Città e Consiglio in un "cul de sac"
25 Novembre 2009, 15:11 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti]
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Siamo finiti in “un cul de sac”, come dicono i Francesi per indicare una situazione senza via d'uscita. La stessa nella quale è letteralmente piombato il Consiglio comunale di Cefalù, che si ritrova nella impossibilità di decidere senza problemi sugli equilibri di bilancio.
Equilibri di bilancio? Tutti i consiglieri sanno che quel coacervo di carte preparato dagli uffici di ragioneria tutto è, tranne che un insieme di voci adatte a equilibrare un bilancio. Eppure la Giunta, se approvato dai revisori dei conti, lo sottoporrà al voto del Consiglio, perché lo approvi. Perché lo approvi, fingendo di non accorgersi che mancano nell'elenco sostanziosi debiti fuori bilancio e che di contro sono presenti introiti aleatori e fantasiosi, come i ricavi eventuali derivanti dalle dismissioni del patrimonio comunale.
Accadrà quindi che, se il Consiglio approverà, quei consiglieri che avranno votato a favore dovranno rispondere con il patrimonio personale di eventuali danni erariali; se non approverà, allora sarà sciolto e al suo posto verrà nominato un commissario regionale, mentre resterà in carica senza più controllo l'Amministrazione. A meno che i revisori dei conti non si rifiuteranno di considerare quel coacervo di carte inidoneo a stabilire gli equilibri di bilancio.
Sia chiaro che in questo caso l'Amministrazione dovrà provvedere a redigere un regolare e corretto documento contabile, con quali conseguenze e con quali ammissioni di responsabilità oggi non è dato prevedere. L'unico risultato sarebbe che quei consiglieri, che hanno ritardato la opportuna presentazione di una mozione di sfiducia, conserverebbero la loro poltroncina, facendosi scudo del parere negativo di tale organo. Come bambini che nascondono le dita sporche di marmellata.
Di risultati positivi per la Città, invece, non ce ne sarebbero. Di quella Città che li ha eletti perché controllassero l'Amministrazione e le impedissero, se questo pericolo c'era, di arrecare danni. E che i danni ci siano stati e che si corra il pericolo di altri, è fuori discussione, come dimostra lo stato attuale di questa povera Cittadina, per la quale sicuramente non c'è stato e non c'è alcun progetto per il futuro, ma solamente mormorio da una parte ed elucubrazioni pseudo politiche dall'altro.
Non so che cosa si può consigliare in un momento così tristo, ma qualcosa voglio farla: conosco i nomi di quei consiglieri che, pur condividendo lo spirito della mozione di sfiducia, non si sono fatto carico per tempo delle loro responsabilità e hanno fatto piombare il Consiglio e l'intera Città in questo “cul de sac”: di essi farò i nomi, perché tutti sappiano di chi è la responsabilità della situazione determinatasi nel momento in cui parlerò.
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