Quegli esemplari di Ceiba speciosa

Ritratto di Gianfranco D'Anna

12 Settembre 2012, 15:05 - Gianfranco D'Anna   [suoi interventi e commenti]

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A Cefalù sono presenti diversi esemplari di Ceiba speciosa, in passato nota come Chorisia speciosa, o, per la fibra bianca e lanosa contenuta nei frutti, conosciuta anche come "Falso Kapok".
Questo albero, originario del continente sudamericano è stata introdotta in Italia, sul finire del XIX secolo, all’Orto botanico di Palermo e da lì si è diffuso come pianta ornamentale per l’arredo urbano.
Queste piante, soprattutto i quattro esemplari lungo il marciapiede di Via Robert Baden-Powel (Ex Via Palestra), sono da considerare “monumenti della natura” fotografati da tanti turisti, secondo la stagione, per i loro fiori bianco-rosati, per i loro frutti, per quei “batuffoli” di lanugine bianca che avvolgono i semi contenuti nelle capsule, oltre che per il loro caratteristico tronco spinoso.

Analogamente a quanto accaduto con altri alberi di Cefalù – penso, in primis, ai Ficus di Via Umberto I (https://www.qualecefalu.it/node/758) - anche in questo caso, quando, ai tempi, sono stati scelti i siti in cui mettere a dimore queste piante, certamente non sempre sono state tenute in giusto conto le loro dimensioni - non tanto in altezza quanto in diametro del tronco che, oltre ad essere spinoso, è spesso rigonfio nella parte inferiore - e, soprattutto non si è considerato che la Ceiba speciosa sviluppa un apparato radicale superficiale, per cui le radici poco profonde e molto espanse col passare del tempo possono causare dei danni ai marciapiedi, alle aiuole ed al manto stradale, come puntualmente si è verificato in Via Robert Baden-Powel

e nella Discesa Distretto Paramuro

A differenza dei Ficus lungo Via Umberto I, però, sono dell’avviso che non si possa pensare di abbattere queste piante perché, pur avendo causato dei danni a marciapiedi e aiuole, non mettono a rischio l’incolumità strutturale di manufatti.

A differenza dei Ficus di Via Umberto I, per la cui salvezza occorrerebbe interventi onerosi e la necessità di eliminare numerosi posti auto per allargare la banchina, nel caso delle piante di Via Robert Baden-Powel basterebbe ampliare un breve tratto di marciapiede compreso tra l’accesso carrabile del civico n. 2 e la Discesa Paramuro perdendo 3-4 posti auto.

Si tratta certo di un “sacrificio” in una Cefalù afflitta dall’attuale carenza di parcheggi ma l’intervento permetterebbe di liberare le radici degli alberi dalla morsa delle pietra del ciglio del marciapiede e dei mattoni di cemento e restituirebbe - o meglio darebbe - a questi splendidi esemplari di Ceiba speciosa la giusta “dignità” e “visibilità”.

Commenti

Tre o quattro posti auto per la vita di quattro alberi non sono un prezzo alto, sono un'inezia.

Sono un prezzo altissimo per un'inezia quattro o cinque posti auto nella sede della ex Esso di via Mazzini.