10 Novembre 2012, 19:21 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Ieri, 9 novembre, nella ricorrenza del sesto anniversario della scomparsa di Pasquale Culotta nella Galleria Espositiva della Facoltà di Architettura di Palermo, è stata inaugurata la mostra “TRACCE DI UN PERCORSO (interrotto)”.
Dopo il saluto del prof. Angelo Milone preside della Facoltà e della prof. Marcella Aprile direttore del dipartimento di Architettura, il prof. Vincenzo Melluso, organizzatore e curatore della mostra, si è, dapprima, soffermato sulla ragione che ha ispirato la mostra facendola cogliere nella volontà di riportare l’attenzione dei colleghi, degli studiosi e dei critici sulla produzione di Pasquale Culotta : Architetto, Docente ed Uomo impegnato nella cultura e nella politica.
Ciò al fine di avviarne il lavoro di sistemazione, di organizzazione e di riordinamento indispensabile per una riflessione critica sulla produzione medesima che, come solitamente accade, ha avuto eco fuori dai confini della realtà - Palermo, Cefalù, la Sicilia - nella quale Culotta ha, prevalentemente, operato.
Il prof. Angelo Milone (di spalle) ed il prof. Vincenzo Melluso
la prof.ssa Marcella Aprile ed il prof. Vincenzo Melluso
L’input per la mostra, infatti, è venuto dall’invito a rappresentare un piccolo spaccato della esperienza di architetto di Culotta che, la scorsa primavera, è stato rivolto a Melluso nella occasione del conferimento di un premio alla memoria da parte dell'associazione internazionale "A.A.A. Architetti Artisti", nell'ambito della XXI esposizione Internazionale “Ligne et couleur”, tenutasi a Catania.
Ai pannelli esplicativi presentati ed esposti in quella occasione Melluso, nella mostra che resterà aperta a Palermo sino al 30 di novembre, ne ha aggiunti altri.
A toccare il cuore dei presenti, tra i quali tanti giovani allievi architetti, è stato un video che, girato in occasione del festival dell’architettura di Parma nel 2005, può essere considerato il manifesto culturale e politico di Pasquale Culotta, architetto e docente di architettura.
Melluso si è, quindi, soffermato sulla descrizione del plastico del progetto della sede della Facoltà di Architettura che, riesumato dagli archivi della facoltà e restaurato per l’occasione, è esposto nella mostra.
Memoria del lavoro progettuale svolto da Culotta per la sede nella quale si forgeranno le nuove generazioni di architetti dell’Ateneo palermitano.
La mostra è sintesi della produzione architettonica di Pasquale Culotta condivisa, per la maggior parte, con Bibi Leone, altra figura centrale nella storia recente della scuola palermitana, venuta a mancare pochi mesi fa.
Una sintesi espositiva che riassume e svela le quattro tematiche strategiche della produzione di Culotta e Leone :
1. La piccola dimensione: il tema dell’abitare, il luogo di sperimentazione dove si ricavano gli innamoramenti culturali e linguistici del loro percorso di architetti.
2. La città nuova: il linguaggio della modernità per aggiungere qualità alla dimensione urbana contemporanea, senza doverla necessariamente deputare alla città storica.
3. Il lavoro sull’esistente: i progetti di restauro che guardano alla storia con quella capacità critica che permette di relazionare il passato al proprio tempo.
4. I grandi progetti per Palermo che prodotti per iniziative culturali, di cui Culotta fu animatore, sarebbero stati straordinariamente attuali e strategici per lo sviluppo della città di Palermo e di riferimento per tantissime vicende urbane del territorio nazionale.
(Nel pannello espositivo della foto sotto il titolo che, come le altre è di Nanni Culotta che ringrazio, uno splendido interno del Municipio di Cefalù che la assoluta mancanza di sensibilità di amministratori della Cefalù di Pasquale, e nostra, ha, inopinatamente, mortificato e cancellato. Il pannello espositivo è immerso nella luce di un interno, altrettanto splendido, della Facoltà di Architettura di Palermo progettata da Pasquale Culotta)
Saro Di Paola, 10 novembre 2012
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Commenti
Riccardo Catania -
Riflessione
Ieri, presente alla mostra, ho riflettuto molto sul concetto di Maestro. Quello che Pasquale Culotta è stato per molti di coloro che adesso sono i miei docenti. Quello che purtroppo lui non potrà mai essere per me e la mia generazione. Per crescere, cercherò di leggere tra i suoi segni ciò che sicuramente sarebbe stato felice di insegnarmi, sperando di emozionarmi ancora quando mi soffermerò a scrutare ed indagare la sua architettura.
Saro Di Paola -
Il Maestro che non hai avuto ma che hai
Caro Riccardo, che belle le tue parole !
Tu che "speri di emozionarti quando ti soffermerai a scrutare ed indagare l'architettura di un Maestro che non hai avuto" ma che, nella sua architettura, tu e la tua generazione, avete sei riuscito ad emozionare me ed il Maestro.
Ne sono certo!
Grazie!
Tania Culotta -
Grazie Saro
Grazie Saro
per questa bella pagina, cronaca di una giornata intensa e commovente e grazie a Nanni per le belle immagini.
A Riccardo Catania dico che i Maestri non muoiono mai perchè continuano attraverso i loro segni a perpetrare la loro missione, basta solamente seguire le tracce di un percorso che nella storia non muore mai.