17 Settembre 2012, 04:14 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Da più parti mi è stato richiesto di fare la trascrizione della presentazione, da parte dell’ing. Duca, del provvedimento sulla “localizzazione Puglisi”, la sera del 3 settembre, in consiglio comunale.
Ho ritenuto di dover iniziare da quanto ha aggiunto il consigliere Barranco, alla fine della lettura del suo documento, ampiamente pubblicizzato, (https://www.qualecefalu.it/comment/490#comment-490) cui ha fatto seguito un intervento del Sindaco.
Barranco
Ma, vado oltre il documento e aggiungerei qualche altra cosa mia personale.
Voglio dire, politicamente che cosa è cambiato da un anno a questa parte?
(Intervento fuori campo del Sindaco)
E, questo lo dice lei ... ed è la realtà, la verità ...
(altro intervento fuori campo)
E, questo lo dice sempre lei; prima si chiamava Guercio, ora si chiama Lapunzina.
Quindi, ciò che dicevano i cittadini della città di Cefalù, le organizzazioni di categoria (perché io ne ha viste tante scritte nei giornali telematici, giornalmente) che protestavano, ché tutti i lavori erano bloccati (quindi non potevano lavorare e non potevano portare da mangiare alle loro famiglie), oggi tutto questo è cambiato! Benissimo: a me fa piacere! L’importante è che date corso a fare sviluppare i lavori a Cefalù.
Ad ogni buon conto, siccome io non vedo chiaro, chiedo al segretario generale di mettere questo documento agli atti e di passarlo agli organi inquirenti in maniera che facciano piena luce, visto che “luce” non ce n’è!
Il Sindaco chiede, al Presidente di poter fare un intervento brevissimo.
Il Presidente
Prego, Sindaco
Barranco
Allora, signor Sindaco, un momento ... prima che parla lei.
Perché ora, a questo punto, penso che siamo stanchi i consiglieri comunali; lei si vantava sempre di dire in questa aula che il Sindaco era un ospite; lei questa sera ha parlato per più di tre ore, e noi qui a sentirlo...
Il Presidente
Consigliere Barranco, era un altro Punto all’O.d.g.
Barranco
Quindi noi segnaliamo al Presidente del consiglio questa storia
Il Presidente
Consigliere Barranco, anche lei ha copia del Regolamento quindi può controllare se io lo metto in atto oppure no
Il Sindaco
Intervengo sulla proposta...
Il Presidente
Scusi, signor Sindaco, siccome ha chiamato in causa me!
Le proposte di delibera vengono dall’amministrazione comunale (non me le invento io), il sindaco o i componenti dell’amministrazione presenti hanno diritto (naturalmente maniera proporzionata agli interventi anche dei consiglieri comunali e alla importanza del punto all’O.d.g.) a fare una introduzione o una considerazione relativa alla presentazione del Punto all’O.d.g.
Il Sindaco
Io non farò nessun riferimento all’intervento del consigliere Barranco perché non sono un collega del consigliere Barranco: sono il Sindaco!
Io voglio precisare soltanto una cosa.
I privati che presentano le proposte al comune di Cefalù hanno diritto a una risposta. Perché l’ente locale, in quanto tale, deve esaminare le proposte che vengono presentate al Comune, dare i pareri, istruirli e presentarli agli organi competenti.
C’è una novità rispetto a prima, tra le amministrazioni precedenti e questa (non faccio nomi): che prima c’era una sola persona che trattava le pratiche, ora le trattano invece gli organi competenti. Mi spiego meglio.
Prima, la programmazione urbanistica di queste città era affidata a un responsabile del servizio che faceva di tutto; per cui faceva l’istruzione, trattava le pratiche, come quelle che andavano in consiglio, quelle che non andavano in consiglio e che potevano andare anche ad altri organi: faceva di tutto una sola persona! Noi abbiamo deciso di coinvolgere il consiglio comunale (non arrivavano pieni di lottizzazione in consiglio comunale glielo dico io da quando: dal 2001; l’ultimo piano di lottizzazione in consiglio comunale fu quello in località Belvedere, quello del Giangardella in via Cirincione. Poi, stranamente, in quelle zone sono state tutte singole concessioni ), noi abbiamo portato - e porteremo ancora - le proposte al consiglio comunale perché di competenza di quest’organo - che è l’organo di programmazione urbanistica - nell’ambito delle regole, delle regole vigenti, cioè il piano regolatore generale! Sarà il consiglio serenamente a dare la risposta agli utenti, senza che noi facciamo distinzione tra questi utenti.
Nel passato, c’erano delle pratiche che restavano anni nei cassetti perché non venivano portate mai in consiglio comunale, e ne venivano portate altre. Noi le porteremo tutte, perché non ci sono distinzioni per noi, né di colori politici, né di soggetti, perché per noi un utente è uguale a un altro. Il consiglio comunale, come ho detto prima e lo ripeto, è libero di potere scegliere.
Dunque, la distinzione e la differenza, tra prima e ora, è sostanziale ed è tanta la distinzione, consigliere Barranco ed altri consiglieri (mi rivolgo a tutto il Consiglio), la distinzione è che noi le persone le trattiamo tutte allo stesso modo, tutte, tutte le istanze che arrivano. Pensi, in questi giorni, io sto trattando (e pur darsi che verrà anche in consiglio comunale) una proposta che è una proposta che è discussa durante la campagna elettorale e che ha presentato un altro candidato sindaco. Per noi sono “proposte”, e sono proposte alla città. Per cui il consiglio comunale verrà investito sempre più di quelle proposte che sono competenza esclusiva dell’organo assembleare.
Questa io la considero, a differenza di quello che si faceva prima, una riordino di una materia che era lasciata al disordine urbanistico che noi abbiamo trovato, abbiamo trovato, e che insieme al disordine contabile, stiamo gestendo con diverse difficoltà. Pensate che fra qualche giorno dobbiamo portare in consiglio comunale una diversa situazione per un piano di lottizzazione del 1990, perché aree destinate a strade sono state utilizzate per costruire appartamenti, e tante altre cose di cui vi accorgerete nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, che fanno parte di un disordine urbanistico che è accaduto in questa città. Queste cose vanno dette perché è giusto che i rappresentanti dei cittadini, che siete voi, siate conoscenza del motivo per cui, ora, arrivano le materie in consiglio comunale. Ecco perché, a differenza di prima, non è che Lapunzina fa costruire e Guercio non faceva costruire; può darsi che prima le cose venivano assortite in modo diverso.
Il Presidente dà la parola al Responsabile del servizio tecnico, l’ ing. Duca
Duca (le sottolineature sono mie)
Rispondo all’intervento del consigliere Barranco.
Volevo fare una puntualizzazione prima di rispondere puntualmente a quello che il consigliere ha asserito.
Noi abbiamo un piano regolatore, che come sapete, deve essere riapprovato in una variante generale e che attualmente ha i vincoli sovraordinati all’esproprio decaduti.
Questo piano regolatore ha le zone - che sono destinate, per legge, ad edilizia economica e popolare con programmi di iniziativa pubblica su cui inizialmente la legge tendeva a far allocare anche i programmi costruttivi -, sature.
In conseguenza di ciò, la norma regionale consente di individuare, in variante allo strumento urbanistico, altrove le aree dove allocare i programmi costruttivi.
Dove, dice la norma?
Inizialmente si rivolge - e questo è normale - alle zone di espansione, quelle che nel nostro piano regolatore sono individuate come zona “E”, “E” di di espansione e non “E” di agricole. Queste zone devono essere, ovviamente, in termini dimensionali tali da consentire l’insediamento del programma costruttivo richiesto. Programma costruttivo che, in edilizia convenzionata, l’istanza è fatta dal privato che sceglie autonomamente dove eventualmente allocare su un terreno di proprietà - deve essere di proprietà - e il consiglio poi vedremo cosa è tenuto a fare.
Esclusa la possibilità di allocare nelle zone di espansione, per dimensione di intervento, questo programma costruttivo, la stessa norma regionale consente di localizzarle, in aree prossime a zone che siano già urbanizzate, anche in zona agricola. Quindi, queste sono le premesse da cui bisogna partire per riuscire a capire cosa stiamo facendo noi questa sera. Tra l’altro, la delibera di localizzazione è una delibera che prioritariamente per legge era più una delibera di assegnazione all’interno dei piani di edilizia economica popolare (PEP). Quindi è nata, come idea legislativa, da questo fatto.
La nota, che ha citato il consigliere Barranco, correttamente cosa diceva? Intanto, l’istanza della ditta ha chiesto la localizzazione all’interno dei PEP. Il sottoscritto cosa ha risposto?
“Guarda che stiamo valutando, all’interno dello schema di massima, se ci sono zone di espansione (quindi questa è la valutazione che stiamo facendo); in tale ambito, ovviamente, noi dobbiamo prioritariamente localizzare l’intervento".
E, questo di fatto è stato indicato con la nota, cioè: “guarda che io sto verificando se all’interno di quell’ambito, vi sono elementi”. All’interno dello schema di massima, approvato, è stato valutato successivamente attraverso incontri, contatti (ho qui le mail con le risposta del professore Trombino) non ci sono zone di espansione in PEP. Allora, qual’è il punto? È stato valutato il fabbisogno di residenziale , che non è però elemento, come dire, obbligatorio perché noi stasera possiamo deliberare la localizzazione; perché? Non è elemento obbligatorio, però è necessario per la scelta politica che il consiglio va a fare. Perché dico che non è elemento obbligatorio? Perché l’obbligo di legare in maniera diretta la localizzazione di programmi in convenzione con il fabbisogno residenziale era indicato dalla Legge 7/2003, articolo 41.
Lo leggo (è stato abrogato questo articolo) lo leggo per far capire che discendeva da qui l’obbligo di comunque “legare”: “I programmi costruttivi, di cui all’articolo 25 della L.R. 22/97, devono rispettare i limiti di fabbisogno per l’edilizia residenziale pubblica, comunque indicate ai sensi del terzo comma, articolo sei della legge 71/78, previsti dagli strumenti urbanistici vigenti”
Quindi, si dovevano “legare” a quei limiti.
Questo articolo - la cui vigenza si è limitata al 2003 - è stato abrogato, lo stesso 2003, dalla successiva legge: la 20/2003. Però la scelta politica di localizzare l’intervento passa attraverso la valutazione del “residenziale”, perché, attraverso questa valutazione, io sono in grado di poter capire se lo schema di massima consente o meno, in previsione, nel PRG, di poter localizzare zone di edilizia residenziale pubblica.
Trattando col professor Trombino, e guardando attentamente, nella relazione allegata allo schema di massima (ultima o penultima pagina) approvato dal commissario ad acta, si dice: “rispetto alle previsioni di espansione residenziale”. Siccome la legge indica che l’espansione residenziale deve prevedere tra il 40 e il 70% di edilizia residenziale pubblica, si definisce come “indicazione di indirizzo” il 50% ( della espansione). Ma quant’è questa espansione prevista nel piano? Zero!
Nel piano regolatore che andremo ad approvare, nello schema di massima già approvato, non tanto per scelta ma per elementi oggettivi ... perché non si può prevedere in un Comune dove l’andamento demografico è costante (parlo dei residenti ufficiali), già da più di 15 anni, espansione di alcunché, tanto che - giusto faccia un inciso - tutte le zone F5 a “macchia di leopardo”, che c’erano ovunque disseminate nel territorio, sono state cancellate nello schema di massima! Quindi, espansione residenziale - se non “completamento” - non ce n’è! Ecco perché il prof. Tronbino dice: “non ci sono aree previste come PEP “ perché il 50% di zero è zero!
Però, vi sono delle istanze, istanze che sono in essere da leggi precedenti; leggi che per stessa ammissione della circolare del 2012 in merito ad i commissari ad acta che vengono ad intervenire per sostituirsi al commissario (528 dell’Arta dell’agosto 2011) (lo aveva anticipato in commissione però qua lo riporto per esteso) dice: “nel rammentare per inciso che non senza opposizione da parte del settore economico interessato, il governo regionale ha deciso di non concedere ulteriori proroghe alle cooperative per realizzare programmi costruttivi ai sensi delle leggi 79/75, 95/77, 25/97".. non ci sono più: quelli che ci sono, sono a morire.
Quindi queste istanze purtroppo, ahimè sono presenti nel Comune, tra l’altro istanze conosciute anche dal commissario ad acta, perché questa localizzazione che noi oggi vediamo proprio esattamente nel posto, nell’area, in uno degli elaborati dello schema di massima, in particolare l’elaborato 8/A dell’area costiera: Previsioni Piani e Programmi Attuativi ( ovviamente, “proposti”), è indicata quest’area (campita) proprio dal progettista (formalmente, l’architetto La Barbera, supportato dal prof. Trombino). Questa area è quella su cui noi oggi ci andiamo ad esprimere per la localizzazione (noi vediamo i motivi per cui ci andiamo ad esprimere su quest’area!). Quindi, quando il consigliere mi dice: “se c’è una relazione e come è supportata in merito al fabbisogno", non ho bisogno di una corposa relazione - come ha detto il consigliere - per dimostrare che è zero il fabbisogno di edilizia residenziale, perché lo dice lo schema di massima, lo dice il progettista, lo dice l’andamento anagrafi co del Comune; basta semplicemente questa considerazione per dire che: non ci sono, ovviamente, aree per programmi costruttivi, di conseguenza, non essendocene nelle dimensioni e tipologie tali che ci consentano di allocare il programma, possiamo pensare (“pensare”, attenzione, perché il consiglio qui è sovrano; può scegliere di non fare nulla, di dire no), pensare politicamente di andare ad accettare una proposta di questo tipo; proposta, ripeto, che viene dal privato.
Questo è per risposta al primo punto sollevato dal consigliere Barranco.
Per quanto riguarda il discorso ... dice il consigliere Barranco: “perché l’ingegnere Duca si va ad interessare sullo schema di massima che non ha nessuna valenza di urbanistica"? Perché è uno schema di massima, e come tale - lo dice la legge (vi dico il comma e l’articolo e ve lo leggo, articolo 25 della legge 22/96, comma quattro: “nel caso in cui uno schema di massima del piano regolatore generale, approvato, abbia individuato le aree relative alla formazione del piano di zona - che qui non è possibile individuare - i programmi costruttivi devono essere allocati prioritariamente all’interno delle stesse aree”. Di cosa allora io mi sono preoccupato?
Giustamente il consigliere Barranco dice: "ce ne sono tante zone agricole a ridosso delle zone edificabili del comune”; quali, fra le tante, scegliere?
Non l’ho scelta io; l’ha scelta la ditta quest’area, ma questa area però evidentemente era conosciuta anche dal progettista e dal commissario ad acta perché è la stessa area individuata nella tavola dello schema di massima. E, vi è di più: nella tavola di previsione di espansione, quest’area - che oggi è agricola - diventa turistico residenziale di completamento.
E a questo mi allaccio ad una questione.
Quando dico: “sostanzialmente coincide con le zone F5” voglio far capire che la dicitura del piano regolatore attuale dice “F5” (turistico e servizi connessi) - per cui si è consentito l’allocazione, in tali zone, con concessione edilizia, anche di “edilizia residenziale”. Queste aree, sostanzialmente, hanno preso il posto, nello schema di massima ... con quelle aree si sovrappongono (quindi: “planimetricamente”) alle aree F5. In più, nello schema di massima, con quest’espansione qui; cioè il progettista già nello schema di massima ha inserito quest’area - che prima era agricola - tra quelle praticamente che sono equiparate alle F5. Quindi noi non è che andiamo ad approvare una localizzazione in variante su un’area agricola che rimarrà tale, ma su un’area che già lo schema di massima ha indicato quale area praticamente di completamento residenziale! Tra le tante aree agricole che ci sono nel territorio del comune di Cefalù, questa già, nello schema di massima, è indicata come “completamento residenziale”!
Vado al successivo punto.
Sul discorso proposto, è importante: noi oggi, su cosa ci stiamo esprimendo? La scelta della localizzazione non l’ha fatta il consigliere Duca; il consigliere Duca, sulla localizzazione scelta dalla ditta, sulla proposta fatta dalla ditta, acquisisce obbligatoriamente il titolo di proprietà ...
che la ditta ha sottoscritto l’atto precedentemente alla proposta, è normale, perché? Io non sto portando l’altro intervento di localizzazione della ditta Athena costruzioni, presentato nel 2005 (anzi presentato, come dire, in maniera un po’ diversa, perché lì addirittura mi hanno portato pure il programma, oltre che la localizzazione, tanto che abbiamo l’istruttoria e la pratica che si è spinta oltre, no? Abbiamo chiesto il parere alla c.p.t.a e quant’altro. Qui non abbiamo il programma, abbiamo solo la localizzazione).
Io non ho portato Athena perché Athena non dispone attualmente, ancora, dell’atto di proprietà. Quando Athena, domani, fra 10 giorni, fra un mese dovesse fare l’atto di proprietà, l’ingegnere - quindi l’ufficio - porterà la proposta di delibera in consiglio comunale, perché quello è propedeutico alla proposta. Mi sto attenendo strettamente a quello che indica, da ultimo, un TAR 2010 ... la Cassazione, Tar Sicilia 2006, anche Catania!
Cioè, per evitare interventi speculativi, la parte - come dire, firmando un assegno in bianco, prima che ancora il consiglio comunale si esprima (voi stasera vi potete esprimervi sul “no”!) deve acquistare l’area; la deve acquistare, non può fare nessun contratto preliminare, nessun accordo perché diventano, quelli, atti speculativi! La ditta opziona, se poi praticamente eventualmente si mette d’accordo, allora glielo paga a un prezzo, diversamente, praticamente non lo paga o paga solo una parte. La ditta lo deve acquistare alle condizioni di mercato, di incertezza a cui il Tar non è per ora. Questo è il motivo per cui la ditta si deve ... poteva averlo prima, lo ha potuto avere praticamente poco prima, ma questo è il motivo per cui ... sì, io ho portato fotocopia, se volete: “correttamente è denegata l’approvazione di un programma costruttivo proposto da una cooperativa edilizia per la realizzazione di alloggi sociali (questo è il TAR, sez. 2, 1061/2009) per la mancanza di un titolo di proprietà delle aree interessate ....(?) non si verifica neppure se la cooperativa sia in forza di un contratto preliminare di compravendita immobiliare e promissario acquirente alle aree necessarie”.
Il motivo - qui gli avvocati mi potranno dare una mano - è perché il contratto di proprietà trasferisce un diritto reale, invece il preliminare è un atto strettamente di natura obbligatoria, per cui le parti si obbligano a fare qualcosa però potrebbero poi voler recedere, quindi non c’è certezza del trasferimento dell’immobile (questo è il punto), proprio per evitare speculazioni. Quindi è l’esatto contrario di quello che viene paventato nel suo (Barranco) intervento; come se il fatto che l’abbia acquistato poco prima che arrivasse in consiglio sia sintomo di qualcosa; non è necessario: io, se non l’acquistano, non la porta in consiglio la proposta perché me lo dice il TAR . Questo è il punto!
E qui, mi rifaccio ... se volete vi leggo anche il contenuto della nota, della mail del prof. Trombino, però lo dico in sintesi perché mi piace praticamente dire le cose chiarendole via via.
Il concetto è questo.
Il consiglio comunale, stasera sovrano, può autonomamente - con scelte di natura programmatoria - ritenere, come correttamente dice lei, che quella zona ancorché turistica (che oggi si vuole trasformare in residenziale perché si intende che a questa domanda sociale, di edilizia, venga data risposta), può dire: “non è conforme alle mie volontà programmatorie, di attuazione del piano (né allo schema, né a quello che voglio poi apportare successivamente) e lo fa legittimamente in maniera politica senza che possa dire alcunché. Non poteva - e non lo doveva fare - quello di evitare di pronunciarsi!
Faccio un conto.
Dice il consigliere Barranco; “ perché l’ingegnere Duca si è svegliato, a giugno, dopo un anno”? Perché l’ing. Duca, dopo un anno, dopo aver detto: ”guarda che stiamo scegliendo” (dopo aver trovato vari punti d’incontro, per altri motivi ovviamente, anche col progettista), il 24 aprile, la prima, ... no l’11 aprile la prima, il 24 un’altra (il 4 aprile 2012 parliamo, quindi dopo un anno) riceve da parte dell’assessorato la diffida portare in consiglio comunale il programma Athena. Perché Athena e non Puglisi (?) - perché arriva ovviamente anche Puglisi -, perché Athena l’istanza era del 2005 ma Athena non ha ancora titolo di proprietà e quindi io sono a posto: non lo porto! Puglisi, nel momento in cui acquisisce il titolo di proprietà, io sono obbligato a portarlo perché se no, diversamente, il consiglio viene commissariato ed il commissario ad acta adotta la delibera di localizzazione - come ha già fatto: l’ultima localizzazione è stata fatta dal commissario ad acta al comune di Cefalù, nel 2001,con la delibera 60 - . Il commissario ad acta - e da questa delibera rispondo anche ad un’altra delle sue affermazioni - nella delibera di localizzazione, si guarda bene (io anzi mi sono spinto oltre, perché poi, in sede di approvazione programma costruttivo, chiederò tutte le procedure: art.13 del G.C., chiederò praticamente, eventualmente, come è ovvio, il parere della aps ma anche la cpta, come faccio sempre praticamente in tutte le cose) ma il commissario ad acta quando approva la localizzazione, siccome i presupposti essenziali (sempre, non li dico io) sono: la proprietà dell’area, la destinazione a zona destinata a verde agricolo (nel caso in cui ovviamente siano in variante allo strumento urbanistico, in verde agricolo), la contiguità ad insediamenti abitativi e la suscettibilità di immediata urbanizzazione (su questo ora torniamo): non c’è altro presupposto!
Il commissario ad acta, cosa dice infatti: localizza questo programma costruttivo ( io non l conosco: cooperativa nuovacefalù, non conosco!) e dice, nell’atto della delibera, che è disponibile: “i pareri, tutti” (l’a.p.s. non c’era nel 2001), “tutti pareri” ( li elenca) “li acquisirò all’atto dell’approvazione in variante del programma costruttivo; variante che vi verrà portata in consiglio se voi doveste decidere di localizzarlo ... con tutte le procedure eventualmente di esclusione o di attivazione della procedura di Vas e quant’altro. Quindi i pareri... anzi io giustamente mi preoccupo ... perché sono stato diverse volte in conferenze di servizio per quanto riguarda il depuratore. Il Sindaco, fra l’altro, ha fatto una disamina di quali sono, al momento, le procedure attivate (il 22 luglio già era stata indetta la conferenza preliminare del depuratore di Sant’Antonio), quindi comunque praticamente, per me, era quello l’atto, praticamente, tanto che è infatti il definitivo ce l’abbiamo entro fine di questo mese, e andremo direttamente in appalto.
Tra però la localizzazione e la realizzazione delle opere di urbanizzazione (perché bisogna approvare il programma in variante, con la procedura di variante allo strumento urbanistico) e materialmente la costruzione delle case e poi l’agibilità, passano 6/7/8 anni. Quindi fra otto anni io mi sento bene di dire quello che ho scritto; d’altronde, comunque, come d’altronde se l’aps dovesse dare parere negativo, è possibile comunque trovare soluzioni alternative che ho scritto.
Quindi stavo dicendo: “è compatibile, non conforme” perché, nell’ambito della potestà esclusiva del consiglio, è possibile che il consiglio dica: “no, a me la direttiva di espansione mi piace in un’altra zona”, e quindi, ancorché la ditta abbia la proprietà dell’area, io scelgo che a me su quell’aria non mi interessa; non può dire “dove”, però dice: “a me quell’area non interessa”.
Perché dico “è compatibile ma non conforme”? Se avessi detto “conforme” allora avrei detto si lì praticamente un falso, perché siccome insediamento turistico e di completamento, quindi con servizi connessi di natura anche residenziale, non è conforme perché questo è un intervento di edilizia convenzionata, ai fini sociali.
E’ compatibile? Per me è compatibile perché vi è area urbanizzata attorno e vi sono opere di urbanizzazione sia sulla strada, sia praticamente tutte le opere di urbanizzazione secondaria che sono il Palazzetto e quant’altro indicato nella planimetria che voi trovate lì. Quindi per me è “compatibile”!
Se il consiglio decide che è compatibile con le sue idee, io tecnicamente dico che è “compatibile”!
La mia non è una scelta politica, la mia è una valutazione di tipo tecnico. È compatibile!
D’altronde il prof. Trombino mi dice: “è difficile tecnicamente dire, smontare la localizzazione da un punto di vista tecnico, l’ unico modo per poterla smontare è politica” (la motivazione) perché il consiglio comunale decide praticamente di non approvarla.
Tra l’altro, vi dico (e questo potrebbe essere ambito e oggetto di discussione, questa sera) siccome noi questo programma costruttivo è localizzato entro i 500 m dalla linea di battigia (entro circa i 480 l’ indice di fabbricabilità è lo 0,75 m³/ mq. max), la tabella metrica allegata non indica chiaramente l’indice ma è desumibile perché ci si ha sia il volumetrico che il fondiario (basta fare una divisione: indice attorno a 1). Quindi è ovvio che tecnicamente, quando loro presenteranno il programma costruttivo, solo in quella fase innanzitutto si potranno valutare attentamente quali sono le varianti allo strumento urbanistico da apportare. Se sono varianti in termini di altezza, e quindi si proporrà la variante anche in termini di altezza; in termini di densità: in che limiti?
Perché in quella fase? Perché la scelta ... loro sono destinatari di 30 alloggi ... come realizzare, e quantificare, hanno dei margini di discrezionalità. Ovviamente, il parere tecnico (ci penserà sicuramente la sovrintendenza i ogni caso) ci penserà l’ufficio tecnico presciverà il limite di 0,75 come di norma. Ma, il consiglio, in linea di principio, valutando le scelte, potrebbe anche dire: “mi piace là non avere un impatto particolare, vedremo in fase successiva di approvazione del programma costruttivo di limitare qualcosa, in tal senso". Sono scelte di carattere politico, assieme a quella della localizzazione!
Il Sindaco (fuori campo): ora, si può limitare pure 0,75.
Duca
Se non lo limitate voi è ovvio che lo limiterà l’ufficio perché non c’è altra soluzione perché quello è stabilito della norma e non c’è altro da fare.
Per dire che i parametri urbanistici saranno oggetto di trattazione successive.
Nella localizzazione, abbiamo già detto che non sono necessari pareri, quindi il quinto punto che avevo appuntato qui, è già stato trattato.
Se ho dimenticato qualcuna delle sue argomentazioni, me lo dica che io eventualmente le rispondo.
Barranco
Aspetta, fammici rispondere all’Ingegnere
Il Presidente
Consigliere Barranco, vorrei che non fosse un contraddittorio tra lei e l’ing. Duca. Se ci sono altri interventi, magari poi ... o deve necessariamente fare qualche altra domanda?
Barranco
Una valanga di risposte. Io voglio dire solo due cose
Il Presidente
Prego!
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Ma noi ci fermiamo qui! (anche con le foto "in diretta", peccato!)
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Commenti
Totò Testa -
il periglioso vizio di ragionare
Attendevo questa ulteriore pubblicazione nella speranza di avere le idee più chiare a riguardo della "querelle" sul "Piano costruttivo Puglisi", sperando di trovare un barlume di luce, di chiarezza, in questa vicenda che, sarà pure assolutamente trasparente, come in tanti fautori sostengono, ma che, certamente manca di quella luce, senza la quale , notoriamente, anche la più assoluta delle trasparenze serve a ben poco.
E, in parte, devo ammettere, qualche illuminazione l'ho avuta, e adesso non so se rimpiangere l'oscurità totale di prima.
Nel frattempo ho pure letto altre significative manifestazioni del Lapunzina-pensiero (stiamo parlando di Gaetano, non di Rosario), secondo il quale sarebbe censurabile la proposta di una precedente amministrazione di localizzare un intervento PEEP in zona F5 (edilizia turistico/residenziale) del vecchio piano regolatore vigente e sarebbe invece da condividere la proposta di allocare un piano in una zona di edilizia turistico residenziale (come la vecchia F5) prevista dal nuovo PRG, elaborato fino allo schema di massima e, quindi, non vigente.
E quali sarebbe la ragione decisiva della scelta? La contiguità dell’area in questione con una zona F5! Che però, in questo caso, si chiama di “edilizia residenziale”.
Che senso ha tutto questo? - vi chiederete voi, anzi mi chiedo solo io (perchè non voglio coinvolgere nessuno nel perigliosissimo esercizio di pensare in maniera logica).
Il senso, secondo il Lapunzina-pensiero e il seguente: l'intervento Cippone era una schifezza perchè proposto dalla becera precedente Amministrazione che aveva “voluto “spacciare” per residenziale un’area “turistico stagionale”, aggirando il dettato della Legge” (testuale) - e invece quello a Ogliastrillo, non solo è legittimo, ma anzi da promuovere, da addurre ad esempio di lungimiranza non solo urbanistica, ma anche politica , sociale e morale, in quanto proposto dalla trasparente, impegnata e competente amministrazione Lapunzian, dove manca solo Lucio Violino Fabbri per fare una jam session di tutto rispetto, tipo “Impressioni di settembre” della PFM (ricordarsi di eliminare quest'ultima frase prima di postare).
Ho letto tutto l'intervento dell'Ing. Duca. Che dire?
E’ il trionfo di un’amministrazione creativa (o ri-creativa) che tenta farci credere che la localizzare un intervento di 30 alloggi (e, quindi, di almeno dodicimila metri cubi) in un terreno (mi dicono di circa un ettaro) dove, con tutte le forzature del caso, non si potranno superare i 0,75 mc/mq e, quindi 7500 metri cubi, sia un problema secondario che non serve affrontare ora?
E’ un motivo in più di scoraggiarsi per il futuro, pensando che il medesimo Ing. Duca è il nuovo progettista del Piano Regolatore Generale?
E se queste sono le espressioni dette, come saranno quelle scritte? Io non ho avuto, finora il piacere di conoscerle, in quanto, come sostiene G.L., sono uno sfigato che non ha nemmeno un consigliere disposto a fargliele leggere, ciò a causa del fatto che (ancora mi rodo!) ho perso le ultime elezioni. Se voglio posso fare ricorso o denunciare.
Vale la pena di spiegargli che gli strumenti del ricorso e della denuncia non fa parte del mio repertorio, ma … semmai … (lasciamo perdere!)
E poi: sull’eventualità di un ricorso al TAR ho scritto qualcosa nei giorni passati, ma chi ha parlato, finora, di denunce?
E denunciare cosa, chi? Uno che dice, a quanto pare testualmente: “Perché dico “è compatibile ma non conforme”? Se avessi detto “conforme” allora avrei detto si lì praticamente un falso, perché siccome insediamento turistico e di completamento, quindi con servizi connessi di natura anche residenziale, non è conforme perché questo è un intervento di edilizia convenzionata, ai fini sociali.
E’ compatibile? Per me è compatibile perché vi è area urbanizzata attorno e vi sono opere di urbanizzazione sia sulla strada, sia praticamente tutte le opere di urbanizzazione secondaria che sono il Palazzetto e quant’altro indicato nella planimetria che voi trovate lì. Quindi per me è “compatibile”!
Se il consiglio decide che è compatibile con le sue idee, io tecnicamente dico che è “compatibile”!”
Questa è urbanistica? Certamente non quella che conosco e che ho praticato.
Questo penoso attorcigliarsi, come di un saettone intorno ad un kerykeion che non c’è, è un parere d’ufficio?.
Per dirla tutta:
Ho cominciato ad interessarmi della faccenda del Programma costruttivo “Puglisi” perché mi sembrava doveroso svolgere qualche competente (se è permesso auto-riconoscermi questa attribuzione) considerazione. La mia speranza non era quella di vedere umiliati i consiglieri, il presidente del consiglio, il sindaco e relativo fratello, né di rivincere le elezioni a tavolino, bensì quella di esprimere le mie, ribadisco “competenti”, perplessità e di riportare la questione ad intelligibilità sostanziale e formale.
Ciò che ho potuto, fino ad oggi conoscere e capire mi sembra sufficiente per considerare la “Localizzazione Puglisi” come un’aberrazione dal punto di vista della cultura del territorio, un anacoluto dal punto di vista urbanistico e un’ingiuria dal punto di vista politico, specie considerando le premesse e le promesse dell’attuale compagine al governo della Città, che da opposizione si esprimeva in toni ben diversi per situazioni che, sia chiaro, anch’io ritengo altrettanto aberranti (v. anche l’odierno intervento di G. Lapunzina “Il tempo aiuta a riflettere” su Cefalunews).
Ovviamente queste considerazioni sono di carattere soggettivo e tali rimangono, anche se si trovassero ad essere più o meno ampiamente condivise.
Dal punto di vista amministrativo ho ragione di ritenere che la delibera del Consiglio Comunale del 3 settembre sia illegittima, per difetto formale e sostanziale dei presupposti di legge, in particolare negli atti preparatori.
Ma anche questa, ovviamente, è una mia soggettiva valutazione. In ogni caso so che un atto della P.A., per quanto intrinsecamente illegittimo, rimane legittimo fino al competente diverso pronunciamento della stessa amministrazione che l’ha emesso o di un’autorità di rango gerarchico superiore.
Per quanto mi riguarda non ho alcuna intenzione di presentare ricorso di iniziativa individuale.
Affermo, tuttavia, il mio diritto di poter parlare e scrivere senza dovermi curare di personaggi che ritengono di decidere loro chi ha titolo per parlare e chi no, chi dice cose sensate e chi no, chi è stato buono perché lo ha votato e chi è stato cattivo perché osa contraddirlo, e di un personaggio, in particolare che, mentre dà dello spacciatore ad altri personaggi che hanno provato ad agire come lui (senza riuscirci) definisce “edilizia sociale” da destinare alle “persone prive di abitazione” ciò che alla mia visione (soggettiva, sia chiaro) si presenta con i connotati, nella più benevola delle considerazioni, di una vera e propria speculazione edilizia.
gaetano lapunzina -
Sul diritto di potere parlare e scrivere
Guardi, Sig. Testa
per quanto mi riguarda, Lei, specie da grande esperto quale è su questa materia, e non solo, può parlare quanto Le pare e piace. E può dire tutto ed il contrario di tutto. Ciò che non Le è consentito è affibbiare agli altri quel tono censorio e inquisitorio che proprio Ella ha utilizzato nei miei riguardi " Risponda, risponda su facebook. Lei ha avuto accesso a quagli atti? secondo quale modalità? ha formulato una regolare richiesta di accesso? a quale data? oppure ne ha visione "ufficiosa"? a quale titolo? E questi suoi interventi, anche su facebook, come parte attiva dell'amministrazione, su quale esercizio di ruolo si fondano?"
Forse, senza saperlo, è anche esperto in tecniche di interrogatorio, stile Gestapo?
Totò Testa -
vergognoso
Detto da un personaggio che, nei colloqui pre-elettorali con i possibili alleati concordati con il segretario cittadino del suo partito si faceva trovare a fianco, con un telefonino in mano smanettendo sui tasti (della registrazione?) questa cos'è la STASI o il KGB? Chiedo anche agli altri esponenti politici che si sono trovati nella stessa condizione di confermare.
Con quelle frasi su facebook, scritte dopo essere stato destinatario, insieme ad altri, di suoi messaggi dal toono intimidatorio, volevo semplicemente farle capire che la sua posizione di fratello del sindaco in questa vicenda suggerirebbe di astenersi e di lasciare voce ai diretti interessati. Ma, come ho già detto, è una questione di stile.
La pianti! Ma chi si crede di essere!
gaetano lapunzina -
Che noia
Registrare cosa? Quello che diceva Lei? E per farne che...Un disco?
La verità è che mi annoiava molto l'interlocutore. Ed ancor di più adesso!
Saro Di Paola -
il deserto è urbanizzato ?
L'Ogliastrillo è urbanizzato ?
Certo!
C'è pure il Palazzetto dello sport!!
Peccato che a non essere urbanizzato sia proprio quello : non ha (e non potrà più avere) i parcheggi necessari per farlo funzionare.
Per far sì che non continui ad essere una "cattedrale nel deserto".
E allora : il deserto è urbanizzato ?
Sì!
Anzi no!
Però ...... si può urbanizzare !
Facilmente!!
Angelo Sciortino -
Urbanizzare il deserto? Si potrebbe.
Si potrebbe, a condizione che il nostro Comune vi mandasse i nostri tecnici, come ha fatto il nostro Ospedale con il Burundi, con il risultato che lì c'è un punto nascite, che qui non c'è più. Vuoi vedere che l'hanno trasferito?
Si potrebbe urbanizzare il deserto, ma dopo un accordo con il Sole, perché la vita degli abitanti non fosse rinchiusa in un caldissimo inferno. Come ormai si avvia a essere la vita dei Cefalutani.
Amici miei, sapete che scherzo. Scherzo come l'impavido che non perde l'occasione per una battuta neppure di fronte al plotone di esecuzione, sapendo che gli è concessa soltanto quella.