14 Ottobre 2012, 19:48 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Sarò brevissimo e, per esserlo, eviterò di fare qualsiasi considerazione circa la manifestazione motoristica che ha impegnato oggi il centro urbano di Cefalù; dirò solo però che non è civile "intossicare" le orecchie di buona parte di coloro che in questa città vorrebbero vivere con la voce di uno speaker che rilanciata da potenti sistemi di amplificazione, continua ad incombere, senza interruzione, da questa mattina sino ad ora che sono le 19.30. E ancora continua!
E' una vera tortura intollerabile ed ingiustificabile, una vera cafonata!
Occorrerà davvero aprire una discussione seria su cosa si intenda in questa città per "qualità della vita"
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Commenti
Pascal Guercio -
Caro Pino hai ragione nel dire che Cefalù non merita tanto...
Queste manifestazioni devono svolgersi fuori dell'abitato...Per il momento non andro' oltre di quello che vorrei esprimere su questo giornale in merito alla mia Città di Cefalù
Salvatore Culotta -
Che gara?
Che gara?
Si è svolto, praticamente da venerdì sera a domenica sera, l’ennesimo festival della cecità, del malcostume, della maleducazione , della prevaricazione. Il tutto sotto l’occhio dell’Amministrazione Comunale. Rinunciando qui ad illustrare quanto sia suicida l’acquiescenza ai pruriti di chi cerca una fasulla eccitazione nel farsi sommergere dall’eccessivo rumore ( il “rombo del motore”) e dai miasmi esalati da primordiali mezzi di locomozione, c’è da sottolineare la violenza che si fa proponendo sostanzialmente tra le mura di casa una manifestazione che in paesi più civili fanno in posti ben più isolati; c’è da sottolineare l’assurdità di chi, pur disponendo di un sistema di amplificazione, non capisce quanto sia nocivo il suo gridare, ma sa che l’alto volume con cui stordire i fanatici copre bene la vacuità del suo dire; c’è ancora da sottolineare come da un anno all’altro niente sia cambiato nel “progetto” Cefalù, nessun cambio di prospettiva, unitamente ad una indifferenziata adesione a qualsiasi manifestazione : per quanto becere possano essere le proposte sembra che vadano tutte bene, tutto fa brodo, a tutte si dà un patrocinio, rinunciando a dare un segno, ad indicare qual è la nuova , più civile, più attenta, più responsabile strada che si intende seguire. In altri posti si incoraggia l’uso della bicicletta, le macchine elettriche, il mezzo pubblico non inquinante, il camminare a piedi. Il procurare una malata eccitazione a certo non molti fanatici sembra annullare il buon esempio di un Primo Cittadino che si reca a piedi al Comune. E così la domanda resta sempre quella : fino a quando?
Salvatore Culotta -
Tralasciando per il momento
Tralasciando per il momento tutti gli altri indicatori usati per valutare la qualità della vita quelli che in questa circostanza interessano sono i seguenti , nella compilazione generalmente accettata:
Fattori economici, ambiente urbano
Dovrebbe sentirsi come necessità primaria da parte di qualsiasi amministrazione quantificare le varie voci e agire di conseguenza per migliorare la qualità dell’ambiente in cui nonostante tutto continuiamo a voler vivere.
Angela D. Di Fr... -
Non ripeterò cose già dette,
Non ripeterò cose già dette, mi riallaccio a quanto dice Pino sulla necessità di una discussione su Cefalù, sulla qualità della vita, sullo sviluppo della nostra cittadina e anche del nostro modo di rapportarci l'un l'altro in quanto comunità.
Secondo me non si tratta qui solo di giudicare se sia opportuna o no una gara nel circuito cittadino, argomento su cui vi sono idee contrapposte a cui ognuno porta tesi a sostegno. L'anno scorso quando ancora c'era una discussione sulla gara di kart, ho partecipato a qualche confronto, anche sul web, attirandomi le antipatie di tutti e rendendomi conto che la mia posizione era nettamente minoritaria. Non essendo venute fuori consistenti opposizioni (come è accaduto a Roma di fronte all'idea della formula uno in circuito cittadino), la gara voluta dalla maggioranza è stata ripristinata.
Come ho anche scritto nella mia pagina Facebook e su quella che porta l'intestazione "Rosario Lapunzina sindaco", non intendo riprendere motivazioni pro o contro. In filigrana dietro tutto questo c'è la lunga storia dell'educazione e diseducazione culturale, dell'abitudine al confronto e al rispetto dell'altro, della necessità di proporre stimoli, iniziative, progetti creativi che coinvolgano anche i più giovani , idee di buon livello che risveglino Cefalù. Un nuovo modo di pensare e di vivere. Un discorso complesso e lungo, che con la scusa che è complesso e lungo non si affronta mai. Comunque, la gara c'è, ok. Speravo che si pensasse di limitare al massimo i disagi per quella parte di cittadinanza che abita nelle zone interessate. Così non è stato. Io credo che solo chi personalmente ha fatto l'esperienza possa capire l'esasperazione che può produrre un rumore forte e continuato, ma mentre quello dei motori era inevitabile, non altrettanto inevitabile era quello dello speakeraggio ininterrotto a tutto volume. E proprio il fatto che questo era un "di più" imposto senza necessità, mi è dispiaciuto. Io come altre persone che abbiamo fatto notare questo, siamo state considerate gente intollerante, che non ha a cuore lo sviluppo di Cefalù e la sua rinascita economica, gente che dovrebbe ritirarsi in case per anziani, gente esagerata che non sa sopportare il "piccolo" disagio di un giorno e mezzo a fronte di un beneficio che Cefalù ne trae. Non sono le opinioni contrarie quelle che mi feriscono, ma il modo, l'atteggiamento con cui sono espresse, nonostante nessuna aggressività ci fosse nelle critiche che anzi potevano essere viste come costruttive e come stimolo a migliorare. Ecco perchè penso a un discorso anche sulla nostra comunità di cefaludesi, che ci porti a confrontarci serenamente, senza che nessuna convinzione venga vissuta come verità assoluta, senza guardarci con sospetto e con fastidio, non l'uno contro l'altro ma insieme e solidali per cercare e trovare il meglio per Cefalù.
Pino Lo Presti -
Un messaggio in una bottiglia nell'oceano!
Il perdurante vuoto culturale che ha, nel tempo, prodotto l’assenza di una “politica” rivolta alla crescita civica dei cittadini cefaludesi, e dunque della consapevolezza della qualità della vita a cui avrebbero diritto in quanto cittadini, non poteva certo produrre una politica turistica rivolta alla crescita della “qualità” dell’accoglienza e quindi del turismo cefaludese.
Procedendo a tentoni in questo vuoto di riferimenti culturali (indispensabili a definire l’idea stessa di “qualità”), la stessa idea di “vivibilità”, in questa città, è sempre più scivolata - e ancora di più oggi scivola - in quella di “godibilità” per il turista.
Tutto si fa per lui - nostro salvatore, nostra fonte di vita -; persino dell’igiene delle nostre strade, del loro decoro ci si preoccupa primariamente e soprattutto per l’impressione che possono fare sul turista!
Il dramma si manifesta in tutta la sua gravità nel momento in cui la stessa idea di “godibilità” (per il turista), frutto della stessa incultura sulla “qualità della vita”, appare confusa e contraddittoria, finendo col prevalere la sotto-idea del “tutto va bene purchè stoni” cioè “colpisca”, “faccia pubblicità”, “richiami interesse”, folla, convinti che ciò “promuova Cefalù”, la sua “Immagine” (non importa “quale”, “presso chi” e su quali “filing”)!
Il pericolo oggi è che una tanto fraintesa quanto confusa e grossolana idea di vivibilità/godibilità - a misura di “turista” - (e quindi di “offerta turistica”) - spinta da certi imprenditori e sostenuta acriticamente dalla Amministrazione - finisca con l’annichilire sempre di più e in maniera indiscriminata quella relativa alla qualità della vita dei residenti (soprattutto del centro urbano).
L’inquinamento acustico è stato, specie questa estate - ma anche questo inizio autunno (come vediamo) -, un sintomo allarmante di una rottura del precario equilibrio tra una idea confusa di qualità del turismo e un’altrettanta confusa idea della qualità della vita dei residenti.
Cefalù ha ormai un ineludibile bisogno, in aggiunta a quello urbanistico, commerciale, del traffico, etc..., di un “Piano acustico”!
Sarebbe certo interessante ed utile che in questa città si aprisse un serio dibattito su cosa possiamo intendere per “vivibilità” (qualità dell'Abitare) e, più in generale, per “qualità della vita” (qualità della cittadinanza), nella convinzione che senza una reale qualità della vita dei residenti in un luogo non vi può essere una sana ospitalità e quindi una soddisfacente qualità “del turismo”, ma interessa a qualcuno, è un argomento interessante serio quanto certa carta igienica?
Interessa a qualcuno - ad esempio -, se nel suo centro urbano (soprattutto quello storico) è ancora prevalente il diritto ad Abitare, rispetto a quelli - a vario modo e titolo - legati al business; se cioè questa vuole ancora essere una città di cittadini o una “location”, un “baraccone” per la vendita di prodotti?
Se questo qualcuno c’è, è tempo che si faccia sentire!