L'altra Cefalù: il perchè di una nuova piazza telematica

ritratto di Staff

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Perchè una nuova “piazza telematica” a Cefalù.

A Cefalù esistono già quattro giornali telematici: Il Murialdo, Cefalunews, Madonielive e La Voce web. Per quanto variamente aperti al contributo dei lettori essi, tuttavia, si caratterizzano per avere un più o meno definito taglio editoriale, come d’altra parte ci si attende da una redazione con un direttore responsabile. Ne soffre ovviamente, fino al punto da esservi talora completamente assente, il dibattito tra i lettori e tra essi e i vari autori degli interventi.
Ciò d’altra parte è una caratteristica propria piuttosto dei Blog, i quali, per converso - in assenza di una redazione -, non hanno una linea editoriale data; questa, infatti, vi è determinata spontaneamente dai frequentatori della “piazza” sulla base delle tematiche e degli umori del momento.
Lo Staff, che nel Blog sostituisce la Redazione, è un gruppo ristretto di persone che si prendono soltanto cura di far funzionare “meccanicamente” il Blog stesso e di supervisionarvi ogni tipo di intervento perchè abbia i requisiti previsti dalla legge e le caratteristiche consone ad un civile e costruttivo scambio di opinioni.

Il primo e storico Blog cefaludese è stato ed è DonLappanio; ad esso va tutta la nostra gratitudine di cittadini per il servizio che ha reso e che rende alla comunità.
La formula scelta dell’anonimato è stata per molti versi rivoluzionaria ed opportuna in una comunità in cui la rete dei rapporti sociali è talmente rigida da porre oggettivamente la problematica di possibili eventuali “ritorsioni”, sui vari piani della vita sociale e personale, per le espressioni più indipendenti del pensiero.
Molte opinioni, ma soprattutto molti umori, hanno così avuto finalmente occasione di cittadinanza, ma anche qualche segnalazione che in altro modo sarebbe stata taciuta.
Il ruolo di DonLappanio, nella nostra comunità, in tal senso resta quanto mai necessario ed utile.
Ogni cosa tuttavia ha il suo lato in ombra, che quando praticato in mala fede, di quella cosa mostra il “limite”.

La possibilità, in particolare, per uno stesso soggetto anonimo di parlare per molti, registrandosi con una quantità indefinita di pseudonimi o nick-name diversi, imbastendo più o meno divertenti - dal suo punto di vista - “teatrini” vari, risulta inaccettabile in quanto più che contribuire alla informazione e alla chiarezza del dialogo, piuttosto si presta all’inganno e al plagio del lettore.

In democrazia, d’altra parte, ad ogni persona corrisponde un voto e un diritto di parola. Non perchè si è più ricchi di beni materiali, titoli accademici o semplicemente “più furbi” si può votare e parlare per dieci; un maggiore spazio si conquista solo sulla base degli argomenti.
Se è vero che il grado di civiltà di un popolo può essere evinto dalla quantità minore delle regole scritte, ciò è però possibile quando le altre siano state così profondamente da tutti introiettate e condivise che un controllo “istituzionale”, almeno su certe aree della vita sociale, non si rende più necessario, poichè già rette a sufficienza dall’etica collettiva.

Chi però non ne ha o ne ha una “particolare” è portato inevitabilmente ad approfittare di quegli spazi di civiltà lasciati senza “controllo”, talvolta magari ne userà in buona fede, ma talvolta anche ne abuserà per bassi scopi personali.

A Cefalù, in ogni caso, non esistono solo gli “oppressi” nella libertà di espressione, per i quali l’anonimato è indispensabile; fortunatamente esistono anche altri che non avrebbero problemi nel “metterci la faccia”, ma che non amano subire quel gratuito “disturbo” a cui alcuni, al riparo dell’anonimato, pruriginosamente sono tentati; e ciò non per una eventuale alta considerazione di sè e dei propri pensieri quanto per la lecita attesa di un virtuoso, quanto necessario piuttosto, costruttivo dialogo. Spesso le idee più serie le hanno i più sensibili ma, mentre questi volentieri accetterebbero un confronto onesto e rispettoso, esitano davanti alla folla anonima dei “curtigghi” specie quando frequentati da individui in mala fede.
Pensiamo anche ai politici che non sempre hanno lo spirito ed il tempo per seguire le facili polemiche o le gratuite insinuazioni.

Da sempre pensiamo che la vera rivoluzione verso una società migliore consista nel raggiungimento di un più profondo rapporto di rispetto tra il Sè e l’Altro da Sè (sia esso fatto da altre persone o dallo stesso Creato); e ciò sia nella prospettiva cristiana dell’essere tutti figli di un unico Dio, sia nella prospettiva Illuminista dell’essere tutti figli di un’unica Ragione.
In entrambe le prospettive, l’individuo ricava la sua dignità dall’essere in vario modo portatore del seme di una verità universale unitaria originaria, in ciò e perciò “fratello” degli altri individui.
Tale verità è un Principio, come tale “non nominabile”, privo di una forma data; esso piuttosto è in continuo divenire nel mondo della percezione duale e del molteplice. Essa verità non può essere pertanto contenuta, nella sua assolutezza, in alcuna forma particolare, sigla, stemma, bandiera o appartenere ad alcun particolare individuo, attraverso cui piuttosto solo in parte diviene; essa può essere solo “intuita” nella dinamica del “Discorso” a cui vari soggetti, riuniti attorno all’intento della ricerca-evocazione della comune verità (Bene comune), contribuiscono, ciascuno con il patrimonio della diversità del proprio percorso di esperienza individuale.
Fondamentale dunque è, per qualsiasi ricerca comune, la consapevolezza della relatività della propria e delle altrui idee e nello stesso tempo della loro comune “sacralità”.
Solo da una acquisita etica del rapporto tra il Sè e l’Altro da sè può derivare una sana socialità, che dia il giusto senso al concetto di “comune appartenenza” e di “bene comune”.
Se cultura è essenzialmente il distillato delle esperienze della vita compiute, una sana cultura potrà nascere solo da una sana socialità. Va da sè che solo da una sana cultura può maturare una sana politica e da questa, in ultimo, una sana economia e un sano rapporto col territorio.

Alla base di tutto il processo - se si vuole che sia virtuoso - è indispensabile pertanto la virtuosità del proprio stare in un consesso civile; fondamento, assieme alla modestia e al rispetto nei modi, ne è la assunzione delle proprie responsabilità e dunque la manifestazione chiara della propria identità, nel bene e nel male.

Se l’anonimato è comprensibile e persino opportuno in taluni casi e contesti, esso rimane tuttavia una sconfitta per l’uomo e la società che a ciò costringe, il sintomo di un male che non si può nel tempo non mettere tra gli obiettivi principali da sconfiggere.
Se è vero come è vero che una democrazia compiuta può essere realizzata solo da individui veramente liberi, e se la libertà non è solo quella dai bisogni materiali, la libertà di potere esprimere il proprio pensiero senza il fantasma di possibili “ritorsioni” è una condizione inalienabile per la compiutezza della democrazia.
Il nostro Blog vuole solo sollecitare un ulteriore passo in quella direzione!

Ci è stato da più parti detto che “non funzionerà”, che, obbligati a dichiarare la propria identità - mettendoci letteralmente la propria faccia con una foto -, nessuno scriverà su questo nuovo Blog.
La nostra è una scommessa che sentiamo possa essere vinta; perderla d’altra parte significherebbe perdere la speranza in una Cefalù migliore, in una Cefalù fatta da cittadini che cercano la luce del sole, e non da “incappucciati” che strisciano nell’ombra.

Parole, tutte queste, forse troppo grandi per un semplice Blog locale, ma noi ci crediamo ed è per questo che lo mettiamo a disposizione dei nostri concittadini; quanto lo si userà e la qualità di ciò di cui poi lo riempiremo dipendono naturalmente da tutti noi.

E’ chiaro che, per segnalazioni di disservizi, ipotesi di abusi e quant’altro di obiettivamente riscontrabile da chiunque non è indispensabile indicarne la “paternità”, ma quando si commenta, si esprime una opinione o un giudizio, o in ogni modo si agisce la propria soggettività, essa deve essere riconoscibile.

Lo Staff

ritratto di Gaetano Mocciaro

UN AUGURIO DISINTERESSATO

La nascita di un Blog a Cefalù non può che farmi tantissimo piacere e procurarmi un pizzico d'orgoglio. Tutti sanno della mia attiva presenza per 5 anni a fianco del collega Mario Macaluso nella gestione tecnica del giornale telematico Cefalunews. Pochi conoscono gli obiettivi e i sogni a lungo termine che avevamo espresso a suo tempo e che pian piano si stanno realizzando: far crescere la nostra comunità facendola sempre più partecipe all'uso delle nuove tecnologie in modo da ottenere per "tutti" la possibilità di un confronto democratico cittadino.
Per quasi quattro anni nulla si è mosso in tal senso, ma poi ecco spuntare DonLappanio, Il Murialdo, LavoceWeb e MadonieLive di cui io sono l'editore.
La nascita del Vostro Blog, quindi, concretizza ancora di più le mie aspettative e mi auguro che il dialogo e la collaborazione tra queste realtà editoriali locali si svolga in maniera civile, trasparente e costruttivo.
Auguri ragazzi!!

ritratto di Claudio Pepoli

UN NUOVO NETWORK

un nuovo network si è affacciato sulla piazza telematica cefaludese, un'occasione in più per dire la propria, mettersi in gioco e a confronto senza veli ne coperture ne pseudomini. E' arrivato il momento che chi vuole dire la propria deve metterci la faccia mostrando il volto di un'altra cefalù, la cefalù che vuole cambiare.

Claudio Pepoli