Regolamento acustico - discussione 3° e ultima parte

Ritratto di Pino Lo Presti

27 Giugno 2024, 01:43 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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- Conclusioni e proposte -

 

5) l'Autonomia legislativa del Consiglio comunale rispetto alla normativa nazionale
Non è questa una questione da poco; dal suo chiarimento dipende la risposta alla domanda: ma  si poteva fare di più?

Qualcuno (non trovato per strada) dice che "una limitazione più restrittiva rispetto alle norme statali (almeno in questo campo - n.d.r.) il Consiglio comunale la può sempre fare. Sui Regolamenti il titolare è sempre il Consiglio comunale".
A supporto di questa tesi possiamo da noi stessi osservare che - se guardiamo le autorizzazioni in deroga -, il comune di Cefalù ha diminuito rispetto ad altri regolamenti comunali italiani:
- l'orario max consentito
- ha diminuito in alcuni casi il limite dei 70 dB (indicazione dell'ARPA), in deroga per la Zona B, a 65.
Qualcun' altro (sempre non trovato per strada) dice: (ad esempio) "Esso (Consiglio) poteva anche dire che sì la legge consente di rilasciare autorizzazioni in deroga (art. 6, comma 1, lettera "h" della legge Quadro 447/95), ma noi non le rilasciamo!
Avrebbe potuto portare il limite max di dB non a 70 ma a 50: diminuire lo può fare
!".

Altre voci, non meno autorevoli, dicono però "che nò, questo non è possibile da parte di un Consiglio comunale".
La questione merita però una risposta non contestabile.
Ne va del giudizio politico su tutta la operazione!

Abbiamo già ampiamente riconosciuto che è senza dubbio meritevole che l'Amministrazione abbia voluto dotare il Comune di un Regolamento Acustico ma se esso si limita ad una raccolta delle normative nazionali, non si vede dove consista "la sua Politica", al di là di questa ratifica: dove essa si manifesti intervenendo nella situazione locale, cosa aggiunga di suo, come declini quelle normative nazionali al caso specifico di Cefalù.

Il giudizio politico potrebbe oscillare tra un generoso: "grazie, non si poteva fare di meglio e di più" a un, forse, ingeneroso "una foglia di fico sul sostanziale mantenimento dello status quo".

Con il corpus di questo Regolamento l'Amministrazione ha in mano un utilissimo strumento che sicuramente razionalizza e chiarisce le procedure autorizzative e determinati loro limiti, ma ha la Politica la possibilità di gestirlo-guidarlo, migliorarlo, con un suo proprio protagonismo, nella "giusta" direzione cioè ancor più in difesa dei cittadini?

 



6) riportiamo ora, in sintesi, alcune possibili proposte in questa direzione

Sin'ora, in quesa sede si sono fatte:

- quella di chiarire agli artt. 20 e 21 se le limitazioni in deroga (orario e dB) si riferiscono ad un numero di 30 complessivo di deroghe per ciascuna "Zona" o alle 30 a cui potrebbe avere diritto ogni singolo esercizio che in quella Zona singola, specifica zona, insiste"

- quella di inserire nella Zona A il "Centro urbano", attualmente inserito nella Zona B (n.d.r - proposta anche avanzata in forma di Emendamento dal Gruppo "Innoviamo Cefalù" ma bocciata in aula dalla Maggioranza)

- quella di definire un numero max di "manifestazioni con particolare richiamo di persone" (art.22) all'interno delle 30 deroghe previste agli art. 20 e 21 per la Zona B (leggi: Lungomare Giardina)

- quella di istituire un Servizio di Vigilanza serale/notturna

- la obbligatorietà per tutti gli impianti di diffusione sonora del limitatore di potenza

________________________

Aggiungo alcune altre proposte contenute negli Emendamenti, presentati nel C.C. del 12 c.m., dal Gruppo consiliare "Innoviamo Cefalù" che qui sintetizzo:

- "nella stessa serata non autorizzare più di due manifestazioni in deroga, contemporaneamente nelle due Zone"

- "le concessioni in deroga (quindi con dB e orari superiori all'ordinario) devono essere rilasciate (salvo specifiche motivazioni), in linea preferenziale, nei giorni prefestivi" (n.d.r. - e ciò perchè evidentemente il giorno dopo le persone possono recuperare il sonno alzandosi dal letto più tardi)

- "dopo tre serate continuative in deroga, lasciare almeno due serate di "riposo acustico" prima di una nuova concessione in deroga"
(n.d.r. - queste tre proposte sono state bocciate con sdegno in aula dalla Maggioranza
)

- (n.d.r. - a proposito della iscrizione nel registro delle autorizzazioni in deroga previste nel numero max di 30 per Zona, A e B)
"Saranno privilegiate quelle presentate dal Comune, a seguire quelle presentate da Enti, Associazioni etc...- e fra queste quelle a carattere culturale - e in ultimo quelle presentate da privati"
(n.d.r. - questo sub-emendamento è abortito per cause procedurali)

- "gli esercizi che hanno concessioni di suolo pubblico devono esporre dei cartelli che invitino la clientela a moderare il proprio comportamento (tono della voce, risate etc...) nel rispetto delle abitazioni immediatamente a ridosso di tali attività"
(n.d.r. - emendamento respinto per parere tecnico negativo, in quanto sugli "schiamazzi" ha competenza il codice penale).


Nota - Pare però che questa sollecitazione nei confronti dei gestori, per quanto non possa assumere forma prescrittiva nel Regolamento, possa essere proposta agli stessi dalla Amministrazione in sede di conferenza quando il Regolamento andrà in vigore.

- Un'ultima proposta avanzata dal Gruppo "Innoviamo Cefalù" (che, come le altre, condivido) riguarda gli impianti di diffusione sonora posti all'esterno dei locali, per quanto sull'area di suolo publico loro concessa.
Tale proposta diceva:
"tali attività di diffusione sonora all'esterno dei pubblici esercizi devono tassativamente essere sospese alle ore 00.30".
(n.d.r. - il parere tecnico, preliminare alla presentazione dell'emendamento in aula, è stato negativo in quanto: "se vengono rispettati i valori di immissione in ambiente esterno, la sorgente può rimanere fino alla chiusura del locale")

Nota: ma cosa osterebbe al Comune - qualora davvero avesse quei poteri "restrittivi"- di imporre tale limitazione? Si pensi infatti alle abitazioni che, nelle strette stradine del centro storico, sono prossime alle tante "Pedane" concesse generosamente su suolo pubblico, e che, oltre al rumore prodotto dalle voci (non sempre educate dei clienti), delle stoviglie, delle posate e dell'affrettarsi dei passi dei camerieri sul tavolato, devono subirsi anche la "musichetta di sottofondo" per quanto "nei limiti"!

 


- A tutte queste aggiungerei la riduzione dell'orario in deroga nella Zona B, portando anch'esso (come per la Zona A) alle 00.30, salvo che per gli spettacoli "con particolare richiamo di persone" (i "Grandi eventi") sul Lungomare, per i quali oltre che al numero max fisserei l'orario max alle 01.30.

- la riduzione del numero totale delle deroghe.
Nota: nei tre mesi che vanno dal 15 giugno al 15 settembre, con le 60 attualmente concedibili, ne avremmo 20 ogni mese, cioè due ogni tre giorni!

- e soprattutto la riduzione dei limiti max di immissione sonora nell'ambiente esterno (sia in regime ordinario che di deroga), avvicinandoli a quelli suggeriti dall'OMS (vedi: https://www.qualecefalu.it/node/24830)

CONCLUDO dicendo che per quest'anno questo Regolamento può essere considerato in "rodaggio"; se effettivamente il C.C. ha quella facoltà di modifica, "restrittiva" (di cui sopra), si potrà dunque sempre migliorare, se la politica lo vorrà, ma soprattutto se la gente si organizzerà per far sentire la propria voce ad una Amministrazione che  a mio avviso ha mostrato di essere più attenta a conservare gli spazi di azione dell'imprenditoria, i quali tuttavia ha voluto con questo Regolamento (e ciò è un bene) razionalizzare, fissare, disciplinare, che a prendere una più decisa postura  a favore delle esigenze, su questo tema, dei cittadini; direi che in questa senso è stata un pò "stitica" nei loro confronti (non se ne abbia), poco disposta a un vero Ascolto: intanto non organizzando un incontro con loro, preliminare alla stesura del Regolamento, ma anche sul finale, all'atto dell'approvazione in C.C., dove la Maggioranza ha mostrato vero e proprio fastidio nei confronti dei suggerimenti che venivano dai banchi della Opposizione, riportati prima, e che non mi sono sembrati nascessero dall'intento di attentare al Regolamento nè al lavoro del Consiglio comunale; piuttosto
dei timidi Atti nati da una sensibilità più prossima alla quotidianità dei cittadini.

Ma di quel clima sorprendente - che potrei definire da "Dittatura della Maggioranza"- di quella sera, parleremo forse prossimamente.

 

Commenti

Con l'approvazione del Regolamento il Consiglio si è messo con la coscienza a posto.
Come se la mise, durante la seconda sindacatura Vicari, con l'approvazione del Piano Urbano del Traffico del Prof. Corriere.
Poco importa se finirà per essere,  come finì per essere il PUT, una "foglia di fico".