IL CONSIGLIO COMUNALE AL PORTO E L’EFFETTO BOOMERANG

ritratto di Saro Di Paola

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È impensabile, sul piano della ragione, e impossibile, sul piano tecnico, che la banchina cosìddetta a T del porto di “Prissuliana” e le sei vasche delimitate dai bracci della stessa possano essere rese agibili per la incipiente stagione estiva. Siamo, infatti, alla fine di marzo.
In tale prospettiva, il CONSIGLIO COMUNALE, convocato per domani 31 marzo nei pressi della sede della delegazione di spiaggia, a nulla potrà servire.
Giunge FUORI TEMPO MASSIMO.
Anzi a tempo massimo abbondantemente scaduto.
Eppure, fosse giunto IN TEMPO UTILE, sarebbe potuto essere un “coupe de théatre”, certamente efficace, per suscitare la giusta attenzione delle Istituzioni sovracomunali sul collasso statico delle strutture della banchina.
Eppure, fosse giunto IN TEMPO UTILE, sarebbe stato un “coupe de théatre”, altrettanto efficace, per dare la giusta risonanza mediatica al collasso medesimo.
Sarebbe bastato che, IN TEMPO UTILE, le Istituzioni comunali avessero “AVUTO RIGUARDO” a quella ordinanza n° 3 con la quale la Capitaneria di Porto di Termini Imerese, il 28 gennaio del 2009, le aveva ALLERTATE sulla gravità delle condizioni statiche di alcune componenti strutturali della banchina.
Sarebbe bastato che, IN TEMPO UTILE, le Istituzioni comunali si fossero rese conto della IRREVERSIBILITA’ di quel processo di collasso statico di cui “le lesioni in corrispondenza della seconda vasca”, evidenziate nell’ordinanza, altro non erano se non il primo segnale.
Sarebbe bastato, nella sostanza, che le Istituzioni comunali avessero avuto IL SENSO DEL DOVERE!
Il proprio : quello ISTITUZIONALE!
Quel senso del dovere rispetto al quale alle Istituzioni medesime non possono bastare, per farle sentire con la coscienza a posto, quelle lettere e quei telegrammi che, dal 28 gennaio 2009 ad oggi, avranno, come hanno, certamente, inviato al Genio Civile Opere marittime, alla Capitaneria di Porto ed a qualche Assessorato Regionale.
Quando la casa brucia non è con i telegrammi e con le lettere che si spegne il fuoco.
Quando la casa brucia le Istituzioni si devono sbracciare.
Devono uscire gli attributi.
Devono avere la forza ed il coraggio per rappresentare, a tutti i livelli superiori, le istanze della collettività, ancor più, se sacrosante e legittime come quelle provocate dalla inagibilità della banchina a T.
Quando la casa brucia, le istituzioni non devono chiedere “l’intercessione di santi”.
Non ne hanno bisogno!
Devono mettere sul piatto il prestigio del proprio ruolo e della propria rappresentatività.
Meno che meno, alle Istituzioni comunali, per farle sentire con la coscienza a posto, potrà servire la convocazione del Consiglio Comunale al porto.
Domani, 31 marzo, dopo un anno e due mesi dall’ordinanza che evidenziava le lesioni nella banchina,la seduta straordinaria e urgente del Consiglio al porto, non avrà, neanche, quell’effetto del “coupe de théatre” che avrebbe potuto avere se celebrata in tempo utile.
Domani, 31 marzo, sarà, soltanto, TEATRINO.
Un teatrino ad effetto.
EFFETTO BOOMERANG, però !
Servirà, infatti, ad evidenziare a quanti, ancora, non la avessero colta, quella MANCANZA DI SENSO DEL DOVERE di cui, nella vicenda, hanno brillato le Istituzioni Comunali di Cefalù.
Almeno per un anno e due mesi
Saro Di Paola, 30 marzo 2010

ritratto di Rosario Fertitta

Caro Saro,il problema

Caro Saro,
il problema “della T” del nostro Porto di Presidiana è soltanto l’ultimo frammento di una fiction che, da anni, vede quell’area portuale oggetto di “attenzioni” non indifferenti da parte di molteplici soggetti.
Forse (come darTi torto ? ) tra questi ultimi sono mancati, il più delle volte, quelli Istituzionali.
E’ inutile ricordare alla Tua memoria ed alla Tua intelligenza le vicende e le svariate “iniziative” che nel corso di questi anni sono state intraprese “per mettere in sicurezza” il nostro Porto di Presidiana.
Siamo davvero convinti che questo sia sempre stato il reale fine ??
E’ vero, la politica arriva sempre in ritardo.
Purtroppo le pastoie burocratiche rappresentano, il più delle volte, ostacoli quasi insormontabili per la soluzione di problemi che meriterebbero ben altre tempistiche e dinamiche.
Probabilmente la seduta consiliare del 31 si risolverà – come Tu dici – in “UN TEATRINO”, ma credo che la città abbia il diritto, se non l’obbligo, di vedere come andrà a finire….
E’ chiaro che le responsabilità su questa vicenda ricadono su tutti noi: sulle Amministrazioni Comunali, sui Funzionari Responsabili del Relativo Servizio, sul Consiglio Comunale che soltanto adesso sta prendendo atto della gravità della situazione, sui Pescatori e sugli Operatori Commerciali che in quell’area hanno investito i risparmi della loro vita, su tutta la città che di fronte a “gravità” di tale natura non riesce a scrollarsi di dosso quell’atavica inedia che caratterizza la nostra indole.
Certo, con qualche mese di anticipo, tutto ciò avrebbe avuto ben altro effetto, in primis mediatico, ed avrebbe potuto consentire ed affrettare le migliori soluzioni.
Già…le soluzioni.
Perché, ormai, pare sia giunto il tempo di agire.
Ho ascoltato, più volte, i Tuoi interventi radiofonici sulla vicenda e ho avuto la sensazione (confortata dalla Tua esperienza professionale) che, alla fine, la soluzione tecnica del problema non sembrerebbe poi così complicata e finanziariamente proibitiva.
Tutt’altro.
Sempre che – chi di dovere – ne abbia la volontà di percorrerla.
Perché altrimenti si rischia, adottando soluzioni alternative e soltanto “formalmente provvisorie”, di consegnare definitivamente all’azione dei marosi la banchina “T” del nostro Porto.
Domani sapremo quale sarà l’intendimento e quanto si avrà a cuore la soluzione del problema oppure….diventerà un problema la soluzione.
Il tutto dovrà vedere, chiaramente, un’azione sinergica delle Istituzioni in tutte le loro articolazioni, anche territoriali.
Anche se, da vox populi, apprendo che le Autorità Marittime non avrebbero nemmeno concesso (sic !) l’utilizzo dell’area antistante la locale Delegazione per poter consentire lo svolgimento della seduta consiliare straordinaria.
Se vero, non sarebbe per niente un bel segnale, e tutto ciò porterebbe soltanto ad addensare nubi sulla vicenda…..
Rosario Fertitta.

ritratto di Saro Di Paola

HAI PROPRIO RAGIONE !

Caro Rosario, che dirTi e cosa aggiungere a quanto Tu hai scritto ?
Nulla se non dare forza a quella constatazione, amarissima, che Ti ha fatto scrivere "le responsabilità su questa vicenda ricadono su tutti noi: sulle Amministrazioni Comunali, sui Funzionari Responsabili del Relativo Servizio, sul Consiglio Comunale ......... sui Pescatori e sugli Operatori Commerciali ............. su tutta la città che di fronte a “gravità” di tale natura non riesce a scrollarsi di dosso quell’atavica inedia che caratterizza la nostra indole".
SI' HAI PROPRIO RAGIONE !
LE RESPONSABILITA'SONO DI TUTTI !
DI NOI CEFALUDESI!
DI NOI CEFALUTANI !!
Sono MIE e sono,anche, TUE !!!

Domenica scorsa, a Radio Cammarata, ho espresso tutto il mio rammarico per non avere gettato il mio sguardo sotto la banchina, prima dell'11 marzo scorso.
Mi fossi accorto delle lesioni, magari il 14 agosto dello scorso anno, quando, in occasione della Processione a mare dell'Assunta, ero stato per l'ultima volta su quella banchina, avrei scritto sulle testate telematiche cefaludesi quanto, invece, ho scritto solo il 12 marzo scorso.

Se la vicenda avesse suscitato il clamore odierno allora, vi sarebbe stato, certamente, il tempo per demolire e dismettere le due campate collassate e per rifarle così come sono le altre che, ad oggi sono rimaste perfettamente integre e, addirittura, con la "monta" che avevano allorquando sono state realizzate.
Sarebbero bastati, al massimo, due mesi di lavoro per una spesa complessiva che, a mio giudizio, non avrebbe superato, e non supererebbe, i 200.000 euro.
E' stato l'importo di cui, ho parlato a Radio Cammarata, con stima "ad occhio" e "d'emblais" : "tout de suite" .
E' l'importo che ritengo, tuttavia, sufficiente ora che, prezziario regionale del 2009 alla mano, ho avuto la possibilità di fare una stima a tavolino.
Grazie per il commento.

ritratto di Vincenzo Nastasi

e che cosa dire...

delle sterpaglie che, dalla parte a monte della strada che porta alla Capitaneria,crescono rigogliose mettendo a rischio l'incolumità dei passanti,cosa dire del LAGO DEl porto,nuovo sito turistico,che dalla tavernetta ,(tanto per intenderci)si estende in tutta la sua grandezza fino a giungere a mare, cosa dire .............