuna ad accettare la nomina del sindaco è stato per la ragione che emerge chiara dalle precisazioni che Egli ed il sindaco hanno fatto all’atto dell’insediamento e che Giacomo Sapienza ha riportato su Cefalunews :

“L’assessore Cocco avrà un RUOLO ESCLUSIVAMENTE TECNICO, derivante dall'esperienza e dalla professionalità specifica acquisita negli anni a servizio della pubblica amministarzione e dei comuni siciliani, SLEGATO DA QUALUNQUE RUOLO O SIGNIFICATO POLITICO…….
Il sindaco Guercio ha manifestato pubblicamente la propria soddisfazione ed apprezzamento per il fatto di poter avere nella civica Amministrazione un Assessore esperto nella delicatissima materia del bilancio, peraltro dotato di straordinarie capacità professionali unanimemente note e da tutti riconosciute, che potrà dare quel contributo in termini di capacità, impegno e competenza necessario ad assicurare alla Città il raggiungimento dell'obiettivo programmatico prioritario costituito proprio dal risanamento finanziario del Comune, in alcun modo procrastinabile oltre.”

Come dire che il sindaco Guercio ha trovato l’assessore giusto.
Finalmente!
Dopo Crisafi e Bondì, Cefalù ha per assessore al bilancio un tecnico dalle “straordinarie capacità professionali”.
Finalmente!
Un tecnico che, avendo studiato a fondo il bilancio comunale ed avendo ben chiara la situazione finanziaria dell’Ente, sa già dove mettere le mani.
Per sistemare i numeri.
Per fare tornare i conti.
Per risanare le casse del comune.
Un tecnico, per di più, “SLEGATO DA QUALUNQUE RUOLO O SIGNIFICATO POLITICO”.

Quasi quasi mi verrebbe da dire :
MA CHE VOGLIAMO DI PIU’ ?
Personalmente, so bene cosa vorrei di più.
Personalmente, vorrei che, finalmente, si capisse che RISANARE IL BILANCIO NON E’ UN PROBLEMA TECNICO!
Risanare il bilancio è, anche, un problema tecnico ma è, soprattutto, UN PROBLEMA POLITICO !
IL PIU’ GRAVE DEI PROBLEMI POLITICI !
Per “raggiungere l’obiettivo programmatico del risanamento finanziario del Comune” che, come ha detto Guercio, “non è procrastinabile oltre” non basta un “tecnico capace, impegnato e competente”.
Nella attuale congiuntura e con “i lustri ri luna” imposti agli enti locali dalla manovra correttiva del Governo centrale, il risanamento finanziario del Comune non potrà che passare attraverso LE SCELTE DELLA POLITICA.
Le scelte, cioè, DEL SINDACO, DEGLI ASSESSORI, DEL CONSIGLIO!

Un “tecnico” che “sleghi” la sua azione dalla Politica potrebbe essere utile come ragioniere, come consulente.
Come uomo dell’apparato burocratico del Comune.
Ma di quelli ne abbiamo!
O mi sbaglio ?

Saro Di Paola, 29 giugno 2010

ritratto di Angelo Sciortino

Non ti sbagli

Caro Saro, non ti sbagli!
Comunque dobbiamo ammettere che non si può pretendere un puledro da un bardotto o un uovo da una pecora.

ritratto di Pino Lo Presti

Condivido anch’io, caro Saro

Come anche nel caso aperto dalla recente Ordinanza 38/2010 sulla viabilità ed il traffico, l’Amministrazione dimostra di non avere una visione coerente d’insieme - un progetto -, di non sapere e volere fare delle scelte (compito della Politica) ma di avere come unica mira la ricerca del facile consenso, cercando in maniera raffazzonata di non scontentare nessuno (specie tra chi “conta” in termini di potere economico e quindi elettorale): non il bene della città ma di restare al centro delle mediazioni degli interessi economici privati.
Come lo stesso caso citato dimostra, i “tecnici”, gli “Uffici” vengono poi usati come alibi per far passare scelte “scomode” quando non “inconfessabili”.
Dietro il paravento della “obiettività”, della “tecnicità”, si protegge il “vuoto di volontà del Bene della città” pieno solo di ciò che non si può dire, che non può apparire!