La Corte dei Conti e lo Stato mamma

Ritratto di Angelo Sciortino

29 Giugno 2012, 18:33 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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''Senza adeguati mezzi finanziari i cinque milioni di siciliani non potranno sottrarsi alla rassegnazione antica che si traduce in forza di attrazione mafiosa e clientelare a disposizione dei prepotenti e dei potenti''. Così il procuratore generale d'appello della Corte dei Conti, Giovanni Coppola, nella sua requisitoria sul giudizio di parificazione del rendiconto generale per l'esercizio 2011.

La notizia è stata riportata oggi dall'ANSA e merita una nostra riflessione per stabilire se il Procuratore ha correttamente legato l'effetto alla causa; se, cioè, ha ragionato correttamente.

Io non credo ch'egli abbia ragionato correttamente, sebbene l'errore in cui è incorso non sia raro presso i tanti che vogliono legare la crisi attuale a un fenomeno come quello mafioso, che per essere una forma di parassitismo ha la necessità di attaccarsi a qualcosa da cui può succhiare linfa.

Un tempo, quando lo Stato non era la mamma generosa, la mafia succhiava la linfa ai tanti che erano ricchi – ai baroni e ai feudatari in genere - , ma oggi che l'unico elargitore di ricchezza è lo Stato, la mafia gli si è attaccata come il vischio all'albero o la pulce al cane. Lo Stato, che per essa rappresentava il nemico, diventava con la sua burocrazia e le sue elargizioni l'alleato da mantenere caro. Come garante del diritto esso era il suo nemico, ma come fonte di linfa le era alleato.

Il recente dibattito sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, se questa trattativa ci fu veramente, è una prova di quanto affermo. La trattativa con quella parte che le era alleata doveva servire a rendere inoffensiva quella che invece garantiva il diritto, rappresentata dai magistrati, che pagarono con la vita la loro onestà.

In poche parole, lo Stato “mamma” non può che essere un'occasione per ogni tipo di mafia e di parassitismo; uno Stato non più “mamma”, magari soltanto perché più povero, potrebbe essere invece un'occasione per impoverire e sconfiggere la mafia, che troverebbe in esso nuovamente soltanto il difensore del diritto.

Commenti

E' un pò la stessa questione che evidenziavo con il post con citata la frase di Rothbard sull'altro sito.

Uno Stato che ha tutto questo potere, tutti questi soldi, uno stato dove il 55% del PIL è destinato alle spesa pubblica non è uno Stato povero.

E la Mafia ci sguazza...