L'acqua di Pietragrossa, il sondaggio e la fermata sotterranea

Ritratto di Saro Di Paola

9 Luglio 2024, 15:14 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Erano mesi che non entravo in un magazzino di mia proprietà al piano interrato dell'edificio condominiale ubicato sopra il bevaio di Pietragrossa, che viene utilizzato come deposito di attrezzature edili. 
Stamattina vi sono entrato ed ho trovato acqua sul pavimento,
                                                                                
nonostante il pozzo drenante, che, in fase di realizzazione dell'edificio, da direttore dei lavori, feci realizzare sotto il pavimento medesimo.

Che l'acqua affiori sul pavimento, in un periodo caratterizzato da prolungata siccità, nel quale, dai "rubinetti" del bevaio, l'acqua è tornata a fuoruscire abbondantissima
                                                                                
è un fatto che dovrebbe far riflettere chi, due settimane orsono, ha disposto l'esecuzione di un sondaggio, a qualche decina di metri dall'imbocco della prevista galleria di accesso alla fermata sotterranea
                                                                                
ed a partire da una quota più bassa di, almeno, 6 rispetto al pavimento del magazzino e di, almeno, 9 metri rispetto al punto della via Pietragrossa da cui, da sempre, l'acqua fuoriesce spontaneamente e si riversa lungo la cunetta della stessa via.
                                                                                
La riflessione, però, sarebbe assolutamente inutile se dovesse portare ad una di quelle conclusioni, che, per sminuire le mie argomentazioni, da anni, sono le più ricorrenti sulla bocca di taluni:
"In tutte le Città del mondo sono state realizzate fermate e linee metropolitane",
"Che vuoi che sia la fermata sotterranea di Cefalù rispetto alla galleria sotto La Manica",
"Oggi per scavare sotto falda si può congelare il terreno".

Conclusioni da autentici sprovveduti, talmente banali, che degnare di attenzione, sia pure minima, equivarrebbe a ritenere serie.

Saro Di Paola, 9 luglio 2024

Commenti

Le prime due "conclusioni" che l'ing. Di Paola nello scritto ha messo tra virgolette le ho ascoltate più volte in Consiglio dalla bocca di una Consigliera che ha sacrificato il suo spirito ambientalistico sull'altare dell'apparteneza alla maggioranza.La terza, se non ricordo male, dalla lettura in aula dell'ultima lettera inviata al Consiglio dal presidente del comitato Cefalù Quale ferrovia.

Gli ultimi che ricordo sono stati Totò Cangelosi e Benedetto Morello, dopo - con la nuova Presidenza alla fine degli anni '90 - ci furono soltanto iniziative propagandistiche con tanta distribuzione di opuscoli e budget. Non si vide ad esempio quanto accadeva al promontorio della Caldura con la cosiddetta "Villa Vicari". Il circolo si sciolse quando la concessione (Ordinanza n° 24, del 20.04.'07) della Sindaca Vicari, d'uso della Rocca a titolo gratuito (gli incassi andavano ai "volontari" di Legambiente locale), durata alcuni anni non venne più rinnovata con il passaggio della gestione direttamente al Comune. In quel periodo sulla costruzione del Malik ci fu solo un timido balbettìo ma un grande battage per la iniziativa per "Portare i ciechi sulla Rocca", per cui si "spesero" varie decine di migliaia di euro (mi pare circa 70.000) di soldi pubblici .