Note sulle procedure per il PRG

ritratto di Giovanni La Barbera

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Pensando di far cosa gradita, vorrei accennare qui, alcuni degli aspetti procedurali che la legge regionale, in materia urbanistica, prevede per la formazione, l'adozione, la pubblicazione e l'approvazione del Piano Regolatore Generale.
Si tenga conto però che materia non è tra le più semplici.

Innanzitutto occorre ricordare che la legge regionale in materia di pianificazione del territorio n° 71/1978, già modificata ed integrata, prevede una procedura di formazione socialmente partecipata e trasparente.
Questo avviene obbligatoriamente sia nel caso che la delibera di approvazione del Piano regolatore sia stata prodotta dal Consiglio, sia che essa sia stata prodotta da un Commissario ad acta.

Incarico
Per motivi di economicità, se il Comune è provvisto di personale con la richiesta professionalità, la legge regionale prevede che l'incarico sia assegnato al responsabile dell'Ufficio competente.

Formazione,adozione, pubblicazione, approvazione
La Regione, per migliorare il processo entro il quale la Pubblica Amministrazione assume decisioni, nel pubblico interesse e nel rispetto delle leggi che disciplinano i diversi aspetti che concernono l'Urbanistica, ha articolato il processo di formazione cosi:

Il Consiglio Comunale approva un primo documento contenente le direttive generali da impartire ai professionisti incaricati della redazione della proposta di progetto di Piano Regolatore;

I professionisti incaricati redigono uno schema di massima del Piano;
Il Consiglio (o Commissario ad acta) si determina con atto deliberativo sulla proposta di Piano ed invia ai professionisti tutte le osservazioni che ritiene utili al perseguimento del pubblico interesse;
I professionisti sulla scorta delle Direttive generali e delle determinazioni del Consiglio comunale o del Commissario ad acta, redigono il progetto definitivo;
Il progetto di Piano deve essere inviato al Genio Civile per l'espressione del proprio preventivo parere di competenza;
Il progetto di Piano viene inviato all'ente Parco per l'espressione del proprio parere preventivo di competenza;
Il Consiglio Comunale o il Commissario ad acta adotta e si determina sul progetto di Piano munito di tutti i pareri obbligatori;
Il progetto di Piano regolatore viene pubblicato per 30 giorni durante i quali chiunque può presentare al Comune osservazioni nel pubblico interesse e/o opposizioni nell'interesse privato;
Nel periodo delle pubblicazioni possono essere indette anche riunioni pubbliche finalizzate alla migliore comprensione del Piano;
Raccolte le osservazioni e le opposizioni il Consiglio o il Commissario deliberano le controdeduzioni alle osservazioni e alle opposizioni presentate;
Il progetto di Piano Regolatore viene cosi inviato all'Assessorato al Territorio con la richiesta di approvazione;
Dopo una istruttoria minuziosa di tutto il progetto di Piano, dei pareri, delle osservazioni e delle opposizioni, la Regione ha quattro possibilità: approva con decreto, approva con modifiche, rinvia al Comune per rielaborazione parziale, rinvia al Comune per rielaborazione totale.

Alla prossima
Arch. G. La Barbera

ritratto di Staff

Benvenuto

Siamo lieti di ospitare nell’ Altra Cefalù un personaggio pubblico di tanto rilievo, mai messo così in risalto come in questi giorni. Siamo certi che ad accompagnare la sua scelta sia stata, alla base, anche la speranza di un rapporto civile con gli altri, almeno sul piano della comunicazione telematica. E’ il piano per il cui supporto è nato il Sito (presentazione del sito, 03.11.2009 -http://www.laltracefalu.it/node/13).
Non è certamente privo di significato il fatto che nel momento in cui la politica non riesce a rassicurarci sulla trasparenza della prassi della formazione di un organo di programmazione della vita sociale, così importante come il PRG, il Titolare della sintesi progettuale di quelle Direttive politiche, alla cui risposta presiede il suo incarico, colui cui vengono generalmente e genericamente imputate responsabilità nel degrado urbanistico del nostro territorio, in questi anni, esca dal suo ufficio presentandosi in una pubblica piazza. Qualcuno dirà che una persona così intelligente starà comunque seguendo una qualche strategia, noi riteniamo che sia sempre una buona medicina, individuale e sociale, parlare e ascoltare, disponibili alla risposta sensata e a sensate domande.

Come Principio polare, crediamo che ciò sia positivo, universalmente, sia che prevalga la sincerità che la mala fede, in chi parla o in chi ascolta.
Il Bene e il Male che sono in ogni espressione troveranno necessariamente rappresentazione anche nella comunicazione scritta telematica, e in questa sua forma - magari nel tempo - quelle due forze si offrono ad esservi riconosciute, “nominate”; ciò è tanto per chi vuol capire!

Inoltre noi speriamo che la formazione di una maggiore cultura “urbanistica”, nella nostra città, possa essere stimolata dal contributo dell’architetto La Barbera; una cultura ancor più oggi utile nella prospettiva legittima - e, sin’ora solo attesa - di una partecipazione critica della città all’Atto del PRG.

ritratto di Mauro Caliò

l'importanza della partecipazione

Come ho già avuto modo di dire, anche io non posso che essere positivamente colpito dall'intervento dell'architetto La Barbera, che potrebbe costituire l'inizio di un percorso di partecipazione con la cittadinanza su tematiche importanti come quella del Piano Regolatore e dell'Urbanistica in generale.
Entrando nel merito della materia c'è da dire che purtroppo la legislazione urbanistica regionale non è sicuramente adeguata per garantire la necessaria partecipazione. ritengo che 30 giorni in cui tenere incontri e presentare osservazioni siano pochi rispetto ad un iter che nel nostro caso si protrae da 15 anni. Mi auguro comunque che possa nascere un dialogo parallelo allo sviluppo del piano che porti i cittadini ad esprimere nuove idee delle quali i progettisti, se lo riterranno, potranno ancora tenere conto.
Mauro Caliò

ritratto di Pino Lo Presti

Qualche domanda al progettista

Nei limiti consentiti dalla legge, evitando disgressioni - incomprensibili ai più -, su filosofie urbanistiche, è possibile per un cittadino, allo stato delle procedure,avere qualche chiarimento su quesiti, quali:

1) che spazio viene dato alla nuova espansione edilizia e sulla base di quali indici essa, eventualmente, è stata preventivata?

2) è pensabile una politica di"nuova edilizia" sottratta alle leggi della domanda e della offerta, ridotta a soddisfare le esigenze della sola crescita della popolazione residente?

3)sono stati introdotti, nella progettazione e nella prassi amministrativa del Piano, strumenti normativi innovativi, quali: zoning, perequazione, concertazione o altro di significativo del più recente dibattito urbanistico?

4) i trenta giorni citati per produrre le "osservazioni" sono il minimo o il massimo previsto dalla legge?