19 Settembre 2012, 12:41 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Oggi Massimo Puleo ha pubblicato su La Repubblica il suo Telex quotidiano: “In vista delle elezioni regionali, il Pdl ha predisposto un codice etico per i propri candidati. Sarà pubblicato per intero su un francobollo celebrativo.”. Lo riporto in questo intervento, nella speranza di liberare con un sorriso Gaetano Lapunzina della noia, che lo ha invaso, ascoltando e leggendo Salvatore Testa, anche se a me quel che ho letto non è sembrato noioso. Ma, come suol dirsi, de gustibus disputandum non est.
Certo, la noia di Gaetano Lapunzina mi ha meravigliato non poco, perché lo ricordo come uomo molto spiritoso e così amante dell'ironia, che quando occorre non risparmia neanche se stesso. Per la verità, questa è una caratteristica di non pochi militanti del PD, che, pur di avere spunti per ironizzare, spesso sacrificano se stessi. Come hanno fatto appoggiando il peggiore dei governi della storia della Regione siciliana, il Governo Lombardo. Lo hanno appoggiato in tutte le sue proposte e nelle sue scelte legislative, ma non privandosi del diritto di dire di non essere d'accordo e di criticarne aspramente le conseguenze. La loro, però, non era schizofrenia, ma voglia incontenibile di ironizzare e di farci sorridere, anche a costo del loro sacrificio. E io, lo confesso, molto spesso mi sono divertito, anche quando non capivo lo spirito di sacrificio, che poi, per fortuna, mi veniva spiegato nei commenti, cosicché un sincero sorriso mi sgorgava spontaneo e irrefrenabile dal fondo del mio essere.
Come quella volta in cui incautamente legai i gravi problemi del nostro Ospedale, ivi compresa la chiusura del reparto di neonatologia, alle scelte del Governo regionale, ritenendo anche il PD, che lo appoggiava, corresponsabile di essi. Fu un'occasione in cui mi resi conto della mia pochezza e soprattutto della mia totale impreparazione in logica dell'analisi matematica, come lo stesso Gaetano Lapunzina ebbe a sottolineare ( vedi: https://www.qualecefalu.it/comment/147#comment-147 ). Il sorriso spontaneo sulle mie labbra non era prova di stoltezza, come dicevano i Latini; ma lo sarebbe stata, semmai, l'assenza di quel sorriso.
Si badi bene, questo amore per l'ironia non viene meno mai, in ogni evento e in ogni luogo. Neanche a Cefalù, dove il PD esprime l'Amministrazione, ottenuta con il voto degli elettori, al quale si è aggiunto il mio. Dovrei dire malauguratamente, se non fossi anch'io un amante dell'ironia. Questa vittoria, infatti, ha avuto la felice conseguenza di ridare fiato a Gaetano Lapunzina, che prima taceva e intristiva per il silenzio. Oggi, per fortuna, parla spesso, sorride e ci fa sorridere. Non creda, però, che è tutto merito suo. Anche il PD al governo locale gliene dà spesso occasione. E non un'occasione di poco conto, ma di quelle che vengono infiorate con i fiori più colorati, che adornano le nostre strade cittadine, per ricevere la visita di un ironico regista, di fronte al quale s'inchinerebbe anche il grande Woody Allen, o il grande Totò che, se fosse ancora vivo, s'inchinerebbe a sua volta.
Un consiglio a Salvatore Testa voglio darlo: si attenga al detto di mio nonno, che consigliava di non fare mai domande, perché gli uomini ci pensano da soli a mentire; a maggior ragione a ironizzare.
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Commenti
gaetano lapunzina -
Un nuovo watergate
L'ironia è il sale della vita. Provo gusto, è vero, a prendere in giro gli altri e principalemente a prendere in giro me stesso.
Quando questo non dovesse più succedermi, credo che la vita sarebbe cambiata, in peggio. Per la considerazione, assai relativa, delle cose che faccio e dell'ambiente, in genere che mi circonda (parlo di quello politico, s'intende), trovo, non già fuori luogo, ma esagerate certe analisi, al cui fondo vedo motivazioni diverse da quelle che vorrebbero farsi palesare.
Chi mi descrive oggi loquace, rispetto ad un passato da taciturmo, lo considero assai disattento (ma perchè avrebbe dovuto essere attento a ciò che ho scritto in passato?).
Posso condividere o non condividere, ma non mi annoiano le discussioni che hanno alla base un ragionamento (se lo afferro, s'intende).
Mi annoia, questo sì, chi l'ironia non sa trovarla neanche col lanternino.
Chi si prende così fin troppo sul serio, al punto da immaginare che uno sedutogli di fronte lo stia addirittura abusivamente registrando, sol perché lo vede smanettare col telefonino ( ma lo sa che gli smart phone hanno il collegamento internet?).
Ebbene si! Lo ammetto. Ho le registrazioni di tutti gli incontri politici degli ultimi anni, e sono alla ricerca di un editore per un nuovo watergate.
Angelo Sciortino -
Pacatezza e non bestialità.
Disattento no, se almeno due interventi su "L'altra Cefalù" li ho pure commentati e poi anche richiamati in miei interventi. Ricordando questi due e gli altri settanta pubblicati sempre su "L'altra Cefalù" danno chiaramente la misura del grande interesse, fino al maggio 2012, per la politica cefalutana. Questo aumenta con la vittoria nelle elezioni comunali. Niente di male. Anzi, come ho scritto, un bene, perché ha fatto nascere il "sorriso" in chi scrive e in chi legge.
Dove non mi diverto, ma anzi mi addoloro, è quando leggo commenti di questo tipo, scritti persino in grassetto: "Forse, senza saperlo, è anche esperto in tecniche di interrogatorio, stile Gestapo?" Commento rivolto a Salvatore Testa, con il quale c'era stata una serrata polemica, ma non tale da richiamare gli interrogatori della Gestapo, noti per la loro bestialità, che non possiamo attribuire a nessun nostro avversario, politico e no, senza correre il rischio di essere considerati noi membri della Gestapo.
Nella qualità di uno dei curatori di questo blog, ho voluto stigmatizzare il commento, scherzandoci su e nella speranza che i toni di coloro che vi hanno libero accesso siano in avvenire più pacati, com'è stato il commento, al quale sto rispondendo.
Saro Di Paola -
"bestialità" e argomentazioni
La "bestialità" non potrà essere antidoto alle argomentazioni.
Mai!
Meno che meno quando le argomentazioni sono espresse con pacatezza.
gaetano lapunzina -
Non andare fuori di testa
Ho ricevuto due accuse pubbliche, degne di querela: l'una, di aver sottratto, o comunque compulsato, documenti cui non avrei potuto accedere, abusando della "parentela". L'altro di aver subdolamente registrato un colloquio privato, ancorché politico, con chiamata a testimonianza di altri soggetti, nell'ipotesi che anche nei loro riguardi avessi potuto tenere analogo, illegale, comportamento. Di fronte a questo (che mi appare cosa ben più grave , ma cui nessun rilievo viene dato negli interventi che precedono) e di fronte al tono utilizzato nei miei confronti, il riferimento, anche questo ironico (ma l'ironia bisogna saperla cogliere), alla Gestapo mi pare il minimo sindacale. Quando ci si accalora, il problema è stare attenti a non andare "fuori di testa".
Totò Testa -
solo per puntualizzare...
Il "Gestapo" è arrivato prima della storiella delle registrazioni: appunto, il problema è non andare fuori di testa.
Quanto al resto: solo domande. Formulare domande espone a querela?
Totò Testa -
Scomodiamo Kafka?
Avevo evitato di replicare all'ultimo commento di G. Lapunzina sull'altro post riguardante la localizzazione Puglisi per evitare di portare la polemica su un piano di ripicca sterile e lontana dai temi che l'hanno originata, dai quali vorrei non si distogliesse l'attenzione.
Io difendo il mio diritto di parola, ma non ci tengo per niente ad avere l'ultima parola, anche nelle polemiche più aspre, specie se l'argomento fondamentale dal quale la dialettica trae origine viene di fatto oscurato.
Ma ecco che dopo l'intervento, fermo, ma di tono conciliante di Angelo Sciortino, divento di nuovo oggetto di gratuite invettive (non so trovare l'ironia neanche con il lanternino ... non so che gli smart phone hanno il collegamento internet ...), ma si rende conto, il sig. Punzina che mi ha assimilato alla Gestapo? Alla pari (si fà per dire) di un Berlusconi che, a corto di risposte, non trovò di meglio che dare del kapò all'eurodeputato Martin Schutz, oggi presidente del Parlamento Europeo?
Era ironico? Allora anche le mie stoccate di fioretto (come le ha definite lo stesso Lapunzian) erano ironiche. Vuole pure l'egemonia (al pari di S.B.) dell'ironie, decidere lui chi è ironico e chi no?
Anche, perchè, se la frase non era ironica, si potrebbe considerare solo come un insulto di inaudita gravità!
Vuoi scommettere che, a parti invertite, mi sarei trovato querelato?
Quanto alla storiella delle registrazioni, forse era ironica, forse no. Con ogni probabilità è solo un parto di fantasia, una cosiddetta "leggenda metropolitana", ma non è mia.
Vorrei chiuderla qui, ma so che dovrò assoggettarmi ad un'altra ultima parola.
Questa polemica, intendo, perchè sulla c.d. "localizzazione Puglisi" sono determinato a parlare e scrivere ancora, noioso, pedante e ostinato fino allo sfinimento.
Totò Testa -
P.S.
Prima di trovarmi bersaglio di ulteriori strali per il fatto che storpio i cognomi "alla Emilio Fede", tengo a precisare che le storpiature derivano dal fatto che tendo a scrivere "Lapunzina" staccato e dalla mia "scarsezza" incorregibile alla tastiera, che mi fà spesso invertire le digitazioni e cancellare parti di testo.
A ben guardare, se accolte con spirito ironico e leggero le storpiature potrebbero anche apparire divertenti, ma non è merito mio, davvero! In ogni caso chiedo umilmente scusa.
Vito Patanella -
è bene non storpiare il cognome
l'ultimo che lo ha fatto (La puntina) poi lo ha dovuto sostenere in maggioranza. :-) p.s. solo per obiettiva sincerità credo davvero che il consigliere Gaetano Lapunzina non sia capace di comportamenti simili è una persona che non le manda certo a dire e che forse sbagliando, per gli standard donabbondieschi cefalutani, tra i pochi che ci mette la faccia.
Vito Patanella -
domani finisce l'estate
non preoccupatevi era solo una cicala che non riesce a smettere di frignare.