La Cultura delle Associazioni

ritratto di Daniele Tumminello

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Gli ultimi eventi organizzati dal Centro di Cultura Polis Kephaloidion, che così favorevolmente hanno interessato la comunità cefaludese, sono la testimonianza evidente dello spirito che anima l’attività di questa associazione. Uno spirito che, nell’arco di un decennio, ha saputo nutrirsi e alimentarsi della passione culturale e dell’impegno instancabile del suo fondatore, il Professore Domenico Portera.
Pur non facendo parte della Polis Kephaloidion, ho avuto l’onore di partecipare alle ultime manifestazioni proposte, rivestendo il ruolo di Ponzio Pilato, nella Passione di Cristo e quello di membro della giuria, nel Premio Letterario intitolato a “Domenico Portera”. Entrambe le occasioni sono state per me motivo di crescita umana, oltre che di orgoglio e gratitudine per la stima e la fiducia che mi è stata tanto gentilmente accordata, a fronte della giovane età e dell’ancora piccolo bagaglio di esperienza professionale.
Al di là della soddisfazione personale, credo che la validità delle proposte culturali avanzate ora dal Centro di Cultura Polis Kephaloidion, in altre occasioni da altre associazioni culturali cittadine, impongano, ancora una volta, una seria riflessione politica sul tema dell’associazionismo cittadino e sulle sue potenzialità di incidere con un ruolo da protagonista nella voce Cultura, Turismo e Tradizione dell’agenda amministrativa.
Credo che, da questo punto di vista, bisogna partire da un anno zero che non può, tuttavia, essere quello del vediamoci una volta, conosciamoci, diciamoci quello che facciamo e poi ognuno va per la sua strada. L’anno zero non può essere quello del presentate i progetti e vediamo se si trovano i fondi per finanziarli (tutti? alcuni?). L’anno zero non può essere quello dei complimenti per il vostro impegno, della collaborazione una tantum e poi si tende a puntare molto sulle competenze esterne.
L’anno zero che intendo deve prevedere piena disponibilità da parte di tutti, chiarezza nell’obiettivo di valorizzare e promuovere le realtà cefaludesi, collegialità e pluralità nelle decisioni, programmazione e calendarizzazione delle attività, utilizzo degli spazi chiusi e in via di degrado.
Passando davanti alla Corte delle Stelle, penso alla realizzazione di un Centro Polifunzionale che possa ospitare il teatro libero, le mostre, le esibizioni dei tanti gruppi musicali che suonano nei vari magazzini di Cefalù, conferenze e quanto altro, offrendo a tutti possibilità di accesso e di espressione, all’interno di una programmazione di eventi annuale.
Ciò ovviamente non esclude la possibilità di organizzare grandi eventi, non rappresenta una campanilistica ed esclusiva difesa della nostra identità. Ciò deve essere interpretato come una via possibile per offrire alla nostra città una passione costante, una cura quotidiana, uno sviluppo complessivo del senso civico. Ciò vuole essere uno stimolo alla riflessione per chi amministra e per chi vuole amministrare.
Penso che imparare a custodire e valorizzare la propria casa, nel tempo porti più guadagni di una gestione basata sugli affitti.

ritratto di Vito Patanella

Anno zero

Raccolgo con entusiasmo l`invito a collaborare senza escludere alcuna possibile via e perchè ciò non sia una tantum vi chiedo di predisporre con le associazioni un cartellone di eventi sul quale ragionare insieme sin da subito. purché anche stavolta dopo tanto parlare non si tratti solo di due sole iniziative. infatti dopo l`invito fatto per Ruggero sono state avanzate solo due proposte anche se di sicuro interesse.
resto in attesa.