Un “Cefaludese” apre la 63° ed. del Festival del Cinema di Salerno, e un altro la chiude.

ritratto di Pino Lo Presti
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- G. Tornatore e F. Turdo, al Cinema "Di Francesca", nella occasione del Conferimento, da parte della Città di Cefalù, della Cittadinanza Onoraria al noto Regista, il 22 settembre scorso.

La kermesse (la seconda per importanza dopo il Festival di Venezia) prenderà avvio domani, lunedì 23, con la proiezione di “Baarìa” di Tornatore e “Vincere” di Bellocchio, e si concluderà sabato 28 con il documentario “Religiosità popolare nei paesi delle Madonie” di Franco Turdo; che sarà proiettato il 28 Novembre alla Caserma Gen. D'Avossa alle ore 15.00.

“Oltre 160 pellicole in concorso, 9 sezioni (Lungometraggi, Corti, Indipendenti, Sperimentali, Documentari, Top Fiction e Cartoon, Reportage e Informativi), oltre trenta tra attori, produttori e registi e 2 open forum per l’edizione 2009 che rappresenta un appuntamento ormai storico nel calendario delle proposte culturali della città di Salerno che, pur rinnovandosi di anno in anno, mantiene inalterata la sua cifra distintiva di vetrina di promozione cinematografica, laboratorio per registi e attori emergenti, piattaforma di dibattito sulle nuove frontiere della comunicazione, luogo di incontro di e tra le giovani generazioni”. (dal Comunicato Stampa della Organizzazione).

Sette i finalisti nella sezione “film religiosi”.
Il Documentario racconta il meglio delle 27 processioni svoltesi nella Diocesi di Cefalù negli ultimi anni. Motivo di ulteriore orgoglio cefaludese, la colonna sonora del documentario, realizzata con musiche originali del Maestro Totuccio Curreri.

- durante la visita al Teatro Comunale "Cicero".

Ci piace sottolineare che fu proprio nella sezione “documentari” dello stesso Festival, che - tanti anni fa - Giuseppe Tornatore ebbe il suo primo riconoscimento.

ritratto di Angelo Sciortino

Un vanto per la nostra Città

Franco Turdo non è nuovo a simili riconoscimenti, ma in questa nostra Città ne ha avuti ben pochi. E sia! Lo si è detto sempre "nemo propheta in patria et in suo tempore". Ciò non toglie che un giorno suo figlio, ancora bambino e insieme al quale l'ho visto proprio oggi, sarà fiero di lui. Come oggi lo sono io per averlo amico, ma soprattutto come figlio della mia stessa patria, del mio stesso campanile.
E' doveroso sottolineare che comincia laddove cominciò Tornatore e nella manifestazione stessa conclude laddove questi comincia.
E scusatemi s'è poco! Grazie, Franco!

ritratto di Vito Patanella

richiesta contatto

potete mettermi in contatto con il regista F. Turdo. è intenzione per il prossimo anno realizzare uno spot sulla città di cefalù per la promozione turistica. sarebbe bello se a farlo fosse un figlio di questa terra. grazie

ritratto di Franco Turdo

grazie

La ringrazio per il Suo interesse.
Può contattarmi alla mia e-mail: francoturdo@libero.it

ritratto di Pino Lo Presti

Lo sto già facendo

Mi vorrei però permettere di ricordarle - in stima e senza malizia (solo per l'affetto che mi lega a Franco) - che Franco ha famiglia.
Lo dico perchè proprio questa mattina qualcuno prefigurava un altro Natale "gratis" per le associazioni cefaludesi, dal momento che - diceva - non ci sono (ma è una storia vecchia) soldi!

ritratto di Vito Patanella

solo gli schiavi

gratis lavorano solo gli schiavi e la schiavitù è stata abbolita da secoli. altra cosa è l'amore per la propria terra che spesso per tutti è stato ed è motivo d'impegno senza remunerazione economica. quanto al natale se non vi saranno le disponibilità economiche in bilancio nessuno dovrà sentirsi obbligato a fare alcunchè per gli altri.

ritratto di Pino Lo Presti

Spesso

penso che questa nostra terra sia come una donna frigida e sterile nei confronti degli impulsi più sinceri dell'amore; viceversa nei confronti di quelli più laidi ed irriquardosi!
Vorrei che i primi non fossero condannati ad una eterna prova del "disinteresse" ed i secondi premiati sempre in ragione della loro pragmaticità.
Gli operatori sociali e culturali cefaludesi hanno già dato prova del loro disinteresse e ancora lo faranno, ma si aspettano - da un partener che senta utile il loro apporto - un sostegno, un contributo che possa permettere loro di qualificarlo ed esprimerlo meglio: un segno di solidale complicità in un cammino di crescita che - da entrambe le parti - si voglia veramente comune.

ritratto di Angelo Sciortino

La metafora

Ottima metafora, caro Pino. Complimenti!