17 Ottobre 2012, 15:58 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
In un momento in cui lo Stato italiano è virtualmente commissariato dalla CE, sarebbe paradossale che gli Enti Locali - siano essi regionali, provinciali e comunali - credessero di poter continuare a comportarsi come nel passato. Non mi meraviglia, quindi, che la Corte dei Conti abbia applicato finalmente la legge nel decidere sulla contabilità pluriennale del Comune di Cefalù. In questo caso sono in disaccordo con il Sindaco, che nel Consiglio comunale ha lasciato trasparire la sua opinione che i Giudici avessero applicato sì la legge, ma troppo severamente e forse troppo pedissequamente. La verità è che tale severità potrebbe essere resa meno dura, a condizione che l'Amministrazione dimostri di avere una strategia, un piano di rientro dei debiti.
Per restare nell'ambito del paragone Stato-Enti Locali, chiariamo subito che l'Italia ha riacquistato stima internazionale e fiducia, nel momento in cui ha proposto una strategia politica, relegando a un passato da dimenticare le furbizie contabili tremontiane e le sterili battute di Berlusconi. Lo stesso potrebbe accadere a Cefalù. Non si vede perché i Giudici della Corte dei Conti dovrebbero comportarsi diversamente da come si comportano oggi i Capi di Governo europei, che hanno concesso tempo e fiducia al Governo Monti.
L'Amministrazione cefalutana, invece, prova ancora l'infausta furbizia tremontiana, alla quale i Giudici rispondono: “Si deve rilevare, in primo luogo, che per i residui attivi da mantenere non risultano indicati, se non in minima parte, i titoli che ne giustifichino la conservazione nel conto del bilancio dell'ente.” Poi così continuano: “Non risultano parimenti indicazioni relative alla esigibilità e alla concreta riscuotibilità dei residui più risalenti nel tempo, con riferimento soprattutto a quelli relativi ai tributi e ad altre entrate proprie.”
Queste e tante altre sono le prove, contenute nella Deliberazione 243/2012 della Corte dei Conti, che dimostrano come le furbizie contabili non hanno ingannato i Giudici, che hanno trasmesso al Prefetto tale loro deliberazione, in cui tra l'altro si consiglia al Comune “di procedere autonomamente e immediatamente alla dichiarazione di dissesto finanziario, evitando il prodursi di ulteriori danni alle finanze comunali, che potrebbero esporre i soggetti coinvolti a responsabilità erariale.”
Queste le parole scritte, per accompagnare al mittente il rendiconto 2008. Eppure, ieri 16 ottobre il Consiglio ha approvato il rendiconto 2010.
Mi dispiace che, di fronte a tutto ciò, qualche consigliere abbia detto che in fondo si tratta soltanto di numeri. Non me ne abbia se, mentre diceva così, la mia mente è volata al maresciallo von Paulus, comandante dell'armata tedesca a Stalingrado assediata. Quando egli, sul punto di soccombere, chiese a Hitler altre armi e abiti più pesanti per i soldati e ricevette la risposta che queste richieste non gli competevano, perché egli doveva soltanto combattere e vincere. Alla fine, però, perse. Si vuole che accada la stessa cosa al sindaco Lapunzina e a tutta la Città?
Allora smettiamola con le parole al vento e soprattutto smettiamola di considerare chi critica non uno che pensa diversamente da noi e, quindi, uno che può arricchirci con altre idee, ma un nemico da ghettizzare. Non voglio, signor Sindaco, che lei si attenga a questo insano principio e per difendersi da questi ipotetici nemici si chiuda in un bunker, che ha per muri impenetrabili il silenzio e la poca trasparenza. Chieda il contributo di tutti, perché la Città è la barca di tutti e, come diceva Piero Calamandrei, se affonda, affondiamo tutti. E' interesse di tutti, avversari e amici, turare quante più falle. Chieda aiuto per questo e non per agitare i remi, perché la rotta in questo momento non la indicano i punti cardinali, ma la profondità del mare.
I lettori giudichino incontro a quale baratro stiamo avviandoci, seppure agitandoci in mezzo alle strade fiorite. Giudichino, i lettori, e la smettano di ritenere valida l'azione di un'Amministrazione sol perché, uscendo dal mare, si ritrovano una doccia. Un impianto di doccia è ordinario e scontato esercizio, più difficile è intervenire sui pilastri insicuri, che reggono la costruzione della casa. Anche i lettori diano il loro contributo a turare le falle e non ad agitare i remi.
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Commenti
Saro Di Paola -
Altera via non datur!
Senza "una strategia, un piano di rientro dei debiti" non solo, come tu caro Angelo hai scritto, sarà impossibile "rendere meno dura la severità della Corte dei Conti" ma, a mio giudizio, sarà impossibile che la barca Cefalù riesca nella virata necessaria per evitare "l'ecole" del dissesto.
Tu hai chiesto ai lettori "il loro contributo a turare le falle e non ad agitare i remi".
Il contributo dei lettori, però, può essere, soltanto, nel suggerimento di idee per quel piano di rientro dai debiti senza il quale la nostra barca finirà per incagliarsi nello scoglio del dissesto.
Proprio come la Concordia sull'ecole dell'isola del Giglio.
Per riuscirci il comandante Lapunzina non abbia remore e timore alcuni.
Non può averne!
Metta in vendita, al miglior offerente, "i gioielli di casa", quelli appetibili : i locali del Bastione, quelli del Circolo Unione, quegli altri di Corso Ruggero e, se non dovessero bastare, quelli di via Amendola.
Metta in vendita, come, già, mi sono permesso di suggerire https://www.qualecefalu.it/node/153 , gli oltre 100 lotti per cappelle gentilizie previsti nel progetto di ampliamento del Cimitero di cui il Comune è dotato.
Elabori il piano di rientro con i proventi da tali vendite che saranno, certamente, più alti dei minimi delle basi delle aste che si andrebbero a celebrare.
Altera via o, se vuoi, altra rotta non datur !
I beni che, sin'ora, sono stati messi in vendita non hanno appetibilità alcuna.
Le aste per la loro vendita andranno sempre deserte.
Angelo Sciortino -
Risponderanno
Risponderanno, se risponderanno, che prima devono mettere a posto i numeri. Il guaio è che ritengono seria e intelligente questa precedenza.
Pascal Guercio -
Articolo su Cefalùnews
Ho letto su Cefalùnews "Allarme Rifiuti" un articolo poco rassicurante sulla raccolta dei rifiuti e i Comuni che hanno grossi debiti e non pagare la raccolta...
Cefalù, Termini, Caccamo, Trabia, Campofelice, Isnello .
Prima di partire per la Francia ho pagato la mia bolletta; 190Euro per un periodo limitato...Molti Amici hanno pagato molto di più con un aumento rispetto agli Anni precedenti.
Oggi cerco di capire ...come mai i cittadini sono chiamati a fare grossi sacrifici per risanare il bilancio publico, ed il Comune di Cefalù è sempre a secco...
nell'impossibilità di pagare servizi di prima necessità per la salute e l'igiene di tutti e della Città...