14 Settembre 2012, 21:15 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Apparentemente una novità nazionale, che ha, però, una immediata ricaduta su Cefalù: http://www.corriere.it/ambiente/12_settembre_14/mario-monti-consumo-ddl-....
Mai intervento legislativo è giunto così tempestivamente a Cefalù, nel momento in cui una sua amministrazione comunale si è dimostrata quasi nemica del nostro territorio e dopo che il Consiglio ha votato a maggioranza una localizzazione in un'area agricola, come se essa non fosse degna di rispetto.
Speriamo che il previsto decreto arrivi in tempo, per salvarci!
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Commenti
Totò Testa -
La notizia cade a fagiuolo.
Al di la dei contenuti che, certamente gli ambientalisti, ma anche tante persone di buon senso troveranno confortanti, non a caso l'intervento di Monti, che è insieme economista di valore assoluto e capo di governo, è frutto di un'analisi che ha ormai individuato nella speculazione immobiliare e nell'eccessivo consumo del suolo una delle più pesanti concause della crisi economica internazionale e di quella italiana, in particolare.
Su questo cercherei conforto dagli economisti per formulazioni più precise ed autorevoli, ma non posso farre a meno di mettere a confronto le parole di Monti di oggi con i tanti servizi d'inchiesta che testate come "Report" e "Servizio Pubblico" e, se la memoria non m'inganna, anche di "Ballarò" e "TG7" che lanciavano l'allarme sull'eccesso di cementificazione delle città, molto al di là dei fabbisogni reali, dalla quale parte un groviglio di interessi e speculazioni finanziarie, favorite anche dalle amministrazioni comunali per sostenere, attraverso la riscossione degli oneri per il rilascio delle concessioni edilizie, finanze pubbliche altrimenti insostenibili.
Riporto qualche Link:
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f5e627d7-77b3-44f5-a0d4-8cc3e2333c95.html
http://www.youtube.com/watch?v=WurJ5AczPHg
Piu terra terra, ma non tanto, visto che in quello che provo a dire in maniera semplice faccio valere la mia esperienza di vecchio "pedalatore" del territorio, in Italia, dai circa sessantacinque milioni che siamo, abbiamo case che basterebbero per cento milioni di abitanti, senza considerare le seconde e le terze e i "buenos retiros", in buona parte dotazione di una classe media praticamente estinta.
Il fatto è che oggi, in Italia, ma, mi sento di dire, in massima parte dell'Europa, chi pensa di continuare consumare suolo costruendo è pazzo.
Però chi continua a richiedere concessioni edilizie e a presentare lottizzazioni non è pazzo. Scusate, ma il tormentone del "Comma 22" mi ritorna.
Più seriamente occorre rilevare che chi ancora pensa ad una programmazione del territorio di tipo additivo/espansivo, oltre che a posizionarsi su una posizione di assoluta retroguardia culturale, assume una posizione molto pericolosa per i destini sociali ed economici del Paese. Chi, poi, pensa di occupare ancora suoli destinati all'agricoltura, non solo è pazzo (senza esserlo) è qualcosa di peggio. Non dico esattamente che cosa per evitare a qualcuno di doversi sobbarcare la fatica di far valere nelle opportune sedi .... bla, bla, bla, ... inaccettabili illazioni... (bla, bla, bla), ... polveroni (bla,bla, bla)
Inciso: suggerirei di sondare l'eventualità di fare entrare in pista altre espressioni pre-confezionate, quali: "respingiamo al mittente", "volgari insinuazioni" e, dulcis in fundo, "terrorismo mediatico"!
Ma riprendiamo il discorso: ciò che vale per il Paese va visto (dirà qualcuno) in generale e in linea di principio; poi bisogna vedere "caso per caso, luogo per luogo", anzi, meglio, "localizzazione per localizzazione".
A lora, guardiamo, per caso, come stanno le cose a Cefalù?
Circa 15 anni fà ho girato praticamente tutte le contrade con un caro amico che cercava una casetta con terreno da acquistare. Abbiamo trovato tre "vendesi", case troppo grandi, prezzi troppo esosi, non se ne fece nulla.
Nello stesso periodo in centro non c'era, praticamente, nessuna casa in vendita, anche perchè, appena qualcuno andava a comprare un cartello "si vende" con marca da bollo dal tabaccaio, veniva intercettato dagli aspiranti acquirenti nel tragitto tra lo stesso esercizio e il luogo dell'affissione.
E adesso? Quante case si vorrebbero vendere a Cefalù? Basta fare un giro in centro e nelle campagne per capire che gli aspiranti venditori non vengono più tampinati dalle folle.
Ma quante case, effettivamente si sono vendute a Cefalù, mettiamo, nell'ultimo anno?
Basta chiedere agli agenti immobiliari, ai notai, all'ufficio delle Entrate (uno spunto d'inchiesta ....?)
Ufficiosamente qualcuno dice che si sono vendute poche case, molto poche, e che quelle sparute transazioni che si sono realizzate sarebbero (evito di usare l'espressione popolaresca che si usa in questi casi) assai poco remunerative per il venditore e, come dire, molto confortevoli per l'acquirente.
Che signigfica tutto questo, e come deve leggere questi segnali chi si occupa del governo materiale del territorio? Quantomeno come un campanello d'allarme rispetto alla logica di continuare a costruire ed impegnare nuovo suolo?
E questo campanello d'allarme non dovrebbe suonare più forte a fronte di indicatori sul rapporto "vani/abitante" che il Comune dovrebbe conoscere ed analizzare meglio di quanto non possa fare una volenterosa inchiesta giornalistica, che ci dice che a Cefalù tutto questo bisogno di nuove case proprio non c'è?
E invece, no! Si tira in ballo, addirittura il valore dell'"edilizia sociale", dell'"edilizia sovvenzionata" !
Dimenticando (ops!) che, non di "edilizia sovvenzionata" si tratta, ma di edilizia "convenzionata", cioè di edilizia di libero mercato sottoposta ad alcune condizioni di legge (prima casa, reddito, non rivendibilità per un quinquennio, ecc) e, soprattutto, vincolata alla stipula di una "convenzione" tra comune e ditta costruttrice, mirata, essenzialmente, alla calmierazione del prezzo di vendita a fronte di standards costruttivi da garantirsi da parte del costruttore.
E che cosa succederebbe quando queste case dovessero essere costruite?
Succederà che, in un mercato immobiliare asfittico come quello attuale e, come, verosimilmente, quello di un futuro più o meno lungo, i parametri di fissazione produrranno un prezzo "finito" più elevato di quello del mercato immobiliare reale:
Succederà, insomma, qualcosa di cui sono diretto testimone, quando, escluso dalla graduatoria della c.d. "Legge Sciangula" per l'acquisto della mia prima casa, mi sono trovato a diventare proprietario di una casa di abitazione a condizioni di libero mercato migliori di quelle previste nel programma regionale.
Ma queste, ovviamente, sono solo delle considerazioni soggettive e, pertanto, di nessun rilievo rispetto alle diverse vedute e alle diverse scelte che può operare un'Amministrazione Comunale eletta dal popolo, sempre che l'operato dell'Amministrazione sia, nella fattispecie, legittimo.
Ovviamente, un metodo per sasperlo con certezza c'è! Impugnare gli atti davanti al TAR.
Ma volete che un poveraccio, uno sfardato come Totò Testa e gli altri sfardati dei suoi amici di tastiera siano in grado di impugnare un atto davanti al TAR?
Ma, suvvia!
Allora che farà Totò Testa, nella speranza di fare breccia nella benevolenza dell'Amministrazione ed, in particolare, del Sig. Sindaco Rosario La Punzina e del Sig. Presidente del Consigliio Antonio Franco, a dargli, dopo le insoddisfacenti risposte alle prime domande, almeno quelle alle seconde, che ha già postato, ma che, alla fine di questo intervento, ripeterà?
Riproporrà le stesse domande ogni giorno, e non lo farà solo attraverso questo blog, ma anche sui social-networks, per telefono, per strada, invierà lettere, mail, fax, SMS, MMS, e proporrà agli amici di tastiera, di caffè, di zappa e di passìo di fare altrettanto, fino a quando le risposte (si spera, questa voltasoddisfacenti) non arriveranno.
Allora, in quel preciso istante egli, da personcina a modo quale ritiene di essere, si riterrà soddisfatto e pronto, persino, a ritirare le irriverenti allusioni ai modi "autoritari" del Sindaco e gli darà, invece, atto della sua autorevolezza; non pretenderà neanche le scuse per gli insulti di cui è stato destinatario (seppure di striscio) e la smetterà di recitare la parte dell'"uomo tormentoso e tormentato", dedicandosi, semmai, ad intercalare nelle amene proposizioni di pensiero speculativo con altri intellettuali "bacchi" come Angelo Sciortino, Pino Lo Presti e, soprattutto (se non altro per affinità di formazione) con Salvatore Culotta, le cui "ardite" proposte, ovviamente, hanno solo rilevanza accademica, peraltro derubricabili a "chiacchere da caffè" laddove traguardati da un livello superiore.
Altri non cito, non per dimenticanza, ma perchè non ho chiesto il permesso di farlo (neanche ai suddetti l'ho chiesto, ma li iscrivo d'ufficio).
Perchè, in ogni caso, una cosa, Illustre Sig. Sindaco e Illustre Sig, Presidente del Consiglio Comunale, una cosa abbiamo capito: che, finchè ci sareve voi su quegli scranni, noi solo questo possiamo fare; speculazione intellettuale.
Ripeto le domande:
- E' dimostrata, agli atti dell'Amministrazione Comunale l'effettiva inesistenza o saturazione delle aree destinate a piani di zona per edilizia economica e popolare?
- E' dimostrato l' esaurimento o l' insufficienza delle zone residenziali di espansione previste dagli strumenti urbanistici vigenti ove potere localizzare nuovi interventi di edilizia sovvenzionata e/o convenzionata?.
- E' dimostrata la contiguità dell’area dell’intervento della c.d. "Lottizzazione Puglisi" in Contrada Ogliastrillo con zone di insediamento abitativo anch’esse sature e la conseguente suscettibilità di immediata urbanizzazione?
P.S.
Informo tutti gli interessati allo stato di salute di Angelo Sciortino che il medesimo, dopo gli allarmi destati per lo stato della sua prostata e dei suoi neuroni, per fortuna scongiurati, mostra sintomi di un altro male: non riesce a piegare la schiena. In realtà ne soffre da tempo, ma nessuno se n'era accorto.
Il problema, ulteriore, è che ci sta contagiando.
Pensa un po', che tra qualche giorno o settimana ci ritroviamo in tanti, tutti "tisi-tisi", a Piazza Duomo a guardare le finestre del Comune?
Saro Di Paola -
Effetti negativi sulla vivibilità
La trasformazione di zone agricole in edificabili, agli effetti negativi sul paesaggio, sul turismo e sulla produttività agricola del territorio nazionale di cui ha parlato Monti , a Cefalù, ne aggiunge altri.
Sono quelli legati alla asfitticità del suo assetto viario, alla carenza di infrastrutture ed alla impossibilità di riuscire ad ovviare all'una ed all'altra.
Sono effetti negativi che l'incremento di carico antropico, stagionale e residenziale, esaspererà fino a renderli intollerabili per quanti abiteranno Cefalù dopo di noi.
Sono effetti negativi che peseranno, irrimediabilmente, sulla vivibilità della Città e del suo territorio.