CEFALU’ DA OGGI E’ PIU’ POVERA

ritratto di Saro Di Paola

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La notizia che le Suore del Boccone del Povero dopo 104 anni lasciano “San Pasquale” è tra le più tristi della storia recente di Cefalù e del suo circondario.
È una notizia che lascia il segno.

Nel cuore di quei tantissimi, allora bambini, che in quella casa sono stati accolti quando la vita li ha privati della presenza e dell’affetto dei genitori.

Nel cuore degli innumerevoli parenti di quei tantissimi anziani che in quella casa sono stati accuditi ed in quella casa hanno concluso la loro esistenza terrena.

Nel cuore di tutti coloro per i quali “San Pasquale” è stato la casa dell’accoglienza, la casa dello studio, la casa del riposo, la casa della preghiera.
La casa per riassaporare quegli affetti di famiglia da cui la vita li aveva strappato.
La casa per un “pasto caldo”.
La casa della Misericordia.
La casa per il corpo.
La casa per lo Spirito.
La casa per i “POVERI”.

Sì !
E’ nel cuore di tutti che la notizia lascia il segno.
Siamo tutti poveri!
NELLO SPIRITO.
E senza “San Pasquale” saremo ancora più poveri.
Senza “San Pasquale” CEFALU’, da oggi, sarà PIU' POVERA.
Nel Corpo e nello Spirito.

Saro Di Paola, 20 aprile 2010

ritratto di Leonardo Mento

Sic transit gloria mundi.....

come mai chiude?

ritratto di Saro Di Paola

NON SOLO RAGIONI ECONOMICHE!

Per quanto se ne sappia e per quanto, personalmente, abbia colto in una notizia di qualche giorno addietro sugli arretrati nella retribuzione dei dipendenti, "San Pasquale" chiude per motivi economici.

La verità, però, a mio giudizio, è un'altra.
E' una verità molto più amara.
Una verità di quelle che dovrebbero farci riflettere.
Tutti.

LA MANCANZA di VOCAZIONE e di una GUIDA E DI UNA FIGURA CARISMATICA come, dopo quella di GENCHI COLLOTTI, è stata quella di "PATR'ABBATI".

Una figura, quest'ultima, alla cui "gestione non oculata", oggi post mortem, viene, magari, attribuita la responsabilità di avere determinato i presupposti per la chiusura della Casa, sopravvenuta ad un anno e due mesi dalla Sua scomparsa.

La gratitudine non è di questo mondo.
E lo sappiamo tutti.
L'ingratitudine e la superficialità sono, invece, il metro più comodo e più facile da usare nel giudizio dell'altrui operato.
Quella stessa ingratitudine e quella stessa superficialità con le quali, in passato, "Patr'Abbati" è stato, financo, accusato di "spugghiari i viecchi" .

ritratto di Saro Di Paola

CARO ALDO,

un signore di nome Antonio su Cefalunews,per evitare equivoci, ha scritto che "San Pasquale" non chiude.
Mi fa piacere saperlo.

Ma per me la sostanza non cambia.
Senza le Suore, per me, non sarà più "San Pasquale".
Senza le Suore del Boccone del Poverol, per me, CEFALU' SARA' PIU' POVERA.
San Pasquale sarà una casa di riposo come tante altre.
Spero, comunque, migliore di tante altre.

ritratto di Leonardo Mento

Saro.....

il fatto che non chiuda e che continua ad assicurare assistenza ai più bisognosi è " cosa buona e giusta". Temevo che si trattasse della solita speculazione immobiliare.

ritratto di Giovanni Marino

La notizia mi ha lasciato di

La notizia mi ha lasciato di stucco...per i cefalutani della mia età e non solo...San Pasquale era una istituzione.
Chi non ricorda negli anni '50 una suorina con una sporta di stoffa, con un grembiule grigio sulla veste azzurra (come nella foto) che bussava con discrezione alla porta per chiedere la carità per gli orfanelli che allora ospitata l'Istituto...
E la cosa che più ricordo era il modo con il quale si davano le offerte....
La suorina porgeva la sporta e la stessa persona infilava la mano con i soldi nella sporta in modo discreto...un modo forse per non offendere chi faceva la carità donando quello che poteva
Un modo dichiedere la carità il cui significato andava oltre il mero atto caritatevole.
Chi non ricorda Ninuzzu "l'orbu" come veniva affettuosamente chiamato, ospite a San Pasquale, con quella voce particolare quando cantava in chiesa...che camminava per le strade di Cefalù con un bastone bianco..che faceva battere in continuazione sul selciato per riconoscere dal ticchettio le vie, salutando i commercianti uno per uno, non appena arrivava davanti al negozio..!!
Con la chiusura di San Pasquale muore un altro pezzo della nostra Cefalù....
Giovanni Marino


Nella foto: oltre alle monache, Ninuzzu (il primo in alto a sx), la signorina Fertitta (seconda da dx), mio padre (il primo in alto a dx) e alcuni benefattori - foto anni '50 archivio Nico Marino

ritratto di Leonardo Mento

Giovanni

era proprio così...Ninuzzu che suonava anche l'organo, la suora che effettuava la questua, anche "Nbruocio" con suo sacco pieno di segatura che noi ragazzini birbantelli facevamo arrabbiare.......