Lettera di precisazione dei dipendenti dell'Istituto "Genchi Collotti"

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Riceviamo, e pubblichiamo, la seguente lettera di precisazioni che ci è pervenuta dai dipendenti dell'Istituto "Genchi Collotti" (San Paquale) di Cefalù
Vorremmo fare una precisazione sull’articolo del Sig. Saro di Paola inerente
all'istituto Genchi Collotti di Cefalu' comunemente chiamato “S. Pasquale”.
perche' leggendo si puo' avere l'idea che con la partenza delle suore si
chiuda anche la casa di riposo.

le vicende che riguardano il ricovero degli Anziani e la partenza delle Suore
sono due argomenti diversi

Le Suore serve dei poveri del Beato Giacomo Cusmano vanno via semplicemete
perche' non hanno un ricambio generazionale , a Cefalu' sono rimaste solamente
in due la Superiora Rosalia Giardina e suora Assunta , quindi vista l'eta
delle due Sorelle la madre generale di Palermo ha preferito richiamarle nella
loro Casa di Palermo

La casa di Riposo di San pasquale ormai da un po' di anni e' gestita da
persone laiche, ci lavorano un bel gruppo di persone che ormai da anni ogni
giorno accudiscono gli anziani che fanno soggiorno in questa struttura. Dopo
la partenza delle Suore agli anziani non cambiara' nulla perche' la direzione
e i lavoratori continueranno a svolgere le stesse cure e attenzioni che ormai
da molti anni offrono agli anziani .

Per quanto riguarda il discorso degli arretrati e vista la non brillante
situazione economica che stiamo attraversando volevamo comunicarle che la
direzione dell’istituto sta provvedendo a risolvere la situzione.

Cordiali Saluti i Dipendenti dell’istituto S. Pasquale

ritratto di Saro Di Paola

SARA' UN "NUOVO SAN PASQUALE"

Sono sinceramente rammaricato del fatto che la mia riflessione sotto il titolo "CEFALU' DA OGGI E' PIU' POVERA" abbia potuto dare, come ha dato (leggi commento del sig. Aldo Mento), l'idea che con la partenza "delle suore si chiuda la casa di riposo".

Con la stessa sincerità, però, devo precisare, come si coglie in un mio commento alla lettera pubblicata dal sig. Antonio su Cefalunews, che "LA POVERTA'" cui mi sono riferito è SOSTANZIALMENTE quella di cui Cefalù risentirà, proprio, PER LA PARTENZA DELLE SUORE.

Ciò a prescindere dall'impegno che i laici, profondono, e profonderanno, nella assistenza agli anziani.

"SAN PASQUALE", per quelli della mia generazione, come si coglie nel commento di Giovanni Marino, era L'ISTITUTO CON LE SUORE.
RICCO DELLA SPIRITUALITA' E DELLA OPEROSITA' CRISTIANA CHE TUTTE LE SUORE CHE SI SONO AVVICENDATE NELL'ASSISTENZA DI ORFANI ED ANZIANI VI HANNO PROFUSO SOTTO LA ILLUMINATA GUIDA DI PATR'ABBATI.
PER DECENNI E DECENNI.

Senza le Suore sarà un altro "SAN PASQUALE".
Potrà essere, e mi auguro sia, magari migliore dal punto di vista della qualità del "riposo degli anziani" e della assistenza che verrà loro data dai laici.
SARA', però,un "SAN PASQUALE" DIVERSO, al quale mancherà quella UMANITA'che solo LE FIGURE E LA PRESENZA DELLE SUORE hanno potuto dare.

SENZA LE FIGURE E LA PRESENZA DELLE SUORE CEFALU' SARA' PIU' POVERA.
NELLO SPIRITO E NEL CORPO.
E', infatti, il CORPO IL PRIMO BENEFICIARIO DELLA RICCHEZZA DELLO SPIRITO.

Da parte mia, ai laici che si adoperano, e si adopereranno, nel "NUOVO SAN PASQUALE", giungano, dal profondo del mio cuore,i miei sentimenti di augurio.
BUON LAVORO!