Un ascensore sulla Rocca di Cefalù nel Piano Territoriale Provinciale

ritratto di Gaetano Lapunzina

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Un “Ascensore di collegamento tra centro storico e Rocca di Cefalù”, elencato tra le “Porte e corridoi per l’accessibilità al Parco delle Madonie”.

E’ una delle tante previsioni contenute nel Piano Territoriale Provinciale (PTP), il cui schema di massima, redatto dal Prof. Giuseppe Cangemi, è in via di approvazione al Consiglio Provinciale di Palermo. L’art. 13 della L.R. 9/1986 dispone che, nel territorio di propria competenza, l’Ente Provincia preveda, oltre alla rete di comunicazioni stradali e ferroviarie, la localizzazione delle opere ed impianti di interesse sovra comunale, stabilendo, altresì, che, “qualora i comuni non provvedano ad adeguare i loro strumenti urbanistici alle previsioni di detto piano, le deliberazioni delle province regionali …costituiscono varianti rispetto agli strumenti urbanistici comunali”.
Una gerarchia tra interventi pianificatori da valutare con estrema cautela, tanto che, in più occasioni, l’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente è intervenuto per consigliare una “particolare attenzione al carattere sovra comunale dell’intervento della Provincia”, al fine di evitare l’insorgere di “conflitti di competenza” fra Comuni e Province.

Per tale ragione, ritenendo necessario che, specie in ordine a scelte così importanti, siano rispettate le decisioni assunte in sede locale, ho proposto all’Aula l’adozione di un Ordine del Giorno con cui si stabilisce che, per opere quali il “COLLEGAMENTO FUNICOLARE MONTE PELLEGRINO” o “L’ASCENSORE DI COLLEGAMENTO TRA CENTRO STORICO E ROCCA DI CEFALU’’”, nella fase temporale tra l’approvazione dello schema di massima e la stesura del piano di dettaglio, sia verificata, ai fini dell’effettivo inserimento, la reale volontà delle Assemblee consiliari dei Comuni interessati.

Gaetano Lapunzina
Consigliere provinciale

ritratto di Pino Lo Presti

Grazie, per la "vigilanza", al cons. provinciale G. Lapunzina

Questa manovra di "aggiramento" della volontà locale dimostra ancora una volta la forza e l'arroganza degli interessi che vogliono fare della Rocca di Cefalù (come del Centro Storico) una grande macchina per fare soldi, nel prevalente interesse di pochi e nel dispregio più assoluto della identità civile e culturale dei luoghi e di chi ci vive.