Prima. Forse dopo ?

Ritratto di Salvatore Culotta

30 Settembre 2012, 12:12 - Salvatore Culotta   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

L’argomento sono gli incendi di questi giorni , di questi anni, di questi uomini.Penso sia inutile cercare vendette, repressione, pene, leggi e regolamenti. E’, secondo me, una questione culturale. Da troppi anni ormai si è presa la strada sbagliata, il banco di un bar luccica più dell’acqua in una “gebbia”; non c’è dignità nello sporcarsi di terra.

 

Commenti

E' vero, si tratta di una questione culturale, ma anche di capacità di riconoscere le nostre vere radici. Se le riconoscessimo, allora non potremmo non rispettare la terra, sulla quale affondano per darci vita.

Il guaio, però, è che per anni ce ne siamo dimenticati, al punto da credere che quella terra può essere gestita da ottusi politici e da ancora più ottusi burocrati, che hanno finito con il farci credere che essi sono la scienza e per anni, in nome di questa pseudo sapienza, ci hanno imposto le loro scelte disastrose più di un terremoto del massimo grado. Come sono riusciti in questa imposizione? Tagliando queste nostre radici e nutrendo la nostra vita con altri nutrimenti, che ci inoculavano per via endovena, come si fa con il malato messo in coma farmacologico. Come faremo a risvegliarci da questo coma, se già due politici, Ardigò e Apprendi, sono pronti a iniettarci altre flebo?

Ce la faremo, caro Salvatore, a scegliere medici più capaci? Non dico che questi hanno agito e agiscono con dolo, ma l'ignoranza dimostrata i troppe occasioni ha fatto e fa più male delle cattive intenzioni. Come recita l'adagio siciliano "megghiu un diavulu cent'unzi ca un minchiuni cincu grani".