Le Strisce Blu e le contraddizioni.....

ritratto di Rosario Fertitta

Versione stampabile

L’adozione della Delibera di Giunta Municipale n. 50 del 29 marzo 2010, avente ad oggetto “modifica piano zone sosta a pagamento nel territorio comunale urbano”, rilancia – ancora una volta – la questione relativa alle ormai ben note “strisce blu”.
L’argomento merita una attenta riflessione, non soltanto sul piano squisitamente tecnico, perchè alla fine – sono certo – che le conclusioni che ciascuno di noi trarrà sulla vicenda rappresenteranno la cartina tornasole di molti “eventi” politici che hanno interessato la nostra città in queste ultime settimane.
Con la speranza di esser chiaro e, nei limiti del possibile, conciso:
- dopo aver pervicacemente perseguito la “privatizzazione” della gestione dei parcheggi a raso (individuati e dislocati lungo le vie cittadine) nonché del Parcheggio Multipiano di Via Verga, e dopo le nefaste esperienze riscontrate con le due Ditte che, in quegli anni, si erano alternate nella gestione del servizio, il Sindaco Vicari - con propria Ordinanza Sindacale n. 63 del 09.06.2006 - affidò, direttamente, la gestione temporanea del servizio parcheggi alla impresa Farinella Vincenzo di Cefalù.
Tale determinazione sindacale anche a seguito della risoluzione per inadempimento contrattuale, intervenuta con la ditta CO.EU.S.S.A. e contro la quale pende un contenzioso innanzi il Tribunale Civile di Cefalù.
In data 29 dicembre 2006 (a poco meno di cinque mesi dalla scadenza naturale del secondo definitivo mandato Vicari) veniva approvato un bando di gara con il quale il Comune di Cefalù indiceva una trattativa privata per la concessione del servizio di gestione della sosta a pagamento dei parcheggi comunali e ciò per la durata di NOVE ANNI.
A tale gara venivano invitate a partecipare n. 49 imprese, tutte individuate inserendo la voce “parcheggi” all’interno della banca dati del sito internet “infoimprese.it”.
Ma ancor prima della celebrazione della gara pubblica per l’aggiudicazione del servizio (gara fissata per il 12 febbraio 2007), alcuni consiglieri comunali rilevarono formalmente talune anomalìe nell’iter procedurale seguito dalla P.A. evidenziando che, dal comportamento procedurale posto in essere, ne sarebbero potuti derivare gravissimi danni per l’Ente.
La gara, nonostante tutto ciò, veniva celebrata con la partecipazione di due sole imprese ed, esclusa l’altra per difetto di un requisito richiesto dal relativo bando di gara, il servizio veniva affidato all’attuale gestore.
Il Consiglio Comunale, nella seduta immediatamente successiva alla aggiudicazione, veniva,ancora una volta,investito della problematica già evidenziata e, in particolare, nel corso di quella serata veniva approvato un documento con il quale si chiedeva agli organi di competenza di adottare ogni più utile provvedimento finalizzato all’Annullamento in Autotutela della procedura seguìta.
Non è per nulla superfluo conoscere – per quanto in seguito – le ragioni che spinsero il Consiglio Comunale a chiedere l’Annullamento in Autotutela: nel corso di quella seduta, infatti, venne evidenziata la grave anomalìa del crtiterio seguito per individuare le imprese da invitare alla gara sottolineandosi, in particolare, l’irragionevolezza della scelta di individuare le imprese inserendo nella banca dati prescelta la voce “parcheggi” e di richiedere, nel contempo e quale requisito di partecipazione, lo svolgimento di una particolare specifica attività risultante dalla relativa visura camerale.
Si rilevò, nella buona sostanza, che inserendo nella banca dati del sito internet “infoimprese.it” la voce corrispondente all’attività il cui svolgimento veniva richiesto dal bando di gara quale espresso requisito di partecipazione ( e cioè GESTIONE di PARCHEGGI PUBBLICI e PRIVATI, GESTIONE di AUTORIMESSE E/O IMMOBILI ADIBITI a PARCHEGGI), il possesso di tale requisito risultava essere in capo ad una sola impresa invitata, risultata poi quella aggiudicataria.
Tali gravi censure mosse dall’Organo Consiliare non soltanto vennero reiterate con una successiva Deliberazione di Consiglio N. 18 dell’1 marzo 2007, con la quale veniva approvata, pure, una MOZIONE con cui si impegnava l’allora Amministrazione Comunale a Revocare in Autotutela gli atti della procedura, anche in virtù del lungo termine di NOVE ANNI del servizio affidato;
Ma, il Consigliere Comunale Rosario Lapunzina, segnalava formalmente le eccepite irregolarità all’Autorità Nazionale per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture.
Il Consiglio dell’Autorità, dopo aver chiesto ed ottenuto i necessari chiarimenti da parte del Comune di Cefalù, con Deliberazione del N. 207 del 21 giugno 2007 riteneva NON CORRETTA la procedura posta in essere dal Comune per l’affidamento in concessione della gestione dei parcheggi comunali “per contrasto con i principi sanciti dall’ordinamento comunitario e nazionale e, in particolare, dall’art. 2 del Codice dei contratti pubblici”.
Per evidenti ragioni di spazio ometto le corpose motivazioni tecniche poste a fondamento della Decisione con la quale il predetto Consiglio dell’Autorità di Vigilanza invitava il Comune (in data 3 agosto 2007) “AD EFFETTUARE LE VALUTAZIONI di COMPETENZA ai FINI del PROCEDIMENTO di RIESAME”
- A questo punto l’Amministrazione Comunale del tempo, presieduta dal Sindaco Dott. G. Guercio (Assessori, tutti presenti, Crisafi, Abbate Macaluso, Terrasi e Scancarello), preso atto del deliberato dell’Autorità di Vigilanza, adotta la Deliberazione N. 28 del 14.02.2008 avente ad oggetto “affidamento in concessione servizio gestione della sosta a pagamento parcheggi comunali. – Determin. Autorità Vigilanza sui contratti publlici, N. 207/07 – ANNULLAMENTO in AUTOTUTELA”.
Per effetto di quanto sopra il Comune di Cefalù conferì apposito incarico professionale al Prof. Giovanni Pitruzzella affinché rappresentasse e facesse valere tutte le ragioni dell’Ente, relative alla vicenda in questione, innanzi il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (T.A.R.) di Palermo.
I fatti, come sopra brevemente resocontati dal sottoscritto, in uno con le relative validissime motivazioni di ordine tecnico-giuridico, sono stati sottoposti all’attenzione dell’adito Tribunale.
Senonchè, prima della celebrazione della udienza innanzi al T.A.R. di Palermo, il Comune di Cefalù – anche all’esito dei vari incontri intervenuti con il proprio legale – si determinò nella volontà di adottare un Delibera di Giunta Municipale con la quale si decise di revocare quella portante il N. 28 del 14.02.2008 e relativa all’Annullamento in Autotutela dell’affidamento del servizio alla ditta Farinella.
Tale scelta tecnica perché, con il conforto giuridico del proprio procuratore, ci si accorse che l’ANNULLAMENTO in questione non lo si sarebbe potuto adottare con un Atto promanante dalla Giunta Municipale (organo politico) bensì doveva scaturire dal competente Organo Dirigenziale - Responsabile del Servizio (atto di gestione).
Nella buona sostanza, si rinunziava momentaneamente a quel ricorso introdotto erroneamente con un atto proveniente da organo formalmente “incompetente” ma, nella sostanza, non si rinunziava a far valere le proprie ragioni, anche in ossequio a quanto disposto – non dimentichiamo – dall’Autorità di Vigilanza.
Così facendo il Comune di Cefalù riusciva, pure, a non esser costretto a pagare le spese del giudizio.
- La questione rimane aperta più che mai, tanto per ragioni di ordine tecnico quanto perché la risoluzione della problematica “strisce blu” costituisce uno dei punti cardini del programma politico proposto alla Città dal Sindaco Dott. G. Guercio.
Del prosieguo di questa vicenda ho avuto la ventura di occuparmene personalmente, nel periodo in cui sono stato chiamato dal Sindaco a coadiuvarlo nell’amministrazione della cosa pubblica (delega al Contenzioso).
Nei numerosi incontri che tenemmo in Amministrazione, anche su questo argomento, si stilò una sorta di “road map” da seguire: in particolare, proprio per ottemperare a quanto disposto dall’Autorità di Vigilanza e per dare una logica e coerente continuità agli atti amministrativi già posti in essere, vi furono molteplici incontri con colleghi professionisti, esperti della materia, al fine di concordare il miglior percorso da seguire per la soluzione della vicenda.
Il tutto, ribadisco, con il pieno consenso di tutta l’Amministrazione Comunale.
D’altronde, sarebbe stato quanto meno contraddittorio – per non dire altro – iniziare un ricorso al T.A.R. per l’annullamento in Autotutela, impegnare e pagare professionisti per l’attività svolta, revocare la relativa Delibera e poi…..fermarsi !
Peraltro, non sfugga al lettore che, nelle more e ad abundantiam, la Corte di Cassazione – SEZIONI UNITE, con sentenza N. 116 del 9 gennaio 2007, ha eccepito la illegittimità dei provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento qualora non rispettino l’obbligo, già imposto dall’art. 7, ottavo comma, del C.d.S., di prevedere zone di parcheggio libero in prossimità di esse ed il T.A.R. del Lazio – Sezione II - con sentenza N. 218 del 28 maggio 2008, richiamando la superiore pronuncia della Suprema Corte, ha annullato la relativa Delibera del Comune di Roma istitutiva delle “strisce blu”.
Tutti elementi, anche sopravvenuti, che uniti a quegli altri già ben evidenziati in sede di ricorso amministrativo, non potevano essere disconosciuti e non potevano che confermare la linearità della scelta intrapresa.
- Nella prima settimana del mese di novembre del 2008, però, il Sindaco ha chiesto a tutti i componenti della precedente Amministrazione di rassegnare le dimissioni per consentirgli di percorrere “altre maggioranze”.
Sulla vicenda parcheggi, come in tutte le altre questioni che sono stato chiamato ad affrontare come amministratore, ho sempre agito nel rispetto delle regole e nell’interesse della città.
In tempo non sospetto, nel corso di una trasmissione radiofonica domenicale ove mi trovai ospite insieme al consigliere Lapunzina, ebbi modo di chiarire come stavano le cose, esattamente come oggi le sto resocontando.
L’avere, oggi, adottato la Delibera di G.M. n. 50 del 29.03.2010 è una più che palese contraddizione ( non solo politica ) con il corretto percorso sino ad oggi seguito.
Tale chiarimento, magari lungo per forza di cose, è necessario perché sulla responsabilità e continuità con il passato politico, più o meno recente, è doveroso che ciascuno di noi si assuma le proprie responsabilità di fronte alla Città, con atti alla mano.
Mi auguro che Qualcuno possa smentire questa mia ricostruzione perché, se così avverrà, vorrà dire che mi sono sfuggiti passaggi tecnici dei quali, forse, non ho avuto contezza.
Un eventuale, assordante, silenzio anche su questa vicenda sarebbe più di una palese conferma….
Ma, in ogni caso, non mi meraviglierei più di tanto.
Avv. Rosario Fertitta